Shining (film): differenze tra le versioni

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=== Incassi ===
=== Incassi ===
''Shining'', al suo esordio negli Stati Uniti, incassò 622,337 $, subito dietro a [[L'Impero colpisce ancora|''L'Impero colpisce ancora'']] e [[The Gong Show Movie|''The Gong Show Movie'']]. Al suo ritiro dalle sale il film aveva incassato 44,360,123 $, risultando così il 14° miglior incasso del 1980<ref>{{Cita web|url=http://www.boxofficemojo.com/movies/?page=main&id=shining.htm|titolo=The Shining}}</ref>.
''Shining'', al suo esordio negli Stati Uniti, incassò 622,337 $, subito dietro a [[L'Impero colpisce ancora|''L'Impero colpisce ancora'']] e [[The Gong Show Movie|''The Gong Show Movie'']]. Al suo ritiro dalle sale il film aveva incassato 44,360,123 $, risultando così il 14° miglior incasso del 1980<ref>{{Cita web|url=http://www.boxofficemojo.com/movies/?page=main&id=shining.htm|titolo=The Shining}}</ref>.

In Italia il film incassò circa 668.542.000 lire (471.000 €), ponendosi al decimo posto tra i film più visti dell'anno<ref>{{Cita web|url=http://boxofficebenful.blogspot.it/2009/02/box-office-italia-1980-81.html|titolo=Box office Italia 1980-81}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://chartitalia.blogspot.it/2007/07/classifica-film-stagione-198081.html|titolo=Classifica film 1980-81}}</ref>. Al momento della sua riedizione, nel 2017, la pellicola ha incassato 290.184 €<ref>{{Cita web|url=https://www.comingsoon.it/cinema/boxoffice/|titolo=Box office 2 novembre}}</ref>.


=== Recensioni iniziali ===
=== Recensioni iniziali ===

Versione delle 18:40, 7 nov 2017

Shining
Jack Torrance (Jack Nicholson) in una celebre scena del film
Titolo originaleThe Shining
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Regno Unito
Anno
Durata146 min (prima versione)
144 min (versione americana)
119 min (versione europea)
Rapporto1,85:1 (USA)
1,66:1 (Europa)
1,37:1 (Home video)
Genereorrore, thriller
RegiaStanley Kubrick
Soggettodal romanzo di Stephen King
SceneggiaturaStanley Kubrick, Diane Johnson
ProduttoreStanley Kubrick
FotografiaJohn Alcott
MontaggioRay Lovejoy
MusicheWendy Carlos

Rachel Elkind, Béla Bartók, Krzysztof Penderecki, Gyorgy Ligeti (Concerto e testi delle canzoni)

ScenografiaRoy Walker
CostumiMilena Canonero
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

[[Categoria:Film statunitensi del 1980]][[Categoria:Film britannici del 1980]]

Shining (The Shining) è un film del 1980 diretto da Stanley Kubrick, basato sul romanzo omonimo scritto da Stephen King nel 1977.

Shining (The Shining, tradotto fedelmente suonerebbe come "Il luccichìo" o "La luccicanza", traduzione, quest'ultima, scelta per il doppiaggio italiano) rappresenta una tappa dell'itinerario di attraversamento-appropriazione-sfondamento dei generi cinematografici attuata da Kubrick nel corso della sua carriera.

Nel romanzo omonimo da cui il film è tratto, Stephen King rielabora in chiave thriller il topos caro alla letteratura della casa infestata da fantasmi, trasformandola in albergo e mettendola in rapporto con gli avvenimenti soprannaturali che vi accadono e che hanno per protagonisti un nucleo familiare composto da una coppia e dal loro unico figlio dotato di poteri paranormali.

Shining è presto diventato un cult movie, entrato nell'immaginario collettivo ed è stato a volte classificato come il miglior film horror in assoluto.[1]

Shining è stato eletto al 2º posto tra i migliori film horror della storia del cinema, dopo L'esorcista, in una classifica stilata dalla rivista londinese Time Out[2].

