Putifigari

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Putifigari
comune
(IT) Putifìgari
(SC) Potuvìgari
Putifigari – Stemma
Putifigari – Bandiera
Putifigari – Veduta
Putifigari – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Sassari
Amministrazione
SindacoGiacomo Contini (lista civica) dal 16-6-2019
Territorio
Coordinate40°33′41.45″N 8°27′36.73″E / 40.561515°N 8.460202°E40.561515; 8.460202 (Putifigari)
Altitudine267 m s.l.m.
Superficie53,1 km²
Abitanti666[1] (30-11-2023)
Densità12,54 ab./km²
Comuni confinantiAlghero, Ittiri, Uri, Villanova Monteleone
Altre informazioni
Cod. postale07040
Prefisso079
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT090060
Cod. catastaleH095
TargaSS
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) putifigaresi
(SC) potuvigaresos
PatronoNostra Signora de s'Ena Frisca
Giorno festivoterza domenica di maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Putifigari
Putifigari
Putifigari – Mappa
Putifigari – Mappa
Posizione del comune di Putifigari
nella provincia di Sassari
Sito istituzionale

Putifigari (Putivigàri e Potuvigàri in sardo[3]) è un comune italiano di 666 abitanti[1] della provincia di Sassari. Il paese è situato nell'entroterra algherese; dista circa 23 km da Alghero e 27 da Sassari.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'area fu abitata fin dal Neolitico, per la presenza sul territorio alcune domus de janas con una necropoli.

Durante il medioevo appartenne al giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Florinas. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto il dominio della famiglia genovese dei Doria, e successivamente, intorno al 1350, fu oggetto della conquista aragonese. Nel 1364 il paese venne dato in feudo dal re d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Pietrino Boyl, creato barone di Putifigari. Da questa famiglia passò a quella sassarese dei Sussarello che vendette il feudo all'arcivescovo Antonio Canopolo[4]. Questi lo donò nuovamente ai Sussarello nel febbraio 1610. Nel XVIII secolo Putifigari fu elevata a marchesato e i Boyl, ritornati in possesso del feudo, a marchesi. Il paese fu riscattato all'ultimo feudatario, Francesco Maria Pilo Boyl, nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Putifigari sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 4 gennaio 1988.[5]

«Stemma semipartito troncato: nel primo, di azzurro, all'aquila d'argento; nel secondo, d'oro, al toro fermo, di nero; nel terzo di rosso, al fiume d'azzurro, in banda, fluttuoso d’argento. Ornamenti esteriori da Comune»

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Putifigari è quella logudorese settentrionale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Francesco Maria Filippo Fele centro Sindaco [7]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Francesco Maria Filippo Fele lista civica Sindaco [8]
8 maggio 2005 15 giugno 2008 Giancarlo Carta lista civica "Giovani" Sindaco [9]
15 giugno 2008 26 maggio 2013 Giancarlo Carta lista civica "Insieme per Putifigari" Sindaco [10]
27 maggio 2013 11 giugno 2018 Giancarlo Carta lista civica "Insieme per Putifigari" Sindaco [11]
11 giugno 2018 15 giugno 2019 Giovanna Luisa Dedola Commissario regionale
16 giugno 2019 in carica Giacomo Contini lista civica "Putifigari in Primis" Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Massimo Pittau, I nomi di paesi città regioni monti fiumi della Sardegna, Cagliari, Ettore Gasperini Editore, 1997, p. 165.
  4. ^ Marcello Derudas, Il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari. Una finestra aperta su quattrocento anni di storia, Sassari, Carlo Delfino, 2018, pp. 44-45.
  5. ^ Putifigari, decreto 1988-01-04 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 25 giugno 2022.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  8. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  9. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  10. ^ Comunali 15/06/2008, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  11. ^ Comunali 26/05/2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eleonora Cherchi, Alessandra Masia, Grazia Masia, Rita Tilocca, Margherita Usai, In Putifigari, Cargeghe, Editoriale Documenta, 2012.
  • Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
  • Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
  • Marcello Derudas, Il Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari. Una finestra aperta su quattrocento anni di storia, Sassari, Carlo Delfino, 2018. ISBN 978-88-9361-071-1

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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