Prato (Italia): differenze tra le versioni

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===Storia contemporanea===
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[[Immagine:Prato Italy aerialview1.jpg|thumb|300px|right|Veduta aerea del centro cittadino negli anni sessanta]]
[[Immagine:Ciminiera di prato.JPG|thumb|150px|Una ciminiera, elemento tipico dello ''skyline'' cittadino]]
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Dopo l'[[Unità d'Italia]] si ebbe una fortissima [[industrializzazione]] (soprattutto nel settore [[tessile]]) e cominciò un'incredibile crescita demografica, che fece uscire la città dalla cerchia di mura trecentesche e la portò ad inglobare pian piano i borghi circostanti, con la popolazione cittadina passata dai 50000 abitanti del 1901 agli oltre 180000 del 2001.
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Versione delle 20:03, 17 mar 2007

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati di Prato, vedi Prato (disambigua).

Template:Comune Prato è un comune di 185.538 abitanti[1] capoluogo della provincia omonima. La città è famosa in Italia e nel mondo per la produzione di stoffe. Negli ultimi anni è stata protagonista di un notevole boom demografico e, attualmente, è la seconda città toscana e la terza dell'Italia centrale per numero di abitanti.

Geografia

La città di Prato si trova tra Pistoia e Firenze e si estende per circa 100 km². È posta ai piedi del monte della Retaia (768 metri), ultima cima della Calvana. Il punto più alto del comune è la cima del monte Cantagrilli (818 metri). L'altitudine minima è di 32 metri, in corrispondenza delle Cascine di Tavola. È attraversata dal fiume Bisenzio, affluente del fiume Arno.

Storia

Preistoria e storia antica

Alcuni ritrovamenti testimoniano che il territorio collinare circostante Prato risultava già abitato sin dal Paleolitico.

La piana venne successivamente abitata dagli Etruschi. Grande scalpore ha suscitato la notizia, nel 1998, del ritrovamento dei resti di una città etrusca (fino ad allora sconosciuta) nell'area di Gonfienti, a ridosso del comune di Campi Bisenzio: fino a quel momento si pensava che prima del Medioevo non esistesse nessun insediamento stabile nella zona. Gli scavi hanno dimostrato che la città, i cui reperti risalgono al VI secolo a.C., non era affatto piccola, e vi era praticata già a quell'epoca la tessitura e la filatura.[2]

Uno studioso ha addirittura avanzato l'affascinante ipotesi (basandosi su alcuni toponimi della zona) che questa possa essere la mitica Camars (o Clusium), patria del re Porsenna, e che in queste zone possa trovarsi la sua mitica tomba. In effetti la città aveva assi viari ben pianificati (indicanti quindi una presenza costante nel territorio di genti etrusche), con una strada di oltre dieci metri di larghezza e di una villa di circa 1450 mtq dotata di una rete di canali idrici, attualmente la più grande villa arcaica rinvenuta, ricca di ceramiche greche a figure rosse e nere, verso cui spicca l'attribuzione ad uno dei più importanti artisti greci del V secolo, (Douris).

La città, anche se intuibile solo parzialmente per la rapida urbanizzazione nella sua area, era quasi certamente collegata commercialmente a Misa-Marzabotto al fine di favorire gli scambi attraverso l'Appennino, e decadde quasi improvvisamente al termine del V secolo a.C., forse a causa di un'alluvione.[3]

Infine la piana fu abitata dai Romani (vi passava la via Cassia, nel tratto che collegava Firenze con Pistoia, sulla via per Luni). Il territorio dove sorge oggi Prato però era destinato alla centuriazione e non ad insediamenti umani.

Storia medievale

Nell'Alto Medioevo la zona venne occupata da Longobardi e Bizantini.

La storia della città vera e propria è testimoniata a partire dal X secolo, quando si hanno notizie dei due villagi distinti di Borgo al Cornio (corrispondente a quattro strade incrociate a scacchiera appena a sud dell'attuale Piazza del Duomo) e di Castrum Prati (corrispondente all'area antistante l'attuale Castello dell'Imperatore e dove si trova il nome di una chiesa intitolata a S.Maria in castello). Questi due nuclei urbani si fusero nel corso dell'XI secolo ed i signori del Castrum Prati, gli Alberti, ottennero l'investitura imperiale di "conti di Prato". Nello stesso periodo venne conclusa l'opera di bonifica della Piana e la costruzione del sistema idrico, che regolava il corso del fiume Bisenzio (grazie alla pescaia detta Cavalciotto, presso Santa Lucia, tuttora esistente), e ne incanalava le acque in una fitta rete di gore, che servivano per far funzionare le gualchiere, cioè gli opifici tessili.

