Volt Europa: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:15, 12 mar 2022

Volt Europa
PresidenteFrancesca Romana D'Antuono
Reinier van Lanschot
Stato Internazionale
SedeBruxelles
AbbreviazioneVolt
Fondazione29 marzo 2017
IdeologiaFederalismo europeo[1]
Europeismo[2]
Liberalismo sociale[3]
Ambientalismo
Progressismo[4]
CollocazioneCentro[5]
Gruppo parl. europeoI Verdi/Alleanza Libera Europea
Seggi
1 / 705
Seggi Seconda camera dei Paesi Bassi
3 / 150
Seggi Assemblea nazionale bulgara
2 / 240
ColoriViola
SloganTorniamo a credere nella politica!
Sito webvolteuropa.org/

Volt Europa (spesso abbreviato in Volt) è un partito politico paneuropeo, sotto forma legale di associazione di partiti e persone, fondato nel 2017 da Andrea Venzon con il supporto di Colombe Cahen-Salvador e Damian Boeselager; è presente in trentadue paesi d'Europa[6][7][8]. Oltre agli stati membri dell'Unione europea, Volt raggiunge alcuni stati che non ne fanno parte, quali Svizzera, Albania e Regno Unito.

Volt si presenta come un movimento paneuropeo e progressista che sottolinea l'importanza di creare una voce europea unitaria e federale che abbia un maggiore peso al livello mondiale.[9][10]

Volt Europa non è formalmente un partito, ma si articola in diversi partiti nazionali che ne rispettano lo Statuto[11], le politiche (Mapping of Policies)[12] e gli ideali politici. Attraverso i diversi Volt nazionali, che ambiscono a diventare partiti in tutti i Paesi in cui sono presenti, Volt Europa punta a partecipare alla vita politica europea su tutti i livelli: comunitario, nazionale e locale.[13][14] La collaborazione tra i vari partiti nazionali permette a Volt di valorizzare la condivisione delle buone pratiche.[15]

Alle elezioni europee del 2019, ottenendo lo 0,7% dei voti in Germania, Volt elegge Damian Boeselager come suo primo eurodeputato.[16] Gli iscritti del movimento hanno votato per far aderire Boeselager al gruppo parlamentare I Verdi/Alleanza Libera Europea, col quale era già stato raggiunto un accordo.[17]

Alle elezioni nederlandesi del 2021, ottenendo il 2,42%, Volt elegge i suoi primi 3 parlamentari in un parlamento nazionale.

Storia

La fondazione

Volt Europa è stato fondato il 29 marzo 2017: secondo i fondatori, la fondazione fu una reazione al crescente populismo nel mondo e alla Brexit.[18] Il progetto, inizialmente denominato Vox Europe e successivamente rinominato a causa dell'omonimia con il partito spagnolo Vox[19], è finanziato attraverso delle campagne di crowdfunding e donazioni private.[20]

Nel marzo del 2018 ad Amburgo è nato il primo partito nazionale collegato a Volt Europa.[21] Il 14 luglio 2018 è stato invece fondato a Bologna il relativo partito italiano, Volt Italia, il cui primo congresso nazionale si è tenuto a Firenze a febbraio del 2019.[22][23][24]

Il 14 ottobre 2018 per la prima volta un partito affiliato a Volt partecipa a delle elezioni locali, in Belgio.[25][26]

Le elezioni europee

Il 27 e il 28 ottobre l'assemblea generale, riunita ad Amsterdam con più di 450 delegati partecipanti, ha approvato la Dichiarazione di Amsterdam, il programma unitario con cui Volt intendeva correre alle elezioni europee del 2019.[27][28] Per l'occasione Volt ha presentato una propria lista in otto stati membri, con l'obiettivo di eleggere abbastanza rappresentanti per poter creare un gruppo all'interno del Parlamento europeo.[29]

Dal 22 al 24 marzo 2019 Volt Europa ha organizzato il suo primo congresso europeo a Roma[30], presentando i propri candidati per le elezioni del Parlamento europeo del 2019. A seguito di queste ultime, è stato eletto un unico eurodeputato: il tedesco Damian Boeselager.[16] Successivamente si sono aperte le trattative con altri gruppi politici, nella specie l'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa e I Verdi/Alleanza Libera Europea; dopo un accordo di massima coi liberali e i verdi[31], tra il 7 e il 9 giugno gli iscritti di Volt sono stati chiamati a votare tra questi due gruppi e quello dei Non iscritti[32] e, in tale circostanza, più dell'80% dei votanti si è espresso per l'accordo col gruppo Verdi/ALE.[17]

