Coordinate: 46°04′53.77″N 13°12′00.49″E

Stadio Friuli: differenze tra le versioni

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==Eventi extracalcistici==
==Eventi extracalcistici==
{{Citazione necessaria|Lo Stadio Friuli è stato inserito come potenziale sede di gara sia nel dossier di candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2024, sia in quello della candidatura italiana ad ospitare la Coppa del Mondo di rugby 2023.}}

Lo Stadio Friuli è stato inserito come potenziale sede di gara sia nel dossier di candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2024, sia in quello della candidatura italiana ad ospitare la Coppa del Mondo di rugby 2023.


===Eventi sportivi===
===Eventi sportivi===
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*Il 24 marzo del 2016 si è disputata l'amichevole {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|ESP}}: questa partita, conclusasi sul risultato di 1-1, è stata la prima disputata dagli ''Azzurri'' nel nuovo stadio Friuli.
*Il 24 marzo del 2016 si è disputata l'amichevole {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|ESP}}: questa partita, conclusasi sul risultato di 1-1, è stata la prima disputata dagli ''Azzurri'' nel nuovo stadio Friuli.
*L'11 giugno 2017 si è disputata la partita {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|LIE}} (5-0), valida per le [[qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2018|qualificazioni al Mondiale di Russia 2018]]. Si tratta della prima partita ufficiale che l'Italia giocherà allo stadio.
*L'11 giugno 2017 si è disputata la partita {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|LIE}} (5-0), valida per le [[qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2018|qualificazioni al Mondiale di Russia 2018]]. Si tratta della prima partita ufficiale che l'Italia giocherà allo stadio.
*Il 30 giungo 2019 ospiterà la Finale dell'[[Campionato europeo di calcio Under-21 2019]].


===Eventi musicali===
===Eventi musicali===

Versione delle 00:51, 21 lug 2017

Stadio Friuli
Dacia Arena
Stadio dei Rizzi
Il diamante[1]
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazionePiazzale Repubblica Argentina 3, I-33100 Udine
Inizio lavori1971
Inaugurazione26 settembre 1976
Costo3 000 000 000 £
Ristrutturazione2013-16
Costi di ricostr.25 000 000
ProprietarioUdinese Calcio SpA
ProgettoLorenzo Giacomuzzi Moore
Prog. strutturaleGiuliano Parmegiani
Informazioni tecniche
Posti a sedere25132[2]
Classificazionecategoria 3 UEFA
StrutturaPianta rettangolare
CoperturaTutti i settori
Pista d’atleticaRimossa nell'estate 2013
Mat. del terrenoErba
Dim. del terreno105 × 68 m
Area dell’edificio66317
Area totale251394
Uso e beneficiari
CalcioUdinese (1976-)
Portogruaro (2010)
Mappa di localizzazione
Map

Lo Stadio Friuli è un impianto calcistico della città italiana di Udine. Costituisce la prima arena scoperta cittadina in termini di capienza, nonché il secondo del Friuli-Venezia Giulia e il 20º in Italia.

Situato in località Rizzi, a 4 km dal centro di Udine e ad un'altitudine di 112 metri s.l.m., ospita le gare interne dell'Udinese (principale società calcistica cittadina, che nel 2013 ha ottenuto il diritto di superficie e la gestione della struttura per 99 anni dall'amministrazione comunale). Inaugurato nel 1976 e ristrutturato a più riprese (da ultimo nel triennio 2013-2016), può contenere 25 132 spettatori per le partite di calcio. Il campo da gioco, in erba naturale, misura 105x68 m.

È altresì cronologicamente il secondo impianto moderno di proprietà di un club calcistico in Italia, dopo lo Juventus Stadium di Torino (2011)[3] e il terzo in assoluto considerando anche lo stadio Città del Tricolore di Reggio Emilia, costruito dalla Reggiana nel 1995.

Dal 2016 lo stadio adotta la denominazione commerciale di Dacia Arena, a seguito della cessione dei diritti di naming all'omonima casa automobilistica rumena, per tutte le occasioni in cui l'Udinese vi disputa incontri interni; la definizione ufficiale di Stadio Friuli rimane per tutti gli altri eventi non legati alla società calcistica.[4]

Il 20 luglio 2017 è stato ufficializzato che la sede della Finale del Campionato europeo di calcio Under-21 2019 sarà allo Stadio Friuli.

Cenni storici

Edificazione e dati introduttivi

Stadio Friuli incompleto con le curve in terra

Costruito per volere dell'allora sindaco di Udine, Angelo Candolini, che voleva dare un nuovo e più moderno campo di casa alla squadra di calcio cittadina (la quale a quel tempo militava nelle categorie inferiori del calcio italiano) in sostituzione del vecchio stadio Moretti, lo stadio Friuli fu progettato da Giuliano Parmigiani e Lorenzo Giacomuzzi Moore, che nel concepirne la struttura si ispirarono allo stadio Olimpico di Monaco di Baviera e al Gateway Arch di St. Louis nel Missouri: l'impianto fu infatti costruito in larga parte a terrapieno, in una conca al di sotto del livello del terreno. Tale scelta consentì di ridurre notevolmente l'impatto della struttura sull'ambiente circostante.

