Coordinate: 44°03′26.57″N 7°58′54.31″E

Borghetto d'Arroscia

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Borghetto d'Arroscia
comune
Borghetto d'Arroscia – Stemma
Borghetto d'Arroscia – Bandiera
Borghetto d'Arroscia – Veduta
Borghetto d'Arroscia – Veduta
Panorama di Borghetto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia Imperia
Amministrazione
SindacoAngela Denegri (lista civica Uniti per Borghetto) dal 4-10-2021
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°03′26.57″N 7°58′54.31″E
Altitudine155 m s.l.m.
Superficie25,94 km²
Abitanti403[1] (31-3-2024)
Densità15,54 ab./km²
FrazioniGavenola, Gazzo, Leverone, Montecalvo, Ubaga, Ubaghetta
Comuni confinantiAquila d'Arroscia, Caprauna (CN), Casanova Lerrone (SV), Pieve di Teco, Ranzo, Vessalico
Altre informazioni
Cod. postale18020
Prefisso0183
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT008009
Cod. catastaleA993
TargaIM
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 153 GG[3]
Nome abitantiborghettini
Patronosan Marco Evangelista
Giorno festivo25 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Borghetto d'Arroscia
Borghetto d'Arroscia
Borghetto d'Arroscia – Mappa
Borghetto d'Arroscia – Mappa
Posizione del comune di Borghetto d'Arroscia nella provincia di Imperia
Sito istituzionale

Borghetto d'Arroscia (O Borghetto d'Areuscia in ligure, Burghettu nella variante locale[4]) è un comune italiano di 403 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.

Geografia fisica

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Il territorio borghettino è situato nel fondovalle del torrente Arroscia, a monte della confluenza del rio Calabria con il torrente principale. Tra le vette del territorio il monte Bello (1315 m), il monte Cucco (1144 m), il monte Boschetto (831 m), il monte Sprandega (791 m) e il monte Riondo (776 m).

Panorama della frazione di Leverone

L'attestazione del toponimo è datata al 1496[5] e cioè quando compare per la prima volta in un atto la dicitura latina ecclesia Sanct Marci de Burghetto.

Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476) anche il territorio di Borghetto fu interessato dalle invasioni barbariche[5], a cui seguirono le dominazioni da parte dei Longobardi[5] - nel 643 - e dei Franchi fino all'888[5]. Nel periodo carolingio entrò assieme ad altri paesi del fondovalle fra i possedimenti del Contado di Albenga[5] e, successivamente, nella Marca Arduinica sotto giurisdizione dello stesso comitato albenganese[5].

La fondazione di un primo insediamento stabile avvenne probabilmente in epoca alto medievale[5] grazie allo spostamento di buona parte di quella popolazione che, in origine dimorante sulla costa, preferì stanziarsi in questa parte del territorio della media valle Arroscia e che poté sfruttare la nuova forza lavoro legato alla presenza lungo il torrente di un buon numero di mulini, officine e ferriere, oltreché lo sfruttamento agricolo e di raccolta dei frutti.

Con la dissoluzione della marca il feudo di Borghetto fu sottoposto al controllo dei marchesi di Clavesana[5]. Nel 1233 anche la popolazione borghettina partecipò assieme ad altri borghi della valle Arroscia alla fondazione di Pieve di Teco[5]. A partire dal 1522 la Repubblica di Genova acquisì definitivamente il feudo di Borghetto che fu sottoposto alla giurisdizione del capitaneato di Pieve di Teco, seguendone quindi le sorti genovesi sino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo.

Con la dominazione francese il territorio borghettino rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VI cantone, con capoluogo Ranzo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del III cantone di Pieve nella Giurisdizione degli Ulivi[5]. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi provincia di Imperia, dal 1923). Aggregato nel 1877[6] l'ex territorio comunale di Ubaga, nel 1928[7] gli furono aggregate le soppresse municipalità di Ranzo e Aquila d'Arroscia, poi ricostituiti nel 1947[8].

Durante le fasi cruciali della seconda guerra mondiale vi fu un'intensa attività partigiana che operò assieme ad alcuni distaccamenti della I Brigata "Silvio Bonfante"[5]. Nel particolare fu il partigiano Rajmond Rossi ("Ramon") a far saltare nella notte del 6 ottobre 1944 il ponte di Borghetto allo scopo di interrompere i collegamenti stradali, in previsione di uno scontro che poi avvenne nei pressi di Vessalico, delle varie colonne di soldati tedeschi dimoranti nella valle.

Subisce gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale nel 1949[9] quando gli fu aggiunta la frazione di Gavenola, distaccata da Aquila d'Arroscia, mentre al 1955 è datata l'ufficializzazione della dicitura di "Borghetto d'Arroscia"[10].