Volantini di Volt in tedesco

Dal 12 al 13 ottobre 2019 Volt Europa ha ospitato a Sofia la sua seconda assemblea generale per eleggere il nuovo board di Volt Europa. Il movimento ha eletto l'ex presidente di Volt Germania Valerie Sternberg e l'ex capolista alle elezioni europee e leader di Volt Paesi Bassi, Reinier van Lanschot , come co-presidenti di Volt Europa. La neoeletta tesoriera è l'ex candidata alle europee di Volt Lussemburgo Julia Pitterman. I membri non esecutivi del board sono stati Konrad Ritter, Eileen O'Sullivan, Bruno Sánchez-Andrade Nuño, Sofia Gentiloni Silveri, Joel Boehme e Cornelia-Florina German.[33]

A causa della pandemia di COVID-19 , Volt non ha ospitato la sua assemblea generale della primavera 2020 a Lisbona come previsto, ma è diventato invece il primo movimento politico paneuropeo a ospitare pubblicamente un'assemblea generale digitale, inclusa una votazione sul suo programma fino al 2024.[34][35]

Primi successi nei parlamenti nazionali

Alle elezioni legislative del 2021 Volt Paesi Bassi ottenne più di 250.000 voti e tre seggi alla Tweede Kamer,[36] segnando il primo ingresso di una sezione nazionale di Volt Europa in un parlamento nazionale.[37] Tale successo venne bissato già nel novembre successivo, quando Volt Bulgaria riuscì ad ottenere due parlamentari all'interno della coalizione Continuiamo il Cambiamento.[38] Non riuscì invece l'ingresso parlamentare a Volt Germania, che ricevette elezioni federali nel settembre, ricevette lo 0,4% dei voti e non elesse nessun parlamentare.

Dal 16 al 17 ottobre 2021, Volt Europa ha ospitato la sua quarta Assemblea Generale a Lisbona, in Portogallo. È stata la prima Assemblea Generale fisica dal 2019. Durante l'Assemblea Generale del 2021,Reinier van Lanschot, che era già stato eletto all'assemblea di Sofia nel 2019, è stato rieletto. Francesca Romana D'Antuono è stata eletta co-presidente mentre Johannes Heinrich è stato eletto tesoriere. I sei membri del consiglio non esecutivi eletti sono stati Ines Consonni, Anouk Ooms, Lucia Nass, Thor Larholm, Charles Evain e Lucas Amorelli Ribeiro Kornexl. Sebbene molti dei consiglieri uscenti fossero ricandidati, nessuno di loro è stato rieletto.

Programma

Per Volt è necessario riformare l'Unione europea in senso federale, quindi incamminandosi verso gli Stati Uniti d'Europa, e maggiormente democratico, quindi dando più poteri al Parlamento, abolendo i poteri di veto dei governi nazionali e formando un governo europeo. Questa federazione dovrebbe poi funzionare secondo il principio di sussidiarietà. Tutto ciò si lega inoltre alla promozione del "patriottismo europeo".[39][40][41][42]

Conseguentemente, l'organizzazione punta a ottenere politiche comuni in tema di immigrazione, a unificare gli eserciti e le agenzie d'intelligence, a istituire un salario minimo europeo al fine di combattere la povertà, ad armonizzare maggiormente i sistemi di tassazione al fine di combattere i paradisi fiscali interni all'eurozona, a mettere in comune il debito attraverso gli eurobond, a trovare risposte comuni all'impatto della quarta rivoluzione tecnologica sul mercato del lavoro, ad aumentare il bilancio europeo per finanziare progetti per l'adeguamento alla globalizzazione e la riduzione delle disuguaglianze.[39][43][44]

