Living Things (Linkin Park)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Living Things
album in studio
ArtistaLinkin Park
Pubblicazione26 giugno 2012
(vedi date di pubblicazione)
Durata36:59
Dischi1
Tracce12
GenereRock alternativo[1]
Rock elettronico[1]
Rap rock[2]
EtichettaWarner Bros., Machine Shop
ProduttoreRick Rubin, Mike Shinoda
Registrazione2011–2012, NRG Recording Studios, North Hollywood (California)
Registrazione aggiuntiva: The Stockroom, Los Angeles (California)
FormatiCD, 2 CD, CD+DVD, LP, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Australia Australia[3]
(vendite: 35 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca[4]
(vendite: 10 000+)
Bandiera della Finlandia Finlandia[5]
(vendite: 12 032+)
Bandiera del Giappone Giappone[6]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[7]
(vendite: 7 500+)
Bandiera della Polonia Polonia[8]
(vendite: 10 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[9]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Russia Russia[10]
(vendite: 5 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Austria Austria[11]
(vendite: 15 000+)
Bandiera della Francia Francia[12]
(vendite: 100 000+)
Bandiera della Germania Germania (2)[13]
(vendite: 400 000+)
Bandiera dell'Italia Italia[14]
(vendite: 50 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[15]
(vendite: 1 000 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[16]
(vendite: 20 000+)
Linkin Park - cronologia
Album successivo
(2013)
Logo
Logo del disco Living Things
Logo del disco Living Things
Singoli
  1. Burn It Down
    Pubblicato: 16 aprile 2012
  2. Lost in the Echo
    Pubblicato: 3 agosto 2012
  3. Castle of Glass
    Pubblicato: 12 ottobre 2012
  4. Powerless
    Pubblicato: 31 ottobre 2012

Living Things è il quinto album in studio del gruppo musicale statunitense Linkin Park, pubblicato il 26 giugno 2012 dalla Warner Bros. Records.[17]

Antefatti[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2011 Chester Bennington ha rivelato alla rivista statunitense Kerrang! che i Linkin Park avevano cominciato le registrazioni del materiale per il quinto album nuovamente sotto la produzione di Rick Rubin:[18]

«Stiamo lavorando su una nuova registrazione da due mesi. La musica è grandiosa e stiamo andando ben oltre a quello che ci eravamo prefissati. Ci sono un mucchio di brani buoni. Provocherà una reazione divisa, diversa. Ed è quello che voglio: come artista io cerco una reazione.»

Nella medesima intervista, il cantante ha inoltre spiegato l'intenzione del gruppo riguardo all'affrontare argomenti controversi piuttosto che trattare avvenimenti personali come accaduto con le precedenti pubblicazioni.[19] Verso la fine di febbraio 2012, Mike Shinoda è stato intervistato dalla rivista Rocksound Magazine, rilasciando alcune dichiarazioni relative allo sviluppo dell'album:[20]

«Ciò che abbiamo realizzato finora è davvero emozionante. Facciamo passi avanti ma allo stesso tempo è un lavoro che coinvolge anche il passato. Con questo non voglio dire che il nuovo album sarà come Hybrid Theory - non sarà così - ma c'è un'energia che ricorda qualcosa. L'ultimo [A Thousand Suns] era più un concept album e bisogna dedicargli del tempo, ascoltandolo con attenzione per comprenderlo fino in fondo. Il prossimo invece avrà un impatto più immediato.»

Un mese più tardi, Bennington è stato nuovamente intervistato da Kerrang! riguardo alla direzione musicale che il gruppo ha preso con il quinto album:[21]

«Con gli ultimi due album abbiamo provato in svariati modi ad uscire dall'etichetta nu metal che ci era stata affibbiata. È facile caratterizzarci in quel modo basandosi su Hybrid Theory e Meteora, quando eravamo a tutti gli effetti un gruppo nu metal. Ma sapevamo che c'era qualcosa di più in noi: perciò decidemmo di eliminare le chitarre metal presenti nei primi due album (suppongo siano state esse il motivo per cui siamo piaciuti a molta gente) e facendo questo, ci siamo accorti di aver trovato uno stile musicale più consono a noi. In questo album abbiamo deciso di prestare attenzione alle nostre origini, infatti saranno presenti molte parti di chitarra con ritornelli lunghi ed elettronica più pesante in modo da ottenere un grande impatto sonoro senza essere troppo metal.»

