Red Land (Rosso Istria): differenze tra le versioni

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Viceversa la saggista [[Alessandra Kersevan]] l'ha definito "un film di pura propaganda fascista"<ref>{{cita web|url=http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=36617|titolo=Red Land (Rosso Istria): un film di pura propaganda fascista|sito=Rifondazione Comunista|data=30 novembre 2018|autore=Alessandra Kersevan|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190531184120/http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=36617|dataarchivio=31 maggio 2019|urlmorto=no}}</ref>, mentre militanti del [[Partito Comunista (Italia)|Partito Comunista]] di [[Pordenone]] hanno distribuito, all'ingresso di un cinema che trasmetteva la pellicola, volantini che ricordavano l'aderenza di Norma Cossetto al [[fascismo]] e le rappresaglie che i [[Nazionalsocialismo|nazisti]] fecero in risposta alla sua morte.<ref>{{Cita web|url=https://necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/news/81109|titolo=Volantini comunisti alla prima di Red Land Scoppia la polemica|sito=Messaggero Veneto|citazione=Norma Cossetto era fascista, esponente della [[Gioventù Universitaria Fascista|Gioventù universitaria]], figlia di Giuseppe Cossetto, segretario del [[Partito Nazionale Fascista|Fascio]] del Comune di [[Santa Domenica (Croazia)|Santa Domenica]] di [[Visinada]]. Uccisa non si sa bene da chi (se da partigiani italiani o jugoslavi). La sua morte venne vendicata con la fucilazione di 16 partigiani, da parte dei tedeschi|accesso=6 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190329172555/https://necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/news/81109|dataarchivio=29 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref>
Viceversa la saggista [[Alessandra Kersevan]] l'ha definito "un film di pura propaganda fascista"<ref>{{cita web|url=http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=36617|titolo=Red Land (Rosso Istria): un film di pura propaganda fascista|sito=Rifondazione Comunista|data=30 novembre 2018|autore=Alessandra Kersevan|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190531184120/http://www.rifondazione.it/primapagina/?p=36617|dataarchivio=31 maggio 2019|urlmorto=no}}</ref>, mentre militanti del [[Partito Comunista (Italia)|Partito Comunista]] di [[Pordenone]] hanno distribuito, all'ingresso di un cinema che trasmetteva la pellicola, volantini che ricordavano l'aderenza di Norma Cossetto al [[fascismo]] e le rappresaglie che i [[Nazionalsocialismo|nazisti]] fecero in risposta alla sua morte.<ref>{{Cita web|url=https://necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/news/81109|titolo=Volantini comunisti alla prima di Red Land Scoppia la polemica|sito=Messaggero Veneto|citazione=Norma Cossetto era fascista, esponente della [[Gioventù Universitaria Fascista|Gioventù universitaria]], figlia di Giuseppe Cossetto, segretario del [[Partito Nazionale Fascista|Fascio]] del Comune di [[Santa Domenica (Croazia)|Santa Domenica]] di [[Visinada]]. Uccisa non si sa bene da chi (se da partigiani italiani o jugoslavi). La sua morte venne vendicata con la fucilazione di 16 partigiani, da parte dei tedeschi|accesso=6 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190329172555/https://necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/news/81109|dataarchivio=29 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref>


