Spagna: differenze tra le versioni

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Versione delle 03:59, 27 lug 2009

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Spagna (disambigua).
Spagna
Spagna - Localizzazione
Spagna - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoSpagna
Nome ufficialeEspaña
Lingue ufficialispagnolo
Altre linguecatalano galiziano basco
CapitaleMadrid  (3.128.600 ab. / 2006)
Politica
Forma di governomonarchia parlamentare
ReJuan Carlos I di Spagna
Primo MinistroJosé Luis Rodríguez Zapatero
Proclamazione1469, unione di Castiglia e Aragona (Reyes Católicos)
Ingresso nell'ONU14 dicembre 1955
Ingresso nell'UE1° gennaio 1986
Superficie
Totale504.645 km² (50º)
% delle acque1,04%
Popolazione
Totale46.157.907 ab. (2008) (28º)
Densità91,4 ab./km²
Nome degli abitantispagnoli
Geografia
ContinenteEuropa
Fuso orarioUTC+1; Isole Canarie UTC
UTC+2 in ora legale
Economia
ValutaEuro
PIL (nominale)1,351,608 mill. milioni di $ (2007) (11º)
PIL pro capite (nominale)30,118 $ (2007) (30º)
ISU (2005)0,949 (alto) (13º)
Consumo energetico0,59 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166ES, ESP, 724
TLD.es, .eu
Prefisso tel.+34
Sigla autom.E
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleMarcha Real
Festa nazionale12 ottobre
Spagna - Mappa
Spagna - Mappa
Altre lingue ufficiali, oltre allo spagnolo (ufficiale in tutto lo stato), sono il catalano, il valenciano, l'aranese (dialetto occitano),il basco, il galiziano nelle rispettive comunità autonome
 
Coordinate: 40°12′N 3°30′W / 40.2°N 3.5°W40.2; -3.5

La Spagna (in spagnolo España, in latino e in italiano arcaico Hispania) è uno Stato democratico sotto forma di monarchia parlamentare dell'Europa sud-occidentale. Assieme a Portogallo, Andorra e Gibilterra forma la penisola iberica. A nordest confina, separata dai Pirenei, con Francia e Andorra, mentre a sud con Gibilterra (colonia del Regno Unito). Nel continente africano, tramite le città autonome di Ceuta e Melilla, sue exclavi, confina col Marocco. Ha dei contenziosi con il Portogallo per la cittadina di Olivenza e per le isole Selvagge che si trovano tra Madera e le Canarie, col Regno Unito per Gibilterra e col Marocco per Ceuta e Melilla. Alla Spagna appartiene infine l' exclave di Llívia, così come l'isola dei Fagiani nel fiume Bidasoa (in condominio con la Francia).

La Spagna ha una superficie di 504.645 km² e conta circa 45.116.894 abitanti (2007). All'interno della penisola iberica la Spagna occupa oltre l'80% del territorio. Fin dal 1561 la capitale è Madrid, che con circa 3 milioni di abitanti è anche la città più popolosa. La lingua ufficiale dello stato è lo spagnolo. Sono parlate inoltre il catalano, il valenciano, il basco, il galiziano che sono lingue ufficiali nelle rispettive regioni autonome e protette dalla Costituzione spagnola. A queste va aggiunta una varietà dell'occitano, l'aranese (aranes) parlato in Val d'Aran, in Catalogna, in regime di coufficialità con il castigliano e il catalano. Sono anche riconosciute dai rispettivi statuti di autonomia il leonese e l'aragonese. Esistono altre lingue all'interno dello Stato che non hanno però carattere ufficiale. Dal 1982 fa parte della NATO.

Dal 1º gennaio 1986 è membro dell'Unione europea.

Etimologia

Lo stesso argomento in dettaglio: Spagna (etimologia del nome).

Il nome di España deriva dal latino Hispania, termine utilizzato dai romani fin dal III secolo a.C., per indicare l'intera penisola iberica e l'insieme delle province, da essi costituite, che successivamente la conformeranno. Tale termine si venne gradualmente ad imporre su quello greco di Iberia, che passò ad avere (ed ha tuttora) connotazioni puramente geografiche. Tuttavia, non avendo la parola Hispania nessuna radice che potesse riallacciarsi al latino antico né all'indoeuropeo, si è molto speculato sulle sue possibili origini, le quali hanno dato luogo a numerose ipotesi.