Volt supporta inoltre gli investimenti nell'economia verde, blu e circolare, coerenti anche con una decisa lotta al surriscaldamento globale e all'inquinamento. Altri capisaldi del suo programma sono la digitalizzazione atta a snellire la burocrazia e la semplificazione normativa, maggiori investimenti nella formazione dei dipendenti pubblici, la lotta alla corruzione, gli stimoli alla concorrenza attraverso le liberalizzazioni dei settori lavorativi più corporativisti, la decriminalizzazione dell'uso di sostanze stupefacenti, la legalizzazione delle droghe leggere e della prostituzione non sfruttata[45], la tutela dei lavoratori con contratti atipici e l'attenzione allo sviluppo delle piccole e medie imprese. Il movimento supporta anche delle solide politiche di welfare pubblico, in particolare relative a sanità e istruzione, oltre che l'aumento dei fondi per la ricerca; il tutto andrebbe finanziato con una tassazione progressiva ed equa. Viene inoltre sottolineata la necessità della collaborazione fra pubblico e privati, utile per rilanciare la crescita economica e ridurre la disoccupazione.[22][39][46]

Infine, Volt lotta a favore dei diritti LGBT, come il matrimonio egualitario e l'adozione da parte di coppie dello stesso sesso, e contro ogni forma di sessismo e razzismo, cosa che per il movimento richiede anche una decisa laicità dello Stato.[22][39][44]

Struttura

Damian Boeselager, primo europarlamentare di Volt

Dal punto di vista legale Volt Europa è un'organizzazione non a scopo di lucro (Volt Europa AISBL)[47] con sede in Belgio.

L'organo principale di Volt è l'Assemblea Generale, che si riunisce una o due volte l'anno; le sue decisioni vengono messe in atto dal Consiglio di Coordinamento, che garantisce la coerenza tra gli organi nazionali. La gestione quotidiana del movimento è invece gestita su tre livelli attraverso un gruppo comune europeo, i gruppi nazionali e i gruppi locali. A partecipare alle elezioni politiche sono i partiti generati dai gruppi nazionali.[48]

Francesca Romana D'Antuono e Reinier van Lanschot sono i copresidenti di Volt Europa, Johannes Heinrich è il tesoriere.

Composizione del board

Mandato Presidente Tesoriere Membri del board non esecutivi
2019-20 Bandiera dei Paesi Bassi Reinier van Lanschot Bandiera della Germania Valerie Sternberg Bandiera del Lussemburgo Julia Pitterman Bandiera della Germania Konrad Ritter Bandiera della Germania Eileen O'Sullivan Bandiera della Spagna Bruno Sánchez-Andrade Nuño Bandiera dell'Italia Sofia Gentiloni Silveri Bandiera della Svezia Joel Boehme Bandiera della Romania Cornelia German
2021-22 Bandiera dell'Italia Francesca Romana D'Antuono Bandiera della Svizzera Johannes Heinrich Bandiera dell'Italia Ines Consonni Bandiera dei Paesi Bassi Anouk Ooms Bandiera della Francia Lucia Nass Bandiera della Danimarca Thor Larholm Bandiera della Francia Charles Evain Bandiera dell'Austria Lucas Amorelli Ribeiro Kornexl

Sezioni nazionali

Albania

Volt Albania (in albanese Volt Shqipëria) è il partito politico di Volt in Albania. Il partito, guidato dall'italo-albanese Cosimo Bruno, non si è mai candidato a delle elezioni ma partecipa con costanza a trasmissioni televisive. La sezione albanese di Volt supporta l'ingresso dell'Albania nell'Unione Europea.

Austria

Volt Austria (in tedesco Volt Österreich) è il partito politico registrato di Volt in Austria e stava pianificando di prendere parte alle elezioni europee del 2019.[49] Le 2.600 firme necessarie per questo non sono state raccolte in tempo, pertanto Volt non ha potuto partecipare alle elezioni europee in Austria.[50] Il partito ha preso parte alle elezioni locali di Vienna, prendendo lo 0,1% dei voti[51]

Belgio

Volt Belgio (in tedesco Volt Belgien) è la sezione nazionale di Volt in Belgio, attivo dal 2017 e registrato come partito il 28 luglio 2018. Volt Belgio è stata la prima sezione nazionale di Volt a prendere parte a delle elezioni nazionali[52].

Bulgaria

Lo stesso argomento in dettaglio: Volt Bulgaria.

