Theodore Racing

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Theodore Racing
SedeBandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera di Hong Kong Hong Kong
Categorie
Formula 1
Dati generali
Anni di attivitàdal 1978 al 1983
FondatoreBandiera dei Paesi Bassi Theodore Yip
DirettoreBandiera del Regno Unito Tony Southgate
Bandiera del Messico Jo Ramirez
Formula 1
Anni partecipazione1978 e dal 1981 al 1983
Miglior risultato12º posto (1981, 1983)
Gare disputate33
Vittorie0
Note
Dal 1981 erede della Shadow Racing Cars

La Theodore Racing è stata una scuderia automobilistica, con base a Hong Kong, che ha corso anche in Formula 1, tra il 1977 e il 1983. Venne fondata da Theodore "Teddy" Yip, imprenditore olandese, nato in Indonesia, che aveva costruito la propria fortuna a Macao.

Il nome è rientrato nel motorsport, dal 2013, legandosi alla scuderia italiana Prema Racing, per la partecipazione al Gran Premio di Macao di Formula 3.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Teddy Yip entrò nel motorsport, partecipando, e vincendo, diverse edizioni del Gran Premio di Macao, sostenendo Vern Schuppan, pilota australiano, poi impegnato anche in Formula 5000, nel Regno Unito. Da questa esperienza iniziò la sua collaborazione con Sid Taylor, poi manager della Theodore. Successivamente Yip sostenne anche Ronnie Peterson e Hans-Joachim Stuck (entrambi su March) nel GP degli Usa Est 1976,[1] che fu così il primo GP in cui il nome della Theodore apparve su una vettura di F1; e Alan Jones nel GP del Giappone 1976. La scuderia partecipò anche alla 500 Miglia di Indianapolis, e alla F5000, negli Stati Uniti.[2]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

1977: l'esordio in F1[modifica | modifica wikitesto]

L'esordio della scuderia, nel Campionato mondiale di Formula 1, avvenne nel 1977, quando venne iscritta una vettura per Patrick Tambay; il pilota francese ebbe a disposizione un'Ensign. La prima gara fu il Gran Premio di Gran Bretagna. Qualificato al sedicesimo posto in griglia, si ritirò dopo tre giri, per problemi elettrici. Nella gara seguente, il Gran Premio di Germania, il francese giunse sesto, ottenendo il primo suo punto nel mondiale.[3] Utilizzando una Ensign, il punto iridato venne attribuito a quel costruttore. Prima della gara la scuderia offrì a Patrick Tambay un nuovo contratto. Il contratto però, redatto in ideogrammi cinesi, venne rifiutato da Tambay. In risposta al rifiuto il team minacciò di non far partire il francese per la gara. Solo l'intervento di Bernie Ecclestone consentì al francese di partire regolarmente.[4]

Nel corso della stagione Tambay ottenne anche due quinti posti, nel Gran Premio d'Olanda e nel Gran Premio del Canada.

1978: la prima monoposto Theodore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1978 Yip decise di trasformare la scuderia in costruttore e commissionò a Ron Tauranac, della Ralt, una nuova vettura a motore Ford Cosworth DFV,[5] come già ipotizzato per il 1977.[6] Il pilota non fu più Tambay, ma lo statunitense Eddie Cheever, all'esordio nel mondiale di F1, che aveva lasciato la Ferrari.[7] Dal Gp del Sudafrica fu il turno di Keke Rosberg, pilota finlandese, anch'egli all'esordio nel circus. Questa fu anche l'unica gara in cui la vettura riuscì nell'intento di qualificarsi per la gara. Due settimane dopo, in compenso, il finlandese vinse il BRDC International Trophy di Silverstone, gara non valida per il mondiale.

Prima del GP di Svezia la scuderia abbandonò, almeno temporaneamente il mondiale, vista la scarsa competitività della propria monoposto. Si prospettò l'ipotesi che la Theodore potesse proseguire il suo impegno nel campionato acquistando un'Arrows, oppure ripiegando sull'utilizzo di una McLaren M23.[8]

Il progetto dell'utilizzo della propria monoposto perciò non proseguì; dal Gran Premio di Germania il team rientrò nel campionato, ma utilizzando una Wolf WR3. Per la prima volta, due vetture della casa canadese affrontavano una stessa gara di campionato. La Theodore Racing poi non prese parte alla trasferta nordamericana della F1.

