Sant'Angelo di Brolo

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Sant'Angelo di Brolo
comune
Sant'Angelo di Brolo – Stemma
Sant'Angelo di Brolo – Bandiera
Sant'Angelo di Brolo – Veduta
Sant'Angelo di Brolo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoFrancesco Paolo Cortolillo dal 6-6-2016 (2º mandato dal 12-10-2021)
Territorio
Coordinate38°07′N 14°53′E / 38.116667°N 14.883333°E38.116667; 14.883333
Altitudine314 m s.l.m.
Superficie30,39[1] km²
Abitanti2 759[2] (30-6-2022)
Densità90,79 ab./km²
FrazioniAltavilla, Annunziata, Barba, Basia, Calabrò, Calli, Cancello, Cartelli, Catticelli, Cavallo Pastorio, Centri, Ciminniti, Colantoni, Coniglione, Contura, Crupi, Cuvalo, Fonte, Fornace, Fosso Pino, Gallo, Gesù e Maria, Giardino, Guzzipodo, Irianni, Licastro, Lisicò, Lunella, Maddalena, Mannarà, Melano, Mezzagosto, Mosè, Nunziatella, Ortina, Pagliara, Papa, Perrizzi, Petraro, Piano Croce, Pietà, Pozzo Danile, Provvidenza, Raò, Rinaloro, Rocca Bianca, Rocche, Russo, San Biagio, San Carlo, San Gregorio, San Silvestro, San Simone, Santa Domenica, Santa Maria lo Piano, Santa Marta, Sant'Orsola, Santa Venera, Santo Leo, Santo Pietro, Scarapullì, Scrisà, Serrantini, Sillita, Soccorso, Spezzina, Staglianò, Stagnataro, Sulipani, Trumbì, Vallone Canneto, Vetriolo, Zifrò
Comuni confinantiBrolo, Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Piraino, Raccuja, San Piero Patti, Sinagra
Altre informazioni
Cod. postale98060
Prefisso0941
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083088
Cod. catastaleI283
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona C, 1 163 GG[4]
Nome abitantisantangiolesi
Patronosan Michele arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sant'Angelo di Brolo
Sant'Angelo di Brolo
Sant'Angelo di Brolo – Mappa
Sant'Angelo di Brolo – Mappa
Posizione del comune di Sant'Angelo di Brolo all'interno della città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

Sant'Angelo di Brolo (Sant'Àncilu i Brolu in siciliano) è un comune italiano di 3 023 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome dell'abitato rimanda alla chiesa di Sant'Angelo e al termine latino medievale brolum 'campo recintato coltivato'.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del centro abitato, così come è oggi disposto, risalgono alla campagna Normanna contro i Saraceni condotta da Ruggero II D'Altavilla, il quale dopo aver vinto una battaglia nell'attuale contrada Altavilla, secondo leggenda grazie all'intercessione dell'arcangelo Michele, eresse un convento a memoria dell'evento e lo affidò ai padri Basiliani. Intorno al convento nacque il centro abitato. Erasmo fu il primo abate. Tuttavia erano già presenti nel territorio quattro casali greci. Il paese fu assoggettato alla dinastia feudale degli abati del monastero di San Michele. Raggiunse il suo massimo sviluppo fra i secoli XVI e XVII grazie all'avvio della produzione della seta. Ricco di monumenti architettonici, in prevalenza religiosi fra cui la Chiesa madre con uno stupendo portale intagliato, la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, l'abbazia di San Michele Arcangelo voluta dal conte Ruggero d'Altavilla, il Castello e la torre di Piano Croce.

Il paese, anche solo con mille abitanti, fu storica residenza di numerosi nobili, tra cui il principe di Sant'Elia Natoli, figlio di Blasco, fondatore del monastero di Santa Chiara, principe di Sperlinga e di Camporotondo, e anche i principi di Galati, il principe di Sant'Antonino, la principessa Isabella di Cerami, i Lanza, gli Spucches, Francesca Natoli, moglie del barone Caldarera, sorella del marchese Vincenzo Natoli, in quegli anni presidente del Regno.[5]

Nel 1359 sotto il regno di Federico IV di Sicilia la fortificazione e i possedimenti sono assegnati a Vinciguerra d'Aragona.[6]

Leggende[modifica | modifica wikitesto]

Leggenda di Pietra Zita

La leggenda più conosciuta è quella di "Pietra Zita", secondo cui nell'omonima località è nascosto un tesoro, intangibile perché difeso dallo spirito di una ragazza, promessa sposa (la zita cioè la fidanzata), rapita e uccisa, non essendosi piegata alle voglie dei briganti.