Volt Bulgaria è stata fondata a Sofia il 19 maggio 2018, ed è stata la seconda sezione nazionale di Volt ufficialmente registrata. In Bulgaria durante le elezioni parlamentari del novembre 2021 sono stati eletti 2 parlamentari di Volt.

Francia

Volt Francia (in francese Volt France) è stata fondata come 9ª filiale in una nazione dell'Unione europea di Volt ed è attiva a Grenoble, Lilla, Lione, Nantes, Nizza, Parigi, Rennes, Ain-Ginevra e Strasbourg-Kehl.

Il partito non ha potuto partecipare alle elezioni europee del 2019 per mancanza di fondi.

Germania

Lo stesso argomento in dettaglio: Volt Germania.

Volt Germania (in tedesco Volt Deutschland) è il partito politico registrato di Volt in Germania, che gli consente di competere alle elezioni all'interno della Repubblica Federale Tedesca.[53]. Alle elezioni europee del 2019 Volt Germania ha ottenuto 248 824 voti, il che equivale allo 0,7% dei voti totali in Germania. Come primo classificato Damian Boeselager ottenne uno dei 96 seggi dai delegati tedeschi al Parlamento europeo.[54][55]

Italia

In Italia, Volt non è riuscito a raccogliere le 150.000 firme sufficienti a presentarsi alle elezioni europee del 2019.[56] Nello stesso anno Volt Italia ha preso parte alle elezioni comunali del 2019 in un solo comune, a Novi Ligure, ottenendo l'1,43% dei voti.[57].

Nel 2020 il partito ha anche partecipato alle elezioni regionali italiane in 4 regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Veneto e Puglia. Ottenendo rispettivamente lo 0,43% (lista propria in supporto a Stefano Bonaccini)[58], lo 0,32% (lista con Italia in Comune in supporto di Eugenio Giani)[59], lo 0,69% (assieme a + Europa in supporto di Arturo Lorenzoni)[60] e lo 0,11% (assieme al PLI in supporto di Ivan Scalfarotto)[61] dei voti. Il 1º marzo dello stesso anno Volt si è presentato alle elezioni politiche suppletive per il collegio di Roma-Trionfale, ottenendo lo 0,97% dei voti.

Alle contestuali elezioni amministrative, Volt si presentò in liste con altri partiti di sinistra e centro-sinistra a Bolzano (con +Europa e Partito Socialista)[62], a Trento (con Europa Verde e Sinistra Italiana)[63], a Venezia (con Italia in Comune)[64] e a Mantova in una lista civica (facendo eleggere un proprio esponente)[65]. A Matera riuscì invece a presentare una lista col proprio simbolo a sostegno del candidato M5S Domenico Berardi, ottenendo il 4,47% ed eleggendo 4 consiglieri comunali.[66]

Il partito prende parte anche alle elezioni amministrative del 2021: nei capoluoghi, in particolare, sostiene i candidati del centro-sinistra, presentando una lista condivisa a Roma (Roma Futura) [67] a sostegno del candidato sindaco Roberto Gualtieri, e altre liste a Milano[68], Varese (insieme ai Radicali Italiani)[69], Bologna (con il PSI)[70] e Isernia[71], mentre a Torino e Trieste inserisce propri candidati in liste civiche[72][73]; ottenendo una rappresentanza consiliare solo nel capoluogo molisano, dove con il 6,58% dei voti elegge 4 consiglieri[74]. Tra i centri minori va invece segnalato il risultato di Roseto degli Abruzzi dove il candidato sostenuto da Volt ed Azione vinse il ballottaggio[75] è dove il recordman di preferenze Francesco Luciani è stato nominato assessore[76]

Paesi Bassi

Lo stesso argomento in dettaglio: Volt Paesi Bassi.