Successivamente, Bennington e Shinoda sono stati intervistati dalla rivista Spin, facendo ascoltare in anteprima cinque brani, di cui uno realizzato in collaborazione con il violinista Owen Pallett, I'll Be Gone.[22] Bennington in particolare ha dichiarato:[22]

«Negli ultimi due album, se qualcuno di noi proponeva una canzone troppo "Linkin Parkiana", eravamo predisposti a scartarla. Ora sappiamo di avere le abilità e gli strumenti per prendere anche quelle idee e trasformarle in ciò che vogliamo, invece di bloccarci su di esse e pensare che suonino solamente nu metal. Questo ci ha sempre schifato, ma ora possiamo prendere gli elementi e reinventarne il suono, renderlo contemporaneo e fresco.»

Stile musicale[modifica | modifica wikitesto]

(EN)

«The band's most powerful [album] since its megahit 2000 debut.[17]»

(IT)

«Il più potente [album] del gruppo sin dal suo mega debutto del 2000.»

Per quanto riguarda la direzione musicale dell'album, Shinoda dichiarò che Living Things presenta una connessione con Hybrid Theory, ma chiarì presto specificando che secondo lui non si tratta di un ritorno alle sonorità dell'album, bensì agli Hybrid Theory (nome precedente del gruppo) perché «ciò era descrittivo della musica che facciamo».[23] L'album presenta infatti una forte influenza hip hop fusa con elementi provenienti sia dal rock alternativo che da quello elettronico, ma in modo più omogeneo rispetto agli album precedenti.[1][24] Diversamente dal precedente A Thousand Suns, l'album presenta un maggiore uso di rapping e screaming rispettivamente da parte di Shinoda e Bennington, come nei brani Lost in the Echo, Lies Greed Misery o Victimized, senza tralasciare brani più melodici quali In My Remains, I'll Be Gone e Roads Untraveled.[25] Al pari del precedente album, Shinoda risulta l'unico responsabile di tutte le parti di chitarra, con Delson che si è occupato di altra strumentazione.[26]

Nell'album i Linkin Park hanno inoltre sperimentato svariate sonorità, passando dalla musica elettronica (Skin to Bone) alla folktronica (Castle of Glass),[27][28] giungendo alla musica d'ambiente (Tinfoil).[29] Inoltre, per la prima volta nella carriera del gruppo il chitarrista Brad Delson ha eseguito delle parti vocali principali, precisamente nel finale di Until It Breaks.[25]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

I Linkin Park in concerto al Rock in Rio Lisboa nel 2012

Il 28 marzo 2012 Shinoda ha annunciato che il primo singolo ad essere estratto dall'album sarebbe stato Burn It Down, pubblicato il 16 aprile[30] e seguito il 24 maggio dal relativo video musicale.[31][32] Contemporaneamente all'uscita del singolo, i Linkin Park hanno rivelato la copertina, il titolo e la lista tracce dell'album.[33] Riguardo al significato del titolo, Shinoda ha spiegato che Living Things «è molto più che un disco che riguarda le persone. Riguarda molto più le interazioni personali. Negli ultimi dischi abbiamo avuto interesse per i problemi globali e sociali e c'è qualcosa del genere anche qui, ma quest'album è molto più personale».[23]

