Gandalf Airlines
Gandalf Airlines | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1998 |
Chiusura | 2004 |
Sede principale | Italia e Parma |
Settore | Trasporto |
Prodotti | compagnia aerea |
Compagnia aerea charter | |
Codice IATA | G7 |
Codice ICAO | GNF |
Indicativo di chiamata | GANDALF |
Hub | Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio |
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia | |
La Gandalf Airlines fu una compagnia aerea regionale creata da tre imprenditori lombardi: Luciano Di Fazio, Domiziano Boschi e Luigi Gozzini. La sede principale del vettore era l'aeroporto Orio al Serio di Bergamo.
L'idea alla base della compagnia aerea, al momento della presentazione pubblica, era che esistesse una nicchia di clienti disposti a pagare un sovrapprezzo pur di ottenere un servizio di qualità. Per questo motivo i voli Gandalf operavano in regime di piena classe "affari". Per questo motivo fu scelto il robusto e versatile bimotore Dornier, sia nella versione di base Do.328 che in quella con motori a reazione Do.328JET.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fondata nell'aprile 1998 e attivata un anno dopo, la società conobbe una buona fase di espansione alla fine degli anni '90, ma la crisi dell'11 settembre 2001 e la seguente congiuntura economica mondiale causarono una repentina riduzione dei viaggiatori. Inoltre il mancato declassamento dell'aeroporto di Milano-Linate, che sarebbe dovuto avvenire a favore dello scalo di Malpensa, non causò quel vuoto di mercato che la dirigenza aveva previsto di riempire.
La Gandalf tentò perciò di riconvertirsi in una compagnia tradizionale, ma senza successo. Le attività di volo furono interrotte il 19 febbraio 2004; il fallimento fu dichiarato il 29 febbraio dal tribunale di Parma e, il 14 febbraio 2011, fu richiesto il rinvio a giudizio per 16 persone con vari capi d'imputazione.[1]
La flotta
[modifica | modifica wikitesto]Flotta storica
[modifica | modifica wikitesto]Aeromobile | Immagine | In flotta |
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Fairchild-Dornier 328-100 turboelica | ![]() |
4 |
Fairchild-Dornier 328-300 jet | ![]() |
7 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Georgia Azzali, Crac Gandalf, chiesti sedici rinvii a giudizio, in Gazzetta di Parma, 15 febbraio 2011. URL consultato il 16 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2011).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gandalf Airlines
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Articolo su Gandalf Airlines, su fortunecity.de. URL consultato il 4 novembre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2007).
- Azienda: «Gandalf Airlines», su economia.tesionline.it.
- Galleria fotografica su Airliners.net, su airliners.net.