Aquila d'Arroscia
Aquila d'Arroscia comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Tullio Cha (lista civica "Uniti per Aquila") dal 1-6-2015 (2º mandato dal 22-9-2020) |
Data di istituzione | 1947 |
Territorio | |
Coordinate | 44°05′00.76″N 8°00′19.54″E / 44.083544°N 8.005428°E |
Altitudine | 495 m s.l.m. |
Superficie | 10,06 km² |
Abitanti | 159[1] (28-2-2023) |
Densità | 15,81 ab./km² |
Comuni confinanti | Alto (CN), Borghetto d'Arroscia, Caprauna (CN), Nasino (SV), Onzo (SV), Ranzo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 18020 |
Prefisso | 0183 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 008003 |
Cod. catastale | A344 |
Targa | IM |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 329 GG[3] |
Nome abitanti | aquilotti |
Patrono | santa Reparata |
Giorno festivo | 8 ottobre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Aquila d'Arroscia (Aquila d'Areuscia in ligure[4]) è un comune italiano di 159 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria. La sede comunale è ubicata presso la borgata di Piazza.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Il paese di Aquila d'Arroscia è situato in valle Arroscia, poco sotto la displuviale della Rocca del Bozzaro (948 m) e ai confini con le valli Pennavaira e Ferraia. Altre vette del territorio comunale sono il monte Torretta (852 m).
Uno dei pochi laghi presenti nel territorio provinciale imperiese è il lago artificiale della Ferraia, presso il rio omonimo e alla quota di 780 m s.l.m., immerso tra boschi di betulle e faggi. La diga è alta 10 metri ed è stata costruita nel 1998 per l'opera di irrigazione dei comuni di Aquila d'Arroscia, Borghetto d'Arroscia e Ranzo.
Più a valle del lago vi è la presenza di una cascata, il cui punto massimo di salto verticale è di circa 25 metri, che nel periodo estivo, o comunque di maggior siccità, rimane a secco in quanto l'acqua viene raccolta nelle condotte del piccolo bacino artificiale. Resti umani e di animali preistorici sono stati altresì trovati nei pressi di questa cascata, all'interno di una grotta denominata in loco come "Arma do Cüppà" e avente un'altezza di 13 metri per una larghezza di 32 metri.
Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime testimonianze della presenza umana nel territorio aquilotto risalirebbero al Paleolitico Superiore[5] dove i primitivi usavano le grotte della zona, specialmente in val Pennavaira[5], quale luogo di ricoveri temporanei dei prodotti e di macellazione. Tale frequentazione perdurò anche nel Neolitico[5] e nell'età dei metalli[5]; la vicina val Ferraia divenne la principale fonte di produzione del carbone[5].
Seguì la dominazione dei Romani[5] - che stando alle fonti storiche introdussero la coltivazione dell'oliva detta colombaira[5], poi superata dalla varietà taggiasca introdotta dai monaci benedettini dall'XI secolo[5] - e quindi sotto il controllo dei Longobardi nel 653[5], dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente.
Il borgo di Aquila e altri luoghi della valle Arroscia entrarono dal 1202 a far parte del Marchesato di Clavesana[5] - alleato della Repubblica di Genova[5] - e furono i marchesi ad erigere, intorno all'XI secolo, il locale castello[5] su una sommità rocciosa di una collina e a ridosso del paese. E collegato al maniero deriverebbe, secondo alcune supposizioni, il toponimo[5] Aquila: una leggenda popolare farebbe infatti riferimento a questo rapace che usualmente si stanziava nei pressi della collina, detta poi "dell'Aquila". Un'altra versione[5] dell'origine toponomastica, considerata più verosimile, si collegherebbe invece ad un'importante famiglia del luogo - i Cha - che nel proprio stemma araldico aveva la raffigurazione di due aquile sormontate da una corona imperiale.

Nel 1328[6] il borgo e il castello furono occupati dal marchese Giorgio Del Carretto, che rilevò il possedimento dal vassallo dei Clavesana Oberto Cepolla[6], salvo poi in epoca successiva ritornare tra i territori del marchesato. Nel 1386[5] il territorio di Aquila e parte della valle Arroscia passarono sotto il controllo diretto della repubblica genovese, che inserì Aquila nel vicariato di Ranzo[6] e poi nel capitaneato di Pieve di Teco[6]. Fu questo un periodo fortunato per l'economia del paese e del territorio per l'intensificarsi dei traffici commerciali tra la valle, il Piemonte e la costa ligure.
Seguì, quindi, le sorti del marchesato di Zuccarello e con esso rientrò, dopo la guerra tra Genovesi e Sabaudi nel 1624, tra i possedimenti della Repubblica di Genova, che sottopose Aquila alla giurisdizione del commissariato zuccarellese[5].
Con la dominazione francese il territorio di Aquila rientrò dal 2 dicembre 1797 all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798[5] fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del III cantone di Pieve nella Giurisdizione degli Ulivi[5]; nel 1804 aggregò il territorio del soppresso comune di Gavenola[7]. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte[5].
Nel 1815 il territorio fu inglobato nel Regno di Sardegna[5], così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861[5]. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel V mandamento di Pieve di Teco del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi provincia di Imperia, dal 1923). Nel 1862[7][8] assume la denominazione de Aquila d'Arroscia.
Nel 1928[9] il comune di Aquila d'Arroscia fu soppresso e aggregato al territorio comunale di Borghetto d'Arroscia, poi ricostituito nel 1947[10]; al 1949[11] risalgono gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi con la cessione a Borghetto d'Arroscia della frazione di Gavenola.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Alta Valle Arroscia e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[12], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana dell'Olivo e Alta Valle Arroscia.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]

