Isolabona
| Isolabona comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Andrea Lombardi (lista civica Uniti per Isolabona) dal 10-6-2024 |
| Data di istituzione | 1861 |
| Territorio | |
| Coordinate | 43°52′46″N 7°38′20.03″E |
| Altitudine | 106 m s.l.m. |
| Superficie | 12,35 km² |
| Abitanti | 695[1] (31-7-2025) |
| Densità | 56,28 ab./km² |
| Comuni confinanti | Apricale, Castel Vittorio, Dolceacqua, Pigna, Rocchetta Nervina |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 18035 |
| Prefisso | 0184 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 008032 |
| Cod. catastale | E346 |
| Targa | IM |
| Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
| Cl. climatica | zona D, 1 502 GG[3] |
| Nome abitanti | isolesi (nel dialetto locale lisurenchi) |
| Patrono | santa Maria Maddalena |
| Giorno festivo | 22 luglio |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Isolabona (L'Îsura in ligure[4]) è un comune italiano di 695 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Isolabona è situata in val Nervia, tra i comuni montani di Rocchetta Nervina, a nord, e Dolceacqua a sud.
Esso si presenta come il tipico borgo dell'entroterra ligure di Ponente, racchiuso da una cinta fortificata. Le strette vie mettono in comunicazione le due piazze principali, chiamate Piazza Piccola e Piazza Grande. Nella prima è presente una fontana ottagonale del 1486, mentre sulla seconda si affacciano l'oratorio e la chiesa parrocchiale.
Tra le vette del territorio isolese il monte Gouta (1315 m), il monte Altomoro (908 m), il monte Morgi (817 m) e il monte Olivastro (700 m).
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo Isolabona deriva dall'unione dei termini "insula" cioè isola, perché il paese è collocato su una sorta di isolotto definito dal torrente Nervia e un suo affluente, il Merdanzo, e "bona" (traduzione letterale del termine "buona") per la proverbiale cordialità ed ospitalità dei suoi abitanti e per il clima mite.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Un primo insediamento - denominato genericamente con il termine castellum[5] e, probabilmente, localizzabile nei pressi dell'odierno cimitero urbano[6] ove è situata la chiesa di San Giovanni Battista[6] - è citato all'inizio del XIII secolo[5].
Al 1287, con l'acquisto del territorio apricalese da parte di Oberto Doria[5], la comunità di Isolabona (che dalla pieve progressivamente si sviluppò più nel fondovalle, intorno al locale castello[6]) venne unita a quella di Apricale[5] all'interno del Marchesato di Dolceacqua[5]; tale unione amministrativa dei due borghi perdurò fino al 1573[5].
Al 1524 risale, invece, il passaggio del marchesato dolceacquino nel Ducato di Savoia[5].
Con l'annessione del contado di Nizza alla Prima Repubblica francese, nel 1793[5], Isolabona entrò a far parte del cantone di Perinaldo[5] (distretto di Mentone), poi di Monaco nel dipartimento francese delle Alpi Marittime[5][7].
Nel 1805[5] restò nel cantone di Dolceacqua (che sostituì Perinaldo come capoluogo), ma passò nel nuovo distretto di Sanremo[5], dello stesso dipartimento, esteso a est per annessione di una parte della Repubblica Ligure[8].
Alla caduta del Primo Impero francese, nel 1815, tornò al Regno di Sardegna[5], come stabilito dal Congresso di Vienna, e successivamente nel Regno d'Italia, dal 1861[5]. La municipalità di Isolabona fu sottoposta nel III mandamento di Dolceacqua del circondario di Sanremo della provincia di Nizza[5] (poi provincia di Porto Maurizio dopo la cessione alla Francia del territorio nizzardo).
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]
- Stemma
- Gonfalone
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 16 agosto 1952.[11][9]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena nel centro storico di Isolabona. La struttura originale è di un edificio del tardo medioevo[12], probabilmente del XV secolo, di cui restano le colonne nella cantoria. L'edificio venne rimaneggiato nel corso del Settecento nelle forme barocche[12], ma conservandone le parti antiche medievali, e ancora nella metà dell'Ottocento[12]. Fu eretta al titolo di parrocchia nel 1641 dal vescovo di Ventimiglia monsignor Lorenzo Gavotti. Conserva sull'altare maggiore un crocifisso ligneo del Cinquecento.
