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Star Trek: differenze tra le versioni

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=== Star Trek: Phase II (serie mai realizzata) ===
=== Star Trek: Phase II (serie mai realizzata) ===
{{vedi anche|Star Trek: Phase II}}
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Per il [[1978]] era stata pianificata una nuova serie televisiva, ''[[Star Trek: Phase II]]'', che avrebbe narrato di una seconda missione quinquennale dell'equipaggio dell'astronave Enterprise protagonista della prima serie televisiva del [[1966]]. La serie però non venne mai girata. Erano già stati scritti dodici episodi quando la [[Paramount Pictures|Paramount]], la casa di produzione, visto lo straordinario successo del primo ''[[Guerre stellari (film 1977)|Guerre stellari]]'' e di ''[[Incontri ravvicinati del terzo tipo]]'', decise di realizzare un film per il cinema piuttosto che una serie televisiva. La produzione venne così interrotta a poco meno di due settimane dall'inizio delle riprese.
Per il [[1978]] era stata pianificata una nuova serie televisiva, ''[[Star Trek: Phase II]]'', che avrebbe narrato di una seconda missione quinquennale dell'equipaggio dell'astronave Enterprise protagonista della prima serie televisiva del [[1966]].<ref>{{cita web|url=http://news.google.com/newspapers?id=5KUQAAAAIBAJ&sjid=A4sDAAAAIBAJ&pg=3501,2385839&dq=paramount+television+service&hl=en|titolo=Star Trek will be new TV series|editore=The Free Lance Star|data=1977|lingua=en|accesso=2 luglio 2014</ref> La serie però non venne mai girata. Erano già stati scritti dodici episodi quando la [[Paramount Pictures|Paramount]], la casa di produzione, visto lo straordinario successo del primo ''[[Guerre stellari (film 1977)|Guerre stellari]]'' e di ''[[Incontri ravvicinati del terzo tipo]]'', decise di realizzare un film per il cinema piuttosto che una serie televisiva. La produzione venne così interrotta a poco meno di due settimane dall'inizio delle riprese.<ref>{{cita libro|autore=Judith Reeves-Stevens|titolo=The Star Trek: The Art of Star Trek|editore=Simon and Schuster|anno=1997|pagina=156|isbn= 9781439108550}}</ref><ref name=Nimoy/>


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Nell'equipaggio dell'Enterprise non sarebbe comparso però il sig. [[Spock]] in quanto [[Leonard Nimoy]], l'attore che lo interpretava, non era propenso a girare una nuova serie televisiva.<ref name=Nimoy>{{cita web|url=http://www.sciencefictionbuzz.com/startrekphaseII.html|titolo=Star Trek Phase II|lingua=en|editore=Science Fiction Buzz|accesso=2 luglio 2014}}</ref>


Anche se il progetto venne abbandonato, alcune idee vennero utilizzate dagli sceneggiatori per realizzare [[Star Trek (film 1979)|il primo]] di una serie di film sull'universo fantascientifico di Star Trek. Altre idee vennero invece utilizzate nella serie ''Star Trek: The Next Generation''. La Paramount "riciclò" anche i set della nuova ''Enterprise'' già realizzati. I previsti personaggi del primo ufficiale Willard Decker ([[Stephen Collins]]) e di Ilya (Persis Khambatta) che comparvero anche nel film hanno chiaramente ispirato quelli di [[William Riker]] e [[Deanna Troi]] nella ''Next Generation'' mentre nella stessa serie il personaggio di [[Data (Star Trek)|Data]] riprende molte caratteristiche di Xon, il giovane cugino di [[Spock]] che avrebbe dovuto sostituirlo: in particolare il suo desiderio di sperimentare le emozioni che la sua razza ha represso da secoli. Può avere un duplice significato la battuta dell'ormai centotrentasettenne McCoy nell'episodio pilota ''[[Episodi_di_Star_Trek:_The_Next_Generation_(prima_stagione)#Incontro_a_Farpoint_-_Prima_parte|Incontro a Farpoint]]'': chiedendo a Data se è Vulcaniano e saputo che è un androide conclude che "Più o meno è lo stesso".<ref>Star Trek - The Next Generation</ref>
Anche se il progetto venne abbandonato, alcune idee vennero utilizzate dagli sceneggiatori per realizzare [[Star Trek (film 1979)|il primo]] di una serie di film sull'universo fantascientifico di Star Trek. Altre idee vennero invece utilizzate nella serie ''Star Trek: The Next Generation''. La Paramount "riciclò" anche i set della nuova ''Enterprise'' già realizzati. I previsti personaggi del primo ufficiale Willard Decker ([[Stephen Collins]]) e di Ilya (Persis Khambatta) che comparvero anche nel film hanno chiaramente ispirato quelli di [[William Riker]] e [[Deanna Troi]] nella ''Next Generation'' mentre nella stessa serie il personaggio di [[Data (Star Trek)|Data]] riprende molte caratteristiche di Xon, il giovane cugino di [[Spock]] che avrebbe dovuto sostituirlo: in particolare il suo desiderio di sperimentare le emozioni che la sua razza ha represso da secoli.<ref>{{cita web|url=http://it.memory-alpha.org/wiki/Willard_Decker|titolo=Willard Decker|editore=[[Memory ALpha]]|accesso=2 luglio 2014}}</ref> Può avere un duplice significato la battuta dell'ormai centotrentasettenne McCoy nell'episodio pilota ''[[Episodi_di_Star_Trek:_The_Next_Generation_(prima_stagione)#Incontro_a_Farpoint_-_Prima_parte|Incontro a Farpoint]]'': chiedendo a Data se è Vulcaniano e saputo che è un androide conclude che "Più o meno è lo stesso".<ref>Star Trek - The Next Generation</ref>


Il titolo ''Star Trek: Phase II'' è stato ripreso in seguito da una serie amatoriale distribuita nel web precedentemente nota come ''[[#Serie audiovisive amatoriali|Star Trek: New Voyages]]''.
Il titolo ''Star Trek: Phase II'' è stato ripreso in seguito da una serie amatoriale distribuita nel web precedentemente nota come ''[[#Serie audiovisive amatoriali|Star Trek: New Voyages]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.startreknewvoyages.com/|titolo=Star Trek Phase II|editore=startreknewvoyages.com|accesso=2 luglio 2014}}</ref>


== Film ==
== Film ==

Versione delle 17:47, 2 lug 2014

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Star Trek (disambigua).
La nave stellare USS Enterprise (NCC-1701) di classe Constitution, protagonista della prima serie televisiva del 1966-1969.