Le torri faro, alte 59,20 m, furono invece progettate da Luciano Del Zotto: si trattava di strutture tubolari colorate di rosso e bianco, al fine permetterne l'individuazione da parte dei velivoli ed evitare il rischio di collisioni.

Sezione in scala dell'arco ellittico che sorregge il tetto della tribuna centrale

La prima porzione dell'impianto a prendere forma fu l'arco che regge la copertura della tribuna centrale. Tale manufatto (divenuto nel tempo il simbolo stesso dell'impianto) è lungo circa 200 metri e alto 31,30 metri; costituito da una serie di 17 blocchi in cemento armato, è interamente percorribile tramite un passaggio pedonale interno. I suoi appoggi sono formati da due fondamenta alte 9 metri, lunghe 24 e larghe 5.

All'atto dell'inaugurazione, in occasione della partita di Serie C Udinese-Seregno del 26 settembre 1976, l'impianto era ancora senza nome (era denominato informalmente "Stadio dei Rizzi", dal nome del quartiere circostante) ed incompleto: gli unici spalti realizzati con struttura in cemento erano quelli della tribuna coperta, mentre il resto (le curve e i distinti) era ancora in nuda terra, consentendo di accogliere anche fino a 50 000 spettatori. Solo negli anni ottanta tutti i settori vennero "stabilizzati" posandovi delle travi di cemento armato prefabbricato e successivamente dotati di seggiolini; il Friuli divenne così il 6º stadio italiano per capienza e tra i principali per estensione (esso misurava infatti 285 m in lunghezza e 245 m. in larghezza).

L'inaugurazione avvenne appena 10 giorni dopo la seconda grande scossa del terremoto del Friuli: anche durante l'incontro si verificò una scossa di assestamento, che fece tremare l'arco di copertura della tribuna, ma non tutti i 15 000 spettatori presenti, intenti a seguire il gioco, se ne accorsero. Fu proprio tale tragico evento (oltre alla concomitanza con le celebrazioni per il centenario dell'emigrazione friulana in Argentina) a suggerire l'intitolazione dell'impianto, che fu ratificata nella delibera del consiglio comunale del 3 marzo 1978 (nella quale si deliberò anche di battezzare il piazzale antistante il nuovo stadio "piazzale Argentina"), approvata all'unanimità dai 40 consiglieri presenti[5].

Lo stadio Friuli, privo di torri faro, secondo anello delle curve e maxischermo, durante una partita dell'Udinese all'inizio degli anni 1980.

L'impianto fu concepito come struttura polifunzionale e polisportiva: sotto la tribuna coperta (avente una superficie di 6 440 m² il cui "arco" di copertura è alto 31,30 m) erano presenti uffici, sale e palestre, che a partire dal 2012 erano stati acquisiti in esclusiva dall'Udinese, dopo circa 30 anni di condivisione con altre società sportive della città (scherma, ginnastica, arti marziali e atletica). La pista d'atletica a 8 corsie che correva attorno al campo fu invece usata solo in tre occasioni durante tutta la propria esistenza.

Maxischermi: dal tabellone al Cosmo

Al momento dell'apertura, lo stadio Friuli non disponeva né di maxischermo né di alcun ausilio analogo a beneficio del pubblico. Nel giro di pochi anni venne installato un tabellone segnapunti dietro la curva nord, che venne poi rimosso nel 1990, lasciandone però intatto il telaio di sostegno.

Nel 1984 l'allora presidente dell'Udinese Lamberto Mazza decise di dotare lo stadio di un vero e proprio maxischermo. L'impianto, denominato Cosmo, costò 5 miliardi di lire e venne inaugurato l'8 maggio di quell'anno al di sopra della curva sud. Esso si caratterizzava per le sue imponenti dimensioni (era alto 8 metri e largo 9,45), che lo rendevano il terzo maxischermo più grande del mondo all'interno di uno stadio, preceduto solo da quello del Memorial Coliseum di Los Angeles (10,88 m × 14,85 m) e dall'apparecchio del Veterans Stadium di Filadelfia.