Dopo l'assedio del 1107 da parte delle truppe di Matilde di Canossa, i conti Alberti si ritirarono nei propri castelli della Val di Bisenzio e l'abitato cominciò a costituirsi come libero Comune. Per due secoli Prato conobbe una forte espansione urbana (vennero raggiunti i 12000 abitanti), dovuta alla fiorente industria della lana e alla forte devozione verso una reliquia appena giunta: la Sacra Cintola. L'urbanizzazione è testimoniata dalla necessità di costruire due nuove cerchie di mura, una intorno alla metà del XII secolo e l'altra a partire dal 1300. Nel 1326, per sottrarsi alle mire espansionistiche di Firenze, e alle proprie lotte interne tra le famiglie più possidenti per il controllo amministrativo, la città si sottomise alla Signoria di Roberto d'Angiò, re di Napoli. Il 23 febbraio 1351 Giovanna d'Angiò vendette la città a Firenze per 17500 fiorini d'oro, e a quest'ultima città rimase successivamente legata fino ai giorni nostri.

Storia moderna

Nonostante la perdita della libertà, Prato continuò a svilupparsi nei secoli seguenti, seguendo le sorti di Firenze, prima sotto la dinastia dei Medici, quindi con la Repubblica Fiorentina dal 1494. A causa di questo, l'esercito della Lega Santa (creata fra il Papa Giulio II e gli Spagnoli) cinse d'assedio sotto il comando di Raimondo de Cardona, conquistò e devastò Prato il 29 agosto 1512. Tale saccheggio (noto come Sacco di Prato) segnò profondamente la vita della città e l'inizio del declino, che durò per diversi secoli.

Nel 1653 Prato ottenne finalmente il tanto ambito status di Città e di Diocesi (quest'ultima era limitata soltanto all'interno delle mura cittadine e con il Vescovo in comunione con Pistoia). Tale titolo diede un nuovo sviluppo all'economia e all'urbanizzazione locale. Nel XVIII secolo, con la salita dei Lorena alla guida del Granducato di Toscana, la città venne abbellita e conobbe anche un enorme sviluppo culturale, che veniva promosso dagli stessi granduchi.

Storia contemporanea

Veduta aerea del centro cittadino negli anni sessanta
Una ciminiera, elemento tipico dello skyline cittadino

Dopo l'Unità d'Italia si ebbe una fortissima industrializzazione (soprattutto nel settore tessile) e cominciò un'incredibile crescita demografica, che fece uscire la città dalla cerchia di mura trecentesche e la portò ad inglobare pian piano i borghi circostanti, con la popolazione cittadina passata dai 50000 abitanti del 1901 agli oltre 180000 del 2001.

Per descrivere l'industra tessile della città, lo storico Emanuele Repetti nell'Ottocento definì Prato "la Manchester della Toscana". Inoltre, la concentrazione di opifici tessili era così elevata che Prato divenne famosa come la città dalle cento ciminiere.

Nel secondo dopoguerra, quando il progresso tecnologico rese obsoleti i vecchi opifici, le grandi ciminiere in mattoni sparirono, tranne alcune che sono tutt'ora in piedi in quanto reperti di archeologia industriale, come quella della Cimatoria Campolmi.

Dopo la consistente immigrazione proveniente dal Sud degli anni sessanta e settanta, a partire dagli anni novanta, la città è stata meta di una immigrazione extracomunitaria molto consistente.

Fino al 1992 Prato, come tutti gli altri comuni della sua provincia, faceva parte della provincia di Firenze. Quell'anno furono istituite 8 nuove province in Italia, tra cui quella di Prato, al fine di meglio amministrare un territorio in crescita continua di abitanti.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

L'immigrazione cinese

La comunità cinese è stimata, tra registrati e clandestini, in circa 10-15.000 abitanti, corrispondenti al 7-10% della intera popolazione comunale, e proviene dalla provincia cinese di Wenzhou. In alcuni quartieri di Prato la concentrazione di cinesi è tale che gran parte delle attività commerciali hanno cartelli e insegne in sola lingua cinese. Le attività italiane a Prato stanno cercando di aiutare l'integrazione della comunità cinese: per esempio alcune banche forniscono depliant e informazioni in bacheca anche in lingua cinese.

