Colle Sannita

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Colle Sannita
comune
Colle Sannita – Stemma
Colle Sannita – Bandiera
Colle Sannita – Veduta
Colle Sannita – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Benevento
Amministrazione
SindacoMichele Iapozzuto (lista civica LeAli per Colle) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°22′N 14°50′E / 41.366667°N 14.833333°E41.366667; 14.833333 (Colle Sannita)
Altitudine769 m s.l.m.
Superficie37,28 km²
Abitanti2 160[1] (31-3-2022)
Densità57,94 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiBaselice, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Reino, Riccia (CB), San Marco dei Cavoti
Altre informazioni
Cod. postale82024
Prefisso0824
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT062025
Cod. catastaleC846
TargaBN
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 360 GG[3]
Nome abitanticollesi
Patronosan Giorgio martire
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Colle Sannita
Colle Sannita
Colle Sannita – Mappa
Colle Sannita – Mappa
Posizione del comune di Colle Sannita nella provincia di Benevento
Sito istituzionale

Colle Sannita (Ro Còllë in campano[4]) è un comune italiano di 2 160 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La parte antica del paese è su di un colle, la parte più moderna è a valle.

Fa parte della comunità montana Titerno e Alto Tammaro, ed è compreso nella Regione Agraria n. 2, Alto Tammaro - Alto Fortore. Ha una superficie agricola utilizzata di 2822,42 ettari[5].

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Freddo d'inverno e abbastanza temperato nel periodo estivo.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del comune deriva, molto probabilmente, dal "colle" ove sorgeva la parte più antica del centro storico del paese: originariamente denominato "Colle", il paese acquisì il nome di "Colle Sannita" soltanto nel 1862.

Compare per la prima volta in epoca normanna, come possesso della famiglia Alemagna.

Anticamente il suo territorio era coperto da una fitta boscaglia, che si estendeva fino al Fortore; vi sono però tradizioni, ruderi e nomi antichi, quali Campo Cirelli, Lupi Zoppi, e Quaro, che corrispondono ad alcune località che si nominano nella Tavola Bebiana, rinvenuta nell'agro circellese nel 1832[6].

Da questa Tavola pare che tra Colle e Circello, fino alla riva sinistra del Tammaro, ci siano stati i famosi campi dei Liguri Bebiani[7].

Sotto gli Angioini ebbe il nome di "Casale di Circello" e al 1289 era in possesso di Eufrasia che andò in sposa al nobile Pandolfo Scillato. Il casato degli Scillato la tenne sino agli inizi del Quattrocento quando il feudo, che aveva nel frattempo preso il nome di "Colle", passò ai Della Leonessa[8].

Il 15 novembre 1439, nell'ambito delle guerre tra gli Angioini e gli Aragonesi, vi trovò la morte a causa di un colpo apoplettico il condottiero e capitano di ventura Giacomo Caldora, considerato il più potente barone del Regno di Napoli, mentre cingeva d'assedio il paese, minacciandolo di sterminio. All'epoca il feudo era tenuto da Jacopo (o Giacomo) Della Leonessa, di fazione filo-aragonese. I collesi, in memoria di tale fortunoso episodio, eressero nella contrada Li Piani, luogo in cui il Caldora cessò di vivere, una chiesa a Santa Maria della Libera.

Nel 1461 il paese fu occupato dagli Angioini e, in seguito al tradimento di Alfonso Della Leonessa, venne affidato alla famiglia Carafa.

Fu ancora occupato dalle truppe di Carlo VIII e dalle compagnie di ventura degli Orsini e dei Vitelli nel 1496.

Nel 1533 l'imperatore Carlo V concesse il feudo a Nicola Maria di Somma, della cui famiglia rimase in possesso fino all'abolizione del feudalesimo.