1979: Theodore sponsor[modifica | modifica wikitesto]

Per il 1979 la scuderia non partecipò al campionato mondiale di F1, ma si limitò a fornire la sponsorizzazione all'Ensign.[9]

1980: l'acquisto della Shadow[modifica | modifica wikitesto]

Poco prima del Gran Premio del Belgio 1980 Teddy Yip decise di acquistare la Shadow, e di fonderla con la sua scuderia.[10] La Shadow-Theodore, a causa dei risultati deludenti, decise di abbandonare definitivamente il mondiale di F1 prima del Gran Premio di Gran Bretagna.

1981-1982: il rientro come costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1981 la Theodore tornò a costruire le proprie vetture; il pilota fu nuovamente Patrick Tambay, che aveva iniziato la sua carriera in F1 con la scuderia di Yip. Nella prima gara della stagione, il Gp di Long Beach, grazie anche a innumerevoli ritiri, Tambay conquistò il primo punto iridato per la scuderia, in veste di costruttore diretto.[11] Al Gran Premio del Belgio il team rischiò di non essere ammesso: i 32 iscritti rendevano necessarie le prequalifiche. Dieci vetture avrebbero dovuto sostenere tale sessione, che avrebbe previsto la eliminazione degli ultimi due tempi: le due Osella, le due ATS, le due Toleman, le due March, e le uniche Ensign e, appunto, la Theodore Racing. L'assenza però di un'Osella, quella affidata all'infortunato Miguel Ángel Guerra ridusse il numero di iscritti a 31, solo un'unità in più di quanto ammesso alle qualifiche. Per tale ragione si decise di escludere la Theodore, unica scuderia né iscritta al gran premio da parte della FISA, né facente parte della FOCA, l'associazione dei costruttori. La scuderia di Hong Kong però aveva già marcato un punto iridato, per cui si decise di ammetterla alle prove, senza tenere prequalifiche.[12] Successivamente l'Osella decise di sostituire l'infortunato Guerra con Giorgio Francia; la FISA però negò la Superlicenza al pilota milanese; la scuderia piemontese lo sostituì con l'esordiente Piercarlo Ghinzani, pilota con una certa esperienza nel Campionato del Mondo Sport Prototipi.[13]

Ciò avrebbe riproposto 32 vetture pronte alle qualifiche, due oltre il tetto massimo previsto dal regolamento: all'ATS si decise di sostituire Jan Lammers con Manfred Winkelhock, quest'ultimo impegnato, però, durante il weekend, in un'altra gara. Il numero 9 passò così a Slim Borgudd, l'altro conduttore dell'ATS, che rimase così con una sola vettura. Venne esclusa nuovamente la monoposto di Patrick Tambay, vista anche l'opposizione di Ferrari e Osella.[14] L'Osella chiese anche l'esclusione della scuderia di Yip, fino al termine del campionato. Solo il forfait di una Toleman, al sabato, portò a 29 il numero di vetture impegnate nelle prove, e consentì alla Theodore di schierare Patrick Tambay, quale trentesima monoposto presente.[14][15] Ciò anche grazie all'interessamento di Jacques Laffite, amico di Tambay, che coinvolse anche Jody Scheckter, capo della Grand Prix Drivers' Association.[16] Nel seguente Gp di Monaco Tambay colse il settimo posto, ma a 4 giri dal vincitore.

Dal GP di Francia Tambay venne sostituito da Marc Surer, che a sua volta, aveva disputato i primi sette gran premi stagionali con la Ensign.[17][18] Lo svizzero ottenne, quale risultato di rilievo, solo l'ottavo posto nel GP d'Olanda, dove fu a lungo in zona punti.