Trama

Jack Torrance, un aspirante scrittore rimasto disoccupato dopo la perdita del suo lavoro di insegnante e con problemi di alcolismo, accetta il lavoro di guardiano invernale di un grande albergo in Colorado, l'Overlook Hotel, isolato e sperduto tra le montagne. Durante il colloquio, il direttore Stuart Ullman sostiene che non si tratta di un impiego fisicamente pesante ma che presenta difficoltà d'adattamento, poiché il guardiano si ritrova a dover vivere completamente isolato per circa cinque mesi. Dieci anni prima, infatti, un altro incaricato, di nome Delbert Grady, fu colpito da un forte esaurimento nervoso che lo portò a sterminare l'intera famiglia con un'ascia, per poi suicidarsi con un fucile. Jack, quasi divertito, sostiene che questo non è un tipo di situazione che potrebbe capitargli. Egli dichiara anzi di essere in cerca di tranquillità per scrivere il suo romanzo.

Al termine della stagione di apertura, Jack, con la moglie Wendy e il piccolo figlio Danny, si trasferiscono quindi all'Overlook Hotel. Danny ha doti extrasensoriali, subito notate dal cuoco afro-americano Dick Hallorann, il quale gli rivela di possedere anche lui la cosiddetta "luccicanza" (shining), una sorta di potere di telepatia e preveggenza. L'uomo avvisa Danny che nell'albergo si possono avere visioni di alcuni brutti eventi che sono accaduti in passato (l'edificio è stato costruito sul sito di un antico cimitero indiano), ma non bisogna aver nulla da temere da esse, perché non si tratta di eventi reali. Lo ammonisce tuttavia a non avvicinarsi assolutamente alla camera 237, senza però spiegargliene il motivo. Danny ha un amico immaginario, "colui che sta dentro di lui", di nome Tony, che gli parla tramite un dito e con la voce di Danny stesso, però più bassa e rauca, aiutandolo nei casi di bisogno. Tony gli dice che è riluttante ad andare a vivere nell'hotel mostrandosi anche "egli" reticente, fino a quando Danny ha delle visioni macabre dell'albergo, che lo lasciano terrorizzato.

Passano i giorni e presto la neve rende impraticabili tutti i collegamenti. Nell'albergo deserto, Jack passa le giornate a scrivere il suo romanzo, Wendy a fare i lavori domestici e Danny a fare lunghi giri nell'hotel con il suo triciclo.

Con il passare del tempo però la situazione degenera. Jack inizia a diventare scontroso e irascibile a causa della mancanza di ispirazione per il proprio romanzo. In Danny si moltiplicano le visioni inquietanti, dal singolare incontro con le figlie gemelle di Grady allo scempio dei loro cadaveri. Tony cerca di rassicurarlo, dicendogli che sono come le immagini in un libro e che per questo non gli possono nuocere.

Un giorno, mentre il bambino corre per i corridoi sul suo triciclo, trova la camera 237 socchiusa così decide di entrarvi. Nel frattempo Wendy viene attirata dalle urla di Jack, il quale narra di avere avuto un incubo in cui ha visto sé stesso uccidere la propria famiglia, finché Danny non ricompare nella sala molto provato e con graffi e segni sul collo. La madre del piccolo si convince che sia stato Jack e porta il bambino nel suo appartamento, al sicuro dal marito.

Jack si sposta nella sala da ballo dell'hotel, dove incontra un'entità che rappresenta un barista degli anni venti di nome Lloyd, al quale confida che egli non ha mai compiuto gesti violenti sui familiari e mai oserebbe farlo. Wendy lo raggiunge, avvisandolo che nell'albergo ci sarebbe qualcuno, che avrebbe aggredito il bambino nella camera 237. Jack si reca sul posto incontrando la presenza di una giovane ragazza nuda che, una volta uscita dalla vasca da bagno, lo abbraccia e lo bacia. Jack però si accorge che la ragazza si sta tramutando in una donna anziana in stato di decomposizione, che inizia ad inseguirlo per la stanza.

