Monica Guerritore

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Monica Guerritore nel 2017

Monica Guerritore (Roma, 5 gennaio 1958) è un'attrice, regista, drammaturga, scrittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Roma da padre napoletano (Dino Guerritore, medico e primario ospedaliero[1]) e madre calabrese (Giuseppina Pentimalli, figlia di Francesco Pentimalli)[2][3], esordì cinematograficamente nel 1973 a 15 anni in Una breve vacanza di Vittorio De Sica[1][4] e successivamente apparve in una piccola parte in Peccato veniale di Salvatore Samperi[1], ma la notorietà giunse nella primavera del 1974 con il teatro, allorquando Giorgio Strehler la fece debuttare al Piccolo di Milano nella parte di Anja nel Giardino dei ciliegi di Anton Čechov[1][5].

Nel 1975 fu coprotagonista insieme ad Anne Heywood nel film di Gianluigi Calderone La prima volta, sull'erba in cui, non ancora diciottenne, si cimentava sul grande schermo con l'erotismo adolescenziale, per quanto subliminale[6] e, dopo Čechov, fu nuovamente sul palcoscenico durante la stagione estiva al Castello Sforzesco di Milano in un adattamento di Lamberto Puggelli di una delle prime opere di Molière, Lo stordito[7].

Dopo le ripetute riprese del Giardino dei ciliegi, nel 1977 ancora un personaggio cechoviano: Elena nello Zio Vanja diretto da Mario Missiroli, con Anna Maria Guarnieri e Glauco Mauri. Nel 1978-79 è Viola nella Dodicesima notte, per la regia di Giorgio De Lullo, e Angelica ne Il malato immaginario con Romolo Valli. Nel 1981 si lega sentimentalmente e artisticamente a Gabriele Lavia, iniziando a recitare ne I masnadieri di Schiller. Lavia la dirige soprattutto in ruoli femminili molto forti come Giocasta, Lady Macbeth, Ofelia e La signorina Giulia. Nel 1995 interpreta Il giardino dei ciliegi nel ruolo della madre Liuba. Successivamente ricopre il ruolo di Marianne in Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman. La coppia si separa nel 2001: la Guerritore incontra Giancarlo Sepe ed è con lui in spettacoli di teatro/danza come Madame Bovary, Carmen e La signora delle camelie.

Accanto alla carriera teatrale porta avanti anche quella televisiva e cinematografica: nel 1976 è accanto a Marcello Mastroianni nel film Signore e signori, buonanotte, nel 1977 è protagonista del primo sceneggiato Rai a colori, Manon Lescaut. Al cinema interpreta dal 1984 al 1986 quattro film erotici, che la consacrano come sex symbol del cinema italiano[8]: fa scandalo il suo film sull'incesto Fotografando Patrizia di Salvatore Samperi (1984). Ricopre poi il ruolo di co-protagonista accanto a Laura Antonelli ne La venexiana di Mauro Bolognini (1986). Anche Gabriele Lavia l'ha diretta in due film dal forte contenuto sessuale: Scandalosa Gilda (1985) e Sensi (1986).

Torna in Rai per sua decisione solamente nel 1997 con Costanza di Pierluigi Calderoni e nel '99 con L'amore oltre la vita. Nel marzo 2004 la troviamo nel ruolo di Ambra in Amanti e segreti, e due anni più tardi in quello di Ada Sereni nel film in due puntate Exodus: i clandestini del mare. Lavia la dirige insieme a Giancarlo Giannini, Raoul Bova e Michele Placido nel grande successo La lupa (1996). Nel 2007 invece iniziano le riprese di Un giorno perfetto di Ferzan Özpetek, che conquista consensi al Festival del cinema di Venezia nel 2008.

A marzo 2008 viene chiamata da Mimmo Calopresti per interpretare la madre di uno dei ragazzi uccisi nel film documentario sulla tragedia della Thyssen-Krupp, La fabbrica dei tedeschi. A maggio lavora sul set dell'amico Pappi Corsicato per una partecipazione nel film che segna il ritorno del regista, Il seme della discordia. A settembre-ottobre 2008 gira La bella gente con Antonio Catania e Elio Germano, per la regia di Ivano De Matteo. La pellicola vince il Festival di Annecy e riscuote in Francia notevole successo. Nel 2009 è stata impegnata nelle riprese di Sant'Agostino nel ruolo di Monica con Alessandro Preziosi e la regia di Christian Dugay, produzione Lux Films. La miniserie televisiva è andata in onda su Rai 1 nel gennaio 2010. Sempre sulla rete primaria, l'anno successivo ritorna con la serie Rossella, regia di Gianni Lepre. Nel cinema ottiene un altro grande successo con La peggior settimana della mia vita di Alessandro Genovesi.