L'anno seguente la vettura venne affidata all'irlandese Derek Daly. Dal Gran Premio del Belgio, la Williams rimpiazzò Mario Andretti (impegnato nelle corse nordamericane) con Derek Daly, che lasciava così la Theodore all'olandese Jan Lammers.[19] Nelle prove del Gp di Detroit Lammers s'infortunò al polso, sbattendo contro le barriere; non prese così parte al resto del weekend e non fu in grado di prendere parte nemmeno al Gp del Canada. Inizialmente venne prospettato l'ingaggio di Jacques Villeneuve Sr., fratello di Gilles. Successivamente la scuderia optò per il più esperto Geoff Lees, già iscritto dalla Theodore al Gran Premio di Gran Bretagna 1981, gara a cui poi non prese parte.[20] Lammers rientrò nella gara seguente, ma dal Gp di Germania venne sostituito dall'esordiente Tommy Byrne, pilota irlandese che stava competendo nella F3 inglese.[21] La stagione si concluse con zero punti.

1983: la "fusione" con l'Ensign[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 1983 vi fu una sorta di fusione con la Ensign; la Ensign N181 venne ridenominata Ensign-Theodore ET183, adattandola ai nuovi regolamenti.[22] La Theodore confermò uno dei piloti dell'Ensign, Roberto Guerrero, e fece esordire nel mondiale Johnny Cecotto. Il venezuelano, vicecampione europeo di Formula 2, era stato vicino all'impiego, nel 1982, da parte della Fittipaldi e dell'Osella. Proveniva dal motociclismo, ove aveva vinto il motomondiale nel 1975, nella classe 350.

Nel Gran Premio di Long Beach Cecotto giunse sesto, pur penalizzato da un problema al cambio. Cecotto fu il primo venezuelano a giungere a punti in una gara iridata.[23][24]

Indy Car[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1983, la Theodore, sempre con una vettura basata sulla Ensign del 1982, si dedicò anche al campionato americano della CART. Dopo qualche apparizione di un team privato (United Breweries) con Jim Crawford, nel 1983, anche il team ufficiale si schierò ufficialmente nel 1984 con due vetture MN021. La vettura si rivelò inadatta alla categoria e, malgrado piloti come Bruno Giacomelli, Tom Sneva e Kevin Cogan non ottenne risultati. Il team venne sciolto, quando Morriss Nunn, il direttore tecnico e in precedenza manager della Ensign, lasciò il team per passare al Target Chip Ganassi Racing. L'ultima apparizione fu nel 1985 a Portland.

Formula 3[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 il nome Theodore Racing rivive, associato alla scuderia italiana Prema, per la partecipazione al Gran Premio di Macao. In occasione del trentesimo anniversario della vittoria di Ayrton Senna in questa gara, proprio con la scuderia di Yip, le due vetture italiane sono dipinte coi colori storici della scuderia di Hong Kong.[25]

Principali piloti[modifica | modifica wikitesto]

Risultati in F1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1977 Ensign MN177 Ford-Cosworth DFV G Patrick Tambay Rit 6 Rit 5 Rit NQ 5 Rit 0 -[26]
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1978 TR1, Wolf WR3 e Wolf WR4 Ford-Cosworth DFV G Eddie Cheever NQ NQ 0 -
Keke Rosberg Rit NPQ NQ NQ NPQ 10 NC Rit NPQ
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1981 TY01 Cosworth DFV Michelin e Avon rubber Patrick Tambay 6 10 Rit 11 NQ 7 13 1 12º
Marc Surer 12 11 14 Rit 8 NQ 9 Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1982 TY01 e TY02 Cosworth DFV G Derek Daly 14 Rit Rit 0 -
Jan Lammers NQ NQ NQ Rit NQ NQ
Geoff Lees Rit
Tommy Byrne NQ Rit NQ NQ Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1983 MN183 Ford-Cosworth DFV G Roberto Guerrero NC Rit Rit Rit NPQ Rit NC Rit 16 Rit Rit 12 13 12 1 12º
Johnny Cecotto 14 6 11 Rit NPQ 10 Rit Rit NQ 11 NQ NQ 12

