Prealpi Liguri

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«E così ero passato dal mare - sempre visto dall'alto, una striscia tra due quinte di verde - alle valli tortuose delle Prealpi liguri.»

Prealpi Liguri
Collocazione delle Prealpi Liguri (individuate dalla sigla 1.I) all'interno delle Alpi Liguri
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleAlpi liguri
Cima più elevataMonte Armetta (1.739 m s.l.m.)
Lunghezzacirca 50 km

Le Prealpi Liguri o Alpi Liguri Orientali[1] (in francese Préalpes liguriennes[2]) sono un gruppo montuoso appartenente alle Alpi Liguri, poste al confine tra la regione Piemonte (provincia di Cuneo) e la regione Liguria (provincia di Savona e provincia di Imperia). Sono suddivise dalle Alpi del Marguareis (l'altra sottosezione delle Alpi Liguri) dal colle di Nava. La vetta principale è il monte Armetta[3] che raggiunge i 1.739 m s.l.m. La distanza in linea d'aria tra i due estremi della catena, il Colle di Nava e la Bocchetta di Altare, è di 47 km.[4]

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Nella zona delle Prealpi liguri sono ben rappresentati, come in altre zone prealpine, i conglomerati[5] e altre rocce sedimentarie come marne, arenarie, calcare[6] e gesso.[7]

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la SOIUSA le Prealpi Liguri sono una sottosezione alpina con la seguente classificazione:

Delimitazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ruotando in senso orario i limiti geografici delle Prealpi Liguri sono: colle di Nava, fiume Tanaro, torrente Cevetta, bocchetta di Altare, torrente Lavanestro, Savona, mar Ligure, Albenga, valle Arroscia, colle di Nava. Anche stando al volume del CAI Alpi Liguri (Guida dei Monti d'Italia, 1981) le Prealpi Liguri cominciano ad est del Colle di Nava.[1]

Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

Il monte Settepani e le cime circostanti viste dal Bric Gettina.

La specificità delle Prealpi liguri rispetto all'interno della catena alpina, recepita dalla SOIUSA nel 2005, venne sostenuta nella prima metà del Novecento dall'alpinista ligure Jacques Guiglia[8] Le Prealpi Liguri sono suddivise in un supergruppo, tre gruppi e nove sottogruppi[9]:

  • Catena Settepani-Carmo-Armetta (A)
    • Gruppo del Monte Settepani (A.1)
      • Costiera Bric Quoggia-Monte Alto o Gruppo del Monte Settepani in senso stretto (A.1.a)
      • Costiera del Monte Settepani o Displuvio Bormida di Pállare - Bormida di Millesimo (A.1.b)
      • Costiera Bric dei Pinei-Rocca Roluta o Displuvio Bormida di Pállare - Bormida di Mállare (A.1.c)
      • Costiera del Bric Gettina o Displuvio Porra - Marémola (A.1.d)
    • Gruppo del Monte Carmo (A.2)
      • Costiera del Monte Carmo o Gruppo del Monte Carmo in senso stretto (A.2.a)
      • Dorsale Spinarda-Sotta o Displuvio Tanaro - Bormida di Millesimo (A.2.b)
    • Gruppo Galero-Armetta (A.3)
      • Costiera Galero-Armetta o Gruppo del Monte Galero e del Monte Armetta in senso stretto (A.3.a)
      • Dorsale del Pizzo Castellino o Displuvio Neva - Pennavaira (A.3.b)
      • Dorsale della Rocca delle Penne o Displuvio Pennavaira - Arroscia (A.3.c)

Il colle del Melogno separa il Gruppo del Monte Settepani dal Gruppo del Monte Carmo, mentre il colle San Bernardo di Garessio divide il Gruppo del Monte Carmo dal Gruppo Galero-Armetta, la zona più elevata delle Prealpi Liguri[10].

Valichi principali[modifica | modifica wikitesto]

Colle di Caprauna

I principali valichi appartenenti alle Prealpi Liguri sono:

Vette principali[modifica | modifica wikitesto]

Monte Spinarda

Le montagne principali appartenenti alle Prealpi Liguri sono:

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Le Prealpi Liguri viste dal Galerotto; a sinistra il monte Galero, a destra il Dubasso e l'Armetta, al centro la piana di Albenga.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Simboli cruciformi incisi nei pressi della cima del monte Castell'Ermo