L'impianto, composto da circa 42 000 trasduttori ottici, impiegava altresì una tecnologia avveniristica, sviluppata dall'industria giapponese Matsushita (poi divenuta Panasonic Corporation), che consentiva di intrattenere gli spettatori con un vero e proprio palinsesto, prodotto periodicamente dalla regia della Zeta Color S.p.a (società proprietaria dell'apparecchio). Di norma, veniva acceso un'ora prima della gara per proporre contenuti audiovisivi d'informazione, spettacolo e divertimento (quali cartoni animati o sequenze dei gran premi di Formula 1). Durante la partita proponeva cicli di spot pubblicitari ed aggiornamenti in tempo reale sui risultati degli altri campi, mentre al termine trasmetteva schedina, classifica del campionato e replay dei gol dell'incontro appena concluso.

Interno dello stadio poco prima di una partita di rugby nel 2009. In alto sulla sinistra si nota il maxischermo Cosmo, mentre in alto sulla destra è ben visibile il supporto in cemento del vecchio tabellone segnapunti.

Il Cosmo rimase in uso fino al 1991, quando venne disattivato a seguito di una causa legale tra la Zeta Color e il nuovo proprietario dell'Udinese, Giampaolo Pozzo. L'impianto rimase abbandonato fino al 2010, quando il Comune di Udine si fece carico di smontare il vecchio schermo e riconsegnare al proprietario tutte le parti elettroniche interne, dentro 4 containers. Nella struttura portante di cemento, rimasta vuota, l'Udinese provvide ad installare un nuovo display di ultima generazione, composto da 1 615 600 LED. Con i suoi 161 m² di superficie (14 metri × 11,5 metri), il "nuovo" Cosmo fu il più grande megaschermo presente in uno stadio europeo. Inaugurato il 19 settembre 2010, in occasione dell'incontro di campionato Udinese-Juventus, costò circa 900 000 euro[6], e rimase attivo fino all'inizio della ristrutturazione dello stadio Friuli. Il 2 febbraio 2015 l'impianto è stato smontato e riassemblato in due nuovi maxischermi, posti sotto la copertura delle due nuove curve.

Interventi di rinnovamento

Il principale intervento di restyling venne posto in opera in previsione dei Mondiali di Italia '90. I lavori, che costarono circa 5 miliardi di lire, consistettero nella realizzazione di parcheggi per 5 000 posti auto, creazione di una nuova sala stampa, installazione di nuovi seggiolini, miglioramento del sistema d'illuminazione e costruzione di due torrette sopra le curve per consentire riprese televisive con un colpo d'occhio su tutto l'impianto. Venne inoltre montata all'ingresso principale dello stadio, dietro la tribuna, una tensostruttura chiamata "pallone" (analoga a quella installata presso lo stadio Sant'Elia di Cagliari). La struttura dello stadio comunque non subì cambiamenti, e ciò consentì di renderlo agibile (assieme allo stadio Via del Mare di Lecce) ben prima degli altri impianti coinvolti nella Coppa del Mondo. Udine fu inoltre l'unica città che non usufrì di tutti i finanziamenti pubblici per ristrutturare lo stadio, buona parte dei quali vennero reimpiegati per la costruzione dello stadio Nereo Rocco di Trieste.

Per ottenere l'omologazione della UEFA in vista della partecipazione dell'Udinese alla Champions League, le due curve furono dotate di seggiolini con schienale di colore blu-azzurro (mentre prima vi erano solamente gradoni in cemento). Furono inoltre smantellate le barriere tra gli spalti e il terreno di gioco (che vennero però mantenute di fronte al settore ospiti per motivi di sicurezza).

La promulgazione del cosiddetto decreto Pisanu in materia di sicurezza all'interno degli stadi calcistici rese necessari ulteriori lavori d'adeguamento. In particolare venne creata un'area di pre-filtraggio mediante la posa di una recinzione attorno al perimetro dello stadio, i cui accessi allo stadio furono dotati di tornelli in grado di leggere i nuovi biglietti nominativi. Inoltre venne installato un sistema di videosorveglianza a copertura dell'intero impianto, dalla zona esterna agli spalti e degli spazi interni.

Il Friuli durante Udinese-Barcellona di UEFA Champions League 2005-2006

Nell'autunno del 2009 i numerosi concerti tenutisi allo stadio nel corso dell'estate, unitamente ad una partita di rugby della Nazionale Italiana, obbligarono, per la prima volta nella storia dell'impianto, a praticare una rizollatura completa del terreno di gioco.

Nel biennio in questione, forte della convenzione sottoscritta con il Comune di Udine, l'Udinese intervenne nuovamente sulla struttura, sostituendo il maxischermo Cosmo e gli impianti di diffusione sonora. Vennero anche ripulite le opere in muratura di tutto lo stadio, fu ridipinto l'arco della tribuna e vennero risanati i servizi igienici e le zone attorno ai tornelli d'ingresso alle due curve. Vennero inoltre installati nuovi tornelli e si procedette all'ampliamento dell'area stampa (in tribuna centrale) e del settore ospiti (in curva sud).

