Alec Guinness: differenze tra le versioni
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Sir Alec Guinness, nome d'arte di Alec Guinness de Cuffe (Paddington, 2 aprile 1914 – Midhurst, 5 agosto 2000), è stato un attore britannico.
Considerato tra i maggiori attori inglesi del XX secolo al fianco di John Gielgud e Laurence Olivier[1], intraprese la carriera artistica sui palcoscenici teatrali, affermandosi presto come "uno dei più completi interpreti shakespeariani"[2] fino ad approdare allo storico teatro londinese Old Vic.
Guinness è tuttavia principalmente conosciuto come attore cinematografico, in particolare per le sue collaborazioni col regista David Lean che gli fece interpretare diversi ruoli che lo resero familiare al grande pubblico: Herbert Pocket in Great Expectations (1946), Fagin in Oliver Twist (1948), il colonnello Nicholson in Il ponte sul fiume Kwai (1957, per il quale vinse un premio Oscar come miglior attore), il principe Faisal in Lawrence d'Arabia (1962), Yevgraf ne Il dottor Živago (1965) e il professor Godbole in Passaggio in India (1984) Si segnala anche la celebre interpretazione del maestro jedi Obi-Wan Kenobi nell'originale trilogia di Guerre stellari diretta da George Lucas, e quella del Conte di Dorincourt in Il piccolo Lord.
Biografia
I primi anni
Guinness nacque al n. 155 di Lauderdale Mansions South, Lauderdale Road, Maida Vale, Londra col nome di Alec Guinness de Cuffe.[3] Il nome da nubile di sua madre era Agnes Cuff ed era nata l'8 dicembre 1890 da Edward Cuff e da Mary Ann Benfield. Dal certificato di nascita di Guinness risulta il nome completo della madre, ma nello spazio per il solo nome viene riportato nome e cognome nella forma Alec Guinness, mentre il nome del padre è lasciato bianco.[4]
L'identità del padre di Guinness non è mai stata ufficialmente confermata[5] anche se si è ritenuto che egli discendesse dalla famiglia anglo-irlandese dei Guinness. Egli ebbe a ogni modo una figura chiave della sua vita, il banchiere scozzese Andrew Geddes (1861-1928), il quale sostenne i costi per i suoi studi privati. Geddes faceva visita occasionalmente a Guinness e a sua madre, presentandosi come uno zio[6][7]. Guinness cominciò però sempre più a disinteressarsi a sua madre, ancor più quando questa si risposò con un uomo violento[8], rimasto scioccato psicologicamente da una ferita riportata nella Guerra d'indipendenza irlandese.[4]
L'inizio della carriera e il servizio in guerra
Guinness lavorò dapprima come copiatore, cominciando ufficialmente il suo percorso artistico in teatro all'età di 20 anni, ancora studente, ricoprendo una parte in Libel, che aprì la stagione del vecchio King's Theatre a Hammersmith, e quindi venne trasferito al Playhouse, quando il suo status venne elevato ad attore a pieno titolo e il suo salario portato a una sterlina alla settimana.[9] Egli apparve dunque all'Albery Theatre nel 1936 all'età di 22 anni, nel ruolo di Osric nell'Amleto di John Gielgud. Il 1936 vide poi lo stesso Guinness siglare un contratto con l'Old Vic, ove ebbe la possibilità di recitare in alcuni ruoli classici.[10] Durante questo periodo collaborò con attori e attrici che sarebbero poi divenuti suoi grandi amici e co-protagonisti dei suoi film in futuro, tra cui John Gielgud, Peggy Ashcroft, Anthony Quayle e Jack Hawkins. Ebbe una particolare ammirazione per Stan Laurel.[11]
Guinness proseguì la carriera continuando a interpretare ruoli shakespeariani. Nel 1937 fu Aumerle nel Riccardo II e Lorenzo ne Il mercante di Venezia sotto la direzione di John Gielgud. Prese parte nel 1938 alla produzione dell'Amleto che gli valse il plauso del pubblico americano.[10] Apparve come Romeo nella produzione di Romeo e Giulietta (1939), fu Andrew Aguecheek ne La dodicesima notte, Exeter nell'Enrico V nel 1937, antagonista di Laurence Olivier, e Ferdinand ne La tempesta, antagonista di Gielgud nel ruolo di Prospero.
