Salvatore Greco (criminale)
Salvatore Greco, detto Cicchiteddu (Ciaculli, 13 gennaio 1923 – Caracas, 7 marzo 1978), è stato un mafioso italiano, legato a Cosa Nostra. Il soprannome Cicchiteddu significa "uccellino" in siciliano per via della sua bassa statura[1], anche se nei rapporti degli inquirenti dell'epoca era indicato erroneamente con il soprannome Ciaschiteddu (fiaschetto)[2]. Era considerato un esponente di massimo prestigio all'interno di Cosa Nostra e per questo venne incaricato di guidare la "Commissione" creata nel 1957.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Lotta tra i Greco di Ciaculli e quelli di Croceverde-Giardina[modifica | modifica wikitesto]

Salvatore Greco era figlio di Giuseppe, capo della Famiglia Mafiosa di Ciaculli, che era imparentato alla lontana con il suo omonimo Giuseppe Greco, detto Piddu u' tenente, che controllava il vicino quartiere di Croceverde-Giardina.
Nel 1946 Piddu ‘u tenente si vendicò di un torto subito facendo uccidere Giuseppe Greco e suo fratello Pietro, rispettivamente padri di Cicchiteddu e del suo cugino omonimo Salvatore Greco, soprannominato l'Ingegnere o Totò il Lungo: questi due omicidi diedero inizio ad un violento conflitto tra i Greco di Ciaculli e quelli di Croceverde-Giardina. La reazione dei Greco di Ciaculli non si fece attendere e poco dopo vennero uccisi due uomini di Piddu ‘u tenente. Dopo tutti questi fatti di violenza si arrivò al culmine della vicenda: il 17 settembre 1947, le due fazioni si affrontarono con bombe a mano e mitra nella piazza di Ciaculli; ci furono cinque morti, uno dei quali venne finito a coltellate dalla madre e dalla sorella di Cicchiteddu.
Questi avvenimenti costarono a Piddu u' tenente la convocazione da parte degli altri boss della mafia che lo obbligarono a riportare la situazione di pace fra le due fazioni. La pace era fortemente voluta anche da Antonino Cottone, capo della cosca di Villabate che fece intervenire il boss Joe Profaci, che da Brooklyn si precipitò a Palermo per porre fine allo scontro: la pace fra le due famiglie rivali fu raggiunta assumendo Cicchiteddu e il cugino Salvatore Greco “l'Ingegnere” nell'azienda agrumaria di Piddu u' tenente, che produceva i famosi mandarini di Ciaculli, controllava la vendita all'ingrosso degli agrumi da loro prodotti, stabiliva il prezzo anche con la violenza e monopolizzava pure le forniture di acqua agli agrumeti della Conca d'Oro insieme al socio Antonino Cottone[3][4].
Lotta per il controllo dei mercati generali[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1955 Cicchiteddu entrò in contrasto con Gaetano Galatolo, capo della cosca dell'Acquasanta, in seguito allo spostamento dei mercati generali di Palermo dal quartiere della Zisa all'Acquasanta[5]: infatti Galatolo si rifiutava di sottostare ai prezzi imposti da Cicchiteddu e dal suo socio Antonino Cottone e di dividere con loro anche il racket del pizzo sui prodotti ortofrutticoli venduti all'ingrosso[6]. Per questa sua opposizione, Galatolo venne ucciso e seguì un violento conflitto che vedeva contrapposte le cosche di Ciaculli-Croceverde e dell'Acquasanta, di cui rimasero vittime anche Cottone e il vicecapo di Galatolo, Nicola D'Alessandro, assassinato a colpi di lupara dopo aver preso il posto del suo capo[3]; nel periodo successivo il conflitto venne risolto perché Cicchiteddu si accordò con Michele Cavataio, nuovo capo dell'Acquasanta, per dividersi i racket dei mercati generali[7].
A capo della "Commissione"[modifica | modifica wikitesto]
Nel periodo successivo Cicchiteddu e il cugino Salvatore Greco l'Ingegnere si associarono ai mafiosi Angelo La Barbera, Rosario Mancino, Antonino Sorci, Pietro Davì, Tommaso Buscetta e Gaetano Badalamenti, con cui si occuparono del contrabbando di sigarette e stupefacenti, mantenendo contatti con il corso Pascal Molinelli e il tangerino Salomon Gozal, indicati dalle indagini dell'epoca come i maggiori fornitori di sigarette ed eroina alle cosche siciliane[8][9].
Cicchiteddu venne sospettato di essere presente alla riunione fra mafiosi siciliani e americani tenutasi fra il 12 ed il 16 ottobre 1957 presso l'Hotel delle Palme di Palermo. Joseph Bonanno, Lucky Luciano, John Bonventre, Frank Garofalo, Santo Sorge e Carmine Galante erano fra i mafiosi americani presenti mentre fra i siciliani erano presenti, oltre ai cugini Greco, Gaspare Magaddino, Giuseppe Genco Russo, Angelo La Barbera, Cesare Manzella e Calcedonio Di Pisa.