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) GP United States West car appearance, in racingsportscars.com. URL consultato il 16 luglio 2016.
  2. ^ (ES) Raimond Blancafort, Asi es el nuevo equipo de Villota, in El Mundo Deportivo, 30 novembre 1978, p. 29. URL consultato il 15 luglio 2016.
  3. ^ Cristiano Chiavegato, Lauda-Ferrari, un grande ritorno al vertice, in Stampa Sera, 1º agosto 1977, p. 13.
  4. ^ Tambay non firma il contratto cinese, in Stampa Sera, 1º agosto 1977, p. 13.
  5. ^ (ES) Cheever, con el "Theodore-Ralt" en los dos primeros G.P., in El Mundo Deportivo, 8 gennaio 1978, p. 29. URL consultato il 1º luglio 2012.
  6. ^ (ES) ¿Ralt a la F-1?, in El Mundo Deportivo, 2 marzo 1977, p. 30. URL consultato il 15 luglio 2016.
  7. ^ (ES) Cheever rompio con Ferrari, in El Mundo Deportivo, 25 novembre 1977, p. 23. URL consultato il 15 luglio 2016.
  8. ^ (ES) Rosberg busca un nuevo F-1, in El Mundo Deportivo, 8 giugno 1978, p. 24. URL consultato il 26 luglio 2012.
  9. ^ (EN) Theodore Racing, in chicanef1.com. URL consultato il 15 luglio 2016.
  10. ^ (ES) Teddy Yip compra "Shadow", in El Mundo Deportivo, 28 aprile 1980, p. 50. URL consultato il 15 dicembre 2012.
  11. ^ Cristiano Chiavegato, Il solito Jones (ma che rabbia per Patrese), in Stampa Sera, 16 marzo 1981, p. 19.
  12. ^ (ES) No hubo precalificaciones, in El Mundo Deportivo, 15 maggio 1981, p. 29. URL consultato il 13 giugno 2013.
  13. ^ Cristiano Chiavegato, F.1, festival delle molle nel Gran Premio del Belgio, in La Stampa, 15 maggio 1981, p. 29.
  14. ^ a b Cristiano Chiavegato, F.1, si rivede la Williams ma la Ferrari ora migliora, in La Stampa, 16 maggio 1981, p. 21.
  15. ^ (ES) Belgica F-1, Reutemann y Piquet inamovibiles, in El Mundo Deportivo, 16 maggio 1981, p. 23. URL consultato il 13 giugno 2013.
  16. ^ (FR) 5. Belgique 1981, in statsf1.com. URL consultato il 7 agosto 2016.
  17. ^ (ES) Xavier Ventura, España: exito deportivo, fracaso economico, in El Mundo Deportivo, 24 giugno 1981, p. 26. URL consultato il 25 giugno 2013.
  18. ^ (ES) Marc Surer piloto de "Theodore", in El Mundo Deportivo, 2 luglio 1981, p. 35. URL consultato il 25 giugno 2013.
  19. ^ Cristiano Chiavegato, Solo in dieci al via, in La Stampa, 24 aprile 1982, p. 21.
  20. ^ (ES) Jacques Villeneuve intentara debutar en el Gp de Canada, in El Mundo Deportivo, 11 giugno 1982, p. 35. URL consultato il 5 febbraio 1982.
  21. ^ (ES) Tommy Byrne pilotara el "Theodore" de F-1 (PDF), in El Mundo Deportivo, 4 agosto 1982, p. 28.
  22. ^ (EN) CONSTRUCTORS: THEODORE RACING, su grandprix.com. URL consultato il 30 luglio 2014.
  23. ^ (FR) Statistiques Nations-Points-Par nombre-Vénézuela, su statsf1.com. URL consultato il 25 settembre 2014.
  24. ^ Ercole Colombo, Italiani a picco, Cecotto super, in La Stampa, 29 marzo 1983, p. 25.
  25. ^ Theodore rivive a Macao con Prema, in italiaracing.net, 23 ottobre 2013. URL consultato il 16 luglio 2016.
  26. ^ Essendo un team satellite dell'Ensign, non può essere classificato nella classifica costruttori.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1