Gustav Thöni: differenze tra le versioni

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=== Carriera da allenatore ===
=== Carriera da allenatore ===
Ritiratosi dall'attività agonistica, Thöni ha intrapreso la carriera di allenatore. Ha contribuito in questa veste ai successi di [[Alberto Tomba]], di cui è stato allenatore personale per nove anni<ref>{{cita web|url=http://www.bella-vista.it/it/gustavthoeni-trafoi/alberto-tomba/|titolo="Alberto Tomba" sul sito dell'azienda di famiglia|accesso=31 ottobre 2014}}</ref>, dal 1989 al 1996; in seguito<ref>{{cita news|lingua = en|autore = Greg Gurshman|url = http://www.youcanski.com/en/features/coaches.htm|titolo = Alpine Coaching Hall of Fame|pubblicazione = youcanski.com|anno = 2005|accesso = 319 ottobre 2014}}</ref> è stato allenatore della nazionale italiana<ref>{{cita web|url=http://www.bella-vista.it/it/gustavthoeni-trafoi/allenatore/|titolo="Allenatore" sul sito dell'azienda di famiglia|accesso=31 ottobre 2014}}</ref> prima come direttore tecnico<ref name=dechiesa /> {{cn|della squadra maschile e poi come direttore generale di tutte le nazionali italiane, sia maschili sia femminili}}.
Ritiratosi dall'attività agonistica, Thöni ha intrapreso la carriera di allenatore. Ha contribuito in questa veste ai successi di [[Alberto Tomba]], di cui è stato allenatore personale per nove anni<ref>{{cita web|url=http://www.bella-vista.it/it/gustavthoeni-trafoi/alberto-tomba/|titolo="Alberto Tomba" sul sito dell'azienda di famiglia|accesso=31 ottobre 2014}}</ref>, dal 1989 al 1996; in seguito è stato allenatore della nazionale italiana<ref>{{cita web|url=http://www.bella-vista.it/it/gustavthoeni-trafoi/allenatore/|titolo="Allenatore" sul sito dell'azienda di famiglia|accesso=31 ottobre 2014}}</ref> prima come direttore tecnico<ref name=dechiesa /> {{cn|della squadra maschile e poi come direttore generale di tutte le nazionali italiane, sia maschili sia femminili}}.


=== Altre attività ===
=== Altre attività ===

Versione delle 13:06, 28 ago 2017

Gustav Thöni
Gustav Thöni nel 1972
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza173 cm
Peso66 kg
Sci alpino
SpecialitàDiscesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
SquadraFiamme Gialle
Termine carriera1980
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 1 2 0
Mondiali 5 2 0

Trofeo Vittorie
Coppa del Mondo 4 trofei
Coppa del Mondo - Gigante 3 trofei
Coppa del Mondo - Slalom 2 trofei

Vedi maggiori dettagli

 

Gustav Thöni (il nome è a volte italianizzato in Gustavo, il cognome è spesso scritto Thoeni; Stelvio, 28 febbraio 1951) è un ex sciatore alpino e allenatore di sci alpino italiano.

Nativo di Trafoi, frazione del comune di Stelvio, è stato uno dei più grandi campioni di tutti i tempi dello sci alpino grazie alle quattro vittorie nella Coppa del Mondo generale (1971, 1972, 1973 e 1975), al secondo posto conquistato nel 1974, a cinque Coppe del Mondo di specialità e ai successi ai Mondiali e alle Olimpiadi: ha vinto l'oro nello slalom gigante e l'argento nello slalom speciale agli XI Giochi olimpici invernali di Sapporo 1972, l'argento nello slalom speciale ai XII di Innsbruck 1976, due ori (slalom gigante e slalom speciale) ai Mondiali di Sankt Moritz 1974. Vanno inoltre aggiunti i due titoli mondiali in combinata del 1972 e del 1976, validi per l'albo d'oro dei Mondiali ma non per le Olimpiadi.

Come allenatore, ha guidato la nazionale italiana e per anni ha seguito personalmente Alberto Tomba, contribuendo ai suoi successi (tra i quali la vittoria della Coppa del Mondo, terzo italiano a riuscirci dopo lo stesso Thöni e Piero Gros).

Biografia

Carriera sciistica

Gustav Thöni adolescente, presso la "Pista del Sole"

Thöni era arruolato nella Guardia di Finanza e fece parte dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle. È cugino di Roland, anche lui sciatore alpino di alto livello[1][2].