La battaglia di Altavilla

Si narra che nel corso della battaglia tra Normanni e Saraceni, il conte Ruggero d'Altavilla, stanco e stremato di aver combattuto una giornata intera contro il nemico senza alcun risultato, invocò la grazia dal Cielo. Le sue preghiere vennero esaudite, gli apparve l'immagine trionfante di san Michele arcangelo, il giorno si fermò, il sole non tramontò finché il nemico non fu sconfitto. In segno di gratitudine il Conte fece erigere nei pressi del luogo in cui si svolse la battaglia una cappella votiva in onore di san Michele arcangelo[7].

La leggenda di Castelluccio

La leggenda di Castelluccio è stata riportata dallo scrittore lituano Karl Grass.[8] Egli racconta che nei terreni intorno alla montagna di Castelluccio sia nascosto un tesoro al quale è indissolubilmente legato anche il destino della terra di Sicilia. Il sultano di Costantinopoli infatti avrebbe affermato "la Sicilia resterà povera fino a quando il tesoro di questa montagna non sarà dissotterrato". Da quel momento in poi, folle di giovani e meno giovani si sono impegnati per scovare il tesoro senza alcun risultato. Una volta, un giovane cercò di scendere in una cavità della montagna dove aveva scorto una grande quantità di oro. Improvvisamente, però, la terra iniziò a chiudersi sopra di lui; spaventato, chiamò in aiuto tutti i Santi e solo così riuscì a salvarsi, ma il tesoro sparì sotto una massa di terra e da allora non fu più ritrovato.[7]

La leggenda di Franco

La leggenda di Franco è legata al luogo denominato Fosso di Franco, sito nei pressi dei resti della chiesetta di San Giuseppe. Franco era uno schiavo di origine etiope, dedito alla coltivazione degli alberi di gelso per la produzione del baco da seta, su cui si poggiava l'economia santangiolese dei secoli passati. Lo schiavo, approfittando dell'assenza del padrone, avendo scorto del materiale aureo cerco di estrarlo ponendo il materiale in cui pensava si trovasse l'oro su delle cataste di legna ricavate dagli alberi di gelso appositamente tagliati. Tutto ciò scatenò l'ira del padrone che, nonostante l'esito positivo dell'estrazione e le scuse del servo, decise di fucilare lo schiavo dandogli poi sepoltura nel posto, ancor oggi chiamato Fosso di Franco.[7]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Sant'Angelo di Brolo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica Italiana del 9 settembre 1999.[9]

Stemma

«Di azzurro, all'effigie dell'arcangelo Michele in maestà, il viso, il braccio destro, la mano destra, le gambe al naturale, aureolato d'oro, capelluto di nero, le spalle e il petto coperti dalla corazza d'oro, caricata della croce di rosso, con la corta tunica di rosso, con il mantello di verde allacciato sotto il collo e ricadente all'indietro, l'Arcangelo calzato con stivaletti d'oro, munito delle grandi ali di argento, afferrante con la mano destra la spada dello stesso, posta in sbarra alzata, con la punta all'insù, attraversante l'ala destra, l'Arcangelo tenente con la mano sinistra non visibile lo scudo ellittico di argento, esso scudo attraversante il fianco sinistro e l'ala sinistra dell'Arcangelo. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto, in lettere maiuscole di nero, Quis ut Deus. Ornamenti esteriori da Comune.[10]»

Gonfalone

«Drappo partito di bianco e di rosso.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Duomo di Santa Maria, XV secolo.
  • Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo.
  • Chiesa del Santissimo Salvatore, ultimo restauro 1701, struttura adibita a museo di Arte Sacra.
  • Chiesa di San Domenico e convento dell'Ordine dei predicatori di San Domenico, 1563, già chiesa di Sant'Antonio.
  • Chiesa di Nostra Donna di Loreto, 1400.
  • Chiesa di San Giovanni, 1400.
  • Chiesa della Santissima Trinità (o di Santa Maria dell'Idria), già sede del Priorato dei Cavalieri di Malta.
  • Chiesa di San Francesco di Paola, 1582.
  • Chiesa di San Nicolò, 1566.
  • Chiesa di San Biagio, 1622.
  • Chiesa di Santa Maria Annunziata, 1600 circa.
  • Chiesa della Madonna del Giardino.
  • Chiesa di Santa Marta, 1630 circa.
  • Chiesa di San Francesco o Santa Maria degli Angeli e convento dell'Ordine dei frati minori osservanti di San Francesco d'Assisi, 1596, strutture adibite a museo.
  • Chiostro della chiesa di San Francesco d'Assisi.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo e monastero dell'Ordine basiliano, 1084, istituzione costituita per volontà del Gran Conte Ruggero.
  • Chiesa della Madonna del Soccorso.
  • Chiesa di Santa Domenica.
  • Chiesa della Madonna della Lettera.
  • Chiesa della Provvidenza
  • Chiesa di San Gregorio
  • Chiesa della Maddalena
  • Chiesa di Sant'Orsola
  • Chiesa di Santa Maria della Stella
  • Chiesa di San Silvestro
  • Cappella di Patrizio