Ipotesi fenicia

Non solo è la più diffusa, ma è anche quella che storicamente sembra avere maggior fondamento. Secondo tale ipotesi l'etimologia di Hispania potrebbe derivare:

  • dal termine sf(a)n, probabilmente coniglio, visto che la parola fenicia i-shphanim letteralmente indica una procavia. Un'altra versione di questa stessa etimologia sarebbe hi-shphanim, isola dei conigli, o nuovamente delle procavie;
  • dalla radice fenicia span, il cui significato è occulto. Si voleva probabilmente indicare con tale termine un territorio remoto e poco accessibile da parte di un popolo di navigatori, come quello fenicio;
  • dalla parola i-span-ya, costa o isola dei forgiatori o delle forge (di metalli) che trova una sua ragione d'essere dall'intensa attività mineraria e metallurgica delle coste andaluse al tempo in cui i fenici giunsero in Spagna. Ricordiamo a tale proposito che la ricchezza del sottosuolo andaluso fu tra le ragioni per cui essi stabilirono nell'estremo sud penisulare le loro prime e più importanti colonie[1]
  • dal termine fenicio traducibile con nord, in quanto la penisola spagnola si trova al nord del continente africano, terra di provenienza dei punici: si avrebbe quindi i-span-ia, isola del nord

Ipotesi greca

Due sono le principali congetture che si sono fatte su una possibile derivazione di Hispania dal greco:

Ipotesi autoctona

Si basa sulle seguenti etimologie:

  • dal termine ibero di hispalis, occidente, che poi passò a designare la città di Siviglia, la quale in epoca romana diede, sempre secondo i sostenitori di tale ipotesi, il nome all'intera penisola;
  • dal basco Ezpaina, labbro, ma anche bordo, confine o, ancor più probabilmente, Izpania, la cui radice iz entra nella composizione di alcuni sostantivi, fra cui dividere.

Bandiera

Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera spagnola.
Lo scudo presente sulla bandiera.

La bandiera spagnola fu voluta dal re Carlo III nel 1785. È formata da 2 strisce orizzontali rosse e una grande gialla; colori facilmente individuabili in mare. All'interno si notano lo stemma nazionale, formato dell'aggiunto degli stemmi della Castiglia (un castello d'oro su sfondo rosso), Leòn (un leone rampante color porpora), Aragona (4 strisce verticali su sfondo oro), Navarra (catene d'oro su sfondo rosso) e Granata (una melagrana con foglie verdi), sotto una corona reale e tra le due Colonne d'Ercole (che rappresentano lo stretto di Gibilterra) con il distintivo Plus Ultra, in riferimento alla espansione imperiale spagnola.

Geografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Spagna.

Posizione: Penisola Iberica, Europa occidentale.

Morfologia

La forma del territorio spagnolo è tozza e poco articolata. Possiamo distinguervi 3 regioni geografiche:

  1. L'altopiano centrale della Meseta: vasto e semiarido, è di antica formazione ed occupa buona parte dell'area centrale del Paese. È attraversato da catene montuose ed è delimitato a Est dal Sistema Iberico e dalla Sierra Morena a Sud.
  2. Le catene settentrionali: sono costituite dai Pirenei e dalla Cordigliera Cantabrica che corre lungo la costa. La catena dei Pirenei è giovane, mentre i Monti Cantabrici sono più antichi. L'aridità della Meseta e la piovosità della regione atlantica rendono ricca la vegetazione.
  3. Il Sistema Betico, a Sud: è formato da una serie di catene montuose, tra le quali la Sierra Nevada (Mulhacén). Le pianure, poco estese, sono sulle sottili fasce costiere.
Vista di Teide.

Monti

Pianure

Vulcani

Idrografia

Fiumi

I fiumi sono numerosi ma hanno un regime irregolare, che ne limita lo sfruttamento come vie di comunicazione. I principali sono:

Laghi

Non esistono laghi naturali di grandi dimensioni; esistono però numerosi bacini artificiali per l'irrigazione e per l'elettricità. I più estesi prendono il nome, in spagnolo, di pantanos (pantano de Alcántara).

