Incontro della Cancelleria del Reich del 12 dicembre 1941

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L'incontro della Cancelleria del Reich del 12 dicembre 1941 fu l'incontro tra Adolf Hitler e i più alti funzionari del partito nazista. Quasi tutti i leader più importanti del partito furono presenti all'incontro per ascoltare Hitler dichiarare la distruzione della razza ebraica, cosa che culminò nell'Olocausto. L'incontro è meno noto della successiva Conferenza di Wannsee.

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

L'annuncio che Hitler fece il 12 dicembre ai Reichsleiter e ai Gauleiter si riferisce a una precedente dichiarazione rilasciata il 30 gennaio 1939:

«Se il mondo degli ebrei finanziari internazionali, sia dentro che fuori l'Europa, riuscisse a far precipitare le Nazioni in un'altra guerra mondiale, il risultato non sarebbe la bolscevizzazione del mondo e quindi una vittoria per l'ebraismo. Il risultato sarà lo sterminio della razza ebraica in Europa.[1]»

Con l'ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale il 7 dicembre 1941, e la successiva dichiarazione di guerra agli Stati Uniti da parte della Germania nazista l'11 dicembre, la guerra diventò effettivamente a carattere mondiale.[1] Hitler annunciò questa dichiarazione di guerra l'11 dicembre nel Reichstag tedesco, un discorso trasmesso anche alla radio. Il 12 dicembre 1941 ebbe un incontro con i più importanti leader nazisti.

L'incontro[modifica | modifica wikitesto]

Nel pomeriggio del 12 dicembre, Hitler ordinò ai membri di spicco del partito nazista di incontrarsi nelle sue stanze private presso la Cancelleria del Reich.[2] Dato che l'incontro si svolse in privato, non esiste alcuna registrazione ufficiale: esistono però le annotazioni nei diari di Joseph Goebbels e Hans Frank.[3] Nel suo diario Goebbels annotò:

(DE)

«Bezüglich der Judenfrage ist der Führer entschlossen, reinen Tisch zu machen. Er hat den Juden prophezeit, daß, wenn sie noch einmal einen Weltkrieg herbeiführen würden, sie dabei ihre Vernichtung erleben würden. Das ist keine Phrase gewesen. Der Weltkrieg ist da, die Vernichtung des Judentums muß die notwendige Folge sein.»

(IT)

«Per quanto riguarda la questione ebraica, il Führer ha deciso di fare piazza pulita. Profetizzò agli ebrei che, se avessero provocato ancora una volta una guerra mondiale, avrebbero sperimentato il loro stesso annientamento. Non era solo una frase. La guerra mondiale è qui, l'annientamento degli ebrei deve essere la conseguenza necessaria.[4]»

A parte il fatto che la guerra da europea si era trasformata in mondiale, un altro motivo di questo cambiamento fu il fatto che l'ingresso degli Stati Uniti in guerra, per Hitler, significava che la popolazione ebraica aveva perso il suo valore di ostaggio che dissuadeva gli Stati Uniti dal diventare un membro attivo della coalizione alleata, e fu finalmente libero di agire secondo i suoi piani a lungo termine.[5][6]

La presenza di Hitler alla riunione della Cancelleria dimostra la falsità delle affermazioni secondo cui ignorava l'Olocausto e che era stato compiuto da subordinati a sua insaputa.[2]

Questo incontro segnò una svolta nell'atteggiamento del regime nazista nei confronti del popolo ebraico. Faceva parte di un passaggio da propaganda, intimidazione e attacchi allo sterminio totale e pianificato. Quest'ultimo passo era già stato compiuto in alcune regioni dell'Europa orientale già nell'agosto 1941.[7] La più nota Conferenza di Wannsee del gennaio 1942 segnò il passo successivo nei piani dei nazisti per sterminare gli ebrei.

I presenti[modifica | modifica wikitesto]

La partecipazione a questo incontro fu obbligatoria per i funzionari nazisti nelle alte cariche del partito. Non esiste un elenco ufficiale delle persone che hanno partecipato a questo incontro, ma si sa che i seguenti leader della Germania nazista, su circa 50 presenti, erano presenti:[2][8][9]

Inoltre, Christian Gerlach scrive che è "praticamente certa" la presenza di Alfred Rosenberg, dei Gauleiter Arthur Greiser, Fritz Bracht e Fritz Sauckel, dei Reichskommissar Hinrich Lohse, Erich Koch e Alfred Mayer.[10] È invece nota l'assenza di Hermann Göring e probabilmente di Reinhard Heydrich.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cesarani, Kavanaugh, p. 81.
  2. ^ a b c Aly
  3. ^ Bedürftig, 2001.
  4. ^ Essay by Gord McFee quoting Die Zeit, edition of January 9, 1998, su holocaust-history.org, 2 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2015).
  5. ^ Cesarani, Kavanaugh, p. 82.
  6. ^ Longerich, pp. 164, 209.
  7. ^ Longerich, p. 207.
  8. ^ Cesarani, Kavanaugh, pp. 81-82.
  9. ^ Rubenstein, Roth
  10. ^ Christian Gerlach, The Wannsee Conference, the Fate of German Jews, and Hitler's Decision in Principle to Exterminate All European Jews (PDF), in The Journal of Modern History, vol. 70, n. 4, 1998, pp. 759–812, DOI:10.1086/235167.
  11. ^ Rubenstein, Roth, pp. 189.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Götz Aly, December 12, 1941 [collegamento interrotto], in Berliner Zeitung, 13 dicembre 1997.
  • (DE) Friedemann Bedürftig, Von vorn herein wörtlich gemeint: Hitler's "Prophezeiung" des Völkermords an den Juden, su gazette.de, Die Gazette, gennaio 2001.
  • David Cesarani e Sarah Kavanaugh, The Holocaust: Critical Concepts in Historical Studies, Routledge, 2004, ISBN 978-0-415-27509-5.
  • Peter Longerich, Holocaust: The Nazi Persecution and Murder of the Jews, Oxford, New York, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-280436-5.
  • Richard Rubenstein e John Roth, Approaches to Auschwitz, Revised Edition: The Holocaust and Its Legacy, Westminster John Knox Press, 2003, ISBN 9781611642148.

Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]