Antonio Janni

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Antonio Janni
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex mediano)
Termine carriera 1938 - giocatore
1960 - allenatore
Carriera
Giovanili
1918-1920Torino
Squadre di club1
1920-1937Torino322 (48)
1937-1938Varese18 (0)
Nazionale
1924-1929Bandiera dell'Italia Italia23 (1)
Carriera da allenatore
1937-1938Torino
1938-1940Varese
1941-1942Varese
1942-1943Torino
1944Torino FIAT
1946-1948Pro Vercelli
1948-1949Carrarese P. Binelli
1949-1954SPAL
1954-1955Novara
1958-1960Sarom Ravenna
Palmarès
 Olimpiadi
Bronzo Amsterdam 1928
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al gennaio 2009

Antonio Janni (Santena, 19 settembre 1904Torino, 29 giugno 1987[1]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo mediano.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Un giovane Janni

Entra giovanissimo nel Torino e già a sedici anni è promosso in prima squadra. Vittorio Pozzo lo fa esordire in campionato a Mantova il 10 aprile del 1921 nelle semifinali interregionali del campionato 1920/21. In quello stesso campionato, Janni, curiosamente, è protagonista il 26 giugno, insieme agli altri giocatori, di quella che è ricordata negli annali del calcio come la partita più lunga, lo spareggio disputato a Vercelli contro il Legnano per accedere alla semifinale nazionale. La partita si chiude al 90' sull'1-1. L'arbitro, come il regolamento di quel tempo prevedeva, decide per tempi supplementari ad oltranza, ma dopo che la situazione non si sblocca, al 158' decide di sospendere l'incontro per esaurimento delle forze (sue e dei giocatori in campo) e di rifare la partita. Torino e Legnano si metteranno poi d'accordo per rinunciare all'incontro e quindi anche alla possibilità di partecipare alla semifinale di campionato contro il Bologna.

Con la maglia del Toro giocherà ininterrottamente per diciassette anni (è tra i primi dieci giocatori granata di ogni tempo), inizialmente come mezzala, poi centravanti collocandosi infine sui valori assoluti del tempo nel ruolo di centromediano.

In totale saranno 330 le presenze di Janni (49 reti) negli incontri ufficiali. Con la maglia granata si fregia del titolo di Campione d'Italia (2 volte, poi il primo verrà revocato) e vince una Coppa Italia. Nel 1937/38 passa al Varese, gioca metà campionato di serie C ma un ginocchio ormai malandato dai postumi di un grave infortunio, subito durante la gara Torino-Brescia del 4 maggio 1930 dall'avversario Angelo Pasolini[2], chiude definitivamente la sua carriera di calciatore, subito però si apre quella di allenatore.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Janni in maglia azzurra

Il 24 novembre 1924 un infortunio a Baloncieri (proprio l'anno prima di passare al Torino), paradossalmente apre la strada della Nazionale a Janni. A vent'anni esordisce come centrattacco, a Duisburg, contro la Germania segnando anche la rete della vittoria. In azzurro viene poi utilizzato al centro della mediana o come laterale. L'intelligenza tattica del giocatore è determinante anche nella squadra azzurra. Gioca un quinquennio totalizzando 23 presenze (con una rete, quella dell'esordio). Con l'azzurro, insieme ad altri due granata, Baloncieri e Rossetti, conquista il bronzo ai Giochi olimpici del 1928. In Nazionale subì anche un infortunio pesante, il 7 aprile 1929 a Vienna, quando, durante i primi minuti di gioco si spezzò una gamba nella partita poi vinta dai padroni di casa per 3-0[3]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1943, allenatore del Torino, tra Gallea e Ossola

Dato il suo ingegno tattico, appena concluse la carriera sportiva, è chiamato a sostituire Feldmann alla guida di un Torino in preoccupante serie negativa. Salvato il Torino torna al Varese e come allenatore scopre Franco Ossola che segnala subito a Ferruccio Novo[1], che dal 1939 è il nuovo presidente granata: il primo acquisto della squadra poi conosciuta come Grande Torino[1].