A questo punto la sua mente vacilla. Egli non è in grado di distinguere le visioni dal reale e si convince di essere bersaglio della sua famiglia, ritenendola causa dei suoi fallimenti. Ritornando nel bar dell'albergo, assiste a un party anni venti e vi incontra il fantasma di Delbert Grady, il suo predecessore, che gli "conferma" i suoi sospetti, consigliandogli di eliminare i suoi familiari. Dick Hallorann, nonostante si trovi in Florida, avverte la tragedia che sta per consumarsi. Wendy nel frattempo non ha più dubbi sulla follia di Jack, quando scopre che i dattiloscritti del romanzo non sono altro che pagine e pagine di una frase ripetuta all'infinito: «Il mattino ha l'oro in bocca» (All work and no play makes Jack a dull boy), e a un tratto viene sorpresa dal marito, che, con sguardo folle, sembra incedere minaccioso. Wendy, premunitasi con una mazza da baseball, lo colpisce tramortendolo e lo rinchiude in un magazzino. La donna, in seguito, scopre che la radio e il gatto delle nevi sono stati sabotati dal marito.

Jack viene liberato dalle presenze e si impossessa dell'ascia usata da Grady per uccidere la sua famiglia, con la quale sfonda la porta del loro appartamento. Il bambino riesce a fuggire da una finestra e Wendy a difendersi dalla furia di lui ferendogli una mano con un coltello da cucina. Dick raggiunge l'albergo con un proprio gatto delle nevi, ma viene ucciso da Jack. Wendy, nella ricerca del bambino, nell'hotel incorre in diverse presenze terrificanti, tra queste Grady ferito alla testa. Danny fugge all'esterno, avventurandosi nel labirinto di siepi dell'albergo, che ha già imparato a percorrere con la madre, e Jack nell'inseguirlo si perde nel dedalo innevato, in quanto il bambino cancella le proprie orme. Uscito incolume, raggiunge sua madre, pronta a fuggire con lui con il mezzo del cuoco.

Jack si ritrova il mattino dopo stecchito, in un'inquietante immagine che lo ritrae congelato, con gli occhi sbarrati all'insù. L'ultima scena ritrae una foto d'epoca scattata durante la festa di gala del 4 luglio 1921: tra i partecipanti appare Jack Torrance in abito elegante.

Produzione

Genesi

A causa dell'insuccesso commerciale e critico di Barry Lyndon, Stanley Kubrick realizzò che doveva realizzare un film sia artisticamente soddisfacente sia sufficientemente fruibile dal grande pubblico. Come fu poi riferito a Stephen King, Kubrick ordinò al suo staff di portargli pile di libri horror e si rinchiuse nel suo ufficio per leggerli tutti: la segretaria di Kubrick udiva il suo capo lanciare i libri contro il muro e gettarli nell'immondizia dopo averne letto le prime pagine. Infine, un giorno, la segretaria s'accorse di un "innaturale" silenzio e, entrata a controllare il suo capo, trovò Kubrick immerso nella lettura di Shining.[3]

Parlando del tema del film, Kubrick affermò che «c'è qualcosa di intrinsecamente sbagliato nella personalità umana. C'è una parte malvagia. Una delle cose delle storie horror possono fare è mostrare gli archetipi dell'inconscio; possiamo vedere la parte malvagia senza doverci confrontare con essa in modo diretto».[4]

Casting

Nicholson fu la prima scelta di Kubrick per il ruolo di Jack Torrance; gli altri attori considerati (tra cui Robert De Niro, che dichiarò che il film gli fece fare brutti sogni per un mese, Robin Williams, e Harrison Ford) incontrarono la disapprovazione di King. Nella ricerca dell'attore giusto per il ruolo di Danny, Kubrick mandò due suoi dipendenti, Leon e Kersti Vitali, a Chicago, Denver e Cincinnati per creare un campione di interviste fatte a 5000 ragazzini in un periodo di sei mesi. Queste tre città venne scelte da Kubrick per trovare un ragazzino con un accento a metà tra quello di Nicholson e quello della Duvall.[3]