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Valle Arroscia e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[11], fino al 2011 della Comunità montana dell'Olivo e Alta Valle Arroscia.

Stemma

«D'argento, alla banda ondata d'azzurro, accostata da sei stelle di sei raggi del secondo, male ordinate nel verso della banda, poste tre sopra e tre sotto. Ornamenti esteriori da Comune.[12]»

Gonfalone

«Drappo partito di azzurro e di bianco…[13][12]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 28 luglio 1955.[13][12]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista
  • Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista nel capoluogo. L'attuale rivisitazione in stile barocco è databile al XVII secolo, così come l'attiguo campanile. Al suo interno il fonte battesimale, in pietra nera lavorata, è poggiato su una colonna.
  • Oratorio della parrocchiale di San Marco Evangelista, a fianco della stessa.
  • Chiesa di San Bernardino da Siena nella frazione di Gazzo.
  • Cappella di Sant'Appollonia nella frazione di Gazzo.
  • Chiesa parrocchiale di San Colombano nella frazione di Gavenola. Gavenola, feudo e comune fino al 1804, inserito nel feudo imperiale di Zuccarello[14], venne dapprima aggregato ad Aquila d'Arroscia e poi dal 1949 a Borghetto d'Arroscia[15]. Elevata a parrocchia nel 1572, mentre dapprima dipese dalla parrocchiale di Santa Reparata di Aquila d'Arroscia, già dipendente fin dal medioevo dalla matrice della chiesa dell'antico borgo fortificato di Pogli (Pulium), fondato da Albenga per il controllo della valle d'Arroscia, ed oggi nel comune di Ortovero. L'attuale edificio venne ricostruito verso la fine del XVIII secolo grazie al generoso contributo di Francesco Vannenes.
  • Santuario dei Santi Cosma e Damiano lungo la provinciale per Vessalico. Costruito nel XIX secolo su un pilone preesistente del XVII secolo presso Gavenola, si trova sull'omonimo colle a 1069 m s.l.m.
  • Chiesa parrocchiale di San Bernardo nella frazione di Leverone.
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio abate nella frazione di Ubaga. Al suo interno è custodito un polittico di Pietro Guido datato al 1537 e un fonte battesimale in pietra del 1504.
  • Chiesa di San Lorenzo nella frazione di Ubaghetta.
  • Chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Montecalvo.
  • Chiesetta di San Cosimo.

Architetture civili e militari

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  • Ponte d'epoca romana presso il torrente Arroscia.
  • Torre quadrangolare con compito di vedetta, in località Ubaga, dove ne restano le rovine.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Borghetto d'Arroscia sono 42[17].

Geografia antropica

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Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle frazioni di Gavenola, Gazzo, Leverone, Montecalvo, Ubaga e Ubaghetta per una superficie territoriale di 25,94 km²[18].

Confina a nord con i comuni di Caprauna (CN), a sud con Casanova Lerrone (SV), ad ovest con Pieve di Teco e Vessalico e ad est con Aquila d'Arroscia e Ranzo.

Si basa principalmente sull'attività agricola. Nel territorio viene inoltre coltivato l'ulivo della varietà taggiasca e la vite. Si effettua anche la raccolta del sottobosco, specie i funghi e le castagne, oltre la produzione di legname e l'allevamento bovino.

Infrastrutture e trasporti

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Il territorio di Borghetto d'Arroscia è attraversato principalmente dalla strada statale 453 della Valle Arroscia che gli permette il collegamento stradale con Ranzo, ad est, e con Vessalico ad ovest. Nel 2001 è stata inaugurata la variante all'abitato, realizzata con la costruzione di due viadotti sul torrente Arroscia (150 m ciascuno) e di due gallerie (rispettivamente 350 m e 850 m).

Amministrazione

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Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1945 1946 Mario Bruna Sindaco
1946 1947 Ferdinando Casa Sindaco
1947 1947 Silvio Cepollini Comm. straord.
1947 1949 Silvio Cepollini Sindaco
1949 1954 Gio Batta Baldoino Sindaco
1954 1958 Filiberto Massone Sindaco
1958 1962 Innocenzo Pesce Sindaco
1962 1978 Pier Giorgio Lucifredi Sindaco
1978 1979 Ottavio Cepollini Sindaco
1979 1979 Reuccio Rainaldi Sindaco
1979 1988 Nicolò Elena Democrazia Cristiana Sindaco
18 luglio 1988 21 dicembre 1991 Nicolò Elena lista civica Sindaco [19]
21 dicembre 1991 7 giugno 1993 Mauro Ferrari Democrazia Cristiana Sindaco
8 giugno 1993 28 aprile 1997 Mauro Ferrari Democrazia Cristiana Sindaco
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Mauro Ferrari lista civica Sindaco
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Paolo Ronco lista civica Sindaco
30 maggio 2006 16 maggio 2011 Paolo Ronco lista civica Sindaco
16 maggio 2011 6 giugno 2016 Augusto Forno Per Borghetto
(lista civica)
Sindaco
6 giugno 2016 4 ottobre 2021 Luca Ronco Rinnovare Borghetto
(lista civica)
Sindaco [20]
4 ottobre 2021 in carica Angela Denegri Uniti per Borghetto
(lista civica)
Sindaco

