Novara di Sicilia

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Novara di Sicilia
comune
Novara di Sicilia – Stemma
Novara di Sicilia – Bandiera
Novara di Sicilia – Veduta
Novara di Sicilia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoGirolamo Bertolami (lista civica Libertà e progresso) dall'8-5-2012 (3º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate38°01′N 15°08′E / 38.016667°N 15.133333°E38.016667; 15.133333 (Novara di Sicilia)
Altitudine650 m s.l.m.
Superficie49,18[1] km²
Abitanti1 165[2] (31-5-2023)
Densità23,69 ab./km²
FrazioniSan Basilio, San Marco, Vallancazza, Piano Vigna, Badia Vecchia, Santa Barbara, Scellia
Comuni confinantiFondachelli-Fantina, Francavilla di Sicilia, Mazzarrà Sant'Andrea, Rodì Milici, Tripi
Altre informazioni
Cod. postale98058
Prefisso0941
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083062
Cod. catastaleF951
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 738 GG[4]
Nome abitantinovaresi
PatronoMaria Santissima Assunta, sant'Ugo abate
Giorno festivo15 e 16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Novara di Sicilia
Novara di Sicilia
Novara di Sicilia – Mappa
Novara di Sicilia – Mappa
Posizione del comune di Novara di Sicilia all'interno della città metropolitana di Messina
Sito istituzionale

Novara di Sicilia (Nuè in dialetto galloitalico; Nuarra in siciliano[5]) è un comune italiano di 1 165 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Novara di Sicilia si trova al confine tra i monti Nebrodi e i Peloritani e ha un territorio comunale di circa 49 km².

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Età preistorica: i ritrovamenti in contrada Casalini e le rudimentali abitazioni scavate all'interno della roccia Sperlinga, documentano l'esistenza di un complesso mesolitico. Età greco-romana: l'antica città romana di Noa è menzionata da Plinio, che chiama i suoi abitanti "noeni". Nel IX secolo i berberi costruiscono un castello che diventa il nuovo centro della vita civile sostituendo quello nell'attuale contrada Casalini, abitato fino a tutta l'epoca bizantina.[6] Intorno al 1061-72 si insedia una colonia di lombardi, di religione cattolica con rito latino, probabilmente nei luoghi in cui sorge l'attuale paese. Nel 1171 è fondata da sant'Ugo, sotto re Ruggero II, l'abbazia di Santa Maria Nucaria, prima edificazione cistercense in Sicilia. Nel XIII secolo viene edificata una struttura fortificata per opera di Ruggero di Lauria; nel 1298 l'abitato di Novara è già censito come castrum Nucariae. XIV secolo, terra e castello sono possedimento della famiglia di derivazione normanna Palizzi nelle persone di Nicolò 1299 e Matteo nel 1337 e, in seguito, di Vinciguerra d'Aragona nel 1364 sotto il regno di Federico IV d'Aragona.

Nel XVII secolo il borgo raggiunge il suo massimo sviluppo: risale a quest'epoca quasi tutto il tessuto edilizio conservato sino a oggi.[8] Durante la Seconda guerra mondiale un bombardamento alleato causa danni in due diverse incursioni lungo la costa tirrenica siciliana e località montane.[9]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'argento, al castagno al naturale, nodrito su campagna di verde. Ornamenti esteriori di Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Panorama da Bazia
Chiesa di Sant'Antonio
Il centro visto dalla vetta di Rocca Salvatesta
Chiesa di San Nicolò
Chiesa di San Giorgio
Portale in arenaria
Monumento ai Caduti
La Festa dell'Assunta in agosto

Il borgo sorge sulla pendice della montagna da cui si scorge l'antica Tindari, a valle di uno sperone di roccia, la Rocca Salvatesta, che raggiunge i 1 340 m.

L'arenaria è stata utilizzata nelle costruzioni civili e con elaborazioni di grande pregio in quelle religiose, dove sono presenti anche molti elementi architettonici realizzati in cipollino, un'altra pietra locale, rossa e marmorea. L'uso della pietra, che sul territorio affiora un po' ovunque, testimonia l'importanza dell'arte dello scalpellino.

Il castello di Novara,[10] di cui oggi restano i ruderi, era situato su una rupe a strapiombo.

La via Dante Alighieri collega l'area del Castello al sottostante duomo di Santa Maria Assunta[11] (secolo XVI), raggiungibile anche percorrendo la via lastricata che inizia dalla piazza principale. La chiesa presenta una facciata con un'ampia scalinata; l'interno è a tre navate delineate da colonne monolitiche in pietra. L'abside ospita un coro ligneo settecentesco, e all'interno vi sono l'altare del Sacramento in marmo intarsiato a smalto, il battistero in marmo cipollino locale sormontato da una cupoletta in legno, la statua dell'Assunta e il grande crocifisso in legno.

Più raccolta è la chiesa di San Francesco del secolo XIII,[12] la più antica e piccola del borgo: francescana, appunto, con un tetto-soffitto di arte povera. Nel quartiere intorno alla chiesa sorge Villa Salvo, con lo stemma del casato. Poco distante si trova la chiesa dell'Annunziata (secolo XVII) a tre navate con colonne in pietra a sezione quadrata, e ospita al suo interno un organo a canne del ‘700 e il gruppo gaginesco dell'Annunciazione: tre statue in marmo pario decorato, scolpite nel 1531 dal toscano Giovambattista Mazzola.[13]

Nella parte alta del paese sorge la chiesa di sant'Ugo abate (secolo XVII)[14]. Costruita con il monastero cistercense, successivamente distrutto, conserva un reliquario ligneo, la giara di sant'Ugo (in realtà un vaso arabo), un crocifisso ligneo e un dipinto su tavola dello Statera, L'Annunciazione (1570).