A partire dal maggio del 2012 la tribuna centrale fu oggetto di interventi commissionati dal Comune di Udine per l'ottenimento del CPI. Nel dettaglio venne eliminata la tensostruttura d'ingresso a "pallone" (sostituita da una tettoia), furono rinnovati insonorizzazione e gruppo elettrogeno, venne impiantato un nuovo posto di polizia e furono messi a norma i locali interni, ivi compresa l'ex palestra ASU (riconvertita a studio televisivo ad uso di Udinese Channel). Parallelamente anche l'Udinese proseguì nella sua opera di miglioramento funzionale dell'impianto, impiantando una nuova area relax per i giocatori, ampliando il ristorante interno all'impianto, sostituendo i seggiolini della tribuna e costruendo i primi 10 skybox.

Occhio elettronico

Lo stadio Friuli è stato uno dei primi impianti italiani ad adottare il cosiddetto occhio elettronico (o occhio di falco), ovvero l'apparato capace di scongiurare, grazie al supporto della tecnologia, i cosiddetti gol-fantasma. Si tratta di un impianto composto da 6 sofisticate telecamere posizionate ad altezza ragguardevole ai lati delle tribune, puntate sulle linee di porta. Esse catturano le immagini alla velocità di 150 fotogrammi al secondo e le trasmettono ad un computer centrale, il quale elabora in tempo reale la posizione del pallone rispetto alla riga bianca. Il sistema invia infine un segnale all'arbitro per avvisarlo nel caso in cui il gol venga giudicato valido.

Il progetto è stato voluto ed interamente finanziato dal patron dell'Udinese, Giampaolo Pozzo, in collaborazione con il CNR di Bari, per un importo di circa 100 000 euro. Dopo il primo test, avvenuto in occasione della partita di campionato Udinese-Reggina del 3 dicembre 2006, il brevetto è stato ceduto gratuitamente alla FIGC. L'Udinese si è altresì resa disponibile a fornire le immagini registrate in tempo reale dal sistema all'emittente Sky, che trasmette in esclusiva le partite del campionato di Serie A.

Il 4 novembre 2011 la tecnologia anti gol-fantasma è stata oggetto di un nuovo esperimento ufficiale da parte di un istituto indipendente di Zurigo, alla presenza degli osservatori della FIFA: i tecnici si sono avvalsi per la prova di cannoni sparapalloni, in modo da simulare e documentare tutti i possibili casi di situazioni dubbie rilevabili dall'occhio elettronico.

Dalla stagione calcistica 2015-2016 tale apparato è stato reso obbligatorio per tutti gli stadi della Serie A.

Ristrutturazione: dai primi progetti al nuovo stadio

Con l'avvento del Terzo millennio furono avanzati numerosi progetti di riqualificazione dello stadio Friuli, segnatamente in occasione delle candidature dell'Italia agli Europei del 2012 e del 2016. All'indomani dell'assegnazione di Euro 2016 alla Francia, il patron dell'Udinese Giampaolo Pozzo decise di pagare di tasca propria la ristrutturazione dell'impianto. Nel giugno del 2010 venne firmata una prima bozza di convenzione quinquennale tra l'Udinese e il Comune di Udine, nella quale si prevedeva che la società versasse al comune un canone annuo ridotto rispetto al passato per la concessione d'uso dello stadio; in cambio, l'Udinese si impegnava a mantenere il complesso sportivo in perfetto stato di conservazione, efficienza e funzionalità, e a provvedere a tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari, oltre alle spese di gestione (pulizia di tutte le aree interne ed esterne, custodia dello stadio, consumi di energia elettrica, combustibili, acqua, diserbo). La società si era assunta anche l'onere di realizzare alcune opere di miglioramento funzionale, secondo un programma generale che prevedeva, tra le altre cose, l'ampliamento del centro benessere, la riattivazione del megaschermo Cosmo, l'ampliamento dei magazzini e degli spogliatoi, la realizzazione di una piscina coperta, nuovi spazi per la ristorazione, aree ricreative e l'adeguamento delle sedute. Tutti i lavori vennero compensati dal Comune di Udine in conto affitto. La convenzione fu stipulata ufficialmente il 29 giugno 2011 e si chiuse nei primi mesi del 2013.

Il patron dei bianconeri Giampaolo Pozzo propose di re-intitolare lo stadio all'ex ct della Nazionale Italiana Enzo Bearzot, originario di Aiello del Friuli, scomparso il 21 dicembre 2010; la proposta fu tuttavia accolta da polemiche, in quanto il nome Friuli è visto come importante veicolo di promozione della terra friulana, oltre che memoria delle oltre 1000 vittime del terremoto del 1976[5]. In una delibera approvata dal Comune di Udine il 14 novembre 2011 si stabilì esplicitamente l'obbligo per i beneficiari del diritto di superficie di mantenere la denominazione Friuli.