Nel 1939 adattò per il palcoscenico la novella Grandi speranze di Charles Dickens, riservandosi il ruolo di Herbert Pocket. La rappresentazione fu un successo e uno degli spettatori era proprio il giovane David Lean, che dirigerà poi Guinness in questo ruolo nella versione cinematografica del 1946.
Durante la seconda guerra mondiale Guinness entrò nella Royal Navy Volunteer Reserve, servendo dapprima come marinaio sino al 1941 e poi ottenendo il grado di ufficiale dall'anno successivo.[12] Ottenne quindi il comando di un'imbarcazione che prese parte all'invasione della Sicilia e dell'Elba e poi si occupò del trasporto di vettovaglie e rifornimenti ai partigiani iugoslavi.
Durante la guerra, gli vennero accordati dei permessi per apparire in Flare Path di Terence Rattigan.[13]
La carriera sul palcoscenico dopo la guerra
Guinness fece ritorno all'Old Vic nel 1946 e vi rimase sino al 1948, interpretando il ruolo di Abel Drugger in "The Alchemist" di Ben Jonson, del pazzo nel Re Lear con Laurence Olivier nel ruolo di protagonista, di DeGuiche nel Cyrano de Bergerac con Ralph Richardson nel ruolo di protagonista, e infine apparendo egli stesso come protagonista nel Riccardo II di Shakespeare. Dopo aver lasciato l'Old Vic, egli ebbe il ruolo di ic Birling ne An Inspector Calls di J. B. Priestley al New Theatre nell'ottobre del 1946. Fu l'ospite inatteso ne "The Cocktail Party" tratto da T. S. Eliot (1950). Per la terza volta mise in scena l'Amleto, questa volta però sotto la propria direzione al New Theatre (1951), che si rivelò però un insuccesso[14].
Invitato dall'amico Tyrone Guthrie a prendere parte alla prima stagione dello Stratford Festival del Canada, Guinness visse per un breve periodo a Stratford, nell'Ontario.
Guinness vinse un Tony Award per le sue performance a Brodway, in particolare nel ruolo del poeta Dylan Thomas in Dylan. Fu quindi protagonista nel Macbeth con Simone Signoret al Royal Court Theatre nel 1966, altro notevole fallimento.[15]
Guinness fece l'ultima apparizione in teatro al Comedy Theatre il 30 maggio 1989, nella commedia A Walk in the Woods. In tutto, tra il 2 aprile 1934 e il 30 maggio 1989, recitò in 77 parti teatrali.[16]
La carriera cinematografica
In ambito cinematografico, Guinness fu uno dei maggiori interpreti delle Ealing Comedies, facendosi particolarmente notare quando interpretò otto ruoli diversi in Sangue blu (1949). Altri film di questo periodo includevano L'incredibile avventura di Mr. Holland, La signora omicidi e Lo scandalo del vestito bianco. Nel 1952, il regista Ronald Neame scritturò Guinness nel suo primo ruolo romantico, assieme a Petula Clark, in Asso pigliatutto. Nel 1951, venne riconosciuto come una delle star inglesi più popolari del momento.[17]
Tra gli altri film di questo periodo, da ricordare Il cigno (1956) con Grace Kelly, nel suo secondo e ultimo film da protagonista; La bocca della verità (1958) nel quale interpretò il ruolo del pittore ubriacone Gulley Jimson, per il quale venne nominato a un Academy Award; ebbe il ruolo di protagonista ne Il nostro agente all'Avana di Carol Reed (1959); quello di Marco Aurelio in La caduta dell'impero romano (1964); recitò in Quiller Memorandum (1966); fu il fantasma di Marley in La più bella storia di Dickens (1970); Carlo I in Cromwell (1970); Papa Innocenzo III in Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli e fu protagonista in Hitler: gli ultimi dieci giorni (1973), che è considerato la sua più riuscita interpretazione cinematografica anche se la critica non gli fu favorevole.[18] Altro ruolo che solitamente è considerato uno dei suoi migliori è quello del colonnello Jock Sinclair in Whisky e gloria (1960).
Guinness inoltre ricoprì il ruolo di Jamesignora Bensignora (in inglese Jamessir Bensonmum), il maggiordomo cieco, in Invito a cena con delitto di Neil Simon (1976).
