Chiesa di San Silvestro (L'Aquila): differenze tra le versioni

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Versione delle 16:57, 2 nov 2014

Coordinate: 42°21′17.24″N 13°23′48.95″E / 42.35479°N 13.39693°E42.35479; 13.39693[1]
Chiesa di San Silvestro
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
LocalitàL'Aquila
IndirizzoPiazza San Silvestro - 67100 L'Aquila AQ
Coordinate42°21′17.24″N 13°23′48.95″E / 42.35479°N 13.39693°E42.35479; 13.39693{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareSilvestro I papa
DiocesiArcidiocesi dell'Aquila
Stile architettonicoromanico, gotico
Inizio costruzioneXIV secolo
CompletamentoXX secolo
Sito webwww.chiesadisansilvestro.it

La chiesa di San Silvestro è un edificio religioso dell'Aquila. Come la quasi totalità delle chiese aquilane deve la sua realizzazione agli abitanti di uno dei castelli vicini, in questo caso Collebrincioni[2], che contribuirono così alla fondazione della città nel XIII secolo.

Storia

Venne edificata nella prima metà del XIV secolo[3], a poca distanza dal perimetro occidentale delle Mura, nel luogo dove, con ogni probabilità, era situata una precedente costruzione duecentesca[4].

Tra il Quattrocento e il Cinquecento, la chiesa risente dell'influenza dell'importante famiglia Branconio, la cui dimora viene costruita proprio adiacente San Silvestro. Nel 1519, viene commissionata al Raffaello da Marino Branconio, e dal figlio Giovanni Battista, protonotario del papa, un dipinto riguardante la Visitazione da inserire nella cappella familiare interna alla chiesa; il dipinto venne poi trafugato dal Viceré di Napoli per ordine di Filippo IV e portato all'Escorial; oggi si trova al Museo del Prado di Madrid[5].

Nel 1703 San Silvestro viene gravemente danneggiata da un violento terremoto: come le altre chiese aquilane[6], venne ricostruita adattandola internamente allo stile dell'epoca, il barocco. Più tardi, nel tardo Ottocento viene abbellita da una torre campanaria posta alla destra della facciata principale e, nella seconda metà del Novecento, subisce una complessa e discutibile opera di ripristino che ne ha riportato alla luce le originarie fattezze gotiche[5].

Un altro terremoto nel 2009 l'ha gravemente danneggiata provocando il crollo di alcuni elementi scultorei posti sul prospetto laterale, profonde fessurazioni sullo stesso prospetto ed un importante lesione con principio di crollo sulla torre campanaria[7].

Descrizione

La chiesa è posta, elevata, a coronamento dell'omonima piazzetta immersa nel centro storico dell'Aquila, in una delle zone che meglio conserva l'originaria architettura medievale della città. La piazza è abbellita, sulla destra, dall'imponente Palazzo Branconio, dimora di una delle più importanti famiglie aquilane del Quattrocento. Nella parte retrostante è circondata da un'ampia area verde.

Il portale principale

La facciata

La facciata, preceduta da scalinata, è datata 1350 e si presenta rivestita in pietra bianca e rossa[4]; divisa orizzontalmente da cornice marcapiano, è caratterizzata da un portale romanico, simile a quello delle chiese di Santa Giusta e San Marco, con lunetta raffigurante l'Agnus Dei. In asse con il portale si apre un rosone gotico. Il coronamento orizzontale è costituito di arcatelle cieche a sesto acuto. A lato della navata principale ma restrostante rispetto al piano di facciata, è la torre campanaria risalente a tardo Ottocento[5].

La Visitazione di Raffaello

L'interno

La struttura di San Silvestro appare a tre navate con copertura lignea ed altrettanti absidi finali, il tutto scandito da arcate ogivali su colonne cilindriche[4]. Sulle pareti interne si conservano frammenti di affreschi trecenteschi e quattrocenteschi, la maggior parte dei quali è stata riportata alla luce dal restauro del 1967 che ha eliminate le aggiunte barocche[5]. Gli affreschi sono stati attribuiti al pittore tardo-gotico noto come Maestro di Beffi[8].

In fondo alla navata di sinistra è la cinquecentesca Cappella Branconio, un tempo impreziosita dalla Visitazione di Raffaello. L'opera venne commissionata nel 1517 da Giovan Battista Branconio per conto del padre Marino. Nonostante l'accesa resistenza della cittadinanza aquilana, la tela venne sottratta dalle truppe d'occupazione spagnole nel 1655 e portata all'Escorial. Oggi è conservata al Museo del Prado di Madrid mentre nella cappella campeggia una copia. Sul fondo della navata di destra è, invece, una edicola rinascimentale in pietra[5].

Note

  1. ^ Coordinate prese da OpenStreetMap.
  2. ^ Collebrincioni è oggi una delle frazioni della città
  3. ^ Chiesa di San Silvestro nel sito del Museo Nazionale d'Abruzzo
  4. ^ a b c La via dei monasteri nel sito della Perdonanza Celestiniana
  5. ^ a b c d e Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano 2005, pag. 106
  6. ^ Tra le quali possono essere ricordate le basiliche di San Bernardino e Santa Maria di Collemaggio
  7. ^ I danni del terremoto nella zona di San Silvestro nel sito di Abruzzo Cultura
  8. ^ L'attribuzione del ciclo pittorico alla stessa mano del trittico di Beffi, che ha dato il nome al pittore, si deve a Ferdinando Bologna: scheda sugli affreschi di San Silvestro (Ferdinando Bologna).

Collegamenti esterni