Coste

La costa atlantica nei Paesi Baschi, caratterizzata da paesaggi verdi, scogliere e vento forte

A parte i confini con Francia, Andorra, Gibiterra e Portogallo, la Spagna nel territorio rimanente è completamente circondata dal mare, precisamente dall'Oceano Atlantico a nord, nord-ovest ed un piccolo tratto del sud-ovest, nonché dal Mar Mediterraneo a nord-est, est, sud-est e sud fino alle Colonne d'Ercole. Alla penisola iberica vanno aggiunte le Canarie completamente nell'Atlantico e le Baleari completamente situate nel Mediterraneo.

Per l'enorme lunghezza delle sue coste e la notevole diversità di posizione fra di esse, la Spagna presenta tratti litorali diversissimi. La costa Atlantica, chiamata nel tratto più orientale Mar Cantabrico (che è a sua volta parte del Golfo di Biscaglia), è caratterizzata da suggestive baie alternate da scogliere suggestive lavorate dal forte vento oceanico e dalle numerose piogge. Soprattutto nella parte più occidentale la costa è frastagliata ed incisa da strette e lunghe insenature, chiamate rias, tipiche della Galizia, incastonate in tratti scoglieri molto impervi, fra tutti la celebre Costa della Morte.

Costa mediterranea vicino Alicante, con spiagge lunghe e intenso sfruttamento turistico

Completamente diversa è la costa mediterranea, molto più dolce e poco frastagliata, con eccezione del golfo di Valencia e dell'area deltizia dell'Ebro e di alcuni promontori, anche se presenta comunque tratti scoglierosi, e soprattutto dal clima molto più mite e adatto al turismo di balneazione. Si affacciano sulla costa mediterranea numerose città famose come Barcellona, Valencia e Malaga, oltre a località spiccatamente balneari come Lloret de Mar o Tarifa. Viene divisa geograficamente in più parti: la più settentrionale è la Costa Brava, che si estende dal confine francese fino a Barcellona; la Costa Daurada si estende dal capoluogo catalano fino a Tortosa; la Costa de Azahar fino a Dénia includendo anche il Golfo di Valencia; la Costa Blanca fino a Cabo de Gata; ed infine la Costa del Sol che bagna tutta la Spagna meridionale fino allo Stretto di Gibilterra. La costa mediterranea è stata meno preservata di quella Atlantica, meno adatta al turismo di massa, e ha visto notevoli abusi edilizi.

Golfi

Nel Mediterraneo spagnolo il golfo più esteso è quello di Valencia, mentre, nella Spagna atlantica, il golfo di Golfo di Biscaglia.

Isole

Le isole principali sono raggruppate in due arcipelaghi: le Isole Baleari e le Isole Canarie. Le Baleari sono situate nel Mediterraneo, non lontano dalle coste della Comunità Valenziana e sono composte da quattro isole principali, Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera. Le Canarie invece sono situate nell'Atlantico, al largo del Marocco meridionale e a oltre 1000 km a sud-ovest della penisola iberica. Geograficamente appartenengono al continente africano. Sono Gran Canaria, Lanzarote, Fuerteventura, Tenerife, La Palma, La Gomera ed infine El Hierro. Ci sono poi altre isole minori, molto più piccole, come le Isole Cies.

Clima

La Spagna non ha un clima uniforme. Infatti il territorio spagnolo si può suddividere in almeno sei regioni climatiche principali:

  • La costa mediterranea, con predominanza dei caratteri propri di questo mare, con temperature medie invernali miti (in gennaio, il mese più freddo, sono generalmente comprese fra i 7 °C e i 14 °C, a seconda della latitudine) ed estive elevate, ma non torride (in luglio e agosto, i mesi più caldi, sono comprese fra i 22 °C e i 28 °C). Per quanto riguarda le precipitazioni sono concentrate generalmente nei mesi autunnali e in inverno. Si avranno pertanto estati secche ed inverni umidi. Anche le coste atlantiche del sud e la pianura del Guadalquivir hanno un clima assimilabile a quello mediterraneo, pur se influenzato dalla vicinanza dell'Oceano, con temperature miti e precipitazioni abbondanti lungo la costa ed estati più calde e precoci (non sono rare massime di 30 °C o 35 °C a fine Maggio).
  • La meseta e le regioni interne, con un clima in molte zone di tipo mediterraneo subcontinentale e in altre continentale. Questo clima caratterizza la maggior parte della Penisola iberica. Nelle regioni da esso interessate le temperature invernali sono piuttosto basse, ma non rigide (generalmente comprese, in gennaio, fra i 4 °C e i 7 °C per il mediterraneo-subcontinentale e sensibilmente inferiori per quello continentale), mentre quelle estive sono elevate e le precipitazioni sono irregolari. In generale, le comunità occidentali fruiscono di maggiori precipitazioni rispetto a quelle orientali.
  • La Galizia e le regioni cantabriche che si affacciano sull'Atlantico (Asturia, Cantabria e Paese Basco) con un clima mite di tipo oceanico, caratterizzato dall'abbondanza di piogge durante tutto l'anno (specialmente d'inverno) e da temperature sia invernali che estive molto gradevoli (8 °C o 9 °C in gennaio e circa 20 °C in luglio ed agosto)
  • Le zone elevate delle cordigliere interne (Cordigliera Cantabrica, Sistema Iberico, Cordigliera Betica, ecc.), dei Pirenei e delle quote più alte delle Canarie, contraddistinte da inverni rigidi (generalmente al di sotto dei 0 °C) e da estati molto fresche (inferiori per lo più ai 15 °C). Le precipitazioni sono in tali zone abbondanti e rivestono spesso un carattere nevoso.
Dune di Maspalomas, nell'isola di Gran Canaria
  • Le subregioni desertiche presenti soprattutto nel sud-est peninsulare e nella Valle del Ebro, caratterizzate da climi aridi o addirittura desertici (con precipitazioni inferiori ai 300 mm). Fra queste: Il Desierto de Tabernas oltre ad estese zone della Provincia di Almería, (come il Cabo de Gata, dove si registrano meno di 200 mm annui), di Granada (Guadix), di Murcia ed Alicante. Nel nord peninsulare si estende il Desierto de los Monegros nella valle dell'Ebro (Aragona) in cui l'"effetto foehn" è la causa principale di precipitazioni scarsissime.
  • Le Canarie infine, hanno invece un clima decisamente tropicale, con temperature calde lungo tutto l'arco dell'anno e precipitazioni scarse (più abbondanti nelle isole occidentali) o scarsissime (deserto delle Dune di Maspalomas, nell'isola di Gran Canaria). Va a tale proposito sottolineato che le coste meridionali della penisola (fra Tarifa ed Almería), caratterizzate da temperature invernali subtropicali (in gennaio a Marbella si registra una temperatura media di circa 14 °C), fanno da transizione tra il clima mediterraneo e quello tropicale. Le precipitazioni in tali zone sono però più abbondanti rispetto a quelle delle Canarie.

Demografia

Gruppi etnici

La popolazione è costituita in massima parte da spagnoli appartenenti a diversi gruppi etnico-linguistici (castigliani, catalano-valenciani, galiziani, baschi, ecc) e da una minoranza di stranieri che, agli inizi del 2008, rappresentava oltre l'11% della popolazione globale: 5,2 milioni su 46 milioni circa[2]. Le comunità autonome dov'è più consistente la presenza di collettività straniere sono la Catalogna, con oltre un milione di unità, Madrid, con quasi un milione e la Comunità Valenziana, con circa 800.000. Notevole è la presenza di immigrati dell'Europa orientale (soprattutto rumeni, che attualmente rappresentano la comunità allogena più numerosa del Paese), nordafricani, molti dei quali clandestini (impiegati soprattutto nelle aziende agricole della Spagna Meridionale), e latinoamericani.