Nel 1647 fu teatro di uno dei tanti episodi della famosa rivoluzione di Masaniello. Vi era allora in Napoli, in Rua Catalana, un cappellaio locale di cognome De Blasio, il quale allo scoppio della rivoluzione, a capo di parecchie centinaia di rivoltosi, scorrazzò per le contrade del paese, saccheggiando Ariano e Buonalbergo. Allora tutti i baroni vicini, con a capo Orsino Scoppa, barone di Castelvetere, mossero contro il De Blasio, che si era trincerato in Colle e, dopo una fiera resistenza, lo presero e lo uccisero con molti dei suoi compagni.

Nel decennio tra il 1806 ed il 1815, Colle Sannita fu tristemente famoso perché covo di brigantaggio. Fino al 1809 il paese fece parte della Capitanata, quindi passò alla provincia di Campobasso.

Nel 1861 si ebbe il definitivo passaggio alla provincia di Benevento.

È da aggiungere che nel corso dei secoli la vita sociale, economica, politica e culturale di Colle Sannita è stata gestita da un ristretto numero di famiglie del luogo insignite di privilegi araldici, le quali attraverso una adeguata politica matrimoniale, intessendo alleanze parentali con i più potenti casati del Sannio, del Molise e della Capitanata, controllavano stabilmente vaste aree di territori di loro possesso. Le famiglie collesi che ricoprirono questo importante ruolo in passato furono pochissime: gli Alderisio, i Palmieri, i de Paulis, i Paolucci, i Meomartini, i del Grosso, i Piacquadio, che già dalle prime documentazioni tardo cinquecentesche e seicentesche risultano caste chiuse fortemente intrecciate fra di esse e con altri nobili casati dei borghi limitrofi come ad esempio le famiglie Jelardi di San Marco dei Cavoti, Petruccelli baroni di Baselice, Sedati di Riccia, Iazeolla duchi di San Giorgio La Molara, Ciaburri baroni di Ginestra, Cilenti conti di Foiano, Torzillo Pignatelli di Napoli, etc[9]

Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, Colle Sannita fu uno dei comuni della Campania destinati dalle autorità fasciste ad accogliere profughi ebrei in internamento civile. Gli internati furono liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943.[10]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con DCG del 9 marzo 1935.[11]

«D'azzurro, al colle al naturale sostenente due torri aperte, finestrate e merlate, sormontate ciascuna da una stella d'oro di otto raggi; al capo di porpora. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 19 gennaio 1940[11], è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Interno della chiesa dell'Annunziata
La chiesa del Gesù
Un portale del centro storico
  • Chiesa dell'Annunziata (XIV sec.)
  • Chiesa del Gesù (XVI sec.)
  • Casa natale di Francesco Flora
  • Chiesa di San Giorgio Martire
  • Chiesa di Maria SS. della Libera
  • Centro storico
  • Piazza Giuseppe Flora
  • La fontanella, all'ingresso del paese, con suggestiva vista panoramica
  • Resti dell'abbazia di Decorata (XI sec.)
  • Lago montano di Decorata

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni e contrade[modifica | modifica wikitesto]

  • Bannera
  • Campasuli (o Felecarelle)
  • Carlilonghi
  • Carminelli
  • Cudacchi (comprendente le località di Ciummini e Marconi)
  • Decorata (o Piano di Decorata)
  • Forna
  • Fattori
  • Gorgioni
  • Impiso (ro' Mbiso)
  • Isca
  • Lisoni
  • Masseria Marelli
  • Masseria Martucci
  • Manzali (rì manzali)
  • Montefreddo
  • Moscia
  • Monti (o Pilla)
  • Pannelli-Catarre (ri' Pannegli)
  • Paolucci
  • Pasqualone
  • Piacquadio (o Mondroni)
  • Pistocchi
  • Pizzelle
  • Reinello
  • Romiti
  • Scigliati
  • Tolli
  • Toschi
  • Vicenne
  • Viola
  • Zeolla
  • Zepponi

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Particolarmente notevoli sono dei manufatti venuti alla luce, negli scavi praticati all'inizio del XX secolo, presso Toppo San Filippo, in quanto esemplari di quello stadio di transizione dall'età della pietra levigata alla piena età del bronzo che è ibridamente detto "eneolitico", studiati e pubblicati da Almerico Meomartini.