Lo storico filo-titino [[Eric Gobetti]] ha duramente criticato il film, scrivendo che esso non è «solo un film inverosimile e brutale: è un vero e proprio prodotto propagandistico». Gobetti compara sfavorevolmente ''Red Land'' a ''[[Il cuore nel pozzo]]'', del 2005, osservando che in ''Red Land'' «alcuni ''cliché'' sono estremamente simili a quelli del film precedente: i partigiani comunisti jugoslavi (i "titini") sono bestie assetate di sangue, animate da un sadismo innato: non hanno niente di umano, non c'è alcuna logica nel loro comportamento, solo un istinto primordiale che li porta alla violenza. I pochi italiani che parteggiano per la Resistenza sono rappresentati come ingenui accecati dall'ignoranza, dall'ideologia, dalla stupidità o dal terrore»<ref>{{Cita|Gobetti 2020|p. XI.}}</ref>. Tuttavia, continua Gobetti, mentre ne ''Il cuore nel pozzo'' «veniva presentato lo scenario della violenza "slavo-comunista" che colpiva, improvvisamente e immotivatamente, un popolo intero, ''in quanto italiano''», in ''Red Land'' «la violenza non colpisce gli italiani, ma i fascisti dichiarati. Gli eroi del film sono mostrati spesso in camicia nera: invocano il [[Benito Mussolini|Duce]] e la loro unica salvezza è rappresentata dai soldati [[Nazionalsocialismo|nazisti]], baldi giovanotti perfettamente equipaggiati che sembrano portare la pace laddove i partigiani hanno portato la guerra, l'odio e la vendetta. Nel film del 2019, dunque, le vittime, gli eroi, i personaggi coi quali lo spettatore è portato a identificarsi non sono più semplici ''italiani'', come nel 2005: sono ''fascisti''. Non è una differenza da poco»<ref>{{Cita|Gobetti 2020|p. XII.}}</ref>. Secondo Gobetti, ''Red Land'' compie «una scelta di campo ideologica molto netta», per la quale «fascismo e comunismo non sono equiparati, perché il secondo è rappresentato come di gran lunga peggiore del primo». In conclusione, Gobetti si chiede come sia possibile che «lo [[Repubblica Italiana|Stato italiano]], tramite la sua televisione pubblica, abbia contribuito a produrre questa pellicola»<ref>{{Cita|Gobetti 2020|p. XIII.}}</ref>.
Lo storico [[Eric Gobetti]] ha duramente criticato il film, scrivendo che esso non è «solo un film inverosimile e brutale: è un vero e proprio prodotto propagandistico». Gobetti compara sfavorevolmente ''Red Land'' a ''[[Il cuore nel pozzo]]'', del 2005, osservando che in ''Red Land'' «alcuni ''cliché'' sono estremamente simili a quelli del film precedente: i partigiani comunisti jugoslavi (i "titini") sono bestie assetate di sangue, animate da un sadismo innato: non hanno niente di umano, non c'è alcuna logica nel loro comportamento, solo un istinto primordiale che li porta alla violenza. I pochi italiani che parteggiano per la Resistenza sono rappresentati come ingenui accecati dall'ignoranza, dall'ideologia, dalla stupidità o dal terrore»<ref>{{Cita|Gobetti 2020|p. XI.}}</ref>. Tuttavia, continua Gobetti, mentre ne ''Il cuore nel pozzo'' «veniva presentato lo scenario della violenza "slavo-comunista" che colpiva, improvvisamente e immotivatamente, un popolo intero, ''in quanto italiano''», in ''Red Land'' «la violenza non colpisce gli italiani, ma i fascisti dichiarati. Gli eroi del film sono mostrati spesso in camicia nera: invocano il [[Benito Mussolini|Duce]] e la loro unica salvezza è rappresentata dai soldati [[Nazionalsocialismo|nazisti]], baldi giovanotti perfettamente equipaggiati che sembrano portare la pace laddove i partigiani hanno portato la guerra, l'odio e la vendetta. Nel film del 2019, dunque, le vittime, gli eroi, i personaggi coi quali lo spettatore è portato a identificarsi non sono più semplici ''italiani'', come nel 2005: sono ''fascisti''. Non è una differenza da poco»<ref>{{Cita|Gobetti 2020|p. XII.}}</ref>. Secondo Gobetti, ''Red Land'' compie «una scelta di campo ideologica molto netta», per la quale «fascismo e comunismo non sono equiparati, perché il secondo è rappresentato come di gran lunga peggiore del primo». In conclusione, Gobetti si chiede come sia possibile che «lo [[Repubblica Italiana|Stato italiano]], tramite la sua televisione pubblica, abbia contribuito a produrre questa pellicola»<ref>{{Cita|Gobetti 2020|p. XIII.}}</ref>.


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In occasione del Giorno del ricordo 2021, il comune di [[Merano]] ha proiettato il film sul suo sito<ref>{{cita web|url=https://www.salto.bz/de/article/17022021/red-land-non-capiamo-la-polemica|titolo=Red Land: “Non capiamo la polemica”|data=17 febbraio 2021|sito=salto.bz|autore=Elisa Brunelli|accesso=21 febbraio 2021}}</ref>.