Nell'aprile del 2012 venne pubblicato dal Comune di Udine un bando di gara per la concessione e il rifacimento dello stadio, con scadenza per il 3 luglio seguente. Dopo l'apertura delle buste, il 16 dello stesso mese la commissione assegnò provvisoriamente il diritto di superficie per 99 anni all'Udinese, unica entità che aveva fatto pervenire un'offerta agli uffici comunali. Il contratto venne firmato ufficialmente davanti al notaio il 29 marzo 2013, sancendo così il passaggio di proprietà superficiaria dello Stadio Friuli dal Comune di Udine all'Udinese per 99 anni, fino al 2112.

Il progetto del nuovo Stadio Friuli fu presentato il 23 luglio 2012, ma venne profondamente rivisto nel corso dei mesi successivi. L'opera di riqualificazione prevedeva la demolizione delle due curve e dei distinti, la rimozione della pista di atletica, lo spostamento del campo al di sotto della tribuna (destinata a restare intatta nella struttura, ma con un ripensamento negli spazi) e la ricostruzione dei settori demoliti direttamente ai bordi del campo e con una copertura totale. La capienza complessiva del nuovo impianto venne fissata a 25 012 posti (ampliabile a circa 34 000 posti in occasione di eventi extra-calcistici)[7]. Il costo complessivo dell'operazione fu stimato sui 50 milioni di euro, totalmente a carico dell'Udinese. L'intervento fu programmato a lotti, in modo da non costringere l'Udinese a giocare altrove durante lo svolgimento delle opere.

Interno dello Stadio Friuli nel 2016 dopo il completamento della ristrutturazione: sulla destra è visibile la tribuna centrale, unico spalto preservato nel suo aspetto originario, mentre sulla sinistra si notano le nuove tribune.

L'inizio dei lavori, inizialmente previsto per il 13 maggio 2013, avvenne ufficialmente il 5 giugno seguente. Durante il corso dell'estate del 2013 venne smantellata la pista d'atletica e si procedette a spostare il campo di gioco a ridosso della tribuna coperta; contestualmente vennero realizzate le nuove panchine e fu modificato il parapetto del fossato ai piedi della tribuna stessa. Dopo un lungo iter burocratico, il 21 gennaio 2014 l'Udinese pubblicò il bando europeo per l'assegnazione dei lavori di demolizione e ricostruzione di curve e distinti, con scadenza 4 marzo 2014. Le offerte pervenute per l'aggiudicamento entro tale data furono quattro. Il 14 dello stesso mese l'appalto per il primo lotto funzionale al rifacimento dello Stadio Friuli venne così assegnato ad un'associazione temporanea di imprese facente capo al Consorzio Cooperative di Bologna, assieme a Presystem di Sedegliano e Icop di Basiliano, per un importo di 22 009 000 euro. I lavori poterono così cominciare il 30 aprile 2014 con la demolizione totale della vecchia Curva Nord e la rimozione dei fari di illuminazione dell'impianto.[8]

Il 23 giugno 2014 si svolse la cerimonia per la posa della prima pietra, alla quale parteciparono le più alte cariche politiche e istituzionali della Regione. Erano presenti il patron dell'Udinese Calcio Giampaolo Pozzo, il presidente Soldati, il sindaco di Udine Furio Honsell, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e il vicepresidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Sergio Bolzonello. Dopo un breve discorso, le autorità si recarono all'interno del cantiere per posare la prima pietra; un contenitore stagno contenente una pergamena firmata da tutti i presenti e una moneta da 1 euro coniata nel 2014 venne deposto all'interno della cassaforma della prima fondazione della nuova curva nord.

Nel giugno del 2015 sono state completate curva nord e tribuna est e si è contestualmente provveduto a smontare le due torri-faro sul lato est, che in quanto vincolate dal punto di vista artistico sono state consegnate al Comune di Udine. L'ultimazione della curva sud viene fissata entro dicembre. Per l'inizio della stagione 2015-16 la capienza dello stadio si attesta a 18 000 posti circa, destinati a stabilizzarsi a 25 144 col completamento dell'ultimo spicchio di spalti.[9] Esternamente la facciata dei 3 nuovi lati dello stadio è caratterizzata da 10000 losanghe romboidali tridimensionali che danno un effetto squamato a tutta la struttura ed hanno la proprietà di riflettere la luce solare cambiando la tonalità in relazione alle condizioni esterne ed atmosferiche. Tale peculiarità è valsa allo stadio il soprannome di "diamante"[1].

Le gradinate di distinti e curve dispongono di 28 file di seggiolini multicolori (bianco, nero, arancio, giallo, grigio, marrone, verde): gli ambienti al loro interno sono riscaldati e accolgono tornelli, cucine, bar, maxischermi.