Dopo una prima esibizione tenutasi ai Third Encore Studios di Burbank per conto dell'emittente radiofonica KROQ che figurava una scaletta ridotta (in cui tra i brani di Living Things era presente Burn It Down),[34] il gruppo tenne il primo concerto in promozione all'album il 18 maggio 2012 all'House of Blues di West Hollywood, evento riservato ai soli iscritti al fan club LP Underground, durante il quale sono stati portati al debutto Tinfoil e l'ultima strofa rappata di Until It Breaks aggiunta all'introduzione di Waiting for the End.[35] Il 24 maggio è stata trasmessa in anteprima su BBC Radio 1 la quarta traccia Lies Greed Misery, brano reso disponibile per il download gratuito ai primi 10 000 utenti che hanno partecipato al programma Share to Earn, creato dal gruppo per i fan, i quali, grazie alla condivisione della prevendita dell'album, potevano ottenere alcuni premi; il 26 maggio Lies Greed Misery è stato presentato dal vivo in occasione del Rock in Rio svoltosi a Lisbona,[36] mentre il 4 giugno è uscito un lyric video del brano sul canale YouTube del gruppo.[37] In tale data è stata confermata la presenza della traccia stessa all'interno del videogioco Medal of Honor: Warfighter insieme a Castle of Glass.[38][39][40]

Living Things è stato commercializzato il 26 giugno inizialmente nei soli formati CD e download digitale, venendo reso disponibile nel formato LP soltanto a partire dal 20 novembre con una copertina differente.[41] Il 10 settembre è uscita per il download digitale una versione costituita dalle versioni strumentali e acapella, intitolata Living Things - Acapellas and Instrumentals.[42]

Poster promozionale di Living Things a Hong Kong

Il 3 agosto è entrato in rotazione radiofonica il secondo singolo Lost in the Echo,[43] eseguito per la prima volta dal gruppo tre giorni più tardi in occasione di un concerto a scaletta ridotta tenuto per conto di Sirius XM.[44] Anticipato il 29 giugno da un lyric video,[45] per esso è stato reso disponibile anche un video, presentato il 4 settembre,[46] per poi venire commercializzato per il download digitale nel mese di ottobre esclusivamente nel Regno Unito.[47]

Il 12 ottobre 2012 è stato pubblicato il terzo singolo Castle of Glass,[43] anticipato due giorni prima dal relativo video,[48] quest'ultimo realizzato con la collaborazione di Medal of Honor per il videogioco Medal of Honor: Warfighter.[49] Tale brano è stato presentato per la prima volta dal vivo durante gli Spike Video Game Awards del 7 dicembre 2012.[50] Il 31 ottobre è stato pubblicato esclusivamente sull'iTunes Store giapponese Powerless,[51] brano incluso anche nei titoli di coda del film La leggenda del cacciatore di vampiri.[52] Durante gli spezzoni di un secondo trailer del film, è possibile notare alcune scene del gruppo intento ad eseguire il brano.[53] In occasione della prima data dell'Honda Civic Tour sono state portati al debutto Victimized (caratterizzato dall'estensione dell'intermezzo con il bridge di QWERTY, brano presente in Underground 6) e In My Remains.[54]

L'8 febbraio 2013 Living Things è stato ripubblicato in Australia in edizione Tour Edition con l'aggiunta di un secondo CD comprensivo di sei brani: tre eseguiti dal vivo all'iTunes Festival 2011 (originariamente pubblicati nel singolo di Burn It Down), un remix di Lost in the Echo dei KillSonik e due brani eseguiti dal vivo al Rock Im Park 2012.[55] Il 29 marzo dello stesso anno è stato invece pubblicato per il mercato europeo Living Things +, edizione speciale comprensiva di un DVD aggiuntivo intitolato Live at Admiralspalast, Berlin, Germany e che racchiude parte del concerto tenuto dal gruppo a Berlino il 5 giugno 2012.[56]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Living Things è stato accolto da recensioni miste da parte della critica specializzata, con Metacritic che ha assegnato un punteggio medio di 60/100, volto a indicare «giudizi misti o medi».[57]