Dopo il Varese, Janni torna all'ovile e nel 1942-43 vince lo scudetto da allenatore sostituendo “in corsa” Kuttik. Nel 1944 è ancora alla guida dei granata, il connubio Torino-Fiat di quel campionato di guerra.

Nel dopoguerra allenerà la Pro Vercelli e poi la Carrarese[4], per essere chiamato successivamente dal presidente Paolo Mazza alla guida della SPAL di Ferrara che, nel 1951 vincendo il campionato di serie B, porterà per la prima volta dall'avvento dei campionati a girone unico, nella massima serie. In serie A guiderà anche il Novara per una stagione e chiuderà la sua carriera a Ravenna in Serie C nel 1960.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
23-11-1924 Duisburg Germania Bandiera della Germania 0 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole 1
8-11-1925 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
17-1-1926 Torino Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Amichevole -
21-3-1926 Torino Italia Bandiera dell'Italia 3 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Amichevole -
18-4-1926 Zurigo Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
9-5-1926 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole -
18-7-1926 Stoccolma Svezia Bandiera della Svezia 5 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
28-10-1926 Praga Cecoslovacchia Bandiera della Cecoslovacchia 3 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
30-1-1927 Ginevra Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 5 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
20-2-1927 Milano Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Amichevole -
17-4-1927 Torino Italia Bandiera dell'Italia 3 – 1 Bandiera del Portogallo Portogallo Amichevole -
24-4-1927 Parigi Francia Bandiera della Francia 3 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
15-4-1928 Porto Portogallo Bandiera del Portogallo 4 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
22-4-1928 Gijón Spagna Bandiera della Spagna 1 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole -
29-5-1928 Amsterdam Francia Bandiera della Francia 3 – 4 Bandiera dell'Italia Italia Olimpiadi 1928 -
1-6-1928 Amsterdam Spagna Bandiera della Spagna 1 – 1 dts Bandiera dell'Italia Italia Olimpiadi 1928 -
4-6-1928 Amsterdam Spagna Bandiera della Spagna 1 – 7 Bandiera dell'Italia Italia Olimpiadi 1928 -
7-6-1928 Amsterdam Uruguay Bandiera dell'Uruguay 3 – 2 Bandiera dell'Italia Italia Olimpiadi 1928 -
14-10-1928 Zurigo Svizzera Bandiera della Svizzera 2 – 3 Bandiera dell'Italia Italia Coppa Internazionale -
11-11-1928 Roma Italia Bandiera dell'Italia 2 – 2 Bandiera dell'Austria Austria Amichevole -
2-12-1928 Milano Italia Bandiera dell'Italia 3 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole -
3-3-1929 Bologna Italia Bandiera dell'Italia 4 – 2 Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Coppa Internazionale -
7-4-1929 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 3 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Coppa Internazionale -
Totale Presenze 23 Reti 1

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Franco Ossola, La storia del Grande Torino, Priuli & Verlucca Editori, pagina 136
  2. ^ La Stampa, 23 maggio 1931, pagina 4 archiviolastampa.it
  3. ^ Corriere dello Sport, 19 maggio 1949, pagina 3 Archiviato il 5 aprile 2011 in Internet Archive. emeroteca.coni.it
  4. ^ Carlo Fontanelli e Gustavo Masseglia, 100 anni di calcio a Carrara, Empoli, Geo Edizioni, 2009, p. 9
  5. ^ A seguito delle decisioni del Direttorio Federale in merito ai fatti riguardanti il caso Allemandi, lo scudetto vinto dal Torino nel campionato 1926-1927 fu revocato e non più assegnato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sandro Bocchio, Giovanni Tosco, Dizionario Granata, Torino, Bradipolibri, 2007, ISBN 978-88-88329-67-3.
  • Gian Paolo Ormezzano, Assolutamente Toro, Ancarano (TE), Diemme, 2006, ISBN 88-89370-08-4.
  • Franco Ossola, Giampaolo Muliari, Un secolo di Toro, Torino, Il Punto, 2005, ISBN 88-88552-30-8.
  • Bruno Perruca; Gianni Romeo; Bruno Colombero (a cura di), La storia del Torino, Firenze, La casa dello sport, 1985.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]