Popolazione

La conformazione del territorio condiziona una distribuzione non equilibrata della popolazione: sulle coste, lungo le valli dei fiumi e nelle zone economicamente più progredite, in cui sono sviluppate l'agricoltura e le industrie, la densità supera i 300 abitanti per km². In molte aree della meseta, invece, la densità è al di sotto dei 25 ab. per km². La popolazione urbana (77%) è costantemente in crescita.

La popolazione totale della Spagna era, secondo le stime dell'anno 2008, di 46.157.822 abitanti, con una densità media di 91,4 abitanti per km², suddivisa in nelle varie comunità autonome che fanno parte del Regno.

Il fenomeno dell'urbanizzazione è abbastanza recente, ed oggi il 70% degli Spagnoli vive nelle città, che sono cresciute in modo caotico e con forti problemi di inquinamento. Il territorio del Paese è diviso in comunità autonome che, in considerazione della diversa storia, godono di una discreta autonomia.

Suddivisioni amministrative

Comunità autonome e province

Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità autonome della Spagna.
Lo stesso argomento in dettaglio: Province della Spagna.

Template:Comunità Autonome della Spagna La Spagna è suddivisa in 17 comunità autonome (comunidades autónomas, al singolare: comunidad autónoma) che sono ulteriormente suddivise in 50 province, più due città autonome: Ceuta e Melilla (designate ufficialmente come Plazas de Soberanía en el Norte de África). Gibilterra è rivendicata dalla Spagna.

Le comunità autonome sono:

Al Regno di Spagna appartengono due città autonome in Africa, resti del vasto impero coloniale che il paese possedeva: Melilla, Ceuta e altri piccoli isolotti. Melilla misura 12 km² e conta 66411 abitanti; Ceuta misura 19 km² e conta 71505 abitanti; altri isolotti misurano 0,65 km² e contano 312 abitanti. In totale la Spagna ha 31,65 km² di territori nell'Africa del nord popolate da 138.228 abitanti.

Municipi

Lo stesso argomento in dettaglio: Municipio (Spagna).

Le province sono al loro volta suddivise in comuni o municipi (in spagnolo municipio). A capo del municipio c'è l'alcalde.

Prime 10 città [3]

Pos. Comune Regione Prov. Abitanti
1 Madrid Madrid Madrid 3.213.271
2 Barcellona Catalogna Barcellona 1.615.908
3 Valencia Comunità Valenciana Valencia 807.200
4 Siviglia Andalusia Siviglia 699.759
5 Saragozza Aragona Saragozza 666.129
6 Málaga Andalusia Málaga 566.447
7 Murcia Murcia Murcia 430.571
8 Palma di Maiorca Isole Baleari Palma di Maiorca 396.570
9 Las Palmas de Gran Canaria Isole Canarie Las Palmas de Gran Canaria 381.123
10 Bilbao Paesi Baschi Biscaglia 353.340

Principali aree metropolitane

Pos. Comune Regione Prov. Abitanti
1 Madrid Madrid Madrid 5.883.521
2 Barcellona Catalogna Barcellona 3.150.380
3 Valencia Comunidad Valenciana Valencia 1.810.663
4 Siviglia Andalusia Siviglia 1.438.451
5 Málaga Andalusia Málaga 965.371
6 Bilbao Paesi Baschi Bilbao 949.939
7 Oviedo-Gijón Asturie Oviedo 857.495
8 Alicante-Elche Comunidad Valenciana Alicante 725.395
9 Saragozza Aragona Saragozza 688.343
10 Vigo Galizia Pontevedra 659.632

Lingue

Lingua ufficiale è il castigliano (noto anche come spagnolo). In alcune comunità autonome rivestono carattere di coufficialità (con il castigliano) il catalano/valenziano (Catalogna, Baleari, Comunità Valenciana) il gallego (Galizia) e il basco (Euskadi, Navarra). Lo Stato spagnolo e le amministrazioni periferiche proteggono ed incoraggiano l'uso, in ambito locale, di alcune lingue e parlate che però non godono dello status di coufficialità come l'asturiano, il leonese, il dialetto d'Estremadura, l'aragonese. Nel Valle d'Aran è riconosciuto ufficialmente, accanto al castigliano e al catalano, anche l' aranese, varietà di guascone del gruppo linguistico occitano).