Chad Childers di Loudwire ha ritenuto il disco «una continuazione della temporanea svolta di stile, scrittura e composizione cominciata con il precedente A Thousand Suns, che però può anche contare su richiami agli esordi, soprattutto all'album d'esordio Hybrid Theory».[58] Stephen Thomas Erlewine di AllMusic ha spiegato che l'album rappresenta «una colonna sonora ideale per ascoltatori di nu metal e rap rock ormai prossimi alla mezza età, alle prese con la vita adulta ma ancora desiderosi di scatenarsi su forme di musica ancora interessanti» e notando «la presenza di nuove caratteristiche vocali e strumentali ben definite, e di ritornelli ben realizzati ma senza troppi sforzi, peccando però di mancanza della capacità di suscitare emozioni».[59] Dave Simpson di The Guardian ha scritto che «Living Things ha spunti più introspettivi e personali del precedente A Thousand Suns, poiché accenna a storie di ripresa da vecchi traumi. Il singolo Burn It Down fa eccezione, criticando ogni forma di guerra, unendo le vecchie sonorità del gruppo con richiami elettronici alla Depeche Mode, mentre la traccia Roads Untraveled è una ballata inquietante ma ricca di riflessioni», concludendo che «avrebbe ricevuto benefici da più esperienze sonore, ma rappresenta una buona opportunità per il gruppo di chiedere un'altra possibilità al pubblico di apprezzare ciò che fanno».[24]

Johan Wippsson di Melodic ha ritenuto che Living Things fosse «troppo vicino al pop e fatto apposta per entrare in classifica, più degli stessi esordi, con alcune somiglianze con i Coldplay nell'uso di basi elettroniche», riconoscendo tuttavia «la capacità del gruppo di piacere a prescindere dal tipo di musica proposta».[60]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi di Chester Bennington e Mike Shinoda, musiche dei Linkin Park.

  1. Lost in the Echo – 3:25
  2. In My Remains – 3:20
  3. Burn It Down – 3:50
  4. Lies Greed Misery – 2:26
  5. I'll Be Gone – 3:31
  6. Castle of Glass – 3:25
  7. Victimized – 1:46
  8. Roads Untraveled – 3:50
  9. Skin to Bone – 2:48
  10. Until It Breaks – 3:43
  11. Tinfoil – 1:11
  12. Powerless – 3:44
Traccia bonus nell'edizione giapponese
  1. What I've Done (Live) – 4:04
CD bonus presente nella Tour Edition australiana
  1. In the End (Live) – 3:41
  2. New Divide (Live) – 4:30
  3. What I've Done (Live) – 4:06
  4. Lost in the Echo (KillSonik Remix) – 5:11
  5. Burn It Down (Live Rock im Park 2012) – 4:02
  6. Lies Greed Misery (Live Rock im Park 2012) – 2:31
  • Nel retro del disco, New Divide e In the End vengono erroneamente riportati in ordine invertito.
Live at Admiralspalast, Berlin, Germany – DVD bonus presente in Living Things +
  1. Faint – 5:38 – preceduta da Tinfoil
  2. Papercut – 3:16
  3. With You – 3:36 (Linkin Park, The Dust Brothers)
  4. Given Up – 3:49
  5. Blackout – 4:44
  6. Somewhere I Belong – 4:48
  7. New Divide – 5:01
  8. Lies Greed Misery – 2:31
  9. Waiting for the End – 5:27
  10. Breaking the Habit – 3:18
  11. Leave Out All the Rest/Shadow of the Day/Iridescent – 5:46
  12. What I've Done – 3:29
  13. One Step Closer – 4:25
  14. Burn It Down – 3:54
  15. In the End – 3:41
  16. Numb – 3:06
  17. Bleed It Out – 6:56 – intermezzo esteso con parte di Sabotage dei Beastie Boys
Living Things Remix[61]
  1. Burn It Down (RAC Remix) – 3:36
  2. Burn It Down (Paul van Dyk Remix) – 8:00
  3. Burn It Down (Swoon Remix) – 4:47
  4. Until It Breaks (Datsik Remix) – 6:04
  5. Roads Untraveled (Rad Omen Remix feat. Bun B) – 5:32
  6. Burn It Down (Bobina Remix) – 5:21
  7. Until It Breaks (Money Mark Remix) – 4:34
  8. Powerless (Enferno Remix) – 6:18
Living Things (Acapellas and Instrumentals)[42]
  1. Lost in the Echo (Instrumental) – 3:25
  2. In My Remains (Instrumental) – 3:22
  3. Burn It Down (Instrumental) – 3:50
  4. Lies Greed Misery (Instrumental) – 2:26
  5. I'll Be Gone (Instrumental) – 3:32
  6. Castle of Glass (Instrumental) – 3:25
  7. Victimized (Instrumental) – 1:48
  8. Roads Untraveled (Instrumental) – 3:50
  9. Skin to Bone (Instrumental) – 2:48
  10. Until It Breaks (Instrumental) – 3:55
  11. Tinfoil/Powerless (Instrumental) – 5:03
  12. Lost in the Echo (Acapella) – 2:56
  13. In My Remains (Acapella) – 2:43
  14. Burn It Down (Acapella) – 2:56
  15. Lies Greed Misery (Acapella) – 2:14
  16. I'll Be Gone (Acapella) – 2:59
  17. Castle of Glass (Acapella) – 2:49
  18. Victimized (Acapella) – 1:14
  19. Roads Untraveled (Acapella) – 3:11
  20. Skin to Bone (Acapella) – 2:37
  21. Until It Breaks (Acapella) – 3:43
  22. Powerless (Acapella) – 3:26