Versione delle 00:11, 11 feb 2024

Red Land (Rosso Istria)
Una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2018
Durata150 min
Generedrammatico, storico, guerra
RegiaMaximiliano Hernando Bruno
SceneggiaturaAntonello Belluco, Maximiliano Hernando Bruno
ProduttoreMaximiliano Hernando Bruno, Alessandro Centenaro
Casa di produzioneVenice Film, Rai Cinema (in collaborazione)
Distribuzione in italianoArtex Film, Venice Film
FotografiaGiovanni Andreotta
MontaggioMarco Spoletini, Francesco Tasselli II
MusicheFabrizio Castanìa
CostumiFulvia Amendolia
TruccoPatrizia Corridoni
Interpreti e personaggi

Red Land (Rosso Istria) è un film del 2018 diretto, sceneggiato e prodotto da Maximiliano Hernando Bruno. L'opera, distribuita in Italia il 15 novembre 2018, si concentra sulla seconda guerra mondiale in Istria dopo l'8 settembre 1943 (subito dopo la firma da parte dell'Italia dell'armistizio separato con gli angloamericani) e sulla vita della giovane studentessa istriana Norma Cossetto, uccisa dai partigiani jugoslavi nell'ottobre 1943, all'età di 23 anni.

Trama

Il 25 luglio 1943 Benito Mussolini viene arrestato e l'8 settembre si annuncia l'armistizio di Cassibile, firmato il 3 settembre, che condurrà al caos. Il Regio Esercito non sa più chi è il nemico e chi l’alleato e ciò porta i soldati ad essere abbandonati a se stessi nei vari teatri di guerra. Le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate si trovano ad affrontare un difficile rapporto con i partigiani jugoslavi (guidati da Josip Broz Tito), che avanzano in quelle terre combattendo contro i nazifascisti.

In questo drammatico contesto storico avrà risalto la figura di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, laureanda all’Università di Padova, arrestata e uccisa dopo aver subito violenze da parte dei partigiani a causa del padre, che era un dirigente locale del partito fascista. A Norma Cossetto nel 2005 venne conferita la medaglia d'oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Produzione

La sceneggiatura di Maximiliano Hernando Bruno si basa su un "diario" del cugino di Norma Cossetto, Giuseppe (1920-2017) scritto su pressione di sua figlia l'anno prima di morire quando aveva 96 anni[1].

Nel 2015 è stato annunciato il film che prevedeva inizialmente Antonello Belluco come regista (in seguito produttore)[2] nel novembre 2015 sono cominciate le riprese a Trieste[3], poi ad inizio aprile del 2016 sono cominciate le riprese a Padova[4]. Le riprese sono concluse in Veneto a inizio settembre 2017[5], anche all'interno del Castello Papadopoli Giol a San Polo di Piave (Treviso).

Il film è stato parzialmente finanziato dalla Regione Lazio.[6]

Distribuzione

Il 7 settembre 2018 si è tenuta la conferenza stampa e la proiezione riservata del film durante la 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[7]. Il 6 novembre 2018 il film è stato presentato nella sala Caduti di Nassiriya del Senato[8]. Lo stesso giorno ha avuto la prima proiezione ufficiale a Roma e il 15 novembre in alcune sale d'Italia[9].

Il 14 gennaio 2019 l'Unione Italiana acquista i diritti per la distribuzione nello stesso anno in Slovenia e Croazia, la prima proiezione è stata il 22 e il 23 febbraio al Cinema Oden di Isola d'Istria nell'Istria slovena[10].

In occasione del Giorno del ricordo l'8 febbraio 2019 il film è stato trasmesso su Rai Tre[11] ed è stato visto da 871 000 spettatori pari al 3,7% di share[12].

