Cochi e Renato

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Cochi e Renato
Cochi e Renato nel 2020
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenerePop[1]
Cabaret
Periodo di attività musicale1964 – 1978
1998 – in attività
EtichettaJolly, Bluebell, RCA Milano, RCA Italiana, Derby, CGD, Sugar
Album pubblicati14
Studio6
Live1
Raccolte7

Cochi e Renato è un duo comico formato da Aurelio "Cochi" Ponzoni (11 marzo 1941) e Renato Pozzetto (14 luglio 1940). Dopo l'esordio al Cab 64[2] di Milano, la coppia viene scoperta da Enzo Jannacci, che si unisce a loro formando il Gruppo Motore. La notorietà arriva grazie agli spettacoli del Derby Club[3], dove i due milanesi inscenano un genere di comicità poetica e surreale. Approdati infine alla Rai, partecipano a trasmissioni con grande seguito di pubblico come Canzonissima del 1974. Alcune loro canzoni sono entrate nella cultura popolare italiana, come La gallina, Canzone intelligente, E la vita, la vita, e la loro personale interpretazione di Come porti i capelli bella bionda.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Cochi e Renato negli anni settanta

Cochi e Renato si conoscono fin dall'infanzia. Vicini di casa d'estate a Gemonio (VA) sul Lago Maggiore, dove le loro famiglie erano sfollate durante la guerra, cominciano a costruirsi un piccolo repertorio giusto per distrarsi dalla scuola. Entrambi iscritti all'Istituto Cattaneo di Milano, seppur in indirizzi diversi (Renato geometra e Cochi ragioniere), hanno i loro inizi nel mondo del cabaret quando cominciano a frequentare l'Osteria dell'Oca di Milano, una cosiddetta "trattoria degli artisti" dove un loro amico, Piero Manzoni, esponeva i propri quadri mentre Cochi e Renato intrattenevano i presenti con qualche canzone popolare.

Furono infatti proprio i pittori e scrittori che frequentavano l'Osteria dell'Oca di Milano - oltre a Manzoni, Lucio Fontana, Dino Buzzati e Marcello Marchesi - a spronarli a fare cabaret, mentre l'ispirazione per lo stile surreale venne loro dalla musica di Enzo Jannacci.[4]

Siamo nel 1962-1963. I proprietari di un locale accanto all'osteria, Velia e Tinìn Mantegazza, hanno l'idea di aprire in via Santa Sofia il Cab 64 invitando i due, giovanissimi, ad esibirsi tra i tavoli dell'osteria con le loro scenette improvvisate. Il primo compenso, di 3.500 lire, era vincolato ad una condizione sine qua non: la presenza di almeno dieci spettatori in sala. Tra i frequentatori del locale si annovera Enzo Jannacci, che stringe amicizia con loro aiutandoli nei testi e scrivendo le musiche delle loro canzoni.

La comicità di Cochi e Renato è stata fin dall'inizio caratterizzata da un umorismo decisamente nuovo all'epoca, con idee stravaganti, quasi surreali, anticonformiste rispetto al tipo di comicità classica usuale in quegli anni.[3] Le loro canzoni, spesso scritte a sei mani con Jannacci, sceneggiavano quelle popolari milanesi, a volte con risultati veramente folli. A quel tempo (1964), non si dedicavano completamente al cabaret: Cochi era impiegato come interprete (francese, inglese, russo) all'aeroporto milanese di Linate, Pozzetto era contitolare di un'impresa di impianti di ascensori con un ingegnere siciliano.

La decisione di dedicarsi completamente allo spettacolo avvenne quando Jannacci con gli amici Lino Toffolo, Felice Andreasi, Bruno Lauzi arrivarono al Derby Club di Milano, creando un lavoro di squadra, definito il Gruppo Motore, diventato in breve tempo il punto di riferimento del cabaret in Italia.[3][4] Cochi e Renato diventarono famosissimi ed il loro repertorio crebbe con canzoni come: Ho soffrito per te, A me mi piace il mare, Lisa Beat, La gallina, È capitato anche a me, Un pezzo di pane, Gli indiani. Canzoni divertenti quanto originali, ispirate ad un certo umorismo stile Achille Campanile o al teatro di Eugène Ionesco.