- Oratorio di Santa Croce nel centro storico di Isolabona, nei pressi della parrocchiale, datato alla fine del XV secolo[12] ma rifatto nelle forme barocche nel XVIII secolo[12] e ancora rimaneggiato nella metà del XIX secolo[12].
- Santuario di Nostra Signora delle Grazie, al di fuori del centro storico, lungo la strada provinciale 64. Costruito nel tardo medioevo[12], presenta un portico dorico seicentesco affrescato dal pittore Giovanni Cambiaso[12].

Santuario di Nostra Signora delle Grazie, Isolabona - Chiesetta di San Giovanni Battista. Di origine romanica e situata all'interno del cimitero urbano, conserva un affresco tardo quattrocentesco raffigurante il Battesimo di Cristo[12].

Chiesetta di San Giovanni Battista, Isolabona
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Ponte di origine tardo medievale, detto del Molino, costruito con un'unica arcata e con piccola edicola al centro, permette l'attraversamento sul torrente Nervia e l'accesso al centro storico isolese.
- Fontana pubblica nel centro storico isolese, datata al 1486 come attestato dalla datazione ivi incisa, formata da una vasca dalle forme ottagonali e da una centrale colonna che a sua volta sorregge una vaschetta marmorea.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Castello di Isolabona. La postazione militare (prima) e residenziale (poi) fu costruita nel corso del XIII secolo dai feudatari Doria per la difesa del borgo, in una zona sopraelevata a nord-est del borgo storico. Il castello - citato assieme ad Isolabona a partire dal 1287 - si presenta con un corpo di fabbrica di forma esagonale, in pietra arenaria, con portale ad arco acuto e da un'alta torre quadrangolare aperta da feritoie. La struttura subì gravosi danni durante il terremoto di Diano Marina del 1887 e solamente nel 1989 sono stati avviati progetti concreti di restauro e di consolidamento. Le sale del castello ospitano durante la stagione estiva rassegne teatrali, musicali e culturali.
Società
[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Isolabona sono 106[14], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[15]:
- Albania, 46
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]- "Festival Internazionale delle Arpe", nel mese di luglio, presso il castello di Isolabona.
- Torneo di pallapugno ("balùn" nel gergo locale), a fine luglio.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale è da una superficie territoriale di 12,35 km².
Confina a nord con il comune di Pigna, a sud con Dolceacqua, ad ovest con Pigna, Rocchetta Nervina e Dolceacqua, ad est con Pigna ed Apricale.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]
L'economia di Isolabona è prevalentemente agricola, dedite alla coltivazione e produzione di vini rossi, il Rossese, e olio di oliva.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Isolabona è attraversato principalmente dalla strada provinciale 64 che permette il collegamento con Dolceacqua, a sud, e Pigna verso nord. Altra arteria provinciale è la SP 63 per Apricale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| 23 luglio 1987 | 6 giugno 1990 | Danilo Veziano | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
| 6 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Danilo Veziano | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
| 24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Danilo Veziano | lista civica | Sindaco | |
| 2 luglio 1999 | 14 giugno 2004 | Danilo Veziano | lista civica | Sindaco | |
| 14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Sandro Pastor | lista civica | Sindaco | |
| 8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Danilo Veziano | Paese con fontana e castello (lista civica) |
Sindaco | |
| 26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Dario Faraone | Rinnovare si può (lista civica) |
Sindaco | |
| 27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Augusto Peitavino | Isolabona che c'è (lista civica) |
Sindaco | |
| 10 giugno 2024 | in carica | Andrea Lombardi | Uniti per Isolabona (lista civica) |
Sindaco | |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]
Isolabona fa parte dell'Unione dei comuni delle Valli Nervia e Roja.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 4 ottobre 2017.
- ^ a b c Fonte dal sito istituzionale del comune di Isolabona, su comuneisolabona.it. URL consultato il 4 ottobre 2017.
- ^ Alain Otho, "Les divisions anciennes des Alpes-Maritimes (2)", Bulletin de l'Association généalogique des Alpes-Maritimes, 23, 09/2013.
- ^ Décret du 15 Messidor an XIII, Bulletin des lois vol. 37, p. 84.
- ^ a b c Comune di Isolabona – (IM), su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
- ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Isolabona, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato l'8 ottobre 2024.
- ^ Isolabona, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 28 agosto 2023.
- ^ a b c d e f g h i Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Villaggi di Pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2002.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 4 aprile 2021.
- ^ Dati superiori alle 20 unità
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isolabona
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comuneisolabona.it.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 315524191 · GND (DE) 1069409847 |
|---|