Regia

Come di consueto per Kubrick, per la pellicola vennero studiate e impiegate notevoli innovazioni tecnologiche, a partire dalla macchina da presa: la steadicam che permette movimenti veloci senza sobbalzi imprevisti, già utilizzata precedentemente nei film Questa terra è la mia terra, Rocky, Il maratoneta e Halloween - La notte delle streghe, qui adoperata al massimo della sua potenzialità dal suo stesso inventore, Garrett Brown. Per la maggior parte del film la macchina da presa segue gli spostamenti degli attori precedendoli o seguendoli a breve distanza, accentuando il carattere labirintico degli ambienti chiusi[senza fonte] e dei lunghi corridoi dell'albergo. Ogni volta che Kubrick intende creare un particolare stato di attesa o di suspense la macchina da presa si avvicina progressivamente e lentamente verso il soggetto che rimane fermo.[senza fonte]

Una tecnica di montaggio molto particolare è quella utilizzata per rappresentare le visioni di Danny. In genere, dopo un primo piano di Danny, appare la visione vera e propria, che è realizzata interrompendo bruscamente un'immagine di fondo con un'altra che in genere è di fortissimo impatto emotivo, come, ad esempio, le scene di sangue.

Riprese

Le riprese del film iniziarono nel maggio 1978 e terminarono nell'aprile del 1979.[5] Il periodo di produzione fu arduo e lungo, spesso con giorni di riprese molti lunghi. Le riprese principali durarono più di un anno, visto la natura altamente metodica di Kubrick.

Shelley Duvall (che pensava le riprese sarebbe durate 16 settimane, ma durarono quasi un anno) non andava d'accordo col regista, discutendo spesso con lui sul set riguardo le battute, il suo modo di recitare e molto altro.[6] La Duvall infine divenne così stressata da ammalarsi, e lo stress arrivò al punto tale che l'attrice iniziò a perdere i capelli. Scatman Crothers, interprete di Halloran, fu appesantito dal ritmo di produzione al punto tale da minacciare di lasciare il set;[7] mentre Joe Turkel, interprete del barista Lloyd, dichiarò in un'intervista che la scena del bar venne provata per sei settimane, e che il giorno di riprese partiva dalle 9.00 e terminava alle 22.00, aggiungendo che, a fine giornata, i suoi abiti erano pieni di sudore.[8]

Il copione veniva cambiato in continuazione, anche diverse volte al giorno, aumentando così la pressione sugli attori. Jack Nicholson ad un certo punto sarebbe diventato così frustrato da gettare le copie del copione fornitegli dalla troupe, sapendo che in ogni caso sarebbe stato modificato (l'attore, infatti, imparò gran parte delle battute solo alcuni minuti prima di girare).

Per la scena finale nella Gold Room, Kubrick ordinò alle comparse (con un megafono) di non parlare, ma di mimare delle conversazioni tra di loro; dal momento che sapeva, grazie ad anni di esperienza, che le comparse spesso mimano le proprie attività in modo grossolano, chiese loro di recitare in modo naturale, per dare alla scena il realismo di un salto temporale negli anni venti.[3]

Interni

Avendo scelto il romanzo di King come soggetto del suo film, Kubrick, dopo una fase di pre-produzione, fece costruire i set degli interni agli EMI Elstree Studios di Borehamwood, in Inghilterra. Alcuni dei set sono stati concepiti basandosi sull'Ahwahnee Hotel nel Yosemite National Park. Per permettersi di girare le scene in ordine cronologico, Kubrick usò svariati stage per avere tutti i set a disposizione durante l'intera durata delle riprese. Il set dell'Overlook Hotel fu, all'epoca, il più grande mai costruito negli studios, dal momento che includeva una ricostruzione a grandezza naturale della facciata dell'albergo.[9] Nel febbraio del '79 il set venne danneggiato da un incendio, causando un ritardo nella produzione,[10] che a sua volta ritardò le riprese de I predatori dell'arca perduta di Spielberg[7].