Star Trek è un media franchise di genere fantascientifico che ha avuto inizio nel 1966 con una serie televisiva ideata da Gene Roddenberry, divenuta in seguito tra le più popolari nella storia della televisione. Dal successo della prima serie - in larga parte postumo - sono derivate nel corso di quasi cinquant'anni altre cinque serie televisive (di cui una a cartoni animati) e dodici pellicole cinematografiche (le più recenti del 2009[1] e del 2013).

Star Trek narra delle vicende degli umani del futuro, appartenenti ad una Federazione Unita dei Pianeti che riunisce sotto un unico governo numerosi popoli di sistemi stellari diversi, e delle loro avventure nell'esplorazione del cosmo, "alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima".[2]

L'universo fantascientifico di Star Trek con i suoi personaggi è conosciuto in tutto il mondo e ha dato origine ad un fandom senza precedenti.[3] Tutte le serie televisive sono state doppiate in italiano, come pure i film.

A Star Trek sono stati assegnati vari premi (sino al film del 2009)[4] tra cui 33 Emmy,[5] 5 premi Hugo,[6] vari Saturn Award e un Oscar su 14 candidature ottenute dai film.[4]

Le serie televisive

Le serie prodotte per la televisione sono state (in ordine cronologico di trasmissione):

Nel 1978 era inoltre prevista un'altra serie, Star Trek: Phase II, mai realizzata.

Star Trek (la serie classica)

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek (serie televisiva).
Logo della serie originale di Star Trek
Logo della serie originale di Star Trek

«Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.»

La serie televisiva Star Trek del 1966[7] è l'opera prima da cui nasce l'universo fantascientifico di Star Trek.

Prodotta negli Stati Uniti, debutta l'8 settembre 1966 sul canale NBC. Ambientata nel futuro, narra le avventure dell'equipaggio della nave stellare Enterprise della Federazione Unita dei Pianeti, intento ad "esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima". Il capitano dell'Enterprise è James T. Kirk (interpretato da William Shatner), coadiuvato dall'ufficiale scientifico Spock, un extraterrestre proveniente dal pianeta Vulcano (interpretato da Leonard Nimoy) e dall'ufficiale medico, il dottor Leonard McCoy detto "Bones" (interpretato da DeForest Kelley). I tre, uniti da un forte legame di rispetto e amicizia, sono i personaggi chiave della serie, circondati da un equipaggio molto affiatato.

William Shatner nel ruolo del capitano Kirk

La serie televisiva, pur rimanendo una serie d'intrattenimento, ha proposto temi importanti dal punto di vista sociale, etico e politico.[8] Per la prima volta nella storia della televisione un giapponese, una donna di origine africana, diversi americani, uno scozzese, un alieno e un russo, nel momento in cui il mondo era spaccato in due dalla Guerra fredda, si trovavano a lavorare insieme nello stesso equipaggio, ad esplorare l'universo alla ricerca di nuove culture con cui dare vita a reciproci scambi in nome dell'uguaglianza e della pace.[9]

Nell'episodio Umiliati per forza maggiore, trasmesso negli Stati Uniti il 22 novembre 1968, si vide il primo bacio interrazziale della storia della televisione, del quale furono protagonisti Uhura, l'ufficiale alle comunicazioni, e il capitano Kirk. Il personaggio di Uhura - prima persona di colore a ricoprire un ruolo di ufficiale comandante e a mostrare l'ombelico in una fiction televisiva - divenne molto caro al pubblico, tanto che Martin Luther King intervenne personalmente affinché l'interprete, l'attrice Nichelle Nichols, non abbandonasse la serie.[10]

Inizialmente la serie non riscosse molto successo, l'ascolto era basso e la pubblicità languiva. Venne ventilata l'ipotesi di cancellare la serie al termine della seconda stagione. I fan della serie condussero però una campagna senza precedenti per convincere l'NBC a produrre anche una terza stagione riuscendo nell'intento. Il 79mo e ultimo episodio fu trasmesso il 3 giugno 1969, dopo tre stagioni.[11]

Le repliche della serie furono poi trasmesse per molto tempo in collaborazione con altre reti televisive (syndication) e conobbero un notevole, crescente successo negli anni successivi. Dopo una mobilitazione dei fan, che scrissero migliaia di lettere a tal proposito, l'agenzia spaziale statunitense, la NASA decise di battezzare Enterprise una delle navette della serie Space Shuttle (il prototipo senza motori costruito per esercitare gli equipaggi all'atterraggio); l'entrata in pista della navetta fu accompagnata dalla fanfara che suonava il tema della colonna sonora di Star Trek.[12]

Star Trek venne trasmessa per la prima volta in lingua italiana all'inizio degli anni settanta dalla Televisione della Svizzera Italiana e una seconda volta dal 1º maggio 1979 su Telemontecarlo, tuttavia il canale non disponeva di una copertura adeguata.[13] La serie divenne dunque nota al grande pubblico in Italia soprattutto un anno più tardi, con l'uscita del film omonimo di Robert Wise e la diffusione attraverso le televisioni locali a partire dall'estate del 1980.