Religioni

Il duomo di Santiago de Compostela

Cattolici 75%, atei e agnostici 15%, altri cristiani 2%, musulmani 2.5%.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Spagna.

Nell'antichità (a partire dal X secolo a.C. circa) le popolazioni autoctone dovettero fare spazio a dominatori esterni, provenienti sia dal mondo mediterraneo (Fenici, Greci ed Iberi), che dall'Europa centrale (Celti). Negli ultimi decenni del III secolo a.C. il territorio ispanico divenne un campo di battaglia fra Cartagine, che controllava già parte della penisola iberica, e Roma. Quest'ultima si impose come potenza egemone ed occupò l'intera regione per ben sei secoli. Roma diede alla Spagna la propria lingua, la propria cultura, le proprie istituzioni politiche, il proprio diritto, in altre parole forgiò, allora e per sempre, l'identità dell'Hispania antica e della Spagna odierna.

Il cristianesimo giunse molto presto nella penisola (II-III secolo) e vi si impiantò saldamente. Nel V secolo la Spagna fu invasa da popoli germanici, Alani, Vandali, Svevi e Visigoti. Questi ultimi costituirono un regno che si estese, fino agli inizi del VI secolo, in Gallia ed Hispania, ma che successivamente (prima metà del VI secolo) acquistò connotazioni spiccatamente iberiche (la stessa capitale fu trasferita da Tolosa a Toledo). Nell'VIII secolo l'Islam fece la sua comparsa in Spagna, annientando il Regno visigoto e dominando la massima parte della penisola per secoli, senza riuscire però a cancellare l'impronta latina e le credenze cristiane delle popolazioni autoctone. A partire dall'XI secolo i musulmani iniziarono ad arretrare davanti alle armi cristiane impegnate nella Reconquista, ma la loro espulsione definitiva dal suolo spagnolo potè avvenire solo nel 1492, ad opera dei due Stati cristiani affermatisi come grandi potenze in età bassomedievale: il Regno di Castiglia e il Regno di Aragona.

Si può effettivamente iniziare a parlare di Regno di Spagna a partire dal 1492 finita la Reconquista e con il matrimonio tra Isabella I Regina di Castiglia e León e Ferdinando V re d'Aragona. In effetti non esiste una data certa che definisca la nascita effettiva del Regno di Spagna. Difatti con sicurezza si può dire che dopo la morte di Carlo V (Carlo I di Spagna), con l'avvento degli Asburgo e in particolare nella seconda metà del XVI secolo il regno assunse definitivamente in tutta Europa il nome di Spagna (o di Spagne). In realtà le due parti che lo costituivano, il regno di Castilla e León e la Corona d'Aragona, pur se unite dinasticamente, continuarono a mantenere delle caratteristiche statuali proprie fino all'avvento della casa di Borbone, agli inizi del XVIII secolo. Solo allora avvenne una vera e propria unione politica fra tali Stati e l'inizio di un lento processo di fusione che, in alcune regioni, si è protratto fino ai giorni nostri (e forse non si è ancora concluso).

Grande potenza della politica europea e mondiale per oltre tre secoli, fino al Congresso di Vienna, la Spagna perse nel secondo e terzo decennio dell'Ottocento quasi tutto il proprio impero coloniale, acquisendo un ruolo sempre più marginale rispetto alle nuove grandi potenze europee. Nell'epoca liberale si accentuarono inoltre i conflitti politici interni, sia dinastici che territoriali. Negli anni trenta del XX secolo la Spagna fu una repubblica laica e quasi federale, rovesciata, dopo una sanguinosa guerra civile (1936-1939), da una dittatura militare nazionalista guidata dal generale e poi Caudillo Francisco Franco. La dittatura ebbe termine solo quarant'anni più tardi con la morte di Franco (1975) e l'ascesa al trono di re Juan Carlos.

Ordinamento dello Stato

Secondo la Costituzione del 1978, la Spagna è una monarchia ereditaria parlamentare, dove il re ha un ruolo di rappresentanza, ma anche di garante dell'unità e della democrazia.

Il potere esecutivo è nelle mani del Consiglio dei Ministri (Consejo de Ministros), retto da un Presidente del Governo, cui il parlamento dà e toglie la fiducia.