I film con David Lean
Guinness ebbe particolare fortuna per i suoi lavori sotto la direzione di David Lean. Dopo essere apparso in Grandi speranze nel 1946 e in Le avventure di Oliver Twist nel 1948, gli venne affidato il ruolo di protagonista ne Il ponte sul fiume Kwai. Per questa sua performance nel ruolo del colonnello Nicholson, l'integerrimo militare delle giubbe rosse inglesi, Guinness vinse il premio Oscar al miglior attore protagonista. Malgrado le difficili e spesso ostili relazioni, Lean definì Guinness "il mio portafortuna", continuando a scritturarlo in altri ruoli come protagonista e caratterista: il capo arabo principe Faisal in Lawrence d'Arabia; il bolscevico Yevgraf, ne Il dottor Zivago; il mistico professore indiano Godbole in Passaggio in India. Gli venne offerto anche un ruolo in La figlia di Ryan (1970), ma egli declinò l'offerta. A quel tempo, Guinness aveva un poco "rinnegato" la collaborazione con Lean che stava cominciando a diventare per lui troppo soffocante, sebbene poi al funerale di questi lo definì come un regista "piacevole e affabile".[19]
Star Wars
Il ruolo di Guinness come Obi-Wan Kenobi nella trilogia originale di Star Wars cominciò nel 1977, portandolo sugli schemi internazionali a essere conosciuto da una nuova generazione, oltre a delle nomination per un Golden Globe e un Academy Award. Nelle lettere agli amici, Guinness descrisse il film come "una favola da spazzatura", ma esso venne generalmente molto apprezzato e anzi gli venne raddoppiato lo stipendio per spingerlo a scritturarsi anche in seguito.[20] Malgrado la sua poca propensione per la trama, Guinness capì che il film sarebbe presto divenuto uno dei titoli che avrebbero sbancato il botteghino e per questo contrattò col regista George Lucas l'anticipazione di una somma per la produzione in cambio del 2% dei profitti del film (Lucas aveva da contratto 1/5 dei profitti dell'intero film). Questo fatto lo rese un attore molto ricco nell'ultima parte della sua vita, al punto che acconsentì nuovamente a ricoprire il ruolo di Kenobi a condizione che non avrebbe contribuito ad alcuna pubblicità per promuovere il film. Dopo aver visto il film terminato, Guinness scrisse nel suo diario “È un film molto spettacolare e tecnicamente notevole. Emozionante, molto rumoroso ma sincero. Secondo me la battaglia finale dura cinque minuti di troppo. Alcuni dei dialoghi sono atroci e la maggior parte si confonde nel frastuono generale. Rimane comunque un'esperienza che lascia il segno.”[21]
Abituato a un pubblico diverso, Guinness presto si scocciò di venire identificato col suo ruolo in Star Wars, rimanendo soprattutto deluso per il fatto che alla fine il suo personaggio viene ucciso. In un'intervista del 1999 Guinness ha però ritrattato questa sua considerazione, dicendo che invece egli fosse stato particolarmente contento di veder finire il proprio personaggio, così da convincere Lucas ad affidargli un ruolo di maggiore rilievo.[22]
Anche se Guinness ebbe sempre una considerazione non ottimale del film,[21] Lucas e gli altri membri del cast come Mark Hamill, Harrison Ford, Anthony Daniels e Carrie Fisher ebbero sempre parole di alto riguardo per la cortesia e la professionalità dell'anziano attore britannico, sia sul set sia fuori.[23]
Nell'ultimo volume de A Positively Final Appearance (1997), Guinness racconta come egli una volta abbia concesso un autografo a un fan che pretendeva di aver visto Star Wars più di 100 volte, a condizione però che il ragazzo smettesse di rivedere il film, perché Guinnes gli disse "questo potrebbe avere effetti nocivi sulla tua vita".[24] Con il passare degli anni, Guinness divenne così stufo delle nuove generazioni di spettatori che lo conoscevano solo per il ruolo di Obi-Wan Kenobi, da gettare direttamente via la posta dei fan di Guerre stellari senza nemmeno leggerla.[25]
Apparizioni televisive
Dagli anni '70, Guinness fece anche diverse apparizioni televisive, tra cui la parte di George Smiley nelle novelle di John le Carré: Tinker, Tailor, Soldier, Spy e Smiley's People. Le Carré fu così impressionato dall'interpretazione di Guinness nel ruolo di Smiley che rimodulò le caratterizzazioni del personaggio proprio su Guinness.
Una delle ultime apparizioni di Guinness fu nel dramma della BBC, Eskimo Day (1996).