La televisione[modifica | modifica wikitesto]

Cochi e Renato cantano la Canzone intelligente con Enzo Jannacci a Il poeta e il contadino

Verso la fine del 1967, la Rai cercava nuovi talenti per il suo primo programma domenicale. Enrico Vaime portò dal Derby Cochi e Renato e Paolo Villaggio, affiancandoli ai già noti Ric e Gian. Questo gruppo esordì il 21 gennaio 1968 con la trasmissione Quelli della domenica, di Marcello Marchesi, Italo Terzoli, Enrico Vaime e Maurizio Costanzo. Il programma, ottenuto un discreto successo sin dalle prime puntate, non fu accolto benissimo né dai funzionari RAI - i quali ritenevano Villaggio troppo aggressivo e non capivano Cochi e Renato - né dal pubblico presente in trasmissione, avaro di risate quando Cochi e Renato, neanche trentenni, esordirono con lo sketch A me mi piace il mare, uno dei loro cavalli di battaglia. Il programma rese invece popolare lo sketch che vedeva Renato nei panni del maestro squattrinato e Cochi in quelli dell'alunno agiato, tanto che la frase "bene, bravo, sette più" divenne un vero e proprio tormentone,[5][6][7] e lo sketch venne riproposto sul lato B del 45 giri Il mare/7+, pubblicato lo stesso anno dalla Bluebell Records. La loro fortuna furono infatti i giovani che, al contrario, si divertivano molto, tanto da convincere la RAI stessa a mandare in onda un programma che praticamente aveva il Derby come contenitore: È domenica, ma senza impegno (1969), con Cochi e Renato, Villaggio, Lino Toffolo e Jannacci.

Le difficoltà erano comunque molte e decisero quindi di portare in scena anche uno spettacolo di cabaret, che ebbe poi un notevole successo - Saltimbanchi si muore, con quasi tutti i colleghi del Derby, come Andreasi, Jannacci, Toffolo e gli stessi Cochi e Renato - grazie anche a una visione più moderna e meno dialettica dei testi. Il carattere nuovo ed originale della proposta divenne il loro trampolino di lancio per il cinema e la televisione.

Enzo Jannacci, ad esempio, esordì in seguito come attore nell'episodio "Il frigorifero" del film Le coppie (1970), dopo che Mario Monicelli vide lo show nella Capitale. Cochi e Renato appariranno nel 1971 in due trasmissioni, Non è mai troppo presto e Riuscirà il cav. papà Ubu?, quest'ultimo un programma di prosa in costume in tre puntate. Sono stati protagonisti anche di tre caroselli: uno per Lebole (1968-69), uno per i televisori Philips nel 1971 e uno per i gelati Besana nel 1973.

Nel 1972, Cochi e Renato parteciparono al Festival dei Due Mondi di Spoleto, protagonisti de La conversazione continuamente interrotta di Ennio Flaiano.

Il vero successo è arrivato con due programmi tv in cui furono liberi di improvvisare e di avere il controllo sui loro testi: Il buono e il cattivo (1972) e Il poeta e il contadino (1973).

Il cinema li divide[modifica | modifica wikitesto]

Renato Pozzetto nel film Il padrone e l'operaio

Durante lo stesso periodo de Il poeta e il contadino, Renato è stato impegnato con le riprese del suo primo film, Per amare Ofelia. Dei due, infatti, fu il primo a ricevere un'offerta cinematografica, accettata solo dopo aver consultato Cochi. In recenti interviste[8], i due hanno confermato di aver avuto a quel tempo proposte cinematografiche in coppia, che comunque non accettarono perché non le ritennero convincenti (ad esempio I due frati). Quando il film uscì il 25 aprile 1974, riscosse un successo clamoroso, seguito a breve dalla seconda partecipazione di Renato in La poliziotta di Steno (sempre del 1974). Pozzetto diventò improvvisamente un nuovo comico del cinema italiano.

L'attività di coppia tuttavia continuò: dopo aver partecipato a Milleluci (1974), Cochi e Renato furono chiamati per la loro sfida più grande, Canzonissima, che ottenne una media di 22 milioni di spettatori, nonostante il programma andasse in onda ormai la domenica pomeriggio, riscuotendo pesanti critiche. Le tredici storiche puntate di Canzonissima andarono in onda sul Programma Nazionale la domenica, dal 6 ottobre 1974 fino al 6 gennaio 1975. A fare loro da spalla, un giovane Massimo Boldi. Cronache dell'epoca, forse pettegolezzi, parlarono di dissapori fra Raffaella Carrà, conduttrice, e Cochi e Renato, smentiti però dagli interessati. Ciò nonostante, Pozzetto confermò in seguito che la Carrà non aveva alcuna simpatia per Boldi. Ad ogni modo, fu l'ultimo programma cui la coppia partecipò ufficialmente. Nonostante la consacrazione in televisione e il grande successo con la sigla del programma, E la vita, la vita, una hit del 1975, le offerte cinematografiche tardavano ad arrivare.