Inizialmente allenato dal padre Giorgio, si mise in luce ai Campionati italiani juniores del 1969, aggiudicandosi il titolo nella discesa libera, nello slalom gigante e nello slalom speciale; si aggiudicò inoltre la Coppa dei Paesi alpini[1].

Stagioni 1970-1971

Esordì in Coppa del Mondo nella stagione 1969/1970, e al suo esordio, l'11 dicembre 1969, vinse lo slalom gigante di Val-d'Isère; in quella stagione, grazie anche a nove podi (4 vittorie - tra le quali i due slalom giganti disputati sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio -, 4 secondi posti, 1 terzo posto) si aggiudicò la sua prima Coppa del Mondo di slalom gigante e si piazzò al terzo posto nella classifica generale. Fu inoltre 4º nello slalom speciale ai Mondiali della Val Gardena, mentre non completò lo slalom gigante[1].

Nel 1970-1971 migliorò ulteriormente il suo rendimento in Coppa del Mondo: in quella stagione i podi furono dodici (4 vittorie, 4 secondi posti, 4 terzi posti) e Thöni vinse la sua prima coppa di cristallo assoluta, oltre a bissare quella di slalom gigante e a piazzarsi secondo nella classifica di slalom speciale.

Stagioni 1972-1973

Anche nel 1971-1972 vinse sia la Coppa assoluta, sia quella di slalom gigante; i podi in questo caso furono sette (1 vittoria, 4 secondi posti, 2 terzi posti). Debuttò inoltre ai Giochi olimpici invernali: a Sapporo 1972 vinse la medaglia d'oro nello slalom gigante, quella d'argento nello slalom speciale (entrambe le medaglie erano valide anche ai fini dei Mondiali 1972) e si classificò 13º nella discesa libera. Vinse inoltre la gara di combinata, disputata in sede olimpica ma valida soltanto ai fini iridati.

Nel 1972-1973 giunsero la terza Coppa del Mondo generale e la prima di slalom speciale; i podi furono sette, con 3 vittorie (tra le quali quella nel prestigioso slalom gigante della Chuenisbärgli di Adelboden), 3 secondi posti e 1 terzo posto.

Stagioni 1974-1975

Nel 1974 ai Mondiali di Sankt Moritz Thöni vinse l'oro sia in slalom gigante (rimontando nella seconda manche dall'8ª posizione ottenuta nella prima[1]) sia in slalom speciale. In Coppa del Mondo invece non riuscì a confermarsi al vertice della classifica generale, battuto dal compagno di squadra Piero Gros; ottenne comunque otto podi (3 vittorie - bissando tra l'altro il successo sulla Chuenisbärgli -, 3 secondi posti e 2 terzi posti) e vinse la sua seconda Coppa di slalom speciale. Il 7 gennaio a Berchtesgaden fu tra l'altro uno dei protagonisti di un risultato storico per la nazionale italiana: quel giorno ai primi cinque posti dello slalom gigante si piazzarono cinque sciatori azzurri e Thöni fu secondo dietro a Gros e davanti a Erwin Stricker, Helmuth Schmalzl e Tino Pietrogiovanna; fu in quell'occasione che fu coniata l'espressione "Valanga azzurra"[3].

Nel 1974-1975 tornò ad aggiudicarsi la Coppa assoluta, grazie alla vittoria conquistata nell'ultima gara, lo slalom parallelo della Val Gardena del 23 marzo, su Franz Klammer e Ingemar Stenmark, arrivati alla prova decisiva con gli stessi punti in classifica di Thöni[4]. Quell'anno colse inoltre il suo miglior piazzamento in discesa libera: il secondo posto, rimasto negli annali, sulla celebre Streif a Kitzbühel il 18 gennaio, dietro a Klammer per soli tre millesimi di secondo[5],

Stagioni 1976-1977

La stagione 1975-1976 fu l'ultima nella quale Thöni fu costantemente al vertice delle competizioni. In Coppa del Mondo colse nove podi (2 vittorie - tra le quali nuovamente lo slalom gigante di Adelboden -, 3 secondi posti, 4 terzi posti) e chiuse al terzo posto nella classifica generale e in quella di slalom speciale e al secondo in quelle di slalom gigante e di combinata, stilata per la prima volta proprio in quella stagione. Ai XII Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1976 fu il portabandiera dell'Italia durante la cerimonia di apertura[6] e vinse, come quattro anni prima, la medaglia d'argento nello slalom speciale (valida anche ai fini dei Mondiali 1976); si classificò inoltre 26º nella discesa libera e 4º nello slalom gigante e si aggiudicò nuovamente la medaglia d'oro nella combinata iridata, disputata contestualmente alle Olimpiadi.