L'aspetto del Timberline Lodge nella stagione invernale

Esterni

Mentre la maggior parte delle riprese di scene in spazi chiusi, e di alcune riprese esterne dell'Overlook Hotel, venivano realizzate in degli studios, una seconda troupe, guidata da John Harlan, si dedicò alla riprese di scene esterne. Per la ripresa aerea all'inizio del film venne filmato il Saint Mary Lake e la Wild Goose Island del Glacier National Park, mentre per le riprese del viaggio in macchina della famiglia Torrance venne usata la Going-to-the-Sun Road. Alcune riprese aeree dell'Overlook Hotel furono effettuate presso il Timberline Lodge, che si trova sul monte Hood in Oregon. Queste inquadrature sono riconoscibili dall'assenza del labirinto di siepi, che è presente invece nella location ricostruita. I proprietari del Timberline Lodge chiesero a Kubrick di cambiare il numero della sinistra camera 217, in cui nel romanzo di King ha luogo l'omicidio delle due gemelle, per paura che il pubblico rimanesse impressionato e non volesse più alloggiarvi. Così Kubrick modificò il numero della stanza in 237, che non corrispondeva ad alcuna camera dell'hotel reale.[11] Per contro, dopo l'uscita del film, molti ospiti del Timberline Lodge chiesero di poter alloggiare proprio nella stanza 237, e non fu possibile accontentarli[12].

Alcune inquadrature aeree scartate della scena di apertura sono state introdotte nell'epilogo della prima versione del film Blade Runner di Ridley Scott, con il lieto fine imposto dalla produzione[13].

Colonna sonora

La colonna sonora e il sound design del film sono il frutto di un variegato mosaico. Da Wendy (Walter) Carlos a Rachel Elkind - già collaboratrici di Kubrick per Arancia meccanica -, a Béla Bartók (Musica per archi, percussioni e celesta), György Ligeti, Krzysztof Penderecki, insieme a vari motivi ballabili degli anni '20 e '30. Ecco tutte le musiche riprodotte nel film:

Wendy Carlos descrive così il procedimento con cui ha ottenuto il suono caratteristico della colonna sonora:

(EN)

«The Circon is connected to the original Moog synth with analog control voltage patch cables. [...] The output signal from the synthesizer is adjusted with a tuning meter for close to pure octaves. The Moog's output goes to the Fairlight Voice Tracker, which is set to track the simple high tone of the synth in pitch, volume, and brightness. [...] The Kurzweil audio output is the signal that gets recorded, usually after some ambience and reverb are added, which seem to go well with the intense vibrato of a Theremin-like paradigm.»

(IT)

«Il Circon è collegato al classico sintetizzatore Moog con normali cavi che inviano il controllo analogico di voltaggio. [...] Poi il segnale viene intonato con un accordatore per avvicinarlo a delle ottave pure. L'uscita del Moog entra poi nel Fairlight Voice Tracker, che è programmato per seguire i toni alti puri del sintetizzatore in tonalità, volume e timbro. [...] Poi il segnale passa dentro al computer e infine al programma di editing del suono. [...] Il segnale risultante, dopo averci aggiunto un po' di riverbero, diventa di un bel vibrato intenso come quello che potrebbe avere un Theremin.»

Si tenga presente che le musiche di Bartók, Ligeti e Penderecki non sono utilizzate integralmente, e talora sono alterate rispetto alle registrazione originarie. Le edizioni del film in DVD pubblicate dal 2001 in poi contengono un audio remixato a 6 canali (Dolby Digital 5.1) che non corrisponde a quello originale monofonico previsto da Kubrick (infatti sono presenti alcune lievi differenze)[15].

Distribuzione

Data di uscita

Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state[16]:

In occasione dei quarantesimo anniversario dell'uscita del libro di King, Nexo Digital ha redistribuito nella sale il film dal 31 ottobre al 2 novembre 2017[17].

Versioni

Esistono tre versioni del film: la versione originale da 146 minuti, la versione di 144 minuti disponibile al pubblico nordamericano e la versione internazionale da 119 minuti.[18]

Dopo la première e una settimana di proiezioni della versione originale di 144 minuti, Kubrick tagliò una scena del finale ambientata in ospedale. La scena vede Wendy in un letto che parla con Mr. Ullman, l'uomo che assunse Jack all'inizio del film, che le dice che la polizia non riesce a trovare il corpo di suo marito all'interno dell'albergo. Il direttore dell'hotel si avvicina al bambino nel letto d'ospedale e gli dà una palla da tennis identica a quella che Danny si vide lanciare sul pavimento dell'albergo dalla stanza 237. Infine viene mostrata la fotografia con Jack.[19] Questa scena, della durata di circa due minuti, fu tagliata da tutte le copie esistenti del film su ordine della Warner Bros, e ciò portò il film a 142 minuti, la versione distribuita in Nord America il 23 maggio 1980.[18]