Al centro del paese è situata la chiesa di San Nicolò (secolo XVII), in cima a una gradinata in pietra. Nella parte bassa del borgo si trovano invece le chiese di San Giorgio Martire e Sant'Antonio Abate, entrambe a tre navate.[15] La prima, secentesca, poi adibita ad auditorium, presenta sulla facciata principale un gioco di rimandi con il colonnato interno su cui poggiano i tetti e soffitto centrale a cassettoni.

Tra i tanti edifici civili di rilievo il palazzo municipale (ex Oratorio di San Filippo Neri), il Palazzo Stancanelli che si affaccia sulla piazza principale e il Palazzo Salvo Risicato.

A valle del duomo si conserva Casa Fontana, edificio del Settecento avvolto da una cortina muraria seicentesca che ingloba caratteristiche bucature impreziosite da elementi scolpiti nella pietra arenaria. Il teatro comunale, intitolato al musicista novarese Riccardo Casalaina, presenta dopo il restauro una facciata decorata con scorniciati di pietra e, all'interno, tre livelli di palchi sistemati ad anfiteatro.

A 5 km da Novara resiste l'abbazia di Santa Maria La Noara[16][12] fondata nel secolo XII da Sant'Ugo Abate sotto re Ruggero II, prima edificazione cistercense in Sicilia. In essa sono presenti molti segni dell'architettura specifica dell'ordine dei monaci cistercensi, improntata alla sobrietà. All'interno sono visibili archi scarni e, accanto all'altare, una porta in pietra, alta, segno della presenza di un antico torrione normanno.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 59 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Romania 36 2,44%

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Galloitalico di Sicilia e Lombardi di Sicilia.

Vi si parla un antico dialetto gallo-italico. Gli abitanti di Novara sono infatti discendenti dei coloni e dei soldati provenienti dall'Italia settentrionale e dalla Francia meridionale che si stanziarono in queste zone con la conquista normanna della Sicilia.[senza fonte]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Il piatto tradizionale estivo è la pasta detta ‘ncasciada, condita con ragù di vitello e castrato, polpette sbriciolate, melanzane, uova e pan grattato. Un altro piatto tipico, il lempi e trori (lampi e tuoni), è preparato con fagioli, cicerchia, granoturco, lenticchie e grano bolliti e conditi.

Un altro piatto tradizionale sono i frittui, carne di maiale mista a lardo, lessa insieme a cotiche, trippa, polmone, cuore, fegato dello stesso maiale.[18]

Un prodotto tipico è il maiorchino, formaggio pecorino storico dei monti Peloritani, inserito tra i Presidi di Slow Food.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La località è associata al circuito dei borghi più belli d'Italia[19].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Stazione di Novara-Montalbano-Furnari

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Novara di Sicilia è interessato dalla strada statale 185 di Sella Mandrazzi e dalla Strada provinciale 110. Il territorio comunale è attraversato, inoltre, anche da altre direttrici stradali provinciali:

  • Strada provinciale 110
  • Strada provinciale 95
  • Strada provinciale 96, con la diramazione SP 96/dir

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La località è servita dalla stazione di Novara-Montalbano-Furnari, posta sulla linea ferroviaria Palermo–Messina.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

I trasporti interurbani di Furnari vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da AST.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 giugno 1985 27 maggio 1990 Giovanni Ferrara Democrazia Cristiana Sindaco [20]
27 maggio 1990 4 agosto 1993 Enzo Maymone Democrazia Cristiana Sindaco [20]
22 novembre 1993 1º dicembre 1997 Antonio Sofia - Sindaco [20]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Antonio Sofia lista civica Sindaco [20]
28 maggio 2002 15 maggio 2007 Michele Truscello lista civica Sindaco [20]
15 maggio 2007 8 maggio 2012 Michele Truscello lista civica Sindaco [20]
8 maggio 2012 12 giugno 2017 Girolamo Bertolami lista civica Sindaco [20]
12 giugno 2017 13 giugno 2022 Girolamo Bertolami lista civica Sindaco [20]
13 giugno 2022 in carica Girolamo Bertolami lista civica Sindaco [20]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte della regione agraria 3 Alto Fantina e Alto Mela[21].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 445, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Cenni storici | Comune di Novara di Sicilia, su comunedinovaradisicilia.me.it. URL consultato il 4 settembre 2023.
  7. ^ Abate Francesco Sacco, Dizionario geografico del Regno di Sicilia, Palermo, Reale Stamperia, 1800, p. 8.
  8. ^ Sito dell'Associazione Borghi più belli d'Italia, su borghitalia.it. URL consultato il 7 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2013).
  9. ^ Bombardamenti, Incursioni aeree Seconda Guerra Mondiale, su biografiadiunabomba.it. URL consultato il 4 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2008).
  10. ^ Gaetano Borghese, pp. 60, 68 e 69.
  11. ^ Gaetano Borghese, pp. 60, 69 e 70.
  12. ^ a b Gaetano Borghese, pp. 70.
  13. ^ Chiesa dell'Annunziata (Novara di Sicilia), su The World of Sicily. URL consultato il 4 settembre 2023.
  14. ^ Gaetano Borghese, pp. 72.
  15. ^ Gaetano Borghese, pp. 73.
  16. ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia Nobile, [1], Stamperia dei Santi Apostoli, Palermo, 1754, p. 52.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ op. cit., su borghitalia.it. URL consultato il 7 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2013).
  19. ^ op. cit., su borghitalia.it. URL consultato l'8 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2008).
  20. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  21. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 21 maggio 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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