Cochi esordì, da solo, nel 1976 al cinema con Cuore di cane di Alberto Lattuada. Cochi e Renato, fino al 1978, girarono dei film insieme, come il fortunato Sturmtruppen di Salvatore Samperi, ispirato dalle strisce di Bonvi. Seguirono Tre tigri contro tre tigri di Sergio Corbucci (1977) e Io tigro, tu tigri, egli tigra di Giorgio Capitani (1978). A seguito dell'attività cinematografica, incisero dischi singoli con alcune nuove canzoni, come Lo sputtanamento, (dal film Io tigro tu tigri ecc) e Lìbe-lìbe-là, (da Sturmtruppen). Dopodiché il successo cinematografico arrise a Pozzetto in film con Celentano, con Ornella Muti e altri.

La colonna sonora del film Gran bollito del 1977, diretto da Mauro Bolognini e nel quale Renato Pozzetto recita en travesti la parte di una cantante di origine germanica, è composta da Enzo Jannacci e contiene alcuni brani cantati da Cochi e Renato, come una versione diversa da quelle precedentemente pubblicate, di Libe-libe-là.[9] Non risultano tuttavia edizioni discografiche di questa colonna sonora, che risulta quindi inedita.[9]

Nel 1978 Pozzetto realizzò un suo film, Saxofone, in cui recitarono tutti gli amici del Derby e Mariangela Melato, ma non ebbe un gran successo a causa del tipo di umorismo, prevalentemente verbale, difficilmente comprensibile. La decisione di prendere strade diverse avvenne in questo periodo. Cochi interpretò alcuni altri film e prese parte al programma televisivo Saltimbanchi si muore del 1979, con protagonisti i nuovi astri nascenti della comicità italiana del Gruppo Repellente, tra cui Diego Abatantuono e Massimo Boldi. In seguito intraprese la strada del teatro che gli portò successo e riconoscimenti.

Il ritorno tra tv e teatro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli insuccessi del 1978, Renato ha una nuova stagione cinematografica di successi con La patata bollente, di Steno. Da lì diventa un campione al box office per tutti gli anni ottanta. Gira più di cinquanta film con svariati partner (Adriano Celentano, Enrico Montesano, Nino Manfredi, Ornella Muti, lo stesso Massimo Boldi, Carlo Verdone, Paolo Villaggio, Diego Abatantuono) ottenendo grandi soddisfazioni in termini di incasso, finché ha un brusco calo di popolarità nella seconda metà degli anni novanta con il film Papà dice messa (diretto dallo stesso Pozzetto). Il flop lo porterà ad abbandonare il mondo del cinema per dieci anni per poi tornare sugli schermi con Un amore su misura (dove reciterà anche lo storico compagno Cochi). Da lì sui giornali cominciano a girare voci di un loro possibile ritorno, spinte anche da due fugaci reunion avvenute in due programmi nostalgici, E compagnia bella e Serata d'onore, entrambi nel 1991, ma l'unica idea che si concretizzerà è di Paolo Rossi nell'avere Cochi nel suo Su la testa! (1992).

È nel 1996, nonostante il mancato colpo di Paolo Rossi e Piero Chiambretti di riunire Cochi e Renato nel loro programma Il Laureato, che le voci diventano realtà. Su iniziativa di Renato, la coppia si riunirà per una serie di sei telefilm per Raiuno dal titolo provvisorio Detective per caso. La notizia viene data ai giornali il 3 agosto 1996 ma il progetto parte ufficialmente nella primavera del 1999 quando hanno inizio le riprese di Nebbia in Valpadana, andato in onda nel gennaio del 2000 con discreto successo. Nello stesso anno i due ripropongono così alle nuove generazioni la loro comicità con lo spettacolo teatrale Nonostantelastagione e le loro canzoni con il nuovo album …Le canzoni intelligenti, che vende centomila copie. L'album è una raccolta che contiene brani inediti, nuove registrazioni di loro brani già precedentemente registrati e altri titoli già pubblicati precedentemente.[6][10]

Insieme partecipano a diversi programmi tv, come Uno di noi, con Gianni Morandi, Novecento con Pippo Baudo. A loro sarà dedicata una puntata di Nati a Milano, programma di Giorgio Faletti, e Nati con la camicia, di Catena Fiorello. Tornano come comici nel programma Zelig Circus (2005), per la quale firmano anche la sigla con la storica Libe-libe-là (risalente al 1977), riscuotendo molto successo.