La versione internazionale dura invece 119 minuti, poiché Kubrick decise di tagliare e rimontare personalmente altri 24 minuti del film.[18]

Quello che segue è l'elenco delle parti che Kubrick ha rimosso dalla versione internazionale, ma che è tuttora possibile visionare nella versione USA-Canada:

  • L'ultima battuta pronunciata da Wendy a Danny nella cucina, la dissolvenza sull'ufficio di Ullman, l'incontro con Watson, un po' di dialogo.
  • La visita della dottoressa dopo la visione del sangue, il dialogo tra la dottoressa e Wendy.
  • La sequenza in cui Ullman e Watson mostrano ai Torrance la Sala delle feste (Sala Colorado) è più lunga.
  • La sequenza in cui Ullman e Watson mostrano ai Torrance il loro alloggio prosegue, seguita da dissolvenza sui quattro che camminano davanti al labirinto, un po' di dialogo sul labirinto stesso.
  • La visita alla cella frigorifera, l'incontro con Halloran, la dissolvenza su Wendy, Danny e Halloran nelle cucine, un breve dialogo tra la donna e il cuoco.
  • Parti di dialogo tra Halloran e Danny da soli.
  • Wendy che porta il carrello attraverso la hall.
  • La seconda parte del dialogo tra Jack e Wendy durante la colazione.
  • Un'inquadratura di spalle di Jack che tira la pallina, una dissolvenza su Wendy e Danny all'esterno, parte del loro dialogo.
  • Wendy che prepara da mangiare in cucina.
  • Jack che, dopo aver allontanato Wendy dalla Sala Colorado ricarica la macchina, batte qualche pulsante; didascalia "Giovedì", parte della rincorsa di Wendy e Danny nella neve.
  • Wendy e Danny che, nella Sala Colorado, guardano la TV, dove viene proiettata una sequenza del film Quell'estate del '42; poi Danny chiede se può andare in camera, dissolvenza su Danny che apre la porta del loro appartamento.
  • Parte del dialogo tra Jack e il barista Lloyd al loro primo incontro.
  • Parte del dialogo con Wendy dopo l'incontro fra Jack e la donna della stanza 237.
  • Wendy che parla da sola, Danny va in trance ripetendo la parola "redrum", Wendy che gli parla; dissolvenza su Jack che va verso l'ufficio di Ullman per spegnere la radio.
  • Dopo aver levato un pezzo dalla radio, Jack ne leva altri due; dissolvenza su Halloran che parla nuovamente col Ranger, didascalia "8 a.m.".
  • La sequenza sull'aeroplano continua con Halloran che parla con l'hostess;
  • Inquadratura di Jack di spalle che batte a macchina.
  • Dissolvenza sull'aereo che atterra; dissolvenza sull'esterno di "Durkin's"; stacco sull'interno di Durkin's con Larry che va verso il telefono e parla con Halloran (che viene inquadrato).
  • Wendy e Danny che guardano "Beep beep" in televisione; un breve dialogo tra loro; Wendy che prende la mazza; la dissolvenza su Wendy nella Sala Colorado.
  • Wendy che vede degli scheletri nella hall dell'albergo, improvvisamente buio, mentre Jack insegue Danny nel labirinto.
  • Una inquadratura di Jack nel labirinto, indeciso su dove andare.

Edizioni estere

"All work and no play makes Jack a dull boy"

Kubrick si è occupato anche delle versioni del film distribuite nei paesi in cui esso sarebbe stato doppiato. La frase che Jack scrive ossessivamente sulla macchina da scrivere, nella versione originale del film, è il proverbio All work and no play makes Jack a dull boy. Kubrick ha però girato questa sequenza modificando la lingua del dattiloscritto in italiano, francese, spagnolo, tedesco, perché il film sarebbe stato doppiato in queste lingue nei rispettivi paesi. Nella seguente tabella sono riportate le frasi nelle diverse lingue e la traduzione in italiano.[20]

Lingua Frase Traduzione in italiano
Inglese All work and no play makes Jack a dull boy. Solo lavoro e niente divertimento rendono Jack un ragazzo annoiato.
Italiano Il mattino ha l'oro in bocca.
Tedesco Was Du heute kannst besorgen, das verschiebe nicht auf Morgen. Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.
Spagnolo No por mucho madrugar amanece más temprano. Anche se ti alzi più presto, non farà giorno prima.
Francese Un «Tiens» vaut mieux que deux «Tu l'auras». Un «Tieni» vale più di due «Avrai».