Nella stagione 1976-1977 il suo rendimento - così come quello di tutta la Valanga azzurra, a causa di scelte tecniche errate[1] - cominciò a calare: vinse una sola gara di Coppa (ma si trattò della prestigiosa combinata dell'Hahnenkamm di Kitzbühel, vinta da Thöni per la seconda volta) e complessivamente ottenne cinque podi (1 secondo e 3 terzi posti); a fine annata risultò 6º nella classifica generale.

Stagioni 1978-1980

Nel 1977-1978 non andò mai a podio in Coppa del Mondo (26º nella classifica generale) e ai Mondiali di Garmisch Partenkirchen si classificò 12º nella discesa libera e non concluse lo slalom speciale[1]; l'anno dopo colse il suo ultimo podio in Coppa del Mondo, l'11 febbraio nello slalom speciale di Åre (3º).

Ai XIII Giochi olimpici invernali di Lake Placid 1980 fu per la seconda volta l'alfiere italiano durante la cerimonia di apertura[6], onore che condivide con il marciatore Ugo Frigerio, con lo schermidore Edoardo Mangiarotti e con lo slittinista Paul Hildgartner; si classificò quindi 8º nello slalom speciale. Ottenne il suo ultimo piazzamento in carriera il 15 marzo 1980 a Saalbach, quando fu 15º nello slalom speciale di Coppa del Mondo.

Bilancio della carriera

Thöni è rimasto nella storia dello sci, oltre che per i suoi numerosi trionfi, anche per una serie di primati nazionali: è stato il primo italiano a vincere una gara di Coppa del Mondo in campo maschile, il primo a vincere uno slalom speciale e il primo italiano a vincere uno slalom gigante; vinse inoltre la prima combinata e il primo slalom parallelo disputati in Coppa del Mondo, rispettivamente il 12 gennaio 1975 a Wengen e il 23 marzo successivo in Val Gardena. Grande sciatore tecnico - inventò tra l'altro il "passo spinta"[1] -, riuscì tuttavia a conquistare podi anche in discesa libera. Al suo ritiro, nel 1980, aveva partecipato a oltre trecento gare tra Juniores e Coppa del Mondo.

La fama della sua abilità fu tale da dare origine a una leggenda metropolitana, secondo la quale sulla Streif sarebbe riuscito a terminare la discesa con un solo sci avendo perso l'altro sull'Hausbergkante (tratto di pista da percorrere in diagonale con pendenza ripidissima). Fu lo stesso Thöni, anni dopo, a smentire tale diceria[7]. Ulteriore conferma della fama della quale godette negli anni di maggior successo è l'esser stato citato nella nota canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano, assieme ad altre celebrità italiane dell'epoca; contribuì significativamente alla diffusione e alla popolarità dello sci alpino in Italia, sia come pratica sia come seguito televisivo[1][8].

Carriera da allenatore

Ritiratosi dall'attività agonistica, Thöni ha intrapreso la carriera di allenatore. Ha contribuito in questa veste ai successi di Alberto Tomba, di cui è stato allenatore personale per nove anni[9], dal 1989 al 1996; in seguito è stato allenatore della nazionale italiana[10] prima come direttore tecnico[1] della squadra maschile e poi come direttore generale di tutte le nazionali italiane, sia maschili sia femminili[senza fonte].

Altre attività

L'albergo della famiglia Thöni a Trafoi, dove nacque lo sciatore; sulla sinistra della facciata si scorge la gigantografia di un suo autografo

Nel 1981 fu attore protagonista del film Un centesimo di secondo di Duccio Tessari, con Antonella Interlenghi e Saverio Vallone, vagamente ispirato alla tragica vicenda di Leonardo David e alla leggendaria discesa di Thöni a Kitzbühel del 1975[senza fonte]. Stroncato dalla critica, il film ha avuto scarso successo anche al botteghino[11].

Il 26 febbraio 2006 è stato portatore della bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006[senza fonte]. Nel suo paese natale, Trafoi, gestisce un albergo che ospita la collezione dei suoi trofei[12]; è testimonial per SOS Villaggi dei Bambini[13].