Lo Space Shuttle Enterprise con i membri del cast di Star Trek

Star Trek (la serie animata)

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek (serie animata).

Cinque anni dopo la conclusione della prima serie televisiva fu prodotta una serie televisiva a cartoni animati intitolata di nuovo Star Trek.[14]

La serie, doppiata dal cast di attori della serie classica quasi al completo,[15] è composta da 22 episodi suddivisi in due stagioni. Negli Stati Uniti debuttò l'8 settembre 1973, mentre l'ultimo episodio in prima visione fu trasmesso il 12 ottobre 1974.

La serie animata è considerata "non canonica": le vicende in essa narrate non influenzano il complesso universo Trek e non sono ritenute vincolanti per gli autori delle serie successive. Appaiono tuttavia degni di nota l'utilizzo del ponte ologrammi anni prima della sua apparizione nella serie Star Trek: The Next Generation, e le sceneggiature, opera di autori di tutto rilievo (alcuni dei quali, come D. C. Fontana, autori anche della serie originale). In quel periodo era in atto un lungo sciopero del sindacato degli scrittori (Writers Guild of America, East), che impediva loro di lavorare per serie con attori in carne ed ossa ma non per i cartoni animati.[16]

Star Trek - The Next Generation

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek: The Next Generation.
Logo della serie Star Trek - The Next Generation
Logo della serie Star Trek - The Next Generation
Patrick Stewart nel ruolo del capitano Jean-Luc Picard

Vent'anni dopo la prima serie televisiva, nel 1986, il produttore Gene Roddenberry decise che era il momento di riprovare a creare una serie che ne fosse il seguito, ambientandola però ben 78 anni dopo la serie originale, con un nuovo equipaggio e una nuova astronave. Nacque così Star Trek: The Next Generation.[17]

I "viaggi della nave stellare Enterprise" mantengono la loro dimensione avventurosa, malgrado nel frattempo sia intervenuta la pace con i Klingon e l'allargamento della Federazione. La tecnologia è più progredita; le navi della Flotta, come la nuova Enterprise, sono più grandi, comode e spaziose, con una funzione più marcatamente esplorativa e diplomatica, meno militare.[18] Agli ufficiali è permesso portare a bordo le proprie famiglie, dato che i periodi delle missioni si sono allungati. L'esplorazione rimane la molla principale delle avventure, ma non mancano situazioni inedite che si sviluppano attorno al ponte ologrammi.[19]

Più numeroso, complesso e articolato che nella serie originale, il gruppo di personaggi di The Next Generation è composto da ben otto protagonisti fissi, nessuno dei quali si può però considerare un vero e proprio comprimario. Tra di essi spiccano il capitano Jean-Luc Picard (Patrick Stewart), l'androide Data (Brent Spiner) e il comandante William Riker (Jonathan Frakes).[20]

Le avventure della Next Generation si sono sviluppate in 178 episodi (divisi in 7 stagioni) per la TV,[21] per poi proseguire con quattro pellicole cinematografiche.

Trasmessa per la prima volta il 28 settembre 1987 con l'episodio pilota di due ore Incontro a Farpoint e un'audience di 27 milioni di telespettatori[22], la serie ha riscosso subito un discreto seguito ed ha collezionato successi per sette stagioni. La serie è terminata con la doppia puntata Ieri, oggi, domani, trasmessa il 29 maggio 1994.[23] Anche il seguito di questa serie con il passare del tempo si è allargato ed essa è stata ampiamente ritrasmessa in collaborazione con altre reti televisive (syndication).

Star Trek - Deep Space Nine

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek: Deep Space Nine.
Logo della serie Star Trek - Deep Space Nine
Logo della serie Star Trek - Deep Space Nine
Avery Brooks, interprete del ruolo del capitano Benjamin Sisko

La serie Star Trek: Deep Space Nine (anche chiamata più brevemente Deep Space Nine o DS9) nasce originariamente come spin-off di Star Trek: The Next Generation nel gennaio del 1993, due anni dopo la morte di Gene Roddenberry, avvenuta nel 1991 durante la produzione della quinta stagione di TNG.[24]

Deep Space Nine venne prodotta per sette stagioni, dal 1993 al 1999. È la prima ed unica serie di Star Trek ad essere ambientata non a bordo di un'astronave ma all'interno di una stazione spaziale. La stazione Deep Space Nine, comandata da Benjamin Sisko, è posta nello spazio del pianeta Bajor, a sorveglianza dei turbolenti confini tra lo spazio della Federazione e quello dell'Unione Cardassiana, nei pressi di un tunnel spaziale stabile che conduce al remoto Quadrante Gamma della galassia.[25]

Grazie a questo tunnel la Federazione si trova a fronteggiare uno dei suoi più temibili avversari: il Dominio. La guerra contro il Dominio arriva a coinvolgere tutte le principali potenze dei quadranti Alfa e Beta e vede un'inedita alleanza militare tra Federazione, Klingon e Romulani. Nell'arco finale della serie, oltre a molteplici colpi di scena, appaiono alcune delle più notevoli battaglie spaziali della fantascienza di quegli anni, grazie all'evoluzione della grafica al computer.[26]

Star Trek - Voyager

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek: Voyager.
Logo di Star Trek: Voyager
Logo di Star Trek: Voyager
Kate Mulgrew, interprete del ruolo del capitano Kathryn Janeway

Star Trek: Voyager[27] venne prodotta in sette stagioni, dal 1995 al 2001. È l'unica serie di Star Trek dove il capitano è una figura femminile, Kathryn Janeway, una donna dal carattere forte e deciso. Questa serie racconta le avventure della nave stellare USS Voyager sbalzata a causa di un misterioso evento nel quadrante Delta della galassia, a più di settantamila anni luce dalla Terra, un punto remoto dal quale, alla massima velocità dell'astronave, è previsto un viaggio di ben settantacinque anni per poter tornare sulla Terra.[28] Riallacciandosi allo spirito pionieristico caratteristico della serie classica, Star Trek ritorna così a raccontare le avventure di un'astronave in missione nello spazio profondo.

