Salvatore Minore
Antonio Salvatore Minore, soprannominato Totò[1] (Castellammare del Golfo, 1923 – Palermo, 20 novembre 1982), è stato un criminale italiano, legato a Cosa Nostra.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di una famiglia agraria, ha retto dagli anni '50, insieme al fratello Calogero, il mandamento di Trapani comprendente le Famiglie di Trapani, Valderice e Paceco.[2]
Era anche legato da amicizia con uno dei più grandi costruttori siciliani, il cavaliere del lavoro catanese Carmelo Costanzo[3]. Secondo un rapporto della DEA (l'agenzia antidroga statunitense), Minore era implicato nel traffico di stupefacenti verso gli Stati Uniti in collegamento con i mafiosi siculo-americani Ambrogio Farina, Calogero Di Maria e Natale Evola, legati alla Famiglia Bonanno di New York.[3][4][5]
Secondo diversi testimoni di giustizia e investigatori, il sequestro il 17 luglio 1975 dell'imprenditore di Salemi Luigi Corleo, suocero dell'esattore Nino Salvo, il cui corpo non fu mai ritrovato, fu compiuto dai corleonesi per minare il prestigio dei Badalamenti, Bontate e i trapanesi[6].
Nel 1977 il nome di Minore fu fatto nell'ambito del sequestro dell'armatore trapanese Michele Rodittis rapito e rilasciato tre giorni dopo, con i rapitori trovati uccisi.[7]
Minore fu ucciso dai Corleonesi nel novembre 1982, durante la seconda guerra di mafia, insieme ad altri mafiosi trapanesi, nel corso di un summit a Palermo e il suo corpo non fu mai trovato[8]. Le modalità della sua fine furono descritte da alcuni pentiti palermitani nel 1998.[9]
Per lungo tempo si pensò che fosse morto da latitante in America. Per questo il suo nome fu legato all'omicidio del sostituto procuratore della Repubblica di Trapani Giangiacomo Ciaccio Montalto, avvenuto a Valderice nel gennaio 1983.[10]
Il suo posto, dopo un breve interregno di Cola Gucciardi, fu preso da Vincenzo Virga[11], alleato dei corleonesi nella guerra di mafia dei primi anni ottanta insieme a Francesco Messina Denaro di Castelvetrano e Mariano Agate di Mazara del Vallo.
Il fratello Calogero, arrestato nel 1986[12], morì d'infarto nel 1998, senza che le sue condanne fossero diventate definitive.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ UCCISERO IL GIUDICE CHE SAPEVA - Repubblica.it
- ^ Pagina non disponibile
- ^ a b Da "I SicilianI"[collegamento interrotto]
- ^ UCCISI 2 KILLER DELLA MAFIA - Repubblica.it
- ^ TUTTI ASSOLTI PER L'OMICIDIO CIACCIO MONTALTO - Repubblica.it
- ^ antimafiaduemila.com
- ^ Repubblica.it
- ^ Gioacchino Nania, San Giuseppe e la mafia, pag.20
- ^ Luciano Mirone, Gli insabbiati, Castelvecchi, pag. 277
- ^ Trapani Nuova, 1994
- ^ Relazione giudice Massimo Russo[collegamento interrotto]
- ^ Repubblica.it
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Verbale della Commissione Antimafia, su liberliber.it. URL consultato il 29 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2008).