Uno dei risultati di queste riunioni fu la costituzione della "Commissione", a capo della quale venne eletto "Ciaschiteddu" per via del suo prestigio e della sua autorevolezza.
Secondo il pentito Tommaso Buscetta, Cicchiteddu fu tra i mafiosi coinvolti nell'omicidio di Enrico Mattei, il controverso presidente dell'ENI che morì in un misterioso incidente aereo il 27 ottobre 1962[10].
La prima guerra di mafia[modifica | modifica wikitesto]
Secondo la ricostruzione degli inquirenti dell'epoca, Cicchiteddu fu protagonista di una truffa a proposito di una partita di eroina finanziata insieme ai mafiosi Angelo La Barbera e Cesare Manzella, che sfociò nella cosiddetta «prima guerra di mafia»[8][11]. Il conflitto si concluse il 30 giugno 1963, quando un'autobomba esplose nelle vicinanze della casa di Cicchiteddu a Ciaculli, uccidendo 4 uomini dell'Arma dei Carabinieri, 2 dell'Esercito Italiano, e un sottufficiale del Corpo delle Guardie di P.S. (attuale Polizia di Stato), accorsi per disinnescare la bomba. L'indignazione per la strage di Ciaculli provocò la reazione delle autorità e numerosi mafiosi furono arrestati. Cicchiteddu era pure ricercato dalle forze dell'ordine e quindi fuggì a Caracas, in Venezuela.
Il 22 dicembre 1968, Cicchiteddu venne condannato in contumacia a dieci anni di carcere al processo di Catanzaro contro i protagonisti della prima guerra di mafia. In appello venne però assolto.
In Venezuela[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1970 Cicchiteddu soggiornò sotto falso nome a Zurigo, Milano e Catania per partecipare ad alcuni incontri insieme a Tommaso Buscetta per discutere sulla ricostruzione della "Commissione" e sull'implicazione dei mafiosi siciliani nel Golpe Borghese[12][13].
Nel gennaio 1978 Cicchiteddu tornò in Sicilia dal Venezuela per incontrare i boss Gaetano Badalamenti, Giuseppe Di Cristina e Giuseppe Calderone per discutere sull'eliminazione di Francesco Madonia, capo della cosca di Vallelunga Pratameno (provincia di Caltanissetta), il quale era strettamente legato a Totò Riina; Cicchiteddu però consigliò di rimandare ogni decisione a data successiva ma, ripartito per Caracas, vi morì prematuramente per cirrosi epatica, il 7 marzo 1978[14].
Nel 1986 Greco è risultato iscritto alla loggia della "Massoneria universale di rito scozzese antico e accettato. Supremo Consiglio d'Italia" di via Roma a Palermo, insieme all'esattore di Salemi Nino Salvo e a Vito Guarrasi.[15]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ [1]
- ^ Tratto da "ASud’Europa", settimanale realizzato dal Centro di Studi e iniziative culturali “Pio La Torre”
- ^ a b Il Viandante - Sicilia 1956
- ^ Il Viandante - Sicilia 1947
- ^ Il Viandante - Sicilia 1955
- ^ lacndb.com::Italian Mafia
- ^ lacndb.com::Italian Mafia
- ^ a b Sintesi delle conclusioni del comitato per le indagini sui singoli mafiosi, sul traffico di stupefacenti e sul legame tra fenomeno mafioso e gangsterismo americano - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA (PDF).
- ^ La nuova mafia - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA (PDF).
- ^ BUSCETTA: ' COSA NOSTRA UCCISE ENRICO MATTEI' - Repubblica.it » Ricerca
- ^ Il Viandante - Sicilia 1963
- ^ I conti economici - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA (PDF).
- ^ Il Golpe Borghese e Cosa Nostra
- ^ Doc. XXIII n. 50
- ^ da Repubblica
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Mafioso. A history of the Mafia from its origins to the present day (1976) Gaia Servadio, Secker & Warburg ISBN 0440551048
- (EN) Men Of Honour: The Confessions Of Tommaso Buscetta (1987) Tim Shawcross & Martin Young, Collins ISBN 0-00-217589-4
- (EN) Octopus. How the long reach of the Sicilian Mafia controls the global narcotics trade (1990) Claire Sterling, Simon & Schuster, ISBN 0-671-73402-4
- (EN) The Rothschilds of the Mafia on Aruba, by Tom Blickman, Transnational Organized Crime, Vol. 3, No. 2, Summer 1997
- (EN) Cosa Nostra. A history of the Sicilian Mafia (2004) John Dickie, Coronet, ISBN 0-340-82435-2
- (EN) Malavita (1973) Peter O. Chotjewitz, Kiepenheuer & Witsch ISBN 3-462-00942-7