Anche le didascalie del film (inclusa quella sottostante la foto nel finale) sono state tradotte. Purtroppo, le edizioni DVD del film in tutto il mondo (distribuite dopo la morte del regista) contengono esclusivamente la versione originale inglese del dattiloscritto e delle didascalie, sacrificando le scelte di Kubrick.

Stanley Kubrick commissionò alla sua segretaria, Margaret Adams, di battere a macchina la frase "All work and no play makes Jack a dull boy" su ciascuna delle circa 500 pagine che nel film costituiscono il manoscritto di Jack Torrance. La segretaria impiegò mesi dattilografando le pagine ogni giorno in diversi stili, per completare il lavoro.[21][22][23]

Giancarlo Giannini, la voce italiana di Nicholson

Edizione italiana

L'edizione italiana del film è stata diretta da Mario Maldesi, storico direttore di doppiaggio dei film di Kubrick da Arancia meccanica in poi. Il film è stato comunque doppiato in italiano nella versione integrale di 146 minuti, ma non è mai uscito in alcun formato.

Il personaggio di Wendy Torrance (Shelley Duvall) è doppiato dall'attrice e doppiatrice Livia Giampalmo che all'epoca in cui uscì il film era la moglie di Giancarlo Giannini, il doppiatore di Jack Torrance (Jack Nicholson). Nelle scene iniziali quando lo scrittore Jack Torrance (Jack Nicholson) si presenta sia alla signora della reception che al direttore dell'albergo Stuart Ullman (Barry Nelson) pronuncia il suo nome in forma interrogativa, caratteristica presente solo nel doppiaggio italiano, e che fu una scelta introdotta quasi per gioco dal direttore del doppiaggio Mario Maldesi e dall'attore Giancarlo Giannini, i quali sostennero che l'aggiunta della frase interrogativa avrebbe preannunciato una sorta di confusione mentale del personaggio già dalle prime battute, e che solo uno spettatore attento avrebbe colto tale sottigliezza. Tale episodio è raccontato da Mario Maldesi durante una intervista per il sito Il mondo dei doppiatori nel 2012.[24]

Stanley Kubrick spedì una lettera di congratulazioni a Giancarlo Giannini, per l'ottimo lavoro svolto come doppiatore di Nicholson.

Accoglienza

Incassi

Shining, al suo esordio negli Stati Uniti, incassò 622,337 $, subito dietro a L'Impero colpisce ancora e The Gong Show Movie. Al suo ritiro dalle sale il film aveva incassato 44,360,123 $, risultando così il 14° miglior incasso del 1980[25].

In Italia il film incassò circa 668.542.000 lire (471.000 €), ponendosi al decimo posto tra i film più visti dell'anno[26][27]. Al momento della sua riedizione, nel 2017, la pellicola ha incassato 290.184 €[28].

Recensioni iniziali

Alla sua uscita il film ricevette recensioni miste. Janet Masli, del The New York Times, lodò l’interpretazioni di Nicholson ed apprezzò l’Overlook Hotel in quanto efficace location per l’horror, ma scrisse che “perfino le immagini più sorprendentemente terrificanti del film sembrano imperiosi e persino irrilevanti”[29]. Variety fu molto critico, dicendo che “Con tutto il possibile per lavorare,[…] Kubrick ha lavorato coll’agitato Nicholson alla distruzione di tutto ciò che era così terrificante nel bestseller di Stephen King”.[30] Una critica comune riguardava la lentezza della pellicola, atipica degli horror del periodo. Il film, nel 1981, ebbe due candidature ai Razzie Awards per peggior regia (Stanley Kubrick) e peggior attrice non protagonista (Shelley Duvall).[31]