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Hanno partecipato alle registrazioni, secondo le note di copertina:[62]

Gruppo
Altri musicisti
Produzione
  • Rick Rubinproduzione
  • Mike Shinoda – produzione, ingegneria del suono, direzione creativa
  • Ethan Mates – ingegneria del suono
  • Andrew Hayes – assistenza tecnica, montaggio
  • Brad Delson – produzione aggiuntiva
  • Manny Marroquin – missaggio
  • Chris Gallandm – assistenza al missaggio
  • Del Bowers – assistenza al missaggio
  • Brian Gardner – mastering
  • Joe Hahn – direzione creativa
  • Brandon Parvini – direzione creativa, copertina
  • Andrea Seib – direzione creativa
  • The Uprising Creative – direzione artistica, grafica
  • Frank Maddocks – grafica

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifiche di fine anno[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2012) Posizione
Australia[74] 49
Austria[75] 21
Belgio (Fiandre)[76] 84
Belgio (Vallonia)[77] 44
Canada[78] 44
Finlandia[79] 40
Francia[80] 48
Germania[81] 10
Giappone[82] 43
Italia[83] 46
Nuova Zelanda[84] 33
Paesi Bassi[85] 73
Regno Unito[86] 92
Russia[71] 12
Stati Uniti[87] 40
Stati Uniti (alternative)[88] 9
Stati Uniti (hard rock)[89] 2
Stati Uniti (rock)[90] 9
Svizzera[91] 14
Ungheria[92] 62
Classifica (2013) Posizione
Stati Uniti (hard rock)[93] 20
Svizzera[94] 98

Date di pubblicazione[modifica | modifica wikitesto]

Living Things è uscito in tutto il mondo il 26 giugno 2012, ad eccezione dei seguenti Paesi.

Paese Data di pubblicazione Formato
Giappone 20 giugno 2012 CD, download digitale
Russia 21 giugno 2012
Ucraina
Australia 22 giugno 2012
Austria
Belgio
Croazia
Germania
Grecia
India
Irlanda
Italia
Norvegia
Nuova Zelanda
Paesi Bassi
Svizzera
Danimarca 25 giugno 2012
Francia
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Argentina 27 giugno 2012
Finlandia
Europa 16 novembre 2012 LP
Stati Uniti d'America 30 novembre 2012
Australia 8 febbraio 2013 Tour Edition 2CD
Europa 29 marzo 2013 Living Things +