Sebbene inizialmente Voyager avesse ottenuto un buon successo di ascolti, durante la terza stagione subì un calo d'interesse da parte del pubblico. La Paramount corse ai ripari inserendo nella quarta stagione la figura di Sette di Nove (Jeri Ryan),[29] personaggio che divenne rapidamente uno dei più intriganti della serie. Il nuovo arrivo, accompagnato anche da un leggero ma sensibile cambio di tendenza rispetto alla "filosofia estremamente pacifista" della serie, ha portato a nuovi consensi e ad una rinnovata popolarità che l'hanno accompagnata fino all'ultimo episodio, Fine del gioco (2001).[30][31]

Star Trek - Enterprise

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek: Enterprise.
Logo di Star Trek - Enterprise
Logo di Star Trek - Enterprise
Scott Bakula nel ruolo del capitano Jonathan Archer

Star Trek: Enterprise (anche chiamata più brevemente Enterprise)[32] è concepita come un prequel delle altre serie televisive.

La serie narra gli eventi che precedono la nascita della Federazione dei Pianeti Uniti, precisamente le vicende si svolgono circa novant'anni dopo il primo contatto dei terrestri con civiltà extraterrestri, evento narrato nel film Star Trek: Primo contatto. In particolare narra le avventure dell'equipaggio di un'astronave terrestre che, grazie ad un nuovo motore a "curvatura 5", si può spingere per la prima volta molto più lontano e in meno tempo di quanto fosse stato possibile prima di allora ai terrestri.[33].

L'equipaggio della nave Enterprise NX-01 incontra durante il suo viaggio vecchie conoscenze dei fan di Star Trek e nuove specie aliene, perfezionando nel corso del tempo molte delle tecnologie presenti nella serie originale.

L'episodio pilota Prima missione è stato trasmesso negli USA da UPN il 26 settembre 2001, e fu seguito da 12,5 milioni di telespettatori. L'ultimo episodio, il novantottesimo, è stato trasmesso in prima visione invece il 13 maggio 2005. L'audience era scesa costantemente nel corso degli anni, regstrando nell'ultima stagione una media di circa 2 milioni di telespettatori a episodio, in assoluto la più bassa audience per una produzione di Star Trek.[34]

Enterprise è stata una serie molto attesa e contemporaneamente oggetto di critiche dai fan di Star Trek, notoriamente molto attenti ai dettagli e alla filosofia di fondo.[34] Alcuni fan hanno criticato la produzione per le limitazioni tecniche imposte all'astronave e per la scarsa coerenza dei dettagli di alcuni episodi rispetto alle serie ambientate successivamente. Ad aggravare lo scontento dei fan si aggiunsero la scelta di affidare la serie all'impopolare team che aveva prodotto la serie Voyager, una massiccia fuga di sceneggiatori nella terza stagione nonché una virata in senso militarista delle sceneggiature (in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti).[35] Dalla quarta stagione, tuttavia, alla direzione della serie venne aggiunto Manny Coto, risolvendo la maggior parte delle critiche sulla direzione artistica. Ciò non bastò a salvare la serie dalla cancellazione.[36] Sebbene alcuni dei fan di Star Trek avessero boicottato Enterprise, non ritenendola coerente con la filosofia di Star Trek, altri hanno dato vita a petizioni e ad una ingente raccolta di fondi nel tentativo di salvarla.[34]

Star Trek: Phase II (serie mai realizzata)

Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek: Phase II.

Per il 1978 era stata pianificata una nuova serie televisiva, Star Trek: Phase II, che avrebbe narrato di una seconda missione quinquennale dell'equipaggio dell'astronave Enterprise protagonista della prima serie televisiva del 1966.[37] La serie però non venne mai girata. Erano già stati scritti dodici episodi quando la Paramount, la casa di produzione, visto lo straordinario successo del primo Guerre stellari e di Incontri ravvicinati del terzo tipo, decise di realizzare un film per il cinema piuttosto che una serie televisiva. La produzione venne così interrotta a poco meno di due settimane dall'inizio delle riprese.[38][39]

Nell'equipaggio dell'Enterprise non sarebbe comparso però il sig. Spock in quanto Leonard Nimoy, l'attore che lo interpretava, non era propenso a girare una nuova serie televisiva.[39]

Anche se il progetto venne abbandonato, alcune idee vennero utilizzate dagli sceneggiatori per realizzare il primo di una serie di film sull'universo fantascientifico di Star Trek. Altre idee vennero invece utilizzate nella serie Star Trek: The Next Generation. La Paramount "riciclò" anche i set della nuova Enterprise già realizzati. I previsti personaggi del primo ufficiale Willard Decker (Stephen Collins) e di Ilya (Persis Khambatta) che comparvero anche nel film hanno chiaramente ispirato quelli di William Riker e Deanna Troi nella Next Generation mentre nella stessa serie il personaggio di Data riprende molte caratteristiche di Xon, il giovane cugino di Spock che avrebbe dovuto sostituirlo: in particolare il suo desiderio di sperimentare le emozioni che la sua razza ha represso da secoli.[40] Può avere un duplice significato la battuta dell'ormai centotrentasettenne McCoy nell'episodio pilota Incontro a Farpoint: chiedendo a Data se è Vulcaniano e saputo che è un androide conclude che "Più o meno è lo stesso".[41]

Il titolo Star Trek: Phase II è stato ripreso in seguito da una serie amatoriale distribuita nel web precedentemente nota come Star Trek: New Voyages.[42]

Film

Le pellicole cinematografiche di Star Trek sono dodici, prodotte dal 1979 al 2013. Il cast protagonista dei primi sei film è quello della serie classica, capitanato da Kirk. Nei quattro film successivi l'equipaggio di Kirk lascia posto a quello della "Next Generation" comandato da Picard. Il settimo film, Generazioni, costituisce il "trait d'union" tra i due differenti cast e li vede entrambi presenti. L'undicesimo e il dodicesimo film, del 2009 e del 2013, rappresentano invece un riavvio della serie classica ambientati in una nuova linea temporale, con un cast completamente rinnovato (tranne Leonard Nimoy che interpreta in entrambi i film un cameo nei panni di uno Spock anziano).