Ma è nel teatro che Monica Guerritore trova la sua via, anche come interprete-regista, drammaturga di spettacoli di grandissimo successo come Giovanna d'Arco[9] e Dall'Inferno all'Infinito[10]. Il 25 febbraio 2011 le viene consegnato il premio Moriconi come "Protagonista della scena". L'importante riconoscimento internazionale è stato assegnato all'artista per la sua forte personalità artistica e per la passionalità delle interpretazioni teatrali e cinematografiche. Il primo maggio 2012 è andata in onda la commedia di Eduardo De Filippo Sabato, domenica e lunedì in cui la Guerritore ha interpretato il personaggio di Rosa Priore. In quest'occasione si registra una polemica piuttosto accesa con il giornalista Bruno Vespa. Quest'ultimo, per motivare l'assenza dell'attrice nella puntata di Porta a Porta dedicata alla commedia eduardiana, asserisce che è molto malata. Di fronte alla secca smentita dell'interessata Vespa è costretto a chiedere pubblicamente scusa.

Con Mi chiedete di parlare, un testo su Oriana Fallaci da lei scritto e interpretato, conquista il Festival di Spoleto (luglio 2011) e gira per due stagioni. Nel 2011 è nominata dal Presidente Giorgio Napolitano, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno nel campo delle arti e della cultura. Nell'aprile del 2012 torna al Piccolo Teatro, per la prima volta dal 1974, con lo spettacolo Mi chiedete di parlare, registrando il tutto esaurito. Nel febbraio 2013 esordisce con il musical End of the Rainbow di Peter Quilter per la regia di Juan Diego Puerta López. In quest'opera, incentrata sulla figura della celebre Judy Garland, la Guerritore canta dal vivo. Nel febbraio 2013 va in onda Trilussa con Michele Placido. Nella fiction interpreta Rossa Tomei, la donna del popolo che fu accanto al poeta per tutta la vita e che alla morte di lui, sfrattata, morì sola e in povertà.

Nel 2014 è presidente della giuria del Premio Campiello. A ottobre dello stesso anno è a fianco di Giovanni Nuti, con lo spettacolo Mentre rubavo la vita folle e commovente, su poesie di Alda Merini, musiche dello stesso Nuti e regia di Mimma Nocelli. A febbraio 2015 è regista e interprete di Qualcosa rimane (Collected stories) del Premio Pulitzer Donald Margulies.[11] È stata candidata ai Nastri D'Argento 2016 come Migliore Attrice per la sua interpretazione ne La bella gente, per la regia di Ivano De Matteo. Nel 2016-2017 apre la stagione del teatro Sistina con il ritorno in scena del musical su Judy Garland End of the Rainbow e riprende per il terzo anno Qualcosa rimane.

Nelle stagioni 2016-17 e 2017-18 porta al successo Mariti e mogli che riscrive, dirige e interpreta autorizzata dallo stesso Woody Allen[12]. Riprende a grande richiesta, dopo 10 anni, Giovanna D'Arco nella tournée 2018-19. Per l'interpretazione nel film Puoi baciare lo sposo (2018) si aggiudicò nel 2018 il Premio Flaiano[13]. Dal 2019 è regista è interprete de L'anima buona di Sezuan (2019) nella versione del suo maestro, Giorgio Strehler (1981).

Attiva soprattutto in teatro fin da quando, a 16 anni, esordì a Milano sotto la direzione di Giorgio Strehler, ha costituito per circa vent'anni un sodalizio, artistico e sentimentale, con il regista Gabriele Lavia insieme a cui ha rappresentato, in scena e su pellicola, opere di autori moderni e contemporanei come von Kleist (Il principe di Homburg), Čechov (Il giardino dei ciliegi, Zio Vanja), Ibsen (Spettri), Strindberg (Il padre, La signorina Giulia), Pirandello (Sei personaggi in cerca d'autore), Sartre (Il diavolo e il buon Dio), Bergman (Scene da un matrimonio) ma anche classici come Shakespeare (Amleto, Macbeth, Riccardo III) o Molière (Il malato immaginario).