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Linkin Park - Living Things, su Musicreview, 20 giugno 2012. URL consultato il 23 giugno 2012.
  2. ^ (EN) Linkin Park: Living Things, su The A.V. Club, 26 giugno 2013. URL consultato il 18 agosto 2013.
  3. ^ (EN) Accreditations - 2012 Albums, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 4 agosto 2012.
  4. ^ (DA) Living Things, su IFPI Danmark. URL consultato il 4 marzo 2019.
  5. ^ (FI) Kaikkien aikojen myydyimmät ulkomaiset albumit, su Musiikkituottajat. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
  6. ^ (JA) ゴールド等認定作品一覧 2012年6月, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 15 luglio 2012.
  7. ^ (EN) NZ Top 40 Albums Chart - 09 July 2012, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 15 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2015).
  8. ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 20 settembre 2012.
  9. ^ (EN) Living Things, su British Phonographic Industry. URL consultato il 12 ottobre 2012.
  10. ^ (RU) Триумф нестыдной попсы: Что слушали россияне в 2012 году, su Lenta.ru, 28 dicembre 2012. URL consultato il 13 giugno 2021.
  11. ^ (DE) Linkin Park - Living Things – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 30 luglio 2017.
  12. ^ (FR) French album certifications – Linkin Park – Living Things, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2014).
  13. ^ (DE) Linkin Park – Living Things – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 30 luglio 2017.
  14. ^ Living Things (certificazione), su FIMI. URL consultato l'8 giugno 2020.
  15. ^ (EN) Linkin Park - Living Things – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 16 agosto 2017.
  16. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  17. ^ a b (EN) Spring Music Review: Linkin Park, Title TBD, su Rolling Stone. URL consultato il 13 aprile 2012.
  18. ^ (EN) Rick Rubin on New Chili Peppers & Metallica Albums, Why Adele's Hot Streak Is 'Just Beginning', su Billboard, 20 giugno 2011. URL consultato il 21 giugno 2011.
  19. ^ (EN) Linkin Park: 'Our next album will polarize people', su NME, 15 giugno 2011. URL consultato il 16 giugno 2011.
  20. ^ (EN) Linkin Park Talk New Album in Rocksound Magazine, su Linkin Park Association. URL consultato il 29 gennaio 2012.
  21. ^ (EN) Exclusive New Album Details: Chester Talks to Kerrang! Magazine, su Linkin Park Association. URL consultato il 26 marzo 2012.
  22. ^ a b (EN) Chris Martins, Linkin Park Open Up About Hybrid Vibe of June Album, su Spin, 12 aprile 2012. URL consultato il 13 aprile 2012.
  23. ^ a b (EN) Linkin Park: 'Our new record is far more personal', su NME, 20 aprile 2012. URL consultato il 28 aprile 2012.
  24. ^ a b (EN) Linkin Park: Living Things, su The Guardian, 21 giugno 2012. URL consultato il 23 giugno 2012.
  25. ^ a b (EN) Rick Florino, Linkin Park Make a Landmark Rock Record With "LIVING THINGS" Exclusive Preview, su Artistdirect, 10 maggio 2012. URL consultato l'11 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2013).
  26. ^ (EN) Interview: Linkin Park Talk the Importance of Underground Music, Improving Their Live Show, and What Has Kept the Band from Breaking Up, su Revolver, 29 giugno 2014. URL consultato il 20 febbraio 2023.
  27. ^ (EN) Linkin Park, 'Living Things': Track-By-Track Review, su Billboard, 26 giugno 2012. URL consultato il 23 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2014).
  28. ^ (EN) Chad Childers, Linkin Park, 'Living Things' - Album Review, su Loudwire, 25 giugno 2012. URL consultato il 23 ottobre 2014.
  29. ^ (EN) Rick Florino, Rick Florino status, su Twitter. URL consultato il 12 maggio 2012.
  30. ^ (EN) Mike Shinoda, "Burn It Down" Coming April 16, su Linkin Park, 28 marzo 2012. URL consultato il 28 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2012).
  31. ^ (EN) Adam, "BURN IT DOWN" MUSIC VIDEO SNEAK PEEK, su Linkin Park, 22 maggio 2012. URL consultato il 23 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2012).