Questi i titoli (all'epoca della loro uscita nelle sale cinematografiche) dei dodici film prodotti in ordine cronologico di distribuzione (tra parentesi è indicato il titolo originale e l'anno di distribuzione nelle sale degli USA, paese di produzione):

1. Star Trek (Star Trek: The Motion Picture, 1979)
2. Star Trek II: L'ira di Khan (Star Trek II: The Wrath of Khan, 1982)
3. Star Trek III: Alla ricerca di Spock   (Star Trek III: The Search for Spock, 1984)
4. Rotta verso la Terra (Star Trek IV: The Voyage Home, 1986)
5. Star Trek V: L'ultima frontiera (Star Trek V: The Final Frontier, 1989)
6. Rotta verso l'ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country, 1991)
7. Generazioni (Star Trek: Generations, 1994)
8. Primo contatto (Star Trek: First Contact, 1996)
9. Star Trek: L'insurrezione (Star Trek: Insurrection, 1998)
10. Star Trek: La nemesi (Star Trek: Nemesis, 2002)
11. Star Trek: Il futuro ha inizio (Star Trek, 2009)
12. Into Darkness - Star Trek (Star Trek Into Darkness, 2013)

Sei dei film (il primo, il quarto, il sesto, l'ottavo, l'undicesimo e il dodicesimo) hanno ricevuto nel complesso 15 candidature ai Premi Oscar (Academy Awards), ma solo l'undicesima pellicola, del 2009, è riuscito ad aggiudicarsi il premio (per il miglior trucco).[4] Il dodicesimo film è quello che ha realizzato maggiori incassi al cinema (superando il film del 2009 e il primo film del 1979); quella che ha guadagnato di meno al botteghino è invece la decima, La nemesi.[43]

Per quattro film (precisamente il quarto, il sesto, il settimo e l'ottavo) nel titolo italiano è stato tolto il riferimento a Star Trek che invece era presente nel titolo originale. Fu una scelta occasionale del distributore italiano, che aveva come finalità quella di non allontanare il pubblico non appassionato alla serie, scelta che tuttavia nelle pellicole seguenti venne accantonata.

Star Trek V: L'ultima frontiera è l'unica pellicola a non essere stata distribuita al cinema in Italia,[44] (dato che negli Stati Uniti aveva registrato un successo di pubblico inferiore alle aspettative) ma solo trasmessa in televisione e distribuita nel circuito dell'home video.

Cronologia

Lo stesso argomento in dettaglio: Cronologia di Star Trek.
Star Trek: La nemesiStar Trek: L'insurrezionePrimo contattoGenerazioniStar Trek: VoyagerStar Trek: Deep Space 9Star Trek: The Next GenerationInto Darkness - Star TrekStar Trek (film 2009)GenerazioniRotta verso l'ignotoStar Trek V: L'ultima frontieraRotta verso la TerraStar Trek III: Alla ricerca di SpockStar Trek II: L'ira di KhanStar Trek (film 1979)Star Trek (serie animata)Star Trek (serie televisiva)Episodi di Star Trek (serie televisiva) (prima stagione)#Lo zoo di TalosStar Trek: Enterprise

Altre opere derivate

La plancia della Enterprise con l'equipaggio (ambientazione in un museo delle cere)

Romanzi

Lo stesso argomento in dettaglio: Libri su Star Trek.

Sono state pubblicate otto serie diverse di romanzi ambientate nell'universo di Star Trek, di cui una settantina di titoli circa è stata tradotta in italiano al 2012. Le vicende narrate nei romanzi non rientrano nel canone di Star Trek (non sono vincolanti per le serie televisive e i film). Alcuni dei libri vedono come autori degli attori dei telefilm (in particolare William Shatner). Quattro serie di romanzi sono originali, non sono cioè basate su una serie televisiva. La maggior parte dei romanzi sono anche disponibili in lingua originale come audiolibri e molti di essi sono letti da alcuni degli attori delle serie.

Le serie di romanzi principali sono:

  • Star Trek - Enterprise
  • Star Trek - The Original Series
  • Star Trek - The Next Generation
  • Star Trek - Deep Space Nine
  • Star Trek - Voyager
  • Star Trek - New Frontier
  • Star Trek - Starfleet Corps of Engineers
  • Star Trek - Stargazer
  • Star Trek - Titan

Nel 1967 la Bantam Books pubblicò inoltre la versione romanzata da James Blish delle sceneggiature dei telefilm della serie originale in una serie di volumetti, nello stesso ordine cronologico delle trasmissioni. Di questa serie venne pubblicata una fedele (anche se non completa) edizione italiana dal 1978 al 1979 dalla Mondadori, dal titolo Star Trek - La pista delle stelle; ogni volumetto pubblicava a cadenza mensile 4-5 episodi della serie.[45]

Giochi e videogiochi

Lo stesso argomento in dettaglio: Giochi su Star Trek.
Schermata gioco di solo testo di Star Trek (1971), uno dei primi popolari giochi per computer

Numerosi giochi sono stati ispirati o ricavati dalla saga di Star Trek. Tra questi gli scacchi tridimensionali, anche se inventati nell'Ottocento, hanno raggiunto una certa popolarità con la serie classica di Star Trek. Anche per quanto riguarda i videogiochi, Star Trek conta uno dei primi giochi ad essere sviluppati: negli anni settanta fu popolare un gioco testuale chiamato Star Trek (1971) scritto in BASIC che girava su minicomputer.