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Teatro Comunale "Achille Saitta", 1901, sorto sui resti della chiesa di Santa Chiara
  • Castello medioevale di Piano Croce con annessa torre saracena[senza fonte], 1100 circa
  • U Cappelluni, 1755 circa, ambiente ad arco a sesto acuto ricavato dall'ampliamento della navata della chiesa di Santa Maria
  • Monumento ai caduti, inizi XX secolo
  • Mulini ad acqua

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Nel Comune di Sant'Angelo di Brolo sono presenti le seguenti istituzioni prescolastiche e scolastiche:

  • Asilo nido comunale
  • Scuola dell'infanzia di Sant'Angelo Centro e di Contura
  • Scuola primaria di Sant'Angelo Centro e di Colantoni
  • Scuola secondaria di primo grado di Sant'Angelo Centro

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca comunale

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

La cucina santangiolese è caratterizzata principalmente da tre elementi fondamentali: salame, dolci e nocciola.

Ecco un elenco dei prodotti tipici principali:

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi sono gli eventi che si tengono sul territorio di Sant'Angelo di Brolo, concentrati soprattutto nel periodo estivo ed organizzati dall'Amministrazione Comunale, dai soggetti privati titolari di attività commerciali e da Associazioni Culturali, tra i quali:

  • Festa Patronale di San Michele Arcangelo, 28/29 settembre.
  • Festa dell'emigrante e Reunion dei Santi (cadenza biennale).
  • Festa del Santissimo Crocifisso, 3 maggio.
  • Sagra della Nocciola, 12 agosto.
  • Festa della Porchetta, 18 agosto.
  • Torneo di Calcetto "San Silvestro", periodo estivo.
  • Festa della Madonna del Tindari, contrada San Silvestro, 7/8 settembre.
  • Rallye dei Nebrodi.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
19 aprile 1988 2 luglio 1991 Diego Taviano Democrazia Cristiana Sindaco [12]
30 luglio 1991 31 marzo 1993 Diego Taviano Democrazia Cristiana Sindaco [12]
6 luglio 1993 22 novembre 1993 Antonino Caiola Comm. straordinario [12]
22 novembre 1993 1º dicembre 1997 Francesco Paolo Cortolillo - Sindaco [12]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Francesco Paolo Cortolillo lista civica Sindaco [12]
28 maggio 2002 13 giugno 2006 Michelangelo Di Nunzio lista civica Sindaco [12]
13 giugno 2006 31 maggio 2011 Basilio Caruso lista civica Sindaco [12]
31 maggio 2011 5 giugno 2016 Basilio Caruso Sindaco [12]
6 giugno 2016 11 ottobre 2021 Francesco Paolo Cortolillo Sindaco [12]
12 ottobre 2021 in carica Francesco Paolo Cortolillo Sindaco [12]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Sant'Angelo di Brolo fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n. 8 (Colline litoranee di Patti)[13].

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sant'Angelo di Brolo, nell'ambito del progetto "Gemellangelo", è dal 2010 gemellato con i seguenti comuni italiani:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Società sportive[modifica | modifica wikitesto]

  • ASD Santangiolese, calcio, militante nel campionato di Promozione

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stadio Comunale "R. Caldarera"
  • Campetti Polivalenti "G. Lembo"
  • Campo da tennis Mosè
  • Campo da tennis San Carlo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 9 settembre 2022. URL consultato il 20 settembre 2022.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Filadelfo Mugnos, Delle città d'Italia e sue isole adjacenti compendiose notizie di Cesare Orlandi (conte.).
  6. ^ Francesco San Martino De Spucches e Mario Gregorio, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalle loro origini ai nostri giorni, vol. 6, Palermo, pp. 134-137.
  7. ^ a b c Nicola Fazio, Terra di Sant'Angelo.
  8. ^ Karl Grass, Sicilische Reise.
  9. ^ Sant'Angelo di Brolo, decreto 1999-09-09 DPR - Concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
  10. ^ Sant'Angelo di Brolo, su araldicacivica.it. URL consultato il 17 novembre 2021.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ a b c d e f g h i j Anagrafe degli amministratori locali e regionali
  13. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 22 maggio 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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