Carla Gravina

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Carla Gravina

Deputata della Repubblica Italiana
Durata mandato23 ottobre 1980 –
11 luglio 1983
LegislaturaVIII
Gruppo
parlamentare
Comunista
CircoscrizioneMilano
Incarichi parlamentari
Componente della II Commissione (Interni) dal 26 gennaio 1981 all'11 luglio 1983
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
ProfessioneAttrice

Carla Gravina (Gemona del Friuli, 5 agosto 1941) è un'attrice e politica italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un colonnello dell'esercito originario di Montagano, in Molise, esordisce al cinema quindicenne in Guendalina di Alberto Lattuada (1957) e, da allora, inizia una lunga carriera che la porterà a diventare una delle maggiori interpreti del cinema e del teatro italiano. Ancora poco più che adolescente, nel 1958, figura fra gli interpreti di Padri e figli, sceneggiato televisivo diretto da Guglielmo Morandi, e nel film culto I soliti ignoti di Mario Monicelli. Nel 1959 è valletta nel programma televisivo Il Musichiere, condotto da Mario Riva, facendo coppia con Patrizia Della Rovere.

Carla Gravina in Esterina (1959)

A partire dagli anni sessanta inizia a lavorare in teatro. Debutta nel 1960 interpretando Giulietta a Verona nell'ambito del Festival Shakespeariano, insieme a Gian Maria Volonté, che diviene suo compagno di vita per molti anni, e con cui condivide anche un forte impegno politico. Dopo anni di impegno teatrale, nel 1967 torna al cinema con ruoli più maturi, interpretando I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e, l'anno successivo, Banditi a Milano di Carlo Lizzani accanto a Volonté. Di tutt'altro genere il ruolo dell'indemoniata Ippolita Oderisi nel film L'anticristo (1974), di Alberto De Martino.

Dal 1967 al 1974 la Gravina è protagonista degli spot pubblicitari diretti da Mario Fattori della gomma da masticare Brooklyn, girati a New York, terminanti con l'immagine del ponte di Brooklyn che venivano trasmessi nel programma televisivo Carosello.[1] Nel 1974 il contratto però viene stracciato dal committente, Egidio Perfetti, quando scopre che la Gravina è apparsa nuda in un film.[1][2] Nel 1971 è protagonista, con Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda, del film di Philippe Labro Senza movente, thriller a sfondo psicologico ambientato a Nizza. Oltre al teatro e al cinema, partecipa anche a diversi sceneggiati televisivi, tra i quali Madame Bovary (1978) e il famosissimo Il segno del comando del 1971. Nel 1980-81 è coprotagonista, con Gian Maria Volonté, della commedia di Arthur Schnitzler, Girotondo, per la regia dello stesso Volonté.

Convinta ormai che sia il cinema che la televisione non abbiano più bisogno di attrici della sua età e del suo calibro[3], a partire dagli anni ottanta li abbandona progressivamente, per dedicarsi principalmente al teatro, dove è diretta dai massimi registi italiani, tra cui Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Giancarlo Cobelli. Tra le interpretazioni più significative spicca quella di Mirandolina ne La locandiera di Carlo Goldoni. Conclude la carriera cinematografica nel 1993, con il film Il lungo silenzio, di Margarethe von Trotta e nel novembre 1998 fa parte, assieme ai registi Giuliano Montaldo, Mario Brenta, Ennio Marzocchini, e all'attore Massimo Ghini, della giuria della XIII edizione di France Cinema a Firenze.[4]

Carla Gravina nello sceneggiato televisivo Il segno del comando (1971)

Abbandonato anche il teatro, si allontana dalle scene, ritirandosi a vita privata alla fine del secolo. Nel dicembre 2012, dopo anni di silenzio, concede un'intervista, nella quale l'ex attrice parla delle scelte che l'hanno indotta a maturare la decisione di abbandonare le scene.[5]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Candidata per il PCI alle elezioni politiche del 4 giugno 1979, risulta prima dei non eletti nel collegio di Milano-Pavia. Come tale, subentrò a Luigi Longo, alla morte di quest'ultimo, sedendo tra i banchi della Camera dei deputati dal 23 ottobre 1980 all'11 luglio 1983.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Carla Gravina ha avuto una lunga relazione con l'attore Gian Maria Volonté, dalla quale, nel 1961, è nata la figlia Giovanna Gravina, che fu registrata con il cognome della madre, dal momento che Volonté, all'epoca, era sposato con Tiziana Mischi e, per legge, non poteva riconoscere la paternità sulla figlia. All'epoca, la vicenda suscitò scandalo e costò all'attrice la perdita di una serie di contratti.[6]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Altri premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2011, in occasione dei suoi settant'anni, la Cineteca del Friuli di Gemona le dedica la proiezione di due film che valsero all'attrice riconoscimenti importanti: Il lungo silenzio, di Margarethe von Trotta (1993), e Amore e chiacchiere, di Alessandro Blasetti (1957).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Marco Giusti, Il grande libro di Carosello. E adesso tutti a nanna..., 3ª edizione, Sperling & Kupfer Editori, 1996, pp. 186-187, ISBN 88-200-2080-7.
  2. ^ Stracult - Carosello 60 anni, 14 luglio 2017, Rai 2
  3. ^ Maria Grazia Gregori, Carla Gravina: «Il cinema uccide le quarantenni», in Corriere della Sera, 1983.
  4. ^ France Cinema, omaggi a Aimee e Clouzot, in Corriere della Sera, 2 novembre 1998.
  5. ^ Paola Milli, La scelta di Carla - "Ho voluto riprendermi la vita": il lungo addio della Gravina dalle scene non nasconde segreti né follie, solo “ascoltare” altre passioni e viverle., su USITmedia, 23 dicembre 2012. URL consultato il 22 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  6. ^ Giovanna Gravina, figlia di Gian Maria Volonté: « Era dolcissimo, ma non faceva sconti», in Vanity Fair, 19 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2012).

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Controllo di autoritàVIAF (EN119846588 · ISNI (EN0000 0001 1456 0912 · SBN RAVV088762 · LCCN (ENnr99005484 · GND (DE1062392132 · BNE (ESXX1319594 (data) · BNF (FRcb13950760z (data) · CONOR.SI (SL236697955 · WorldCat Identities (ENlccn-nr99005484