Accoglienza

Incassi

Il film ha incassato, in Italia, 56,6 mila euro nel primo fine settimana di proiezioni e complessivamente (su quattordici settimane di distribuzione) 183.000 euro.[13]

Critica

Mymovies ha dato al film 3 stelle e mezzo su 5 scrivendo che: «Maximiliano Hernando Bruno è riuscito a trovare in buona misura la chiave giusta per raccontare quei giorni e quelle vicende, cioè per adempiere ad uno dei molteplici compiti del cinema: fare memoria. Diciamo in buona misura perché qualche accentuazione melodrammatica non manca (il capobanda titino è il Male assoluto così come al comunista italiano vengono offerti i tratti del traditore della propria gente, anche per risentimento amoroso, con possibilità di riscatto finale come nell'opera lirica). Nel complesso però la sceneggiatura sa mostrare con equilibrio sia la sensazione di smarrimento conseguente all'8 settembre, sia ciò che anima nell'intimo le varie parti in causa. Il generale Esposito espone tutte le perplessità dell'Esercito dinanzi a una guerra sbagliata voluta dal fascismo così come non viene taciuta l'italianizzazione forzata dell'area condotta negli anni dal regime.»[13]

In Croazia il film è stato recepito positivamente dal quotidiano istriano La Voce[14][15].

Reazioni

Il partito Fratelli d'Italia ha dato subito il suo sostegno per incrementare le proiezioni e proiettarlo anche nelle scuole[16]. L'ex vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Interni della Lega Nord Matteo Salvini ha parlato di boicottaggio nei confronti del film e si è scagliato contro i "politici e gli intellettuali di sinistra che hanno fatto di tutto per nascondere la verità [sulle foibe]" e ha fatto un appello per andare a vedere il film[17].

Viceversa la saggista Alessandra Kersevan l'ha definito "un film di pura propaganda fascista"[18], mentre militanti del Partito Comunista di Pordenone hanno distribuito, all'ingresso di un cinema che trasmetteva la pellicola, volantini che ricordavano l'aderenza di Norma Cossetto al fascismo e le rappresaglie che i nazisti fecero in risposta alla sua morte.[19]

Lo storico Eric Gobetti ha duramente criticato il film, scrivendo che esso non è «solo un film inverosimile e brutale: è un vero e proprio prodotto propagandistico». Gobetti compara sfavorevolmente Red Land a Il cuore nel pozzo, del 2005, osservando che in Red Land «alcuni cliché sono estremamente simili a quelli del film precedente: i partigiani comunisti jugoslavi (i "titini") sono bestie assetate di sangue, animate da un sadismo innato: non hanno niente di umano, non c'è alcuna logica nel loro comportamento, solo un istinto primordiale che li porta alla violenza. I pochi italiani che parteggiano per la Resistenza sono rappresentati come ingenui accecati dall'ignoranza, dall'ideologia, dalla stupidità o dal terrore»[20]. Tuttavia, continua Gobetti, mentre ne Il cuore nel pozzo «veniva presentato lo scenario della violenza "slavo-comunista" che colpiva, improvvisamente e immotivatamente, un popolo intero, in quanto italiano», in Red Land «la violenza non colpisce gli italiani, ma i fascisti dichiarati. Gli eroi del film sono mostrati spesso in camicia nera: invocano il Duce e la loro unica salvezza è rappresentata dai soldati nazisti, baldi giovanotti perfettamente equipaggiati che sembrano portare la pace laddove i partigiani hanno portato la guerra, l'odio e la vendetta. Nel film del 2019, dunque, le vittime, gli eroi, i personaggi coi quali lo spettatore è portato a identificarsi non sono più semplici italiani, come nel 2005: sono fascisti. Non è una differenza da poco»[21]. Secondo Gobetti, Red Land compie «una scelta di campo ideologica molto netta», per la quale «fascismo e comunismo non sono equiparati, perché il secondo è rappresentato come di gran lunga peggiore del primo». In conclusione, Gobetti si chiede come sia possibile che «lo Stato italiano, tramite la sua televisione pubblica, abbia contribuito a produrre questa pellicola»[22].

In occasione del Giorno del ricordo 2021, il comune di Merano ha proiettato il film sul suo sito[23].