Dacia Arena

Il 4 gennaio 2016 la Commissione di vigilanza dei Pubblici Spettacoli ha dato parere favorevole all'agibilità dell'impianto nella sua piena capienza: lo Stadio Friuli è stato quindi aperto integralmente il 17 gennaio in occasione della partita Udinese-Juventus (0-4) della 20ª giornata di campionato, e per motivi di naming right ha assunto (limitatamente alle gare interne dell'Udinese) l'appellativo Dacia Arena, dal marchio dell'azienda automobilistica sponsor principale del club bianconero.[10] Tale decisione (suggellata dall'adozione del nome in tutta la comunicazione ufficiale del club e dalla successiva apposizione di un'insegna con tale dicitura all'esterno dello stadio) venne osteggiata dai gruppi della tifoseria organizzata bianconera, mentre l'amministrazione comunale di Udine chiese la rimozione dell'insegna (giudicata dal punto di vista normativo non come tale, bensì come pannello pubblicitario)[11]. Ai primi di marzo il consiglio comunale di Udine approvò inoltre una mozione volta a diffidare l'Udinese Calcio s.p.a. dal designare l'impianto con un nome diverso da quello storico, impegnando il sindaco Furio Honsell e la giunta a trattare in tal senso con la società stessa[12][13][14][15].

Entro la fine del 2016 è in programma l'avvio dell'allestimento degli spazi (22 000 complessivi) destinati alle aree commerciali e ludiche: le nuove tribune ospiteranno infatti al loro interno palestre, sale da bowling, cinema, piscine, locali di ristoro con vista sul campo, aree benessere, il museo dell'Udinese Calcio e dello sport friulano e gli uffici del comitato provinciale udinese del CONI.[16][17]

Durante l'estate del 2016 si è ulteriormente intervenuto sugli skybox della tribuna ovest, con l'aggiunta di altre 8 salette private (per un totale di 18 spazi) e si è inoltre praticata l'aggiunta di un'ulteriore fila di seggiolini sulle tribune nuove e l'installazione di nuove panchine semi-interrate (al fine di non intralciare la visuale degli spettatori nella tribuna centrale) e dotate di una innovativa copertura retrattile motorizzata, estraibile solo in caso di condizioni climatiche avverse. Si è infine provveduto a coprire il fossato presente davanti alla tribuna centrale, eliminando qualsiasi barriera divisoria tra campo e spalti.

Ulteriori lavori previsti sulla tribuna ovest comprendono il rifacimento della tettoia dell'arco (che verrà estesa anche lateralmente, per garantire un riparo totale alla gradinata principale) e l'installazione sulla facciata esterna e sulla torre degli ascensori delle medesime piastre romboidali d'acciaio inox già implementate sulle tribune ricostruite, in modo tale da uniformare stilisticamente l'aspetto esteriore dello stadio[18].

Trasporti

Lo stadio è servito da due linee di autobus della rete di trasporto urbano di Udine:

  • 9 Centro Commerciale Fiera - Stazione FS - Centro Commerciale Fiera
  • F Stazione FS - Ente Fieristico Udine

Eventi extracalcistici

Lo Stadio Friuli è stato inserito come potenziale sede di gara sia nel dossier di candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2024, sia in quello della candidatura italiana ad ospitare la Coppa del Mondo di rugby 2023.[senza fonte]

Eventi sportivi

Una fase dello spareggio Petrarca-Rovigo all'allora Stadio dei Rizzi (1977)
Foto di fine gara al Friuli (1978)
  • Nel 1977, quando si chiamava ancora Stadio dei Rizzi, ospitò l'incontro di spareggio per l'assegnazione del titolo di campione d'Italia tra Petrarca e Rovigo, vinto per 10-9 dai primi. Durante l'incontro un temporale si abbatté su Udine e un tifoso del Rovigo, Fabio Rizzi, fu ucciso da un fulmine mentre assisteva dagli spalti all'incontro
  • Il 4 giugno 1978 al Friuli si giocò uno spareggio per la promozione in Serie D, un derby tra Palmanova e Pro Gorizia.
  • Il 27 marzo 1989 alle 20:00 si disputò l'incontro d'addio di Zico all'attività internazionale tra il Brasile e il Resto del Mondo.
  • Dal 13 al 18 maggio 1989 ospitò le Finali Nazionali dei Campionati Studenteschi.
  • Lo stadio ospitò tre gare di prima fase del Mondiale 1990.
  • Nel 2005 è stato omologato dall'UEFA per ospitare le partite della Champions League.
  • Il 10 settembre 2008 ha ospitato l'incontro Italia-Georgia di qualificazione al Mondiale 2010.
  • Il 21 novembre 2009, nel corso dei test match d'autunno, si è svolto un incontro internazionale di rugby tra l'Italia e i campioni del mondo del Sudafrica, terminata 32-10 per gli Springboks.
  • Allo stadio è molto legato Paolo Maldini: qui disputò la sua partita d'esordio in Serie A, Udinese-Milan del 20 gennaio 1985, e la sua novecentesima, sempre Udinese-Milan del 16 maggio 2009.
  • Il 24 marzo del 2016 si è disputata l'amichevole Italia-Spagna: questa partita, conclusasi sul risultato di 1-1, è stata la prima disputata dagli Azzurri nel nuovo stadio Friuli.
  • L'11 giugno 2017 si è disputata la partita Italia-Liechtenstein (5-0), valida per le qualificazioni al Mondiale di Russia 2018. Si tratta della prima partita ufficiale che l'Italia giocherà allo stadio.