I giochi di ruolo su Star Trek si distinguono in molte tipologie. Si va dal gioco di ruolo dal vivo (generalmente su tavola) al videogioco fino al gioco di ruolo online tramite forum o chat.

Serie audiovisive amatoriali

Sull'esempio delle serie televisive sono state realizzate dai fan varie produzioni audiovisive amatoriali, nate per essere diffuse principalmente sul Web, come le serie Phase II (già noto come Star Trek: New Voyages) e Star Trek: Hidden Frontier e la miniserie Star Trek: Of Gods and Men; non mancano le parodie, tra cui spicca Star Wreck, di produzione finlandese: il film Star Wreck: In the Pirkinning è stato trasmesso sulla tv nazionale finlandese.

L'universo fantascientifico

L'Enterprise

Quello di Star Trek, arricchitosi nel corso del tempo, è diventato uno dei più dettagliati e complessi universi immaginari di tutta la fantascienza. È un futuro ottimistico con tratti utopici in cui l'umanità ha raggiunto le stelle, unendosi con altre specie a formare una Federazione dei Pianeti Uniti e risolvendo tutti i maggiori problemi che assillano il pianeta Terra (fame, sovrappopolazione, discriminazioni etniche, divisioni politiche e guerre, fonti energetiche ed equilibrio ambientale). Si suppone che questo sia potuto avvenire grazie anche agli stimoli sociali e culturali derivanti dal contatto con civiltà extraterrestri, più progredite non solo dal punto di vista tecnologico ma, non di rado, anche etico e sociale.[8]

Seppure nel contesto "leggero" di un programma televisivo di intrattenimento, gli autori in molti episodi hanno affrontato vari temi rilevanti dal punto di vista sociale, politico e filosofico,[8] trasportandoli in un'ambientazione fantastica che ne rende più accettabile la trattazione al grande pubblico. Il teorico della fantascienza e dei media Alan N. Shapiro ha affermato che "i principi base di Star Trek sono una summa della filosofia, della letteratura, delle teorie politiche e scientifiche degli ultimi 250 anni a partire dalle rivoluzioni francesi e americane. Io definisco Star Trek l'erede e il protettore delle nostre migliori tradizioni intellettuali e dei nostri tesori culturali."[46]

Tecnologia

Lo stesso argomento in dettaglio: Tecnologia di Star Trek e Astronavi di Star Trek.
File:MasterSituationMonitor.jpg
Consolle di controllo in sala ingegneria nella serie Star Trek: The Next Generation (LCARS).

L'immagine che gli spettatori hanno dell'universo di Star Trek è inscindibilmente legata a un avanzato sviluppo tecnologico. Il divario tecnologico è peraltro uno degli aspetti che più spesso emerge negli episodi di Star Trek.

Le tecnologie di Star Trek (o "treknologie",[47][48][49][50] come sono state definite con un felice neologismo) non smettono di stupire lo spettatore, anche quando, con decenni di distanza dalla prima serie, sono divenute realtà. Star Trek ha anticipato di circa 40 anni molti oggetti tecnologici che solamente in seguito sono diventati di uso quotidiano come i minidischi, i telefoni satellitari (comunicatori della serie classica), i computer palmari e tablet PC (i PADD - Personal Access Display Device, D-Pad nella traduzione italiana).

La serie ha inoltre introdotto nell'immaginario collettivo numerose altre possibilità futuristiche che sono oggetto di ricerche scientifiche come il teletrasporto quantistico, i viaggi più veloci della luce e nel tempo.

Ciò che rende possibili alla nave stellare Enterprise le sue avventure in sistemi stellari sconosciuti è la propulsione a curvatura (warp drive), la quale - aggirando i limiti imposti da Einstein nella teoria della relatività - permette di percorrere distanze superiori a quelle percorse dalla luce nello stesso tempo (velocità superiore a quella della luce). Il principio di base è quello della curvatura dello spazio: se nessun corpo può superare la velocità della luce, le navi stellari in star trek sono circondate da un campo (una "bolla di curvatura", appunto) che comprime lo spazio davanti al vascello, accorciandone il tragitto, per poi espanderlo di nuovo al suo passaggio, come fosse un elastico; in questo modo viene aggirata la teoria della relatività di Einstein, grazie alla curvatura dello spazio circostante. Il meccanismo che sta alla base della propulsione a curvatura è il motore a curvatura, alimentato dall'energia prodotta da un nucleo materia-antimateria, che genera il campo curvatura attraverso due protuberanze cilindriche, tipiche delle navi spaziali dell'universo di Star Trek, chiamate gondole.

Le navi, inoltre, possono generare energia controllata per scopi passivi, ovvero campi di energia per la protezione da particelle di materia vagante (deflettori) e per scopo difensivo (scudi), o per scopi attivi, ovvero raggi laser ad altissima potenza (phaser) e "raggi trattori", in grado di trascinare oggetti nello spazio senza un vincolo fisico.