Nel 2007 la popolarità ottenuta convince Rai 2 ad affidare loro un programma, Stiamo lavorando per noi, ritrovando come ospiti storici amici dei Derby (Boldi, Toffolo e Jannacci fra questi), in contemporanea dell'uscita del loro nuovo album, Finché c'è la salute. Era dal 1973 che non avevano un programma tutto per loro. Nello stesso anno tornano a teatro, con lo spettacolo Nuotando con le lacrime agli occhi. Unico colpo sbagliato di questo ritorno, è il flop clamoroso del film con cui Pozzetto torna al cinema e alla regia, Un amore su misura (2007), in cui compaiono anche dei duetti col ritrovato Cochi, insieme al cinema dopo trent'anni.

Dal 7 ottobre 2008, sono in cartellone per la nuova stagione teatrale con lo spettacolo Una coppia infedele. Sono ospiti a sorpresa nella puntata di Zelig Circus del 16 marzo 2010, interpretando uno sketch inedito in tv ma proposto a teatro, con grande entusiasmo del pubblico. Nel novembre 2010 sono invece ospiti nel programma di Carlo Conti I migliori anni dove ripropongono le loro canzoni di successo. Da novembre 2010 sono di nuovo a teatro con uno spettacolo tutto nuovo dal titolo Fin che c'è la salute.

Il 17 novembre 2016 sono ospiti a Rischiatutto.

Nel 2020 esce un nuovo album E la vita l'è bela. A ottobre 2021 sono ospiti a Lui è peggio di me[11]. Nel 2022 sono ingaggiati dalla catena Eurospin per un nuovo jingle pubblicitario, tratto da La canzone intelligente.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Album dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]

Spot Pubblicitari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cochi e Renato, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 20 marzo 2019. Modifica su Wikidata
  2. ^ Nene, Renato Pozzetto compie 80 anni, un meraviglioso saltimbanco sulla corda della realtà, su Milano Post, 14 luglio 2020. URL consultato il 2 luglio 2022.
  3. ^ a b c Flavio Oreglio e Giangilberto Monti, 2012, pp. 174-176.
  4. ^ a b Anna Bandettini, Nottate, bevute e palcoscenico: Cochi Ponzoni ricorda Jannacci, in la Repubblica, 30 marzo 2013. URL consultato il 27 marzo 2019.
  5. ^ Cochi e Renato: bravo, sette più!, su Cabaret, 13 giugno 2007. URL consultato il 21 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2019).
  6. ^ a b Cochi e Renato - Le Canzoni Intelligenti, su DeBaser, 23 agosto 2006. URL consultato il 21 marzo 2019.
  7. ^ Gian Luigi Paracchini, Cochi e Renato cabaret senza fine, in Corriere della Sera, 12 ottobre 2012.
  8. ^ Biografia Cochi e Renato - Musictory, su www.musictory.it. URL consultato il 5 agosto 2022.
  9. ^ a b Curiosità non strettamente musicali, su Le canzoni di Cochi e Renato. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2009).
  10. ^ ...Le canzoni intelligenti, su Le canzoni di Cochi e Renato. URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2009).
  11. ^ Cochi e Renato - Lui è peggio di me - 14/10/2021. URL consultato il 28 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Margherita Boretti e Angela Bongiovanni (a cura di), Il Derby Club Cabaret, Milano, Zelig, 1996, ISBN 88-86471-22-X.
  • Felice Cappa e Piero Gelli (a cura di), Dizionario dello spettacolo del '900, Milano, Baldini & Castoldi, 1998, ISBN 88-8089-295-9.
  • Flavio Oreglio e Giangilberto Monti, La vera storia del cabaret: Dall'uomo delle taverne alla bit generation, Garzanti, 2012, ISBN 8811601177.
  • Giuseppe Viola, Quei due. Cochi e Renato, preistoria di una coppia chiusa in un Pozzetto, Milano, Rino Fabbri Editore, 1976.
  • Andrea Ciaffaroni, Sandro Paté, Cochi e Renato, la biografia intelligente, Milano, Sagoma Editore, 2019, ISBN 8865061049.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]