Eventi musicali

Ospita periodicamente concerti con grande afflusso di spettatori.

  • 1979: concerto di Lucio Dalla e Francesco De Gregori[19].
  • 1º maggio 1988: concerto di Sting.
  • 13 settembre 1988: concerto dei Deep Purple.
  • 22 giugno 1991: concerto di Vasco Rossi.
  • 12 giugno 1993: concerto di Vasco Rossi.
  • 15 settembre 1994: concerto dei Pink Floyd.
  • 7 luglio 1996: concerto di Vasco Rossi.
  • 2 luglio 1998: concerto di Eros Ramazzotti.
  • 24 giugno 1999: concerto di Renato Zero per il suo tour Cantiere Fonopoli registrando il tutto esaurito con più di 40 000 presenze.
  • 7 luglio 2001: concerto di Vasco Rossi.
  • 11 luglio 2002: concerto di Zucchero.
  • 17 giugno 2004: concerto di Vasco Rossi.
  • 9 luglio 2005: concerto di Vasco Rossi.
  • 23 maggio 2006: concerto di Ligabue.
  • 28 giugno 2007: concerto dei Red Hot Chili Peppers nell'unica data italiana del loro tour europeo.
  • 26 settembre 2007: concerto di Vasco Rossi.
  • 12 settembre 2008: concerto di Vasco Rossi.
  • 16 luglio 2009: concerto di Madonna dopo la data di Milano per il Sticky & Sweet Tour davanti a oltre 28 000 spettatori.
  • 23 luglio 2009: concerto di Bruce Springsteen, davanti a circa 35 000 presenti, ha cantato per la prima volta in tutto il suo tour 2009 la canzone Born in the U.S.A., una delle sue più famose. Durante lo spettacolo ha salutato il pubblico udinese con un "Mandi Udin" e dicendo alcune frasi in friulano.
  • 31 agosto 2009: concerto dei Coldplay, terza data italiana del Viva la vida tour, dopo quelle del 29 e 30 settembre 2008 a Bologna e a Milano, fa registrare il soldout con circa 40 000 presenze.
  • 19 maggio 2010: concerto degli AC/DC per il "Black Ice World Tour". Il concerto ha fatto registrare il tutto esaurito con circa 47 000 presenze.
  • 17 luglio 2011 concerto dei Bon Jovi, unica data italiana per l'"Open Air Tour" del 2011. L'esibizione, che a detta della stessa band è stata "uno dei più memorabili spettacoli mai tenuti in Europa", ha fatto registrare il tutto esaurito per un totale di circa 40 000 presenze.
  • Il 2 settembre 2011 si sarebbe dovuto tenere il concerto di Vasco Rossi; il cantante però non ha potuto esibirsi per problemi di salute.
  • Il 13 maggio 2012 ha ospitato i Metallica per l'unica data italiana del tour celebrante il 20º anniversario del Black Album.

Eventi religiosi

  • Il 3 maggio 1992 lo stadio ospitò la celebrazione eucaristica presieduta da papa Giovanni Paolo II, che davanti ad oltre 30 000 fedeli disse in friulano:

«Fradis Furlàns, us invidi a tigní dur.»

Inoltre l'impianto ospita annualmente il ritrovo dei Testimoni di Geova, che nell'occasione amministrano i battesimi in una grande vasca.

Incontri internazionali di calcio

Nazionale italiana

Amichevoli

Udine
17 novembre 1979
Italia Bandiera dell'Italia2 – 0Bandiera della Svizzera SvizzeraStadio Friuli
Arbitro: Bandiera della Svezia U. Eriksson

Udine
19 aprile 1981
Italia Bandiera dell'Italia0 – 0Bandiera della Germania Est Germania EstStadio Friuli
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra P.J. Joslin

Udine
26 marzo 1986
Italia Bandiera dell'Italia2 – 1Bandiera dell'Austria AustriaStadio Friuli
Arbitro: Bandiera della Spagna A.V. Sánchez