Note

  1. ^ Fausto Biloslavo, Il diario del martirio: "Così ho slegato i polsi al cadavere di Norma", su il Giornale, 8 novembre 2018 (archiviato il 10 febbraio 2019).
  2. ^ "Rosso Istria", film di Antonello Belluco, Padova, su PadovaOggi, 21 gennaio 2015 (archiviato il 2 maggio 2016).
  3. ^ Per non dimenticare/ Iniziate le riprese di “Rosso Istria”, il film dedicato a Norma Cossetto, su Destra.it, 25 novembre 2015 (archiviato il 1º dicembre 2018).
  4. ^ Iniziano le riprese del film "Rosso Istria" a Padova, viabilità modificata in città, su PadovaOggi, 31 marzo 2016 (archiviato il 17 aprile 2016).
  5. ^ Ultime riprese per Rosso Istria, su Il Gazzettino, 9 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2018).
  6. ^ Allegato A - Regione Lazio (PDF) [collegamento interrotto], su regione.lazio.it, 19 dicembre 2018.
  7. ^ Benché il film non facesse parte della selezione ufficiale della mostra. Rosso Istria, il film su Norma Cossetto al Festivàl del Cinema di Venezia, su TriestePrima, 9 settembre 2018 (archiviato il 9 settembre 2018).
  8. ^ red, Al Senato la conferenza stampa di presentazione del film “Red Land” (Rosso Istria), su la Voce del popolo, 6 novembre 2018. URL consultato il 30 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2018).
  9. ^ Ilaria Rocchi, La storia di Norma Cossetto arriva nelle sale italiane, su la Voce del popolo, 11 novembre 2018. URL consultato il 6 marzo 2020 (archiviato il 6 marzo 2020).
  10. ^ red, Red Land - Rosso Istria arriva nelle sale di Croazia e Slovenia, su la Voce del popolo, 14 gennaio 2019. URL consultato il 14 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2019).
  11. ^ Red Land sulla RAI è già un "caso", su TriestePrima, 21 gennaio 2019 (archiviato il 14 agosto 2019).
  12. ^ Ascolti tv venerdì 8 febbraio, su tpi.it (archiviato il 27 aprile 2019).
  13. ^ a b MYmovies.it, Red Land (Rosso Istria), su MYmovies.it. URL consultato il 28 novembre 2018 (archiviato l'8 novembre 2018).
  14. ^ «Rosso Istria» respira internazionale, su lavoce.hr. URL consultato il 9 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2019).
  15. ^ (HR) Goran Prodan, Cossetto, Norma, su Istrapedia, 8 agosto 2018. URL consultato il 6 marzo 2020 (archiviato il 6 marzo 2020).
  16. ^ “Red Land”, “Rosso Istria”: dopo le polemiche arriva su RAI3 l'8 febbraio il film di Maximiliano Hernando Bruno, su Trieste All News, 22 gennaio 2019. URL consultato il 25 gennaio 2019 (archiviato il 6 marzo 2020).
  17. ^ Giovanni Drogo, Salvini non ha tempo per il film su Cucchi ma per quello sulle foibe sì, su nextQuotidiano, 20 novembre 2018 (archiviato il 13 aprile 2019).
  18. ^ Alessandra Kersevan, Red Land (Rosso Istria): un film di pura propaganda fascista, su Rifondazione Comunista, 30 novembre 2018 (archiviato il 31 maggio 2019).
  19. ^ Volantini comunisti alla prima di Red Land Scoppia la polemica, su Messaggero Veneto. URL consultato il 6 marzo 2020 (archiviato il 29 marzo 2019).
    «Norma Cossetto era fascista, esponente della Gioventù universitaria, figlia di Giuseppe Cossetto, segretario del Fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada. Uccisa non si sa bene da chi (se da partigiani italiani o jugoslavi). La sua morte venne vendicata con la fucilazione di 16 partigiani, da parte dei tedeschi»
  20. ^ Gobetti 2020, p. XI.
  21. ^ Gobetti 2020, p. XII.
  22. ^ Gobetti 2020, p. XIII.
  23. ^ Elisa Brunelli, Red Land: “Non capiamo la polemica”, su salto.bz, 17 febbraio 2021. URL consultato il 21 febbraio 2021.

Bibliografia

Collegamenti esterni