Luoghi d'interesse

Molti edifici, soprattutto quelli medievali, sono caratterizzati dall'uso di materiali reperiti localmente. In particolare sono stati usati spesso due tipi di marmi, di diverso colore, che hanno dato luogo ad una bicromia negli edifici, caratteristica dell'area pratese e di parte di quella fiorentina. I marmi usati sono:

Monumenti principali

La Cattedrale

Chiese

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Prato.

Santuari mariani

Nella città esistono quattro chiese sorte in seguito a degli eventi miracolosi, legati a quattro immagini raffiguranti la Madonna. Due chiese si trovano nel centro storico (S.Maria delle Carceri e S. Maria del Giglio), le altre due sorsero all'esterno della città.

Altre chiese

La facciata di S.Francesco

Palazzi e ville

Altri monumenti

Natura

Cultura

Scuole e Istituzioni culturali

Feste e Fiere

Corteggio Storico

A Prato si celebra l'8 settembre, giorno della natività della Madonna. Per rendere omaggio alla Sacra Cintola, ogni anno si svolge il Corteggio Storico, cioè la sfilata in costume lungo le vie del centro, a cui partecipano gli armati di Città, il Corpo dei Valletti Comunali e altre centinaia di figuranti provenienti da varie città d'Italia. La processione termina in Piazza del Duomo, dove si ha l'evento più solenne della giornata: l'ostensione del Sacro Cingolo.

Il programma della festa è arricchito da varie esibizioni che si tengono per tutta la giornata in vari punti del centro storico, Ad esempio l'esibizione degli sbandieratori, la gara di tiro con l'arco, il mercato medievale con rievocazioni degli antichi mestieri e tradizioni, gli spettacoli musicali, i fuochi d'artificio.

Musei e gallerie

Pratesi Famosi

Lo stesso argomento in dettaglio: Personalità legate a Prato.

Deceduti:

In vita:

Associazioni Culturali e Ricreative

Parte importante del tessuto socio-culturale pratese sono le Case del popolo vedi Arci comitato territoriale di Prato

Economia

L'economia di Prato è storicamente basata sull'industria tessile, anche se con il crescere degli abitanti essa si è diversificata, destinandosi prevalentemente nei servizi, tra i quali spiccano quelli bancari, assicurativi e delle libere professioni.

Amministrazione comunale

Template:ComuniAmministrazione

Quartieri e Frazioni

Elenco delle frazioni di Prato:

Borgonuovo, Cafaggio, Canneto, Capezzana, Carteano, Casale, Castelnuovo, Cerreto, Chiesanuova, Coiano, Figline, Filettole, Fontanelle, Galcetello, Galceti, Galciana, Gonfienti, Grignano, I Ciliani, I Lecci, Il Cantiere, Il Guado, Il Pino, Il Soccorso, Iolo, La Castellina, La Conca, La Dogaia, La Macine, La Pietà, La Querce, Le Badie, Le Caserane, Le Fonti, Le Fornaci, Maliseti, Mazzone, Mezzana, Narnali, Paperino, Pizzidimonte, Reggiana, San Giorgio a Colonica, San Giusto, San Paolo, Santa Cristina a Pimonte, Santa Lucia, Santa Maria a Colonica, Sant'Andrea, Sant'Ippolito, Tavola, Tobbiana, Vergaio, Viaccia, Villa Fiorita.

Narnali

La frazione di Narnali si estende lungo via Pistoiese, nella circoscrizione Ovest della città, è nata nel basso medioevo. Conserva lo "Spedale di Santa Maria", chiesa sconsacrata che funzionava come rifugio per i pellegrini. Ha subito un forte sviluppo urbanistico nel secondo dopoguerra, in concomitanza con la forte crescita dell'industria tessile cittadina. È stata sede per decenni dello storico lanificio di proprietà della famiglia di Edoardo Nesi, noto scrittore e giornalista Pratese. Vi è nato l'attore e regista comico Francesco Nuti e il protagonista del suo film Il signor Quindicipalle (1998) ha avuto il nome di Francesco Da Narnali.

Paperino

La frazione di Paperino guadagnò notorietà negli anni ottanta del XX secolo grazie al film "Ad ovest di Paperino" con Alessandro Benvenuti, Athina Cenci e Francesco Nuti, nonostante nessuna scena del film fosse girata nella zona.

Vergaio

La frazione di Vergaio è nota perché vi ha abitato l'attore e comico Roberto Benigni.

La "Chinatown"

Negli anni novanta ha assunto sue particolari caratteristiche e una certa fama la zona attorno a via Pistoiese, dove è andata a concentrarsi buona parte della popolazione cinese presente in città prendendo così il nome di "Chinatown".