Volt Paesi Bassi (in nederlandese Volt Nederland) è stato fondato il 23 giugno 2018 a Utrecht[77] e ha partecipato alle elezioni europee di maggio 2019. Secondo il risultato ufficiale preliminare, ha raggiunto l'1,9% dei voti e quindi non ha ricevuto nessuno dei 26 seggi[78]. Volt Paesi Bassi ha partecipato alle elezioni legislative nei Paesi Bassi del 2021, con Laurens Dassen come capolista del partito. Ha ottenuto 3 seggi con una percentuale del 2,3%. Il 26 febbraio Volt Paesi Bassi ha emesso un provvedimento di espulsione dal gruppo parlamentare nei confronti di Nilüfer Gündoğan,[79][80] ma il tribunale di Amsterdam ha successivamente intimato al partito il reintegro della parlamentare.[81]

Portogallo

Volt Portogallo (in portoghese Volt Portugal), ha presentato più di 9.000 firme necessarie per la legalizzazione del partito nel paese.[82]

Il presidente di Volt Portogallo, Tiago Gomes, aveva inizialmente pianificato di stabilire i requisiti legali del partito prima delle elezioni nelle Azzorre ad autunno 2020, ma il piano è stato abbandonato a causa del processo di approvazione da parte della corte costituzionale molto lenta[83][84]. Il 18 dicembre 2021 Volt Portogallo ha presentato il suo manifesto elettorale per le elezioni legislative in Portogallo del 2022[85]. Volt riesce a raccogliere le firme in 19 circoscrizioni su 22[86], raccogliendo lo 0,1% dei voti e nessun seggio, ottenendo i risultati migliori nella circoscrizione europea. Dopo che l'80,32% delle schede elettorali nella circoscrizione europea è stato dichiarato nullo e dopo un ricorso di Volt alla Corte costituzionale, la Corte ha dichiarato invalida l'elezione nella circoscrizione e ha ordinato una ripetizione[87][88].

Regno Unito

Volt Regno Unito (in inglese Volt UK) è stato registrato presso la Commissione elettorale nel gennaio 2020.[89]

Svezia

Volt Svezia (in svedese Volt Sverige) ha ottenuto 146 voti alle elezioni del Parlamento europeo del 2019.[90] Nel 2021, grazie all'ingresso nel partito del consigliere comunale di Ljusnarsberg Hendrik Bijloo, Volt Svezia per la prima volta è rappresentata all'interno delle istituzioni svedesi[91].

Svizzera

In Svizzera, Volt Europa riporta incontri regolari a Ginevra e Zurigo.[92] Tuttavia non è registrato come partito. Ciò è in parte dovuto alla mancanza di adesione della Svizzera all'Unione europea. Nel 2022 ha preso parte per la prima volta a delle elezioni: partecipa infatti alle elezioni comunali di Zurigo in due circoscrizioni; ottiene, complessivamente, lo 0,08% dei voti senza eleggere consiglieri.[93]

Risultati elettorali

Lo stesso argomento in dettaglio: Risultati elettorali di Volt.

Alle elezioni europee del 2019, ottenendo lo 0,7% dei voti in Germania, Volt elegge Damian Boeselager come suo primo eurodeputato.[17]

Alle elezioni nederlandesi del 2021, ottenendo il 2,42%, Volt elegge i suoi primi 3 parlamentari in un parlamento nazionale.[94]

Alle elezioni bulgare del novembre 2021, partecipando all'interno della coalizione Continuiamo il Cambiamento[95], Volt elegge 2 parlamentari.[96]

A livello locale, Volt è attualmente rappresentato da 87 eletti in 5 diversi stati: Bulgaria (3), Germania (71), Italia (11), Portogallo (1) e Svezia (1).[97]

Sommario

Dati aggiornati al 10 marzo[97].

Sezione Europarlamento Parlamento Amministratori locali
Camera alta Camera bassa
Bandiera della Bulgaria Volt Bulgaria
0 / 17
2 / 240
3 eletti
Bandiera della Germania Volt Germania
1 / 96
0 / 69
0 / 736
71 eletti
Bandiera dell'Italia Volt Italia
0 / 76
0 / 315
0 / 630
11 eletti
Bandiera dei Paesi Bassi Volt Paesi Bassi
0 / 29
0 / 75
3 / 150
Nessun eletto
Bandiera del Portogallo Volt Portogallo
0 / 21
0 / 230
1 eletto
Bandiera della Svezia Volt Svezia
0 / 21
0 / 349
1 eletto

Assemblee generali

Assemblea Data Nazione Città
27-28 ottobre 2018 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Amsterdam
II° 12-13 ottobre 2019 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Sofia[98]
III° 2-3 maggio 2020 Assemblea online[99]
IV° 16-17 ottobre 2021 Bandiera del Portogallo Portogallo Lisbona