Il popolamento umano delle Prealpi liguri è molto antico e ha lasciato tracce significative in vari luoghi,[11] anche grazie alla presenza di numerose cavità naturali che hanno facilitato la conservazione delle tracce degli insediamenti preistorici.[12] La zona fu caratterizzata, prima dell'industrializzazione e della diffusione del trasporto motorizzato, dalla presenza oltre che di centri abitati permanenti anche di insediamenti agricoli frequentati solo nel corso della bella stagione.[13] A fine Ottocento queste montagne, come anche buona parte della catena appenninica, risultavano brulle a causa di estesi disboscamenti.[14] Le Prealpi Liguri ebbero notevole rilevanza durante il periodo della Resistenza, quando vi operarono numerose formazioni partigiane le cui azioni furono, tra l'altro, narrate in alcune opere dello scrittore Italo Calvino.[15] Nel secondo dopoguerra, come in altre zone montane a quota medio-bassa, l'area montagnosa conobbe un progressivo spopolamento[16] e, a livello ambientale, il bosco si estese a spese delle aree coltivate progressivamente abbandonate. La maggiore estensione del manto boscoso fu tra i fattori che favorirono la diffusione nelle Prealpi Liguri del lupo a partire dalle aree appenniniche del centro Italia dove la specie si trovava confinata, e della sua successiva ricolonizzazione del resto della catena alpina.[17]

Tutela naturalistica[modifica | modifica wikitesto]

Un tromboncino giallo presso la Rocca Barbena

Sulle Prealpi Liguri sono stati istituiti vari siti di importanza comunitaria, tra i quali Monte Carmo - Monte Settepani, Monte Galero, Monte Ravinet - Rocca Barbena, Monte Spinarda - Rio Nero, Bric Zerbi, Castell'Ermo - Peso Grande e Ronco di Maglio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b CAI-TCI, Alpi liguri, pag. 268.
  2. ^ (FR) Hippolyte Coste, Flore descriptive et illustrée de la France, de la Corse, et des contrées limitrophes, vol. 1, Librairie des Sciences Naturelles, 1901, p. 42. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  3. ^ (SI G30) Colle San Bartolomeo – Passo di Prale, su sentieroitalia.cai.it, Club Alpino Italiano, 2021. URL consultato il 27 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2021).
  4. ^ Distanza Colle di Nava - Colle di Cadibona, su it.distanze-chilometriche.himmera.com, Himmera.com. URL consultato il 19 settembre 2022.
  5. ^ AA.VV., Atti della Accademia delle scienze di Torino: Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, 78 - 79, pp. 155. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  6. ^ AA.VV., Annali della Sperimentazione Agraria, vol. 37-38, 1940, p. 82. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  7. ^ AA.VV., Annali della sperimentazione agraria, Hoepli, 1941. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  8. ^ AA.VV., L'universo rivista mensile, Istituto geografico militare, 1934, p. 351. URL consultato il 27 febbraio 2021.
  9. ^ Tra parentesi sono riportati i codici SOIUSA dei supergruppi, gruppi e sottogruppi e, in corsivo, le denominazioni dei sottogruppi SOIUSA usate nel volume Alpi Liguri della collana CAI-TCI Guida dei Monti d'Italia e riportate come sinonimi nell'Atlante SOIUSA.
  10. ^ Marazzi, p. 57.
  11. ^ Preistoria, Prestipino racconta tutti i segreti del Monte Castellermo, in La Stampa, 1º settembre 2017. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  12. ^ Enrico Delfino e Alessandro Calabria, Liguria preistorica - Sepolture dal paleolitico superiore all'Età del ferro in Liguria e nell'area ligure, Sabatelli, 1981, p. 127. URL consultato il 26 maggio 2022.
  13. ^ Giovanni Spalla, Liguria, Laterza, 1984, p. 55. URL consultato il 26 maggio 2022.
  14. ^ AA.VV. (Giunta per l'inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola, Stefano Jacini), Atti della Giunta per la inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola, vol. 10, A. Forni, 1883, p. 287. URL consultato il 26 maggio 2022.
  15. ^ AA.VV., Altre sociologie. Dodici lezioni sulla vita e la convivenza, Franco Angeli Edizioni, 2011, p. 396, ISBN 9788856867411. URL consultato il 26 maggio 2022.
  16. ^ AA.VV., Atti, vol. 2, Società geografica italiana, 1950, p. 696. URL consultato il 26 maggio 2022.
  17. ^ AA.VV., Oasis, numeri 1-5, Musumeci & Fioratti, 2001, p. 112. URL consultato il 26 maggio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Euro Montagna e Lorenzo Montaldo, Monte Cianea, in Alpi Liguri, collana Guida dei Monti d'Italia, San Donato Milanese, CAI-TCI, 1981, ISBN non esistente.
  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.