Sul grande schermo, soprattutto nella prima parte della sua carriera, ha affrontato temi di rilevanza sociale come la sessualità adolescenziale (La prima volta, sull'erba), il perbenismo borghese sul tema dell'aborto (Stato interessante, Eutanasia di un amore), o anche incesto e adulterio (Fotografando Patrizia, Scandalosa Gilda). Nel nuovo millennio si è cimentata anche nella regia teatrale con la messa in scena di lavori contemporanei di Brecht (L'anima buona di Sezuan), Woody Allen (Mariti e mogli) e anche di sé stessa (Mi chiedete di parlare). Nel gennaio del 2014 debutta con lo spettacolo "Ginger e Fred", tratto dal film di Federico Fellini di cui firma l'adattamento, ed è regista e interprete insieme a Massimiliano Vado. Per meriti artistici è insignita dal 2011 dell'onorificenza di commendatore al merito della Repubblica.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Ha due figlie, Maria Fragolina Lavia (1989) e Lucia Lavia (1992), avute dal primo marito Gabriele Lavia. Alla fine degli anni settanta ha avuto una relazione con l'attore Giancarlo Giannini e una con Giancarlo Leone. Dal 2001 è la compagna dell'ex presidente della Rai, professore di diritto costituzionale ed ex parlamentare del PD Roberto Zaccaria, attualmente presidente del CIR-Rifugiati, con il quale si è sposata nel 2010.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Regie teatrali[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanna D'Arco (2005-2009)
  • Teresa d'Avila (2005)
  • Dall'inferno all'infinito (2008-2010)
  • Amore e psyche (2009-2010)
  • Mi chiedete di parlare (2011-2013)
  • Qualcosa rimane (2016)
  • Mariti e mogli (2017-2018)
  • L'anima buona di Sezuan (2019)

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Audiolibri[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Monica Guerritore, La forza del cuore, Mondadori, 2010, ISBN 9788804596509
  • Monica Guerritore, Quel che so di lei. Donne prigioniere di amori straordinari, Longanesi, 2019, ISBN 9788830453302

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 2011[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Edgarda Ferri, La "fortuna" di Anja, in La Stampa, n. 119, 31 maggio 1974, p. 7. URL consultato il 20 marzo 2021.
  2. ^ Monica Guerritore: «Mio nonno, luminare della medicina partito da un paesino calabrese», in Corriere della Calabria, Lamezia Terme, 18 novembre 2020. URL consultato il 20 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2021).
  3. ^ La Provincia premia la calabresità di Monica Guerritore (PDF), su sosed.eu. URL consultato il 19 marzo 2013.
  4. ^ Ettore Mo, De Sica jr. recita per «papà» ma punta al Festival di Sanremo, in Corriere della Sera, 22 gennaio 1973, p. 6.
  5. ^ Strehler prova al Piccolo «Il giardino dei ciliegi» (PDF), in l'Unità, 15 marzo 1974, p. 7. URL consultato il 19 marzo 2021.
  6. ^ Borghesia senza fascino, in Stampa Sera, n. 122, 7 giugno 1975, p. 7.
  7. ^ Shakespeare diabolico e Molière in bicicletta, in Stampa Sera, n. 143, 3 luglio 1975, p. 6. URL consultato il 19 marzo 2021.
  8. ^ Film stasera sulla tv in chiaro: FOTOGRAFANDO PATRIZIA (sab. 10 maggio 2014), nuovocinemalocatelli.com, 10 maggio 2014.
  9. ^ http://www.monicaguerritore.it/teatro/giovanna.html
  10. ^ http://www.monicaguerritore.it/dallinfernoallinfinito.php
  11. ^ Qualcosa rimane, su monicaguerritore.it. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  12. ^ Corriere della Sera, 10 marzo 2017, p. 53
  13. ^ Premio per l'interpretazione, su premiflaiano.com, Premio Flaiano. URL consultato il 20 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2019).
  14. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.
  15. ^ Scene da un matrimonio, su archivio.teatrostabiletorino.it. URL consultato il 18 maggio 2022.
  16. ^ Guerritore sig.ra Monica, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 20 marzo 2021.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN39637920 · ISNI (EN0000 0000 6302 0659 · SBN LO1V258436 · LCCN (ENno2010052695 · GND (DE141403578 · BNE (ESXX1288715 (data) · BNF (FRcb14655786g (data) · J9U (ENHE987007444871405171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2010052695