Illorai

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Illorai
comune
(ITSC) Illorài
Illorai – Stemma
Illorai – Bandiera
Illorai – Veduta
Illorai – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoTitino Sebastiano Cau (Lista civica) dal 16-6-2019
Territorio
Coordinate40°21′13″N 8°59′59″E / 40.353611°N 8.999722°E40.353611; 8.999722 (Illorai)
Altitudine503 m s.l.m.
Superficie57,19 km²
Abitanti735[1] (30-11-2023)
Densità12,85 ab./km²
FrazioniMolia
Comuni confinantiBolotana (NU), Bonorva, Bottidda, Burgos, Esporlatu, Orani (NU), Orotelli (NU)
Altre informazioni
Cod. postale07010
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090031
Cod. catastaleE285
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) illoraesi
(SC) illoraesos
Patronosan Gavino
Giorno festivo25 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Illorai
Illorai
Illorai – Mappa
Illorai – Mappa
Posizione del comune di Illorai
nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Illorai è un comune italiano di 735 abitanti della provincia di Sassari, che si trova a 503 metri sul livello del mare nella regione storica del Goceano in Sardegna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Illorai è uno dei più antichi centri del Goceano. Fu abitato in epoca preistorica, come dimostrano non solo i numerosi nuraghi (Luche, Su montrigu 'e Sa Corona) e i bronzetti nuragici rinvenuti nel territorio (tra cui il bue conservato al Museo archeologico ed etnografico di Sassari), ma soprattutto la grande necropoli di Molia, scoperta negli anni settanta durante la costruzione della strada a scorrimento veloce Ottana-Cantoniera del Tirso: è un complesso di domus de janas della Cultura di San Michele (3000-2300 a.C.), di cui finora sono state scavate e studiate nove tombe; una di esse, la tomba VII, è, insieme con la cosiddetta "tomba del Capo" della Necropoli di Sant'Andrea Priu presso Bonorva, la più grande e interessante costruzione ipogeica della Sardegna: con le sue 16 stanze, essa disegna un'architettura di grande monumentalità e di raffinata suggestione.

Anche se non può essere identificato con il centro romano di Lesa (per quanto anche nel territorio di Illorai, in località Sos Banzos, vi siano acque termali come quelle che si trovavano alle Aquae Lesitanae d'età romana), Illorai fu certo importante nel Medioevo, grazie anche alla sua amena posizione geografica, quando faceva parte del giudicato di Torres, nella curatoria del Goceano. Il suo territorio, molto fertile (sono famosi i suoi orti), è attraversato dal Tirso, che qui è scavalcato da un audace ponte ad una sola arcata, d'età pisana, comunemente conosciuto dai goceanini come "Pont'Ezzu".

Alla caduta del giudicato (1259) entrò sotto il dominio della famiglia genovese dei Doria e successivamente dei Malaspina; nel 1339 passò al giudicato di Arborea e dal 1410 al Marchesato di Oristano. Sconfitti definitivamente gli arborensi nel 1478, passò agli aragonesi che ne fecero un feudo regio, riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Nel centro esisteva anche un convento di Agostiniani, che fu chiuso quando anche il paese dovette subire la decadenza che tutti questi centri attraversarono soprattutto in età spagnola: la statua di Sant'Agostino e quella di San Nicolò da Tolentino, anche lui agostiniano, sono conservate nella parrocchiale, dedicata a San Gavino, insieme con preziosi oggetti di argenteria appartenenti al convento.

Nella campagna esistono numerose altre chiese, la più importante delle quali è il santuario dedicato alla Madonna della Neve, dove ancora si celebra, il giorno dopo Pentecoste e il 5 agosto, una delle "feste lunghe" di Sardegna, cioè una grande festa preceduta e preparata da fedeli che si recano nella chiesa a nuinare, cioè a praticarvi la novena, che in questo caso non è di nove ma di quindici giorni.

Illorai aveva nel passato anche un'interessante varietà di cave, da cui si ricavavano marmi, zolfo e gesso, oggi abbandonate.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[3]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Illorai è quella logudorese centrale o comune.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Automotrice ADe dell'ARST in sosta nella stazione di Tirso

Nel territorio comunale sono attive due stazioni, entrambe però poste ad alcuni chilometri di distanza dal centro abitato: si tratta degli impianti di Iscra e Tirso, situati lungo la ferrovia Macomer-Nuoro e serviti dai convogli dell'ARST. Dalla stazione di Tirso sino al 1969 aveva origine anche una linea per Chilivani che raggiungeva tra le altre la stazione di Illorai, posta anch'essa nelle campagne fuori dall'abitato e dismessa insieme alla ferrovia.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 16 novembre 1997 Rosa Giuseppa Lai C. Area Gov. Sindaco [4]
24 maggio 1998 26 maggio 2002 Rosa Giuseppa Lai lista civica Sindaco [5]
26 maggio 2002 27 maggio 2007 Salvatore Giuseppe Mario Sanna lista civica Sindaco [6]
27 maggio 2007 7 giugno 2009 Cristoforo Corda lista civica Sindaco [7]
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Pietrina Picca lista civica "Rinnovamento per il Progresso" Sindaco [8]
25 maggio 2014 16 giugno 2019 Maria Giovanna Pittalis lista civica "Uniti per il Paese" Sindaco [9]
16 giugno 2019 in carica Titino Sebastiano Cau lista civica "Fermiamo lo spopolamento" Sindaco [10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  4. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  5. ^ Comunali 24/05/1998, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  6. ^ Comunali 26/05/2002, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  7. ^ Comunali 27/05/2007, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 07/06/2009, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 25/05/2014, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 16/06/2019, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 20 agosto 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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