Si tratta di due pugnali silicei accuratamente lavorati, e di tre vasi fittili di impasto compatto e relativamente depurato, dalle pareti sottili, a superficie nera non levigata, che costituivano il corredo funebre della sepoltura comune di tre uomini e che, come altri oggetti anche di età precedente, si raggruppano con altri scoperti in Irpinia, nel Molise e nell'alifano.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

L'A.S.D. Colle Sannita FC, nata nel 2015, dopo tre anni di militanza nel campionato di Terza Categoria (Girone B), il 26 maggio 2018 dopo aver vinto i playoff, è approdata nel campionato regionale di Seconda Categoria. Prima di tale società, nel comune collese era presente l'A.S.D. Calcio Colle Sannita (già U.S. Colle Sannita, A.C. Colle Sannita Calcio e A.S.D. Alto Sannio), fondata nel 2006, che vanta diversi campionati vinti di Terza Categoria.

La Colle Sannita Volley è iscritta al campionato di Prima Divisione femminile di pallavolo.

Le partite e gli allenamenti dell'A.S.D. Colle Sannita FC, si svolgono presso lo stadio comunale "N. D'Agostino", che ha una capienza di 1000 spettatori. Lo stadio, si trova all'interno del centro polisportivo che ospita campi di calcio a 5, tennis, pallavolo, pallamano, basket, da bocce, beach volley/soccer e street basket. È inoltre presente un'area bar.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 220, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Camera di Commercio di Benevento, dati e cifre, maggio 2007.
  6. ^ Mario De Agostini, I Liguri nel Sannio e la Tavola alimentaria dei Liguri Bebiani, Benevento, 1984.
  7. ^ A. Meomartini, I Comuni della provincia di Benevento, ed. Ricolo, Benevento, 1979, p. 392 e seg.
  8. ^ Ugone de Scigliatis (Scillato), figlio di Niccolò, lasciò due figlie, Ilaria e Magalda, la prima delle quali lo aveva portato in dote al marito, Jacopo Antonio della Marra, signore di Serino (fonte: Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, Napoli, 1641, p. 379 e seg). Per ordine del re Ladislao I fu quindi trasferito alla sorella Magalda, maritata a Jacopo (o Giacomo) della Leonessa, signore di Airola e Montesarchio. Fu confermato in possesso di Raimondo e Galeazzo della Leonessa nel 1448 dal re Alfonso I.
  9. ^ Fabio Paolucci, Le famiglie campane. Tra storia, genealogie e personaggi illustri, Napoli, Kairos Edizioni, 2012.
  10. ^ Ebrei stranieri internati in Campania.
  11. ^ a b Colle Sannita, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 settembre 2023.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alfonso Meomartini, I Comuni della provincia di Benevento, Tip. De Martino, Benevento, 1912 (con successive molteplici ristampe, tra cui quella del 1979 con le ed. Ricolo di Benevento).
  • Andrea Jelardi, Pierfrancesco Rossi, Almerico Meomartini architetto e archeologo beneventano ed i più illustri personaggi della sua famiglia, edizioni Realtà Sannita, Benevento, 2005.
  • Andrea Jelardi, Sanniti nel ventennio, edizioni Realtà Sannita, Benevento, 2007.
  • Luigi Mascia, Colle Sannita, tra cronaca e storia, Comune di Colle Sannita, 3ª edizione, Tipografia Nuova Print, Benevento, 2012.
  • Fabio Paolucci, Francesco Flora. Le radici, l'uomo, la storia, Fausto Fiorentino Editrice, Napoli 2012.
  • Fabio Paolucci, Le famiglie campane. Tra storia, genealogie e personaggi illustri, Kairos Edizioni, Napoli 2012.
  • Fabio Paolucci, Colle Sannita nel 1742, ABE Napoli, "Collana Catasti Onciari", Avellino 2017.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN236606876
  Portale Benevento: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Benevento