Movimento Comunità

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Movimento Comunità
LeaderAdriano Olivetti
StatoBandiera dell'Italia Italia
SedeTorino
Fondazione1947
Dissoluzione10 settembre 1961
IdeologiaFederalismo
Fabianesimo
Socialdemocrazia
Liberalismo
CollocazioneCentro-sinistra
Coalizionecon Partito dei Contadini d'Italia e PSd'Az (1958)
Seggi massimi Camera
1 / 596
(1958)[1]
TestataComunità

Il Movimento Comunità era un partito politico italiano di orientamento federalista, socialista liberale e liberaldemocratico. Fondato in Piemonte nel 1947 per volontà dell'imprenditore progressista Adriano Olivetti, per simbolo aveva una campana adornata da un nastro con la scritta Humana Civilitas.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro Comunitario di Palazzo Canavese; sulla facciata è visibile il simbolo del Movimento Comunità fondato da Adriano Olivetti

Il movimento cominciò dapprima a competere nelle elezioni amministrative con un programma volto ad opporsi alla partitocrazia e allo Stato centralista di impostazione giacobina, supportando il federalismo sulla base di libere comunità locali.

Alle elezioni del 1953 il movimento come Humana Civilitas si presenta solo in tre collegi del Senato (Torino centro, Biella, Ivrea) candidando Olivetti e ottenendo 39.912 voti (10,19%), insufficienti per ottenere un seggio a palazzo Madama.

L'11 aprile 1956, la Lista Comunità si presentò alle elezioni comunali ad Ivrea con Adriano Olivetti come candidato sindaco e in lista l'ex sindaco Umberto Rossi e il motociclista Ermanno Ozino[2], la lista vinse le elezioni e Olivetti venne nominato sindaco dal Consiglio Comunale con 18 voti su 20[3].

In occasione delle elezioni politiche del 1958, il movimento[4] decise di presentarsi insieme al Partito dei Contadini d'Italia e al Partito Sardo d'Azione nel cartello Comunità della Cultura, degli Operai e dei Contadini d'Italia il quale ottenne 173.227 voti (0,59%) alla Camera dei deputati e 142.897 voti (0,55%) al Senato. Olivetti diventa l'unico parlamentare alla Camera del cartello elettorale con 18.923 preferenze.

Olivetti si dovette dimettere da deputato il 23 ottobre 1959 per incompatibilità col suo ruolo nella giunta tecnico-consultiva dell'INA-Casa. Gli subentrò il 12 novembre Franco Ferrarotti che poi aderì al PSDI. Tre mesi dopo moriva improvvisamente Olivetti.

Il 10 settembre 1961 il Comitato Centrale del Movimento Comunità riunito a Milano approvò la «rinuncia alla lotta politica elettorale attraverso una propria organizzazione» invitando al contempo i propri iscritti a continuare a far politica «nell'ambito della tradizione socialista fabiana».

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Politiche 1953a Camera - -
0 / 590
Senato 39.912 0,16
0 / 237
Politiche 1958b Camera 173.227 0,59
1 / 596
Senato 142.897 0,55
0 / 246
a Con il nome di Humana Civilitas
b Nella lista Comunità della Cultura, degli Operai e dei Contadini d'Italia con Partito dei Contadini d'Italia e Partito Sardo d'Azione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Occupato da Adriano Olivetti e successivamente da Franco Ferrarotti
  2. ^ La Stampa, 12 aprile 1956 pag. 7
  3. ^ La Stampa, 13 giugno 1956 pag. 7
  4. ^ Dopo alcuni abboccamenti per un'alleanza elettorale con il Partito socialista italiano, per i quali v. la lettera di Lelio Basso a Pietro Nenni del 6 dicembre 1957, in Archivio della FONDAZIONE NENNI, UNITÀ 1093 Basso Lelio (24 maggio 1945 - 9 dicembre 1979), "fondo federato" all'Archivio storico del Senato, in: 1 Pietro Nenni 1 Carteggi 3 Carteggio 1944-'79, SEGNATURA ARCHIVISTICA: Pietro Nenni, 1.1.3.1093, p. 129.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Iglieri, Storia del Movimento Comunità, Edizioni di Comunità, 2019
  • Movimento Comunità, Statuto e Dichiarazione politica, Edizioni di Comunità, 2016
  • Movimento Comunità, Dichiarazione politica, Milano, Edizioni di Comunità, 1953.
  • Movimento Comunità, Manifesto programmatico, a cura della Direzione Politica Esecutiva, Roma, gennaio 1953.
  • Umberto Serafini, Adriano Olivetti e il Movimento Comunità: una anticipazione scomoda, un discorso aperto, Roma, Officina, 1982.
  • Giuseppe De Rinaldis, Chi era il socialista Adriano Olivetti?, Editrice UNI Service, 2011.
  • Adriano Olivetti, Democrazia senza partiti, Edizioni di Comunità, 2013.
  • Adriano Olivetti, Il cammino della Comunità, Edizioni di Comunità, 2013.
  • Adriano Olivetti, Le fabbriche di bene, Edizioni di Comunità, Humana Civilitas, febbraio 2014.
  • Umberto Serafini, Adriano Olivetti e il Movimento Comunità, agosto 2015.
  • Giancarlo Lunati, Con Adriano Olivetti alle elezioni del 1958, settembre 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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