Minotauria fagei
Minotauria fagei | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Chelicerata |
Classe | Arachnida |
Ordine | Araneae |
Sottordine | Araneomorphae |
Superfamiglia | Dysderoidea |
Famiglia | Dysderidae |
Sottofamiglia | Harpacteinae |
Genere | Minotauria |
Specie | M. fagei |
Nomenclatura binomiale | |
Minotauria fagei Kratochvil, 1970 | |
Sinonimi | |
Stalita cretica |
Minotauria fagei KRATOCHVIL, 1970 è un ragno appartenente al genere Minotauria della famiglia Dysderidae.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
I primi esemplari di questo genere sono stati rinvenuti nell'aprile del 1900 dall'entomologo austriaco Carl Attems nel Labirinto di Gortyna, un'antica cava sotterranea sita nei pressi della città minoica di Gortyna. Data la località di ritrovamento, il nome fu attribuito in riferimento al mitologico Minotauro che vi avrebbe abitato[2].
Il nome proprio deriva dall'aracnologo francese Baptiste-Louis Fage (1883-1964)[2].
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Sono ragni di dimensioni medio-grandi.
Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]
Gli esemplari rinvenuti provengono dalla località cretese di Spilaio tou Melidonion nell'unità periferica di Rethymnon[2].
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
Attualmente, al 2010, non sono note sottospecie.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ disconosciuto
- ^ a b c Note sul genere Minotauria Kulczyn'ski, 1903 con ridescrizione del maschio di M. fagei (Kratochvíl, 1970) stat.nov. (Araneae, Dysderidae) (PDF), su boegan.it. URL consultato il 19 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- World Spider Catalog, 11.0 URL consultato il 19 settembre 2010, su research.amnh.org.
- Note sul genere Minotauria Kulczyn'ski, 1903 con ridescrizione del maschio di M. fagei (Kratochvíl, 1970) stat.nov. (Araneae, Dysderidae) URL consultato il 19 settembre 2010 (PDF), su boegan.it. URL consultato il 19 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).