Altre informazioni amministrative

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Borghetto d'Arroscia fa parte dell'Unione dei comuni dell'Alta Valle Arroscia.

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.
  6. ^ Regio decreto 23 dicembre 1876, n. 3608
  7. ^ Regio decreto 13 settembre 1928, n. 2272
  8. ^ 21 gennaio 1947, n. 70
  9. ^ 7 aprile 1949, n. 243
  10. ^ Decreto del presidente della Repubblica 3 giugno 1955, n. 582
  11. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  12. ^ a b c Borghetto d'Arroscia, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  13. ^ a b Borghetto di Arroscia, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 agosto 2023.
  14. ^ Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 6 novembre 2014.
  15. ^ Regio decreto 7 aprile 1949, n. 243
  16. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  17. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 3 aprile 2021.
  18. ^ Fonte dallo statuto comunale di Borghetto d'Arroscia, su comune.borghettodarroscia.im.it. URL consultato il 18 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2014).
  19. ^ Si dimette dalla carica amministrativa
  20. ^ Esponente del Partito Socialista Italiano
  • G. Casalis (a cura di), Borghetto d'Aqua Torta, in ID., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. II, Torino 1834, pp. 457–458
  • G. Casalis (a cura di), Borghetto d'Aqua Torta, in ID., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. XXVII, Torino 1855, p. 597
  • G. Casalis (a cura di), Gavenola, ex Aquila d'Arroscia, in ID., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. I, Torino 1833, pp. 328–329
  • G. Casalis (a cura di), ex Comune di Ubaga, in ID., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. XXIII, Torino 1853, pp. 384–386
  • A. Gandolfo, Borghetto d'Arroscia, in ID., La Provincia di Imperia. Storia. Arti. Tradizioni, Blu Edizioni, Stampatre, Torino, 2005, vol. 1, pp. 204–207
  • F. Ferrero, Questa nostra terra. Guida alle realtà culturali del Ponente ligure, Albenga, Bacchetta, 1999, pp. 195–98
  • E. Bernardini, Villaggi di pietra. Viaggio nell’entroterra della Riviera dei Fiori, Torino, Blu Edizioni, 2002, p. 216
  • L. L. Calzamiglia, Il santuario di Gavenola dedicato ai Santi Cosma e Damiano, Collana di Storia e Letteratura, VI, Imperia, Dominici ed., 1992
  • AA. VV., Gavénola e il Signor Vannenes. Un episodio del ’700 in valle Arroscia, Atti del convegno di Imperia 1986, a cura di F. Boggero, Bordighera, Istituto Internazionale di Studi Liguri, 1995
  • G. Sommariva, Chiesa di San Colombano Abate, in AA. VV., Gavénola e il Signor Vannenes. Un episodio del ’700 in valle Arroscia, Atti del convegno di Imperia 1986, a cura di F. Boggero, Bordighera, Istituto Internazionale di Studi Liguri, 1995
  • A. Gandolfo, Gavenola (Borghetto d'Arroscia), in ID., La Provincia di Imperia. Storia. Arti. Tradizioni, Blu Edizioni, Stampatre, Torino, 2005, vol. 1, pp. 518-525
  • Sacro e Vago Giardinello, e succinto Riepilogo delle Raggioni delle Chiese, e Diocesi d'Albenga, in Tre Tomi diviso, Cominciato da Pier Francesco Costa Vescovo d'Albenga dell'Anno 1624, manoscritto attribuito a G. A. Paneri, 1624-1655, Albenga, già nella Biblioteca Capitolare, ora nell’Archivio Diocesano, tomo II
  • L. Tacchella, Le visite apostoliche alla diocesi di Albenga (1585-1586), in «Rivista Ingauna e Intemelia», n.s., aa. XXXI-XXXIII, 1976-1978, n. 1-4, p. 91
  • A. Arecco, La Diocesi di Albenga-Imperia e i suoi vescovi. Storia della Chiesa Ingauna dalle origini all'inizio del Quattrocento, Diocesi di Albenga-Imperia, Albenga, Bacchetta, 2003, p. 340

Voci correlate

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Altri progetti

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