Premi e riconoscimenti
Guinness vinse il premio Oscar nel 1958 per il suo ruolo ne Il ponte sul fiume Kwai(1957) dopo che era già stato nominato nel 1952 per il suo ruolo in The Lavender Hill Mob. Venne nominato nuovamente nel 1959 per un Academy Award per The Horse's Mouth tratto da Joyce Cary. Venne nominato Best Supporting Actor per il suo ruolo di Obi-Wan Kenobi in Star Wars nel 1977. Ricevette un Academy Honorary Award per la carriera nel 1980. Nel 1988 ricevette una nomination per un Academy Award come Best Supporting Actor per Little Dorrit.
Per i suoi lavori teatrali, ricevette la Evening Standard Award per la sua performance in Ross di T. E. Lawrence e per il ruolo di Dylan Thomas in Dylan.[26]
Guinness venne nominato Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 1955, e ottenne il titolo di Knight Bachelor (cavaliere) nel 1959.[10] Nel 1991, ricevette la laurea onoraria presso l'Università di Cambridge.[27] Tre anni più tardi, all'età di 80 anni, venne nominato Compagno dell'Order of the Companions of Honour.[28]
Guinness ricevette anche una stella all'Hollywood Walk of Fame al n.1559 di Vine Street, l'8 febbraio 1960.[4]
Vita privata e la conversione religiosa
Guinness sposò l'attrice Merula Sylvia Salaman (16 ottobre 1914–18 ottobre 2000) nel 1938; nel 1940 la coppia ebbe un figlio, Matthew Guinness, che successivamente divenne anch'egli attore.
Mentre si trovava in servizio nella Royal Navy, Guinness aveva pensato di divenire un pastore anglicano. A ogni modo, nel 1954, mentre era impegnato nelle riprese di Padre Brown in Borgogna, Guinness, che indossava un costume da prete cattolico, venne realmente scambiato per un sacerdote da un bambino del posto.[29] Questo particolare incontro lasciò sempre un particolare pensiero all'attore anche in età avanzata.[30] Quando suo figlio si ammalò di poliomielite all'età di 11 anni, Guinness cominciò a visitare la chiesa locale per pregare.[31] Alcuni anni dopo, nel 1956, si convertì al cattolicesimo romano. Sua moglie lo seguì nel 1957 mentre Guinness si trovava in Sri Lanka per girare Il ponte sul fiume Kwai e pertanto ella poté informarlo solo a conversione avvenuta.[32] Tutte le mattine, Guinness era solito recitare un verso del Salmo 143, "Perché io possa sentire il tuo amore dalla mattina".[33]
La morte
Guinness morì il 5 agosto 2000, di un cancro al fegato, a Midhurst nel West Sussex.[34] Egli era stato ricoverato in ospedale per curare un glaucoma, e da poco gli era stato diagnosticato anche un cancro alla prostata. Venne sepolto a Petersfield, Hampshire. La vedova, lady Guinness, morì di cancro a Petersfield, due mesi dopo il marito, anch'ella all'età di 86 anni,[35] e venne sepolta accanto al marito col quale aveva convissuto per 62 anni.
Filmografia
- Grandi speranze (Great Expectations), regia di David Lean (1946)
- Le avventure di Oliver Twist (Oliver Twist), regia di David Lean (1947)
- Sangue blu (Kind Hearts and Coronets), regia di Robert Hamer (1949)
- A Run for Your Money, regia di Charles Frend (1949)
- Last Holiday, regia di Henry Cass (1950)
- Un monello alla corte d'Inghilterra (The Mudlark), regia di Jean Negulesco (1950)
- L'incredibile avventura di Mr. Holland (The Lavender Hill Mob), regia di Charles Crichton (1951)
- Lo scandalo del vestito bianco (The Man in the White Suit), regia di Alexander Mackendrick (1951)
- Asso pigliatutto (The Card), regia di Ronald Neame (1952)
- Una storia di guerra (Malta Story), regia di Brian Desmond Hurst (1953)
- Il paradiso del Capitano Holland (The Captain's Paradise), regia di Anthony Kimmins (1953)
- Uno strano detective, Padre Brown (Father Brown), regia di Robert Hamer (1954)
- Due inglesi a Parigi (To Paris with Love), regia di Robert Hamer (1955)
- Il prigioniero (The Prisoner), regia di Peter Glenville (1955)
- La signora omicidi (The Ladykillers), regia di Alexander Mackendrick (1955)
- Il cigno (The Swan), regia di Charles Vidor (1956)
- Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai), regia di David Lean (1957)
- Il capitano soffre il mare (Barnacle Bill), regia di Charles Frend (1957)
- La bocca della verità (The Horse's Mouth), regia di Ronald Neame (1958)
- Il nostro agente all'Avana (Our Man in Havana), regia di Carol Reed (1959)
- Il capro espiatorio (The Scapegoat), regia di Robert Hamer (1959)
- Whisky e gloria (Tunes of Glory), regia di Ronald Neame (1960)
- Il molto onorevole ministro (A Majority of One), regia di Mervyn LeRoy (1961)
- Ponte di comando (H.M.S. Defiant), regia di Lewis Gilbert (1962)
- Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia), regia di David Lean (1962)
- La caduta dell'impero romano (The Fall of the Roman Empire), regia di Anthony Mann (1964)
- Situazione disperata ma non seria (Situation Hopeless... But Not Serious), regia di Gottfried Reinhardt (1965)
- Il dottor Zivago (Doctor Zhivago), regia di David Lean (1965)
- Hotel Paradiso, regia di Peter Glenville (1966)
- Quiller Memorandum (The Quiller Memorandum), regia di Michael Anderson (1966)
- I commedianti (The Comedians), regia di Peter Glenville (1967)
- Cromwell - Nel suo pugno la forza di un popolo (Cromwell), regia di Ken Hughes (1970)
- La più bella storia di Dickens (Scrooge), regia di Ronald Neame (1970)
- Fratello sole, sorella luna, regia di Franco Zeffirelli (1971)
- Gli ultimi dieci giorni di Hitler (Hitler: The Last Ten Days), regia di Ennio De Concini (1973)
- Invito a cena con delitto (Murder by Death), regia di Robert Moore (1976)
- Guerre stellari - Una nuova speranza (Star Wars), regia di George Lucas (1977)
- La talpa (Tinker, Tailor, Soldier, Spy) , regia di John Irvin (1979) (serie TV)
- L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back), regia di Irvin Kershner (1980)
- Blitz nell'oceano (Raise the Titanic), regia di Jerry Jameson (1980)
- Il piccolo Lord (Little Lord Fauntleroy), regia di Jack Gold (1980)
- Tutti gli uomini di Smiley (Smiley's People), regia di Simon Langton (1982) (serie TV)
- Un incurabile romantico (Lovesick), regia di Marshall Brickman (1983)
- Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi), regia di Richard Marquand (1983)
- Passaggio in India (A Passage to India), regia di David Lean (1984)
- Little Dorrit, regia di Christine Edzard (1988)
- Il matrimonio di Lady Brenda (A Handful of Dust), regia di Charles Sturridge (1988)
- Delitti e segreti (Kafka), regia di Steven Soderbergh (1991)
- A Foreign Field, regia di Charles Sturridge (1993)
- Gli occhi del testimone (Mute Witness), regia di Anthony Waller (1995)
Doppiatori italiani
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Alec Guinness è stato doppiato da:
- Giuseppe Rinaldi in Grandi speranze, Ponte di comando, Lawrence d'Arabia, Gli ultimi 10 giorni di Hitler, Il piccolo Lord
- Augusto Marcacci in Un monello alla corte d'Inghilterra, L'incredibile avventura di Mr. Holland, La signora omicidi, Il ponte sul fiume Kwai, Whisky e gloria
- Stefano Sibaldi in Due inglesi a Parigi, Il cigno, La caduta dell'impero romano, Quiller Memorandum
- Corrado Gaipa in Guerre stellari, L'Impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi
- Nando Gazzolo in Il nostro agente all'Avana, Una storia di guerra
- Amilcare Pettinelli in Sangue blu (Lord Ascoyne D'Ascoyne)
- Carlo Romano in Sangue blu (Henry D'Ascoyne)
- Lauro Gazzolo in Sangue blu (Reverendo Lord Henry D'Ascoyne)
- Bruno Persa in Situazione disperata ma non seria
- Manlio Busoni in Il dottor Živago
- Gianrico Tedeschi in Hotel Paradiso
- Gino Cervi in Fratello sole, sorella luna
- Alberto Lionello in Invito a cena con delitto
- Sergio Fiorentini in Blitz nell'oceano
- Dante Biagioni in Delitti e segreti
- Fabrizio Pucci in Lawrence d'Arabia (scene aggiunte)
Onorificenze
Note
- ^ Screenonline
- ^ Le Garzantine - L'Universale Cinema, 2006, p. 505
- ^ GRO Registro delle Nascite: giugno 1914 1a 39 Paddington – Alec Guinness De Cuffe, mmn = De Cuffe.