Palmarès

Olimpiadi

Mondiali

Coppa del Mondo

Coppa del Mondo - vittorie

Data Località Paese Specialità
11 dicembre 1969 Val-d'Isère Bandiera della Francia Francia GS
4 gennaio 1970 Bad Hindelang bandiera Germania Ovest SL
29 gennaio 1970 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia GS
30 gennaio 1970 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia GS
10 gennaio 1971 Madonna di Campiglio Bandiera dell'Italia Italia SL
21 febbraio 1971 Sugarloaf Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
25 febbraio 1971 Heavenly Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SL
28 febbraio 1971 Heavenly Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
2 marzo 1972 Heavenly Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti GS
15 gennaio 1973 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
4 febbraio 1973 Sankt Anton am Arlberg Bandiera dell'Austria Austria SL
4 marzo 1973 Mont-Sainte-Anne Bandiera del Canada Canada SL
21 gennaio 1974 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
2 marzo 1974 Voss Bandiera della Norvegia Norvegia GS
10 marzo 1974 Vysoké Tatry Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia SL
12 gennaio 1975 Wengen Bandiera della Svizzera Svizzera K
19 gennaio 1975 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria K
30 gennaio 1975 Chamonix Bandiera della Francia Francia SL
1º febbraio 1975 Chamonix/Megève Bandiera della Francia Francia K
15 marzo 1975 Sun Valley Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti SL
23 marzo 1975 Val Gardena Bandiera dell'Italia Italia P
5 dicembre 1975 Val-d'Isère Bandiera della Francia Francia GS
13 gennaio 1976 Adelboden Bandiera della Svizzera Svizzera GS
16 gennaio 1977 Kitzbühel Bandiera dell'Austria Austria K

Legenda:
GS = slalom gigante
SL = slalom speciale
K = combinata
P = slalom parallelo

Campionati italiani

Campionati italiani juniores

    • 3 ori (discesa libera, slalom gigante, slalom speciale nel 1969)[1]

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j Paolo De Chiesa, I miei campioni: Gustav Thöni, in Sito ufficiale dei XX Giochi olimpici invernali, 23 maggio 2003 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2012).
  2. ^ Scheda Sports-reference, su sports-reference.com. URL consultato il 9 agosto 2010.
  3. ^ Pierangelo Molinaro, Trent' anni fa esplose la Valanga azzurra, in La Gazzetta dello Sport, 7 gennaio 2004, p. 32. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  4. ^ "Il Post-mondiali e le Finali del 1975" su saslong.org, su saslong.org. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  5. ^ Flavio Vanetti, Thöni e la Streif: "Lì pure la sconfitta è da leggenda", in Corriere della Sera, 18 gennaio 2002, p. 47. URL consultato il 10 agosto 2010 (archiviato dall'url originale).
  6. ^ a b Scheda sports-reference.com sull'Italia, su sports-reference.com. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  7. ^ «È vero che una volta nella discesa di Kitzbühel perse uno sci, ma riuscì a tagliare il traguardo lo stesso?». «L'hanno scritto, ma non è andata così. Per fortuna sono riuscito a fermarmi in un punto molto critico...» ( Antonio Giuliano, Gustav Thöni: "L'Italia scia senza le stelle", in Avvenire, 3 febbraio 2010, p. 32.)
  8. ^ "Leggenda dello sci" sul sito dell'azienda di famiglia, su bella-vista.it. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  9. ^ "Alberto Tomba" sul sito dell'azienda di famiglia, su bella-vista.it. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  10. ^ "Allenatore" sul sito dell'azienda di famiglia, su bella-vista.it. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  11. ^ Il Morandini 2009. Dizionario dei film, p. 258.
  12. ^ "Utilità e curiosità" su Trafoi.net, su trafoi.net. URL consultato il 10 agosto 2010.
  13. ^ I bambini sono l'oro del mondo, in welfarelombardia.it, 7 marzo 2008. URL consultato il 31 ottobre 2014.
  14. ^ Sci alpino, l'albo d'oro della discesa maschile dei Campionati Italiani Assoluti, in fisi.org, 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
    Campionati Italiani Assoluti di sci alpino, l'albo d'oro del GS maschile, in fisi.org, 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
    Albo d'oro Slalom maschile Campionati Italiani Assoluti, in fisi.org, 30 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
    Campionati Italiani di sci alpino, l'albo d'oro della combinata maschile, in fisi.org, 24 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Alfiere dell'Italia ai Giochi olimpici invernali Successore
Luciano de Paolis Innsbruck 1976 Gustav Thöni I
Gustav Thöni Lake Placid 1980 Paul Hildgartner II
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