Circoscrizioni

Il territorio comunale è suddiviso in cinque circoscrizioni amministrative: Nord, Est, Sud, Ovest e Centro.[5]

Quartieri del centro storico

I due assi viari principali del centro storico, incrociandosi in piazza del Comune, dividono il centro in quattro quartieri:

  • Giuntalodi (Nord-Nord-Ovest)
  • Inghirami (Est-Nord-Est)
  • Cicognini (Sud-Sud-Est)
  • Datini (Ovest-Sud-Ovest)

L'asse che taglia il centro da Sud-Sud-Ovest a Nord-Nord-Est è costituito da via Santa Trinita, piazza San Francesco, via Bettino Ricasoli, corso Giuseppe Mazzoni, piazza del Duomo e via Gaetano Magnolfi; l'altro asse, che va da Ovest-Nord-Ovest a Est-Sud-Est, percorre via San Vincenzo, piazza San Domenico, via Cesare Guasti, via fratelli Cairoli e via Giuseppe Mazzini.

Città gemellate

Sport

Calcio

La squadra cittadina è l'Associazione Calcio Prato - serie C2 - 1 Coppa Italia Serie C.

Rugby

La squadra cittadina è I Cavalieri Prato - serie A e C.

Calcio a 5

La squadra cittadina è il Prato Calcio a 5 - serie A2 - 2 Scudetti; 2 Coppa Italia; 2 Supercoppa Italiana.

Hockey Pista

La squadra cittadina è la Prato Ecoambiente - serie A1 - 1 Scudetto; 1 Coppa Italia.

Pallamano

La squadra cittadina è l'Al.Pi. Prato - serie A1 Elite - 2 Scudetti; 2 Coppa Italia.

Ciclismo

Prato è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Ogni anno a settembre si svolge il Gran Premio Industria e Commercio, giunto nel 2006 alla 61ª edizione.

Pallanuoto

Nel 1999 Prato ospitò i campionati europei femminili di pallanuoto.

Cucina

Dialetto

Il dialetto pratese non si discosta molto dal fiorentino. L'unica particolarità fonetica, tra l'altro diffusa in modo parziale, è l'eliminazione della t e della c intervocalica; si nota cioè una gorgia toscana particolarmente rafforzata. Ad esempio spettacolo e capìto diventano spettàolo e capìo. Un ulteriore esempio è il motto popolare citato fra le Curiosità.

Prato nel Cinema

Film ambientati a Prato (anche parzialmente, ordine cronologico):

Curiosità

  • Prato, pur essendo una città relativamente giovane, divenne in poco tempo un centro economico e religioso di tutto rispetto, e dovette lottare per affrancarsi dal controllo politico di Firenze e da quello religioso di Pistoia (Prato avrà un vescovo residenziale solo nel 1954). Le rivalità con queste due città sopravvivono ancora oggi nel folklore.
  • Esiste un motto popolare pratese che recita:

«Son di Prao e vogl'esse' rispettao, pos'i sasso e mang'i'bbao»

  • Che fra Prato e Firenze non corresse buon sangue, lo documenta anche Dante nella Divina Commedia, nella sua invettiva contro Firenze (Godi, Fiorenza...), dove ne profetizza l'imminente declino:

«Ma se presso al mattin del ver si sogna,
tu sentirai di qua da picciol tempo
di quel che Prato, non ch'altri, t'agogna.
»

  • Negli anni novanta, quando l'amministrazione comunale realizzò decine di rotonde per migliorare la viabilità cittadina, i cittadini incominciarono a riferirsi scherzosamente a Prato come la città dalle cento rotonde.

Note

  1. ^ Prato in cifre: residenti alla data attuale
  2. ^ La notizia del ritrovamento è stata pubblicata anche sul quotidiano londinese The Times.
  3. ^ Attualmente, la mancanza di fondi ha arrestato il proseguimento e la messa in sicurezza degli stessi scavi, e la costruzione del nuovo Interporto toscano minaccia la prosecuzione dei lavori e l'esistenza stessa dei reperti.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Le circoscrizioni amministrative del comune di Prato
  6. ^ a b c d e f g h i j k Notizie nostre - Prato palcoscenico ideale per il cinema italiano.
  7. ^ Toscana TV [1]
  8. ^ Documenti - La resistenza a Prato. Medaglia d'argento

Bibliografia

  • Franco Cardini, Storia illustrata di Prato dalle origini a Chinatown, Pacini editore, 2004
  • Claudio Cerretelli, Prato e la sua provincia, 1995
  • Giuseppe Marchini, Prato guida artistica, APT Prato, 1978

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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