Udine
24 marzo 2016
Italia Bandiera dell'Italia1 – 1Bandiera della Spagna SpagnaStadio Friuli (23 387 spett.)
Arbitro: Bandiera della Germania Deniz Aytekin

Qualificazioni campionato d'Europa 1996

Udine
6 settembre 1995
Italia Bandiera dell'Italia1 – 0Bandiera della Slovenia SloveniaStadio Friuli
Arbitro: Bandiera della Slovacchia L. Gadosi

Qualificazioni campionato d'Europa 2000

Udine
10 ottobre 1998
Italia Bandiera dell'Italia2 – 0Bandiera della Svizzera SvizzeraStadio Friuli
Arbitro: Bandiera della Francia A. Sars

Qualificazioni campionato del mondo 2010

Udine
10 settembre 2008
Italia Bandiera dell'Italia2 – 0Bandiera della Georgia GeorgiaStadio Friuli (25 658 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Austria T. Einwaller

Qualificazioni campionato del mondo 2018

Udine
11 giugno 2017
Italia Bandiera dell'Italia5 – 0Bandiera del Liechtenstein LiechtensteinStadio Friuli

Udine
13 giugno 1990, ore 17:00
Uruguay Bandiera dell'Uruguay0 – 0Bandiera della Spagna SpagnaStadio Friuli (35 713 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Austria H. Kohl

Udine
17 giugno 1990, ore 21:00
Corea del Sud Bandiera della Corea del Sud1 – 3Bandiera della Spagna SpagnaStadio Friuli (32 733 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Ecuador E.V. Jacome Guerrero

Udine
21 giugno 1990, ore 17:00
Corea del Sud Bandiera della Corea del Sud0 – 1Bandiera dell'Uruguay UruguayStadio Friuli (29 039 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Italia T. Lanese

Note

  1. ^ a b NUOVO STADIO FRIULI: LA FACCIATA DEL "DIAMANTE" SU AREA - legaseriea.it, 8 ott 2015
  2. ^ Sito ufficiale Udinese Calcio
  3. ^ Lorenzo Longhi, Stadi di proprietà: troppo pochi in Italia, in PEM – Piazza Enciclopedia Magazine, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 29 febbraio 2016. URL consultato il 10 marzo 2016.
  4. ^ Alessandra Ceschia, L’Udinese al Consiglio di Stato: legittima l’insegna Dacia Arena, in Messaggero Veneto, 24 marzo 2017. URL consultato l'8 maggio 2017.
  5. ^ a b «Stadio Friuli, un nome intoccabile», su ricerca.gelocal.it, Messaggero Veneto.
  6. ^ Riacceso il maxischermo Cosmo allo Stadio Friuli, su udine20.it.
  7. ^ http://www.udinese.it/portal/repository/private/documents/stadiofriuli-cartellastampa.pdf
  8. ^ Pagina Facebook, su it-it.facebook.com.
  9. ^ Ecco il nuovo Stadio Friuli, la casa dell'Udinese - Le foto, in Il Messaggero Veneto, edizione di Udine, 24 giugno 2015.
  10. ^ Udinese, il Friuli sarà "firmato" Dacia. Pozzo: “Prestigioso intervento sponsor”, in La Gazzetta dello Sport, 8 gennaio 2016.
  11. ^ «Rimuovete la scritta Dacia Arena». L'Udinese dice di no: non è pubblicità - Messaggero Veneto, 2 feb 2016
  12. ^ Mozione ed approvazione, del Consigliere Tanzi e altri, avente ad oggetto "Invito formale all'Udinese calcio S.p.A. per il cambio di denominazione da 'Stadio Friuli' in 'Stadio Dacia Arena' - Udine", su udine2013.openmunicipio.it.
  13. ^ mondoudinese.it, http://www.mondoudinese.it/wp-content/uploads/sites/35/2016/03/Mozione_DIFFIDA.pdf.
  14. ^ mondoudinese.it, http://www.mondoudinese.it/udinese/news-udinese/in-consiglio-comunale-si-parla-dello-stadio-friuli/.
  15. ^ gazzetta.it, http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Udinese/10-03-2016/udinese-pozzo-scopre-problema-piu-diffida-comune-nuovo-nome-stadio-140963341519.shtml.
  16. ^ messaggeroveneto.gelocal.it, http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2017/04/08/news/i-segreti-del-friuli-2-0-una-cittadella-di-oltre-18-mila-metri-1.15164236?ref=hfmvudea-1.
  17. ^ larrysmith.it, http://www.larrysmith.it/sites/default/files/dacia%20arena.pdf.
  18. ^ Stadio Friuli, programmate nuove modifiche alla tribuna - calcioefinanza.it, 11 feb 2016
  19. ^ Francesco De Gregori: «Quella sera vidi il mio faro, era De Andrè», su messaggeroveneto.gelocal.it, Messaggero Veneto.

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Collegamenti esterni

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