Riconoscimenti

Anno Riconoscimento Sezione Ente promotore del riconoscimento
2018 EuroNederlander dell'anno 2018[100] Volt Paesi Bassi Movimento Europeo Internazionale (sezione nederlandese Europese Beweging Nederland)
2019 Rappresentante politico dell'anno (2° posto)[101] Volt Europa The Good Lobby

Note

  1. ^ Federica Stagni·Interviews·6 December e 2018, Time For Change: How Volt Wants To Fix Europe, su Italics Magazine, 6 dicembre 2018. URL consultato il 9 giugno 2019.
  2. ^ Peter Teffer, 'Pan-European' Volt and DieM25 manage one MEP each, su EU Observer, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  3. ^ Wolfram Nordsieck, European Union, su Parties and Elections in Europe, 2019. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  4. ^ Brett Essler, Just Do It: How two SIPA alumni founded a new European political party—and won., su School of International and Public Affairs, Columbia University, 7 novembre 2019. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  5. ^ Théo Boucart, Germany: Faithful Reflection Of European Electoral Tendencies?, su The New Federalist, Young European Federalists, 31 maggio 2019. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  6. ^ Volt Europa si candida in sette Paesi e punta a 25 deputati, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 9 gennaio 2019.
  7. ^ Volt: ecco il movimento paneuropeista che vuole cambiare l'Europa partendo dai giovani, in Linkiesta, 18 giugno 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
  8. ^ La sfida dei partiti paneuropei alle prossime elezioni Ue. Volt e gli altri, su Il Foglio. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  9. ^ Scende in campo la generazione Erasmus. Una conversazione con Andrea Venzon, presidente di Volt, in L'Espresso.
  10. ^ Debat9 august 2018 kl 1:00 | 0 kommentarer Print, Volt Europa: Vi er det pan-europæiske parti, du ikke vidste, du savnede, su Altinget: eu, 9 agosto 2018. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  11. ^ Statutes of Volt Europa, su volteuropa.org. URL consultato il 24 aprile 2020.
  12. ^ Mapping of Policies by VOLT Europa, su d3n8a8pro7vhmx.cloudfront.net.
  13. ^ Nasce Volt Italia, partito paneuropeo - Emilia-Romagna, in ANSA.it, 14 luglio 2018. URL consultato l'11 novembre 2018.
  14. ^ (EN) Mark Chandler, The future of the EU? New movement to create United States of Europe party, su Express.co.uk, 26 gennaio 2018. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  15. ^ (EN) Chi siamo, su Volt Italia. URL consultato il 13 giugno 2019.
  16. ^ a b (EN) 2019 European election results - Germany, su election-results.eu.
  17. ^ a b c Volt Europa su Instagram: "Volt, the pan-European party, will sit with the @greensefa, following a vote by its Europe-wide membership. In a three-way vote, more than…", su Instagram. URL consultato il 9 giugno 2019.
  18. ^ Venzon (Volt Europa): «Diamo voce ai giovani che credono nell’Ue e puntiamo sull’economia», su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 28 maggio 2019.
  19. ^ Simone Disegni, I millennial di Volt vogliono dare la scossa alla Ue: rilanceremo l’Europa, su Corriere della Sera, 21 febbraio 2018. URL consultato il 28 maggio 2019.
  20. ^ Volt Europa, il partito transnazionale che punta ai delusi del M5S, su Wired, 22 agosto 2018. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  21. ^ Florian Eder, Brussels Playbook, presented by the Barilla Foundation: Europe in 4 speeches — New US ambassador — A different Brexit story, su POLITICO, 11 maggio 2018. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  22. ^ a b c La sfida di Volt Europa, presente come partito politico in 8 Paesi Ue, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  23. ^ Volt Italia nuovo Partito Politico, su Politica Europea Press, 1º agosto 2018. URL consultato il 22 dicembre 2018.