  32. ^ (EN) Kara Warner, Linkin Park To Premiere 'BURN IT DOWN' Video On MTV!, su MTV, 22 maggio 2012. URL consultato il 23 maggio 2012.
  33. ^ (EN) New Song, Album, & Tour...Plus TICKETS FOR LIFE., su Linkin Park, 16 aprile 2012. URL consultato il 16 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2012).
  34. ^ (EN) Linkin Park Live - 16.05.2012, su Linkin Park Live. URL consultato il 19 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2012).
  35. ^ (EN) Linkin Park Live - 18.05.2012, su Linkin Park Live. URL consultato il 19 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2012).
  36. ^ (EN) Linkin Park Live - 26.05.2012, su Linkin Park Live. URL consultato il 27 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2012).
  37. ^ Filmato audio LINKIN PARK - LIES GREED MISERY (Official Lyric Video), su YouTube.
  38. ^ Linkin Park, Check out the new Medal of Honor Warfighter trailer featuring "LIES GREED MISERY", su Twitter, 4 giugno 2012. URL consultato il 16 giugno 2012.
  39. ^ Filmato audio Linkin Park Medal of Honor Warfighter Trailer - E3 2012 Multiplayer Gameplay, su YouTube.
  40. ^ (EN) "Medal Of Honor" Trailer: Video, su Warner Music Group, 8 giugno 2012. URL consultato il 16 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2012).
  41. ^ (EN) LIVING THINGS Now Available on Vinyl, su Linkin Park, 20 novembre 2012. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2012).
  42. ^ a b Living Things - Acapellas and Instrumentals, su iTunes. URL consultato il 12 settembre 2012.
  43. ^ a b Linkin Park, su EarOne. URL consultato il 15 giugno 2021.
  44. ^ (EN) Linkin Park Live - 2012.08.06 North Hollywood, California, su Linkin Park Live. URL consultato il 9 agosto 2012.
  45. ^ Filmato audio Linkin Park - LOST IN THE ECHO (Lyric Video), su YouTube.
  46. ^ Filmato audio Linkin Park - LOST IN THE ECHO (Official Music Video), su YouTube.
  47. ^ (EN) Lost In the Echo - Single, su iTunes. URL consultato il 17 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
  48. ^ Filmato audio Linkin Park - CASTLE OF GLASS (featured in Medal of Honor Warfighter), su YouTube.
  49. ^ Filmato audio Medal of Honor Warfighter Linkin Park Teaser Video, su YouTube.
  50. ^ (EN) Linkin Park Live - 07.12.2012, su Linkin Park Live. URL consultato il 9 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2012).
  51. ^ Powerless - Single, su iTunes. URL consultato il 5 novembre 2012.
  52. ^ (EN) Phil Gallo, Linkin Park Score 'Abe Lincoln' End Credits, su Billboard, 13 giugno 2012. URL consultato il 16 giugno 2012.
  53. ^ Filmato audio Abraham Lincoln: Vampire Hunter - Music Trailer featuring "POWERLESS", su YouTube.
  54. ^ (EN) Linkin Park Live - 11.08.2012, su Linkin Park Live. URL consultato il 16 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2012).
  55. ^ (EN) Linkin Park – Living Things (Australian Tour Edition), su Discogs, Zink Media. URL consultato il 27 maggio 2014.
  56. ^ (DE) Linkin Park - LIVING THINGS (CD + DVD Video), su Warner Music Group. URL consultato il 26 febbraio 2013.
  57. ^ (EN) Living Things by Linkin Park, su Metacritic. URL consultato il 17 settembre 2020.
  58. ^ (EN) Chad Childers, LINKIN PARK, 'LIVING THINGS' – ALBUM REVIEW, su Loudwire, 25 giugno 2012. URL consultato il 17 settembre 2020.
  59. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, Living Things, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 17 settembre 2020.
  60. ^ (EN) Linkin Park – Living Things, su Melodic. URL consultato il 17 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2013).
  61. ^ Brani resi disponibili esclusivamente a coloro che hanno pre-ordinato Living Things attraverso il sito ufficiale del gruppo.
  62. ^ (EN) Note di copertina di Living Things, Linkin Park, Warner Bros. Records, 9362-49504-8, CD, 26 giugno 2012.
  63. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (NL) Linkin Park - Living Things, su Ultratop. URL consultato il 30 luglio 2013.