- ^ a b c "Alec Guinness." Hollywood Walk of Fame (Hollywood Chamber of Commerce, Hollywood, California), 2011. Consultato il 22 giugno 2011.
- ^ "Alec Guinness biography." MSN Movies. Consultato il 29 luglio 2007.
- ^ Read, Piers Paul. Alec Guinness: The Authorised Biography. New York: Simon & Schuster, 2005. ISBN 978-0-7432-4498-5.
- ^ Sir Alec Guinness, su The Telegraph, UK, 8 agosto 2000. URL consultato l'8 luglio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2013).
- ^ "Guinness: The black stuff." guardian.co. Retrieved: 8 April 2012.
- ^ Estratti dal diario di Guinness, The Daily Telegraph, 20 marzo 1999.
- ^ a b c ‘Guinness, Alec (1914 - )’ 2000, in The Cambridge Guide to Theatre, Cambridge University Press, Cambridge, United Kingdom, viewed 22 June 2011, from Credo referenceTemplate:Subscription required
- ^ al quale, il 3 giugno 1961, inviò una lettera[1] nella quale gli confessava di aver inconsciamente modellato il suo personaggio di Sir Andrew Aguecheek immaginando come l'avrebbe interpretato Laurel.
- ^ Houterman, J.N. "Royal Naval Volunteer Reserve (RNVR) Officers 1939–1945." Unithistories.com. Retrieved: 7 March 2010.
- ^ "Theatre Obituaries: Sir Alec Guinness." The Telegraph, 8 August 2000. Retrieved: 22 February 2011.
- ^ McCarten, John. "Eliot and Guinness." The New Yorker, Volume 25, Issue 50, 1950, pp. 25–26.
- ^ Taylor 2000, pp. 133–134.
- ^ Alec Guinness, Journals, novembre 1998.
- ^ "Vivien Leigh Actress Of The Year." Townsville Daily Bulletin (Qld.: 1885–1954), via National Library of Australia, 29 December 1951, p. 1. Consultato il 24 aprile 2012.
- ^ Canby, Vincent. "Screen: 'Last Ten Days': Guinness Plays Hitler in Bunker Episode, The Cast." The New York Times, 10 maggio 1973.
- ^ Guinness 1998, pp. 90–91.
- ^ Selim, Jocelyn. "Alec Guinness: Reluctant Intergalactic Icon." Cancer Today magazine, primavera 2012.
- ^ a b Read 2005, p. 507.
- ^ "Alec Guinness Blasts Jedi 'Mumbo Jumbo'." Space.com, 8 agosto 1999.
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- ^ Guinness 2001, p. 11.
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- ^ Sir Alec Guinness, su telegraph.co.uk, 8 agosto 2000. URL consultato il 3 aprile 2014.
- ^ Sutcliffe, Tom."Sir Alec Guinness (1914–2000)." The Guardian, 7 agosto 2000. Consultato il 26 agosto 2009.
- ^ Pearce 2006, p. 311.
- ^ The invisible man, by Hugh Davies, originariamente pubblicato nel Telegraph e ristampato in The Sunday Age, 13 agosto 2000.
- ^ GRO Register of Deaths: AUG 2000 1DD 21 Chicester– Alec Guinness, DoB = 2 April 1914, aged 86.
- ^ GRO Register of Deaths: OCT 2000 38C 104 Petersfield – Merula Sylvia (Lady) Guinness, DoB = 16 October 1914, aged 86.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Alec Guinness
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alec Guinness
Collegamenti esterni
- (EN) Alec Guinness, su IMDb, IMDb.com.
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- Premi Oscar nel 1958
- Premi Oscar al miglior attore
- Premi Oscar nel 1980
- Premi Oscar onorari
- Attori britannici del XX secolo
- Nati nel 1914
- Morti nel 2000
- Nati il 2 aprile
- Morti il 5 agosto
- Nati a Paddington
- Morti a Midhurst
- Premi BAFTA al miglior attore protagonista
- Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico
- Attori europei premio Oscar
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
- Commendatori dell'Ordine dell'Impero Britannico
- Attori legati a Londra