Il potere legislativo è attribuito a un parlamento bicamerale (Cortes Generales) con mandato quadriennale, composto da

  • Congresso dei Deputati (Congreso de los Diputados), una camera di 350 deputati, eletti con un sistema proporzionale corretto e senza voto di preferenza in circoscrizioni corrispondenti alle province;
  • Senato (Senado), una camera di 259 senatori, di cui 208 eletti direttamente e 51 indirettamente dai consigli regionali.

Il potere giudiziario è indipendente.

Politica

Partiti politici ed elezioni democratiche

Torre di Hércules.

Il sistema politico è basato sul multipartitismo, ma da tempo due sono i partiti dominanti: il Partito Socialista Operaio Spagnolo (di centro-sinistra) e il Partito Popolare (di centro-destra). I due partiti dominanti si alternano al potere, ma quasi sempre, a causa del sistema elettorale , dopo le elezioni devono forgiare coalizioni con partiti minori. Il partito socialista ha guidato il governo dal 1982 al 1996 (governi di Felipe González) e dal 2004 a oggi (2008) (governi di José Luis Rodríguez Zapatero); il partito popolare dal 1996 al 2004 (governi di José Maria Aznar).

  • Elezioni parlamentari del 2008
  • Elezioni parlamentari del 2004
  • Elezioni parlamentari del 2000
  • Elezioni parlamentari del 1996
  • Elezioni parlamentari del 1992
  • Elezioni parlamentari del 1986
  • Elezioni parlamentari del 1982

Organizzazioni internazionali cui la Spagna ha aderito

Organizzazioni internazionali
Membro ONU dal: 14 dicembre 1955
Membro NATO dal: 1982
Membro UE dal: 1 gennaio 1986

Economia

Espansione economica e congiuntura attuale

L'ingresso nell'UE e la democrazia hanno permesso alla Spagna l'apertura verso i mercati esteri e l'espansione delle imprese nei Paesi Latinoamericani, dove la Spagna è il primo investitore estero. Si parla perciò di reconquista económica. La crescita economica spagnola è una delle più rapide tra i paesi industrializzati, e il potere d'acquisto della popolazione ha avuto negli ultimi anni un consistente aumento. Tuttavia il boom economico ha segnato durante i primi mesi del 2008 una forte battuta d'arresto, conseguentemente alla crisi di alcuni settori industriali e in primo luogo di quelli legati all'edilizia, trainanti per la crescita economica del Paese, diminuita in un anno di quasi di 2 punti percentuali. La tendenza si sta confermando nel 2009,durante il quale, secondo le stime, il PIL diminuirà di oltre il 4,2%. Il 2009 sarà, secondo gli economisti, un anno devastante per l'economia spagnola, che subirà gli effetti della crisi economica, amplificati per via della sua economia fortemente dipendente dal settore immobiliare della Visentin.[senza fonte] Il centro trainante dell'economia del Paese è, oltre a Madrid, la Catalogna (in particolare l'area metropolitana di Barcellona), che produce circa 1/5 dell'intera ricchezza spagnola.

Prodotto interno lordo e sua composizione

Nonostante la crisi, la Spagna è oggi la decima potenza economica mondiale(dietro a Stati Uniti,Giappone,Cina,India,Germania,Gran Bretagna,Francia,Italia e Brasile), con un PIL totale di oltre 1400 miliardi di dollari (2007). Le attività economiche del paese hanno il loro baricentro nella città di Barcellona(definita "la Milano della Spagna" proprio per la sua peculiarità di essere il maggior centro commerciale,industriale,finanziario e culturale della Paese)e nella corrispondente regione della Catalogna,la quale,grazie alla sua posizione geografica privilegiata,vicino alle altre grani potenze Europee(quindi luogo di transito obbligatorio di tutti i traffici via terra da e per la Spagna) e affacciata sul Mediterraneo(Barcellona è infatti il maggior porto del paese),è caratterizzata da un'economia estremamente avanzata e competitiva su scala internazionale,tanto che la regione stessa fa parte dei "Quattro motori d'Europa". La composizione del Prodotto interno lordo spagnolo è la seguente:

  • Sett. Primario (7%): in un periodo relativamente breve, l'agricoltura è passata pressoché dappertutto da una situazione di grande arretratezza ad una fase molto meccanizzata, che utilizza tecniche moderne e pianifica operazioni di investimento. Gran parte del suolo è arido o semiarido e le risorse idriche, essendo scarse, hanno bisogno di interventi statali. Molto marcata è la diversità tra terre non irrigate (meseta) e quelle irrigate delle valli. Nelle prime si coltivano cereali, nelle seconde ortaggi, piante industriali (quali, tabacco, cotone, etc…). Sono diffusi anche la vite, l'ulivo e gli aranci coltivati nelle tipiche colline e coste meridionali.[4]I prodotti agricoli esportati, sono in concorrenza in particolare con l'Italia, mentre è con il Portogallo che divide il primato mondiale per la produzione di sughero. Nei pascoli si allevano in prevalenza ovini (lana merinos), bovini e suini. In Andalusia si allevano, inoltre, tori da corrida. La pesca (acciughe, sardine, tonni, lavorati dalla moderna industria conserviera) è molto sviluppata e conta su una buona flotta.
  • Sett. Secondario (29%): le risorse minerarie hanno favorito lo sviluppo industriale. Vi sono giacimenti di zinco, ferro, rame, piombo, zolfo, mercurio, etc. Gli investimenti stranieri, sono stati scelti per modernizzare l'industria. L'attività industriale è divisa in 4 aree: Asturie e Prov. Basche con Bilbao (meccanica e siderurgica), Madrid (chimica, petrolchimica), Barcellona (alimentare, tessile), Valencia e Cartagena (raffinerie). Importante è il comparto tessile e la calzaturiera, in ammodernamento.
  • Sett. Terziario (64%): è in grande espansione, con un turismo internazionale e vie di comunicazione efficienti ed ammodernate. La navigazione marittima ha grande importanza. Lo sviluppo delle telecomunicazioni e delle tecnologie informatiche è notevole. Di rilievo sono anche le attività bancarie, assicurative e commerciali.

Turismo

Alhambra
Lo stesso argomento in dettaglio: Turismo in Spagna.

Il turismo è la maggiore fonte di entrate in Spagna, che negli ultimi anni si è affermata come la seconda potenza al mondo del settore (sia per numero di turisti, dopo la Francia, che per ricavi, dopo gli Stati Uniti d'America) e la meta turistica più frequentata del Mediterraneo, scavalcando nelle statistiche Italia e Grecia.

I luoghi più visitati dai turisti stranieri sono, secondo le ultime statistiche del settore (relative all'anno 2006): la Catalogna, le Baleari e l'Andalusia, mentre il turismo nazionale predilige (nell'ordine): l'Andalusia, la Catalogna e la Comunità Valenziana[5].

Fra le città sono particolarmente frequentate: la capitale, Barcellona, Santiago de Compostela (molti percorrono il famoso cammino), e le città d'arte andaluse (Siviglia, Cordoba, Granada ecc.) e castigliane (Toledo, Salamanca, Segovia, ecc.)

Ricordiamo comunque che in Spagna il turismo (sia straniero che nazionale) è in massima parte playero, ha cioè come destino principale le coste e le spiagge, soprattutto del Mediterraneo. Fra queste ultime sono particolarmente frequentate la Costa Brava, la Costa Dorada, la Costa Blanca, la Costa del Sol e le spiagge delle Baleari.

Note

  1. ^ Jesús-Luis Cunchillos y José-Ángel Zamora, Gramatica elemental fenicia, Madrid, Consejo Superior de Investigaciones Científicas, 1997 (pp. 141-154), ISBN 84-00-07702-4
  2. ^ cfr. il sito dell'INE
  3. ^ www.ine.es Instituto Nacional de Estadística, 01/01/2008
  4. ^ Antonio Saltini, "Un giorno tra gli agrumeti spagnoli. Valencia: el señor presidente", in: Terra e vita, n. 11, 18 marzo 1978.
  5. ^ Cfr. a tale proposito: [1]

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