Una delle tecnologie-simbolo di Star Trek è il teletrasporto, un sistema di trasferimento istantaneo di materia, usato generalmente per trasferire membri dell'equipaggio e/o equipaggiamento dall'apposita sala teletrasporto dell'Enterprise alla superficie di un pianeta e viceversa. In Star Trek: Enterprise, il teletrasporto è rivelato essere ancora oggetto di discussioni, sia tecniche che filosofiche, sulla natura dell'essere vivente una volta trasportato. Il teletrasporto rende superfluo l'atterraggio dell'astronave.[51]

Il ponte ologrammi (introdotto con la Next Generation ma visto in precedenza anche in un episodio della serie animata e da allora presente nelle serie successive) è una sala in cui i membri dell'equipaggio della Enterprise possono entrare in simulazioni di realtà virtuale immersiva. Gli ologrammi sono solidi ed in grado di ingannare i cinque sensi. Il replicatore, introdotto già nella serie classica, è basato sulla stessa tecnologia del teletrasporto e consente la replicazione di qualsiasi oggetto inanimato con incredibile fedeltà, trasformando a livello molecolare la materia grezza inerte, solitamente recuperata dal riciclaggio dei rifiuti, nell'oggetto o sostanza desiderati.

I pannelli dei parametri vitali sui letti dell'infermeria dell'Enterprise, che appaiono sin dalla prima serie, non avevano riscontro nelle attrezzature mediche dell'epoca e sono stati una intuizione degli ideatori del telefilm. Monitor simili sono divenuti di uso comune in ogni reparto di terapia intensiva. Lo stesso può dirsi per i vari dispositivi informatici portatili, cui i moderni smartphone assomigliano molto, per lo meno per le funzioni meno avanzate.

Degni di nota sono pure il Tricorder, una sorta di analizzatore multisensore portatile, e le siringhe a nebulazione intracutanea di sostanze medicali che evitano fori sulla pelle del paziente.

Specie extraterrestri

Un drone Borg (Star Trek: Voyager)

Una delle caratteristiche popolari dell'universo di Star Trek è la presenza di vita e di civiltà su molti pianeti: negli episodi appaiono personaggi appartenenti a molte differenti specie extraterrestri senzienti e, con poche eccezioni, umanoidi.[52] Ogni serie ha tra i suoi protagonisti uno o più alieni fissi nel cast e molti degli episodi sono incentrati tipicamente sul primo contatto con una civiltà sconosciuta.

Le differenti specie o civiltà apparse nelle serie sono oltre 400.[53] Buona parte delle specie aliene appaiono in un unico episodio e alcune di esse vengono solamente citate. Sebbene la gran parte delle forme di vita incontrate dai protagonisti siano organiche e basate sul carbonio, non mancano forme di vita basate su biochimiche alternative, inorganiche,[52] forme di vita artificiali, entità non corporee[54] e transdimensionali.[55]

Le principali specie ricorrenti in più serie sono: Andoriani, Bajoriani, Betazoidi, Borg, Boliani, Cardassiani, El-Auriani, Ferengi, Nausicaani, Klingon, Q, Romulani, Vulcaniani, Yridiani. Ognuna delle serie televisive di Star Trek ha presentato numerose nuove specie. Per elenchi dettagliati delle specie nelle serie e nei film collegati si vedano:

Prima direttiva

Lo stesso argomento in dettaglio: Prima direttiva.

La "Prima direttiva" è la fondamentale norma etica che impedisce alla Federazione dei Pianeti Uniti di interferire con le civiltà meno progredite, limitando di fatto i contatti con gli altri popoli che non abbiano ancora scoperto la propulsione a curvatura. La prima direttiva - ideata dallo scrittore di fantascienza Theodore Sturgeon per un episodio della prima serie[56] - costituisce il sottotema di molti degli episodi della serie originale di Star Trek e delle serie successive. La prima direttiva fu chiaramente ispirata dal paragrafo 7 dell'articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite.[57]