Reazione di Stephen King

Una delle persone che criticò di più il film fu Stephen King, autore del libro che aveva ispirato Kubrick. King definì la pellicola "fredda e distaccata", diametramente opposta all'opera originale. [32] Disse poi che, dal suo punto di vista, aveva trovato Jack "completamente pazzo fin dalla prima scena”[33]: inoltre non apprezzò l'interpretazione della Duvall, dicendo che "si trova lì solo per strillare ed essere stupida" e che la pone tra i personaggi più misogini della storia del cinema.[34][33][35]Nonostante ciò, King, in Danse Macabre, mise il film nella lista degli horror "che hanno dato un contributo peculiare al proprio genere"[36].

Riconoscimenti

Prequel

Nel 2014 il regista Mark Romanek, è stato contattato dalla Warner Bros. per dirigere il prequel del film, col titolo provvisorio di Overlook Hotel, che racconterà gli eventi narrati all'Overlook Hotel prima dell'arrivo dei Torrance. La sceneggiatura sarà firmata da Laeta Kalogridis (Shutter Island), Bradley Fischer (Zodiac) e James Vanderbilt (The Amazing Spider-Man)[7].

Documentari

  • Nel 2012 è uscito il documentario Room 237, diretto da Rodney Ascher, incentrato sui presunti significati nascosti nel film.

Note

  1. ^ Qual è il film più spaventoso di tutti i tempi?, su mag.sky.it, MAG - Sky.it.
  2. ^ (EN) The 100 best horror films: the full list, su timeout.com, Time Out.
  3. ^ a b c (EN) Vincent LoBrutto, Stanley Kubrick, a biography, Da Capo Press, 7 maggio 1999, pp. 412, 420, 437, ISBN 9780306809064.
  4. ^ (EN) Paul Duncan, Stanley Kubrick, The Complete Films, Taschen, 1º aprile 2011, ISBN 9783836527750.
  5. ^ Duncan, 2008, p. 83.
  6. ^ Overlook Hotel, arriva il prequel di Shining scritto dallo sceneggiatore e produttore di The Walking Dead, Glenn Mazzara, su huffingtonpost.it.
  7. ^ a b c Shining, Overlook Hotel prequel del capolavoro di Stanley Kubrick, su ilfattoquotidiano.it.
  8. ^ Joe Turkel, Co Star of "Blade Runner" and "The Shining", at Days Of The Dead Horror Con, su youtube.com.
  9. ^ AN IN-DEPTH ANALYSIS OF STANLEY KUBRICK'S FILM THE SHINING - CLOSING DAY, su idyllopuspress.com.
  10. ^ Kubrick at Elstree: The fire that almost axed The Shining, su bbc.co.uk.
  11. ^ Duncan, 2008, p. 82.
  12. ^ Dichiarazione rilasciata da Kubrick a Michel Ciment in Ciment, 1999, pp. 190-1.
  13. ^ I segreti di Blade Runner, su fantascienza.com.
  14. ^ (EN) The Circon, su wendycarlos.com.; tradotto in Wendy Carlos, su archiviokubrick.it.
  15. ^ Colonna sonora di Shining, su archiviokubrick.it.
  16. ^ (EN) Shining Release Info, su imdb.com. URL consultato il 5 settembre 2015.
  17. ^ Shining - Evento halloween, su nexodigital.it.
  18. ^ a b c (EN) Bryce Utting, The Shining, su homepages.ihug.co.nz.
  19. ^ (EN) Bryce Utting, The hospital scene, su homepages.ihug.co.nz.
  20. ^ Shining su exxagon.it
  21. ^ Mindhole Blowers: 20 Facts About The Shining That Might Make You Say "Talk to the Finger!"
  22. ^ CABINET // Artist Project / All Work and No Play
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Bibliografia

  • Michel Ciment, Kubrick - Edizione definitiva, Milano, Rizzoli, 1999.
  • Paul Duncan, Stanley Kubrick. Tutti i film, Taschen, 1º gennaio 2008, ISBN 978-3-8228-3659-0.

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