Sileno di Calatte

Sileno (Calatte, metà III secolo a.C. – dopo il 202 a.C.) è stato uno storico greco antico.
Biografia e opere
[modifica | modifica wikitesto]Oriundo di Calatte, delle opere di Sileno non restano che 9 frammenti[1].
Era soprattutto noto nell'antichità per aver scritto una storia fortemente retorica della guerra annibalica, seguendo il condottiero cartaginese insieme al collega storiografo Sosilo[2], anche se Cicerone[3] afferma diligentissime res Hannibalis persecutus est. Sempre nello stesso passo Cicerone, parafrasando un passo di Sileno, evidenzia come questa storia fosse fortemente influenzata dall'aspetto "drammatico"[4]:
Non è chiaro, però, se la sua trattazione avesse o meno un’impostazione marcatamente propagandistica. Di certo Sileno non si limitava a riferire contenuti di carattere politico-militare, ma, come evidente anche dal frammento riportato, dava peso anche a sogni e mirabilia[5]. L'opera su Annibale fu utilizzata, tra gli altri, da Celio Antipatro[6] e da Livio per la sua seconda deca[7], poiché si trattava, secondo alcuni studiosi, di «un resoconto storico neutrale (vedi F 2; ma anche a F6). Ciò è comprensibile se aveva scritto solo quando il fallimento di Annibale era chiaro (F 2)»[8].
Secondo la maggior parte degli studiosi[9], invece, si trattava di un'opera spiccatamente propagandistica, come sarebbe possibile rilevare da una circostanziata allusione di Polibio[10]:
Sappiamo, inoltre, da Ateneo, di una Storia della Sicilia in almeno 3 libri[11], in cui, tra l'altro, si occupava di culti anche dal punto di vista mitografico[12]: secondo alcuni[13], anzi, avrebbe potuto benissimo essere un'opera paradossografica di tipo periegetico che trattava delle meraviglie della Sicilia piuttosto che una storia su larga scala dell'Occidente [14].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Raccolti in FGrHist 175.
- ^ Cornelio Nepote, Anibale, 13.
- ^ De divinatione, I, 49.
- ^ FGrHist 175 F 3.
- ^ Ad esempio, il riferimento ad una fonte nel tempio di Eracle a Gades, la cui acqua si abbassava con l'alta marea e si alzava con quella bassa, in F 9 (= Strabone III 5, 7).
- ^ O. Skutch, The Annals of Q. Ennius, Oxford, Clarendon Press, 1985, p. 450.
- ^ Viene citato in XXVI 49, 3 (= FGrHist 175 F 6).
- ^ F. Jacoby, Introduzione alle testimonianze e ai frammenti di Sileno (FGrHist 175). Per un'ostilità di Sileno nei confronti di Roma si pronuncia R. Lauritano, Sileno in Diodoro, in «Kokalos», 2 (1956), pp. 206-216.
- ^ Si veda, ad esempio, K. Meister, Annibale in Sileno, in «Maia» XXIII 1971, pp. 3-9.
- ^ III 47, 6-9.
- ^ XII, 542A.
- ^ Si veda la genealogia dei Palici in F 7.
- ^ F. W. Walbank, A historical Commentary on Polybius, vol. II, Oxford, Clarendon Press, 1968, pp. 496-497.
- ^ Cfr. F 3-5.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- R. Lauritano, Sileno in Diodoro, in «Kokalos», 2 (1956), pp. 206-216.
- K. Meister, Annibale in Sileno, in «Maia» XXIII (1971), pp. 3-9.
- D. Briquel, Sur un fragment de Silènos de Kalè Actè (le songe d'Hannibal, FGrHist 175, F 8): à propos d'un article récent, in «Ktèma», 2004, pp. 145-157.
- I. Concordia, Storiografia siceliota frammentaria, Vol. 5. Da Sileno di Calatte a Polo di Agrigento. Testimonianze e frammenti, s.l., Youcanprint, 2016 - ISBN 8892622781
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Silèno, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gaetano De Sanctis., SILENO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
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