  24. ^ (EN) Time For Change: How Volt Wants To Fix Europe, su Italics Magazine, 6 dicembre 2018. URL consultato il 22 dicembre 2018.
  25. ^ (NL) StampMedia-Lieven Miguel Kandolo, Nieuwe progressieve partij Volt komt op voor gemeenteraadsverkiezingen, su Gazet van Antwerpen. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  26. ^ (FR) L’Interview: Caroline De Bock (PTB) et Omri Preiss (Volt), su bx1.be.
  27. ^ (FR) Beatriz Rios, Volt, le mouvement transnational qui rêve de conquérir l’Europe, su Euractiv.com, 31 ottobre 2018.
  28. ^ (NL) Nieuwe partij wil van Europa een krachtpatser maken, su RTV Rijnmond. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  29. ^ Giovani Imprenditori Confindustria, Europa 2019 - Uniti - 19 ottobre 2018. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  30. ^ Il congresso. La sfida transnazionale di Volt Europa, il partito dei millennials, su www.avvenire.it, 23 marzo 2019. URL consultato il 28 maggio 2019.
  31. ^ Dichiarazioni di Guy Verhofstadt, presidente dell'ALDE, in merito ai negoziati con Volt, su Facebook. URL consultato l'8 giugno 2019.
  32. ^ Volt Europa su Instagram: "This evening, Volters from all over Europe will begin the process of voting for which political grouping they wish Volt to join. The vote…", su Instagram. URL consultato l'8 giugno 2019.
  33. ^ https://www.volteuropa.org/european_board
  34. ^ (DE) "Volt Europa für geeinte und föderale EU", su wort.lu. URL consultato il 22 febbraio 2022.
  35. ^ youtube.com, https://www.youtube.com/watch?v=qjRzthwTKJg. URL consultato il 22 febbraio 2022.
  36. ^ https://www.verkiezingensite.nl/
  37. ^ https://www.kiesraad.nl/adviezen-en-publicaties/proces-verbalen/2021/03/26/uitslag-tweede-kamerverkiezing-17-maart-2021
  38. ^ (BG) Risultati, su results.cik.bg. URL consultato il 22 febbraio 2022.
  39. ^ a b c d Visione, in Volt Italia. URL consultato il 25 novembre 2018.
  40. ^ (DE) Volt - Eine neue Partei für Europa, su www.hamburg1.de. URL consultato il 18 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2019).
  41. ^ Louis Abela37scon September 19, 2018, Ethnos, a Greek national newspaper, interviews Colombe Cahen-Salvador, co-founder of Volt, su Volt. URL consultato il 18 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2018).
  42. ^ (EN) Supporting Documents of the Amsterdam Declaration: Volt’s programme for the European Parliament 2019 - 2024.
  43. ^ La7 - Otto e Mezzo: Giù le mani dall'Europa. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  44. ^ a b Volt Europa si candida in sette paesi e punta a 25 deputati, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  45. ^ Volt Italia - Regolamentare il sex working
  46. ^ Europee, il movimento paneuropeo Volt: "Il futuro non sono gli slogan della Lega. M5s? Investe nell'assistenzialismo", su Il Fatto Quotidiano, 1º marzo 2019. URL consultato il 7 giugno 2019.
  47. ^ Statuto di Volt Europa (PDF), su assets.volteuropa.org.
  48. ^ Persone, su Volt Italia. URL consultato il 21 dicembre 2018.
  49. ^ (DE) andreas.puschautz, EU-Wahl: Europas erste Partei sarà auch in Österreich antreten, su kurier.at. URL consultato il 6 maggio 2019.
  50. ^ EU-Wahl: VOLT und CPÖ haben es in Österreich nicht geschafft, su vienna.at. URL consultato il 15 dicembre 2019.
  51. ^ Elezioni locali Vienna 2020, su wien.gv.at.
  52. ^ https://www.vrt.be/vrtnws/nl/2021/03/18/pan-europese-partij-volt-bestaat-ook-in-belgie-maak-kennis-met/
  53. ^ (DE) Julia Schmälter, Volt Deutschland (Volt), su bpb.de. URL consultato il 6 maggio 2019.
  54. ^ Bundeswahlleiter (Federal Returning Officer), Results European Election 2019, su bundeswahlleiter.de.
  55. ^ (DE) Theis, Marion, Volt-Spitzenkandid Damian Boeselager: Union und SPD müssen Klimapolitik ändern, su swr.de, SWR2, 27 maggio 2019. URL consultato il 28 maggio 2019.
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