  64. ^ a b c d e (EN) Linkin Park – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 12 gennaio 2022. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  65. ^ (JA) リヴィング・シングス, su Oricon. URL consultato il 7 luglio 2012.
  66. ^ (EN) Top 75 Artist Album, Week Ending 28 June 2012, su GFK Chart-Track. URL consultato il 2 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
  67. ^ (ES) Los mas vendidos - Semana del 23 al 29 de Julio del 2012 (PDF), su Asociación Mexicana de Productores de Fonogramas y Videogramas, 23 luglio 2012. URL consultato il 9 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2012).
  68. ^ (PL) sprzedaż w okresie: 25.06.2012 - 01.07.2012, su OLiS. URL consultato l'8 luglio 2012.
  69. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 01 July 2012 - 07 July 2012, su Official Charts Company. URL consultato il 28 aprile 2015.
  70. ^ (EN) Official Rock & Metal Albums Chart Top 40: 01 July 2012 - 07 July 2012, su Official Charts Company. URL consultato il 2 luglio 2012.
  71. ^ a b (RU) Музыка:триумф нестыдной попсы, su lenta.ru, 28 dicembre 2012. URL consultato il 28 aprile 2015.
  72. ^ (CS) Czech Albums Top 50, su ČNS IFPI. URL consultato il 21 luglio 2012.
  73. ^ (HU) Archívum › Kereső - előadó/cím szerint - Linkin Park, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2013).
  74. ^ (EN) ARIA Charts - End Of Year Charts - Top 100 Albums 2012, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 27 aprile 2015.
  75. ^ (DE) Jahreshitparade 2012, su austriancharts.at. URL consultato il 27 aprile 2015.
  76. ^ (NL) Jaaroverzichten 2012 (Vl), su Ultratop. URL consultato il 27 aprile 2015.
  77. ^ (FR) Jaaroverzichten 2012 (Wa), su Ultratop. URL consultato il 27 aprile 2015.
  78. ^ (EN) Linkin Park - Chart history (Canadian Albums - Year end), su Billboard. URL consultato il 12 aprile 2014.
  79. ^ La prima classifica è quella degli album più venduti degli artisti locali nel 2012 in Finlandia, mentre la seconda fa riferimento agli album stranieri:
  80. ^ (FR) Classement des 200 premiers Albums Fusionnés par GfK - année 2012 (PDF), su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 27 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2013).
  81. ^ (DE) VIVA JAHRESCHARTS 2012 ALBUM, su Viva TV. URL consultato il 27 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
  82. ^ (JA) 2012年のCDアルバム年間ランキング(2012年度), su Oricon. URL consultato il 27 aprile 2015.
  83. ^ Top 100 Album Combined - Classifica annuale (dal 2 Gennaio 2012 al 30 Dicembre 2012) (PDF), su TV Sorrisi e Canzoni (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2013).
  84. ^ (EN) Top Selling Albums of 2012, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 20 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2015).
  85. ^ (NL) Jaaroverzichten 2012, su Dutch Charts. URL consultato il 27 aprile 2015.
  86. ^ (EN) End of Year Album Chart Top 100 - 2012, su Official Charts Company. URL consultato il 28 aprile 2015.
  87. ^ (EN) Billboard 200 Albums: 2012 Year-End Charts, su Billboard. URL consultato il 15 dicembre 2012.
  88. ^ (EN) Linkin Park - Chart history (Alternative Albums - Year end), su Billboard. URL consultato il 12 aprile 2014.
  89. ^ (EN) Hard Rock Albums: 2012 Year End Charts, su Billboard. URL consultato il 12 aprile 2014.
  90. ^ (EN) Linkin Park - Chart history (Rock Albums - Year end), su Billboard. URL consultato il 12 aprile 2014.
  91. ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 2012, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 27 aprile 2015.
  92. ^ (HU) Összesített album- és válogatáslemez-lista - eladási darabszám alapján - 2012, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 27 aprile 2015.
  93. ^ (EN) Hard Rock Albums: 2013 Year End Charts, su Billboard. URL consultato il 28 aprile 2015.
  94. ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 2013, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 27 aprile 2015.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]