Note

  1. ^ (EN) 0796366, su IMDb, IMDb.com.
  2. ^ Frase di apertura di ogni episodio della serie classica, pronunciata dalla voce del capitano James T. Kirk.
  3. ^ Star Trek Italian Club (STIC), fan club ufficiale italiano
  4. ^ a b c Fonte: Star Trek's awards and honors, Memory Alpha
  5. ^ dal 1967 al 2005; il totale delle candidature agli Emmy Award è stato di 155. Sito del premio
  6. ^ due per la serie originale e due per Star Trek: The Next Generation, a cui va aggiunto un premio speciale per la serie originale assegnato a Gene Roddenberry nel 1968.
  7. ^ Per distinguerla dalla serie televisiva animata del 1973 e dalla prima pellicola cinematografica del 1979 che presentano il medesimo titolo, in Italia viene indicata con Star Trek - La serie classica o Star Trek - La serie originale, o anche con la sigla ST:TOS o TOS (da Star Trek: The Original Series, il nome con cui viene indicata nei paesi di lingua inglese sempre per distinguerla dalle altre opere omonime).
  8. ^ a b c Barad, Robertson 2003
  9. ^ Orsini, pp. 25-35
  10. ^ La vera storia di Martin Luther King e Uhura, su Fantascienza.com.
  11. ^ Orsini, pp. 22-23
  12. ^ Jim Dumoulin, Enterprise(OV-101), su science.ksc.nasa.gov, Kennedy Space Center, 1994. URL consultato il 2 luglio 2014.
  13. ^ Orsini, p. 25
  14. ^ Per distinguerla dalla prima serie televisiva del 1966 e dalla prima pellicola cinematografica del 1979 che presentano il medesimo titolo, in Italia viene indicata con Star Trek - La serie animata, o con la sigla ST:TAS o TAS (da Star Trek: The Animated Series, il nome con cui viene indicata nei paesi di lingua inglese sempre per distinguerla dalle altre opere con il medesimo titolo).
  15. ^ Rimase escluso solo Walter Koenig, alias "Cechov"
  16. ^ (EN) D. C. Fontana, Introduction to Star Trek: The Classic Episodes, Volume 1, 1991.
  17. ^ Anche chiamata più brevemente The Next Generation, o ST:TNG o TNG.
  18. ^ Richard Conway, Star Trek, Before Darkness: 47 Years of Starship Designs, su entertainment.time.com, TIME, 16 maggio 2013. URL consultato il 2 luglio 2014.
  19. ^ Stephen Webb, Se l'universo brulica di alieni... dove sono tutti quanti? Cinquanta soluzioni al paradosso di Fermi e al problema della vita extraterrestre, Alpha Test, 2004, p. 77, ISBN 8851800413.
  20. ^ Star Trek: The Next Generation Cast, su stng.36el.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  21. ^ Star Trek: The Next Generation 1987, TV Show, su tvguide.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  22. ^ (EN) Star Trek: TNG: An Oral History, su ew.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  23. ^ (EN) All Good Things..., su tv.com, 23 maggio 1994. URL consultato il 2 luglio 2014.
  24. ^ Larry Nemecek, Sixth season, in The Next Generation Companion: Star Trek The Next Generation, Simon and Schuster, 2012, ISBN 9781471106798.
  25. ^ (EN) Star Trek: Deep Space Nine, su tv.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  26. ^ Terry J. Erdmann, Deep Space Nine Companion, Simon and Schuster, 2000, ISBN 0671501062.
  27. ^ anche chiamata più brevemente Voyager, o ST:VOY o VOY
  28. ^ Star Trek: Voyager, su startrek.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  29. ^ (EN) Lust in Space, su ew.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  30. ^ Star Trek Voyager - Stagione 4, su spaziofilm.it. URL consultato il 2 luglio 2014.
  31. ^ Chris Jancelewicz, Jeri Ryan Of 'Body Of Proof' Recalls Her Days As Seven Of Nine On Star Trek: Voyager, su huffingtonpost.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  32. ^ titolo abbreviato in ST:ENT o ENT
  33. ^ [{cita web|url=http://www.startrek.com/page/star-trek-enterprise%7Ctitolo=Star Trek: Enterprise|editore=Startrek.com|accesso=2 luglio 2014}}
  34. ^ a b c (EN) Frank Ahrens, The End of A Space Odyssey, in The Washington Post, 8 maggio 2005. URL consultato il 2 luglio 2014.
  35. ^ Andrea Fontana, Il cinema americano dopo l'11 settembre, Morpheo, 2008, p. 257.
  36. ^ Per arrivare là, dove ogni serie è già giunta prima, su fantascienza.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  37. ^ {{cita web|url=http://news.google.com/newspapers?id=5KUQAAAAIBAJ&sjid=A4sDAAAAIBAJ&pg=3501,2385839&dq=paramount+television+service&hl=en%7Ctitolo=Star Trek will be new TV series|editore=The Free Lance Star|data=1977|lingua=en|accesso=2 luglio 2014
  38. ^ Judith Reeves-Stevens, The Star Trek: The Art of Star Trek, Simon and Schuster, 1997, p. 156, ISBN 9781439108550.
  39. ^ a b (EN) Star Trek Phase II, su sciencefictionbuzz.com, Science Fiction Buzz. URL consultato il 2 luglio 2014.
  40. ^ Willard Decker, su it.memory-alpha.org, Memory ALpha. URL consultato il 2 luglio 2014.
  41. ^ Star Trek - The Next Generation
  42. ^ Star Trek Phase II, su startreknewvoyages.com. URL consultato il 2 luglio 2014.
  43. ^ Fonte: Airlock Alpha, che riporta la classifica completa. Confronto effettuato calcolando l'inflazione.
  44. ^ Star Trek Italian Club * Star Trek V - L'ultima frontiera
  45. ^ Star Trek - La pista delle stelle (presentazione), in Delos Fantascienza n. 21.
  46. ^ Mattia Nicoletti, Intervista ad Alan Shapiro, su leiweb.it, Milano, 9 novembre 2011.
  47. ^ William Shatner, Chip Walter, William Walters, Star Trek - I'm Working on That: A Trek From Science Fiction to Science Fact, Simon and Schuster, 2002, p. 27, ISBN 978-0-7434-5373-8.
  48. ^ Lincoln Geraghty, Living with Star Trek: American culture and the Star Trek universe, I.B.Tauris, 2007, p. 35, ISBN 9781845112653.
  49. ^ The Journal of Applied Treknology
  50. ^ Ex Astris Scentia: Treknology
  51. ^ In effetti l'Enterprise originale non è costruita per atterrare su un pianeta; questo anche per i limiti di budget imposti sugli effetti speciali nella serie televisiva originale.
  52. ^ a b Susan e Robert Jenkins, Segni di vita - La biologia di Star Trek, 1999.
  53. ^ HyperTrek - Copertina, su HyperTrek.
  54. ^ Quante volte incontriamo forme di vita immateriali?, su HyperTrek.
  55. ^ Quante volte incontriamo alieni non umanoidi?, su HyperTrek.
  56. ^ Episodio Il duello (Amok Time) della serie originale di Star Trek
  57. ^ Robert H. Chaires, Bradley Stewart Chilton, Star Trek Visions of Law and Justice, University of North Texas Press, 2003, pag. 97, ISBN 978-0-9668080-2-5.

Bibliografia

Alcuni fan di Star Trek con i costumi della serie classica alla BayCon 2003
Opere di riferimento

Tra le enciclopedie online più complete sull'argomento si segnalano Memory Alpha (in inglese e in italiano) e HyperTrek (in italiano), utilizzate come fonti per questa voce. Opera di riferimento ufficiale (anch'essa utilizzata come fonte) è:

  • (EN) Michael Okuda e Denise Okuda, Star Trek Encyclopedia: A Reference Guide to the Future, CD-ROM, 3ª ed., 1999, ISBN 0-671-03475-8.
Altri testi (in italiano)

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