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- Stemma
«Lo stemma raffigura, simbolicamente, il castello dei Clavesana, oggi ridotto a rudere con due aquile, una in volo e una posata[13]»
- Gonfalone
«Drappo partito di azzurro e di bianco...[13]»
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa parrocchiale di Santa Reparata nel capoluogo. I lavori per la sua edificazione avvennero tra il 1582 e il 1589, mentre all'8 ottobre 1597 risalirebbe la consacrazione dell'edificio. La facciata, in stile barocco, fu portata a termine nel corso del 1625. Il coro ligneo presente proviene dal convento degli Agostiniani di Pieve di Teco.
- Oratorio di San Sebastiano, risalente al 1732, è in stile barocco.
- Cappella di San Giacomo, eretta sul colle a cavallo tra la valli Arroscia e Pennavaira.
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]
- Castello dei marchesi di Clavesana. Del precedente castello, costruito intorno al 1090, rimangono ad oggi solo i ruderi, però sono ancora visibili le vecchie mura merlate e i quattro lati della torre poligonale mozzata.
Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[14]

Qualità della vita[modifica | modifica wikitesto]
Il comune di Aquila d'Arroscia ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[15]
Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
Musei[modifica | modifica wikitesto]
- Museo del Territorio, allestito in alcuni locali annessi all'oratorio di Santa Caterina ad Aquila d'Arroscia.
Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle borgate di Affredore, Aira, Canto, Ferraia, Loga, Maglioreto, Montà, Mugno, Piazza (sede comunale) e Salino per una superficie territoriale di 10,06 km²[16].
Confina a nord con i comuni di Caprauna (CN) e Alto (CN), a sud con Ranzo, ad ovest con Caprauna, Borghetto d'Arroscia e ad est con Nasino (SV), Onzo (SV) e Ranzo.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Come altri comuni imperiesi basa la sua economia sulla coltivazione della vite e alla produzione di olio di oliva. Dalla vite vengono ricavati due prodotti vinicoli, l'Ormeasco e il Pigato. Rientra tra gli 11 comuni di produzione dell'aglio di Vessalico. È praticata anche l'orticoltura e la pastorizia.
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Strade[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio di Aquila di Arroscia è attraversato principalmente dalla strada provinciale 78 che permette il collegamento stradale con Ranzo, a sud, e Borghetto d'Arroscia ad ovest innestandosi con la provinciale 14.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2 giugno 1985 | 13 novembre 1989 | Giuseppe Cha | Democrazia Cristiana | Sindaco | [17] |
13 novembre 1989 | 29 maggio 1990 | Ottavio Cha | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
29 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Ottavio Cha | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Ottavio Cha | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Roberto Marini | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Roberto Marini | lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 28 maggio 2014 | Piero Claveri | Per Aquila (lista civica) |
Sindaco | |
28 maggio 2014 | 1º giugno 2015 | Fernando Colangelo | Comm. straord. | [18] | |
1º giugno 2015 | 22 settembre 2020 | Tullio Cha | Uniti per Aquila (lista civica) |
Sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Tullio Cha | Uniti per Aquila (lista civica) |
Sindaco |
Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
Aquila d'Arroscia fa parte dell'Unione dei comuni dell'Alta Valle Arroscia.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2023 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v Fonte dal sito istituzionale del comune di Aquila d'Arroscia-Storia, su aquilacomune.it. URL consultato il 6 novembre 2014.
- ^ a b c d Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.
- ^ a b Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 6 novembre 2014.
- ^ Regio decreto 26 ottobre 1862, n. 942
- ^ Regio decreto 13 settembre 1928, n. 2272
- ^ 21 gennaio 1947, n. 70
- ^ Regio decreto 7 aprile 1949, n. 243
- ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
- ^ a b Aquila d'Arroscia, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 7 novembre 2021.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Fonte dal sito Ambiente in Liguria Archiviato il 24 aprile 2011 in Internet Archive.
- ^ Fonte dallo statuto comunale di Aquila d'Arroscia, su aquilacomune.it. URL consultato il 5 novembre 2014.
- ^ Deceduto durante la carica amministrativa
- ^ Dopo la mancata candidatura o candidature nel rinnovo delle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014, il Comune viene commissariato e retto da un commissario straordinario sino a nuova elezione così come previsto dall'art. 85 c. 3 del DPR 16 maggio 1960 n. 570
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aquila d'Arroscia
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.aquiladarroscia.im.it.
- Àquila di Arròscia, su sapere.it, De Agostini.