Pinerolo
«Vista dall'alto, posta com'è all'imboccatura di due bellissime valli, ai piedi delle Alpi Cozie, davanti ad una pianura vastissima, seminata di centinaia di villaggi, che paiono isole bianche in un vasto mare verde e immobile, è la città più bella del Piemonte.»
Template:Comune Pinerolo (Pinareul in piemontese, Pineiròl in occitano, Pignerol in francese) è una città di 35.143 abitanti della provincia di Torino, posto ad ovest della medesima, allo sbocco in pianura della Val Chisone, a 37 km da Torino sulla strada del Sestriere che collega il capoluogo con il colle del Monginevro.
Geografia e topografia
Il territorio del comune si estende dalla sinistra del Chisone fino alla frazione montana Talucco sul fianco sinistro della valle del Lemina ed occupa quindi un settore pianeggiante ed uno montuoso, raggiungendo i 1445 m del Monte Freidour.
La parte più antica dell'abitato sorge sulle pendici della collina di San Maurizio, dominata dai resti della Cittadella (445 m), mentre a sud e a est si sono sviluppati, in pianura, i moderni quartieri residenziali e industriali, fino al corso del Lemina e oltre. Ancora oggi è possibile individuare l'andamento della cinta fortificata, di origine antica e rafforzata a più riprese fino all'intervento del Vauban nel 1670.
Frazioni
- Abbadia Alpina, comune fino al 1928, ricco di industrie, sito ad ovest del capoluogo, lungo la strada statale del Sestriere. Si trova sul luogo dove sorgeva l'abbazia di Santa Maria nel luogo detto di San Verano, fondata dalla marchesa Adelaide nel 1064 e distrutta dai francesi nel 1693. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Verano di Cavaillon e costruita forse su disegno di Juvara, è del 1724 (inizio dei lavori:1708, inaugurazione:1727) e custodisce i sepolcri di due vescovi di casa Savoia.
- Baudenasca, anch'esso in passato comune, dove, sulle rive del torrente Chisone, con splendida vista del Monviso, è presente il galoppatoio militare; in questa frazione si celebra da alcuni anni un Carnevale con carri allegorici.
- Riva di Pinerolo, situata ai margini della strada del Sestriere in direzione di Torino, a 4 km dal capoluogo; vi si trova un castello medievale, detto Motta dei Trucchetti, risalente al XIV secolo.
- Talucco, frazione famosa per gli squisiti Tomin elètrich (tomini elettrici), dove fin dall'VIII secolo era presente una cella monastica benedettina appartenente all'abbazia di Novalesa.
- Pascaretto, frazione che sorge all'estremità nord del territorio di Pinerolo, diviso con Piscina e Frossasco
Storia
Citato per la prima volta nel 981 con il nome Pinarolium (pineta) in un diploma di Ottone II con il quale si confermavano al vescovo di Torino le proprietà, i diritti e i privilegi sulla città goduti dai suoi predecessori. In questo periodo Pinerolo non era una vera e propria città, bensì una Corte formata dai borghi di San Verano, San Pietro Val Lemina, San Maurizio (il borgo alto di Pinerolo) e San Donato(borgo basso). All'epoca, di tali villaggi San Verano era il più importante, trovandosi all'imbocco della Val Chisone. Nel 1064 la città fu ceduta ai benedettini dell'abbazia di San Verano, oggi Abbadia Alpina, per volere di Adelaide di Susa. Contro le rivendicazioni del vescovo di Torino, appoggiate da un diploma di Federico I, i pinerolesi insorsero in difesa dei benedettini, guadagnando così le libertà comunali.
Conobbe lotte e ribellioni sotto Tommaso I di Savoia che l'aveva occupata nel 1220 e forti contrasti con l'abbazia di San Verano la quale, nel 1243, rinunciò ai suoi diritti in favore di Amedeo IV di Savoia e del fratello Tommaso II di Savoia.
Sotto Tommaso ed i suoi discendenti del ramo di Acaia ebbe pace e prosperità: eletta nel 1295 capitale dei loro possedimenti in Piemonte, rimase tale fino al'estinzione del ramo dei Savoia-Acaia nel 1418, quando Amedeo VIII riunì in un solo Stato tutti i possessi dei Savoia in Italia e in Francia.
Subì la dominazione francese dal 1536 al 1574, dopo il quale ricevette il titolo di Città dal conte Emanuele Filiberto di Savoia. Fu nuovamente occupata dalla Francia in virtù del trattato di Cherasco (1631).
Il cardinale Richelieu affidò allora a Vauban, il più grande ingegnere militare francese dell'epoca, il compito di rendere Pinerolo una straordinaria fortezza destinata a garantire alla Francia il controllo dell'Italia settentrionale.
A spese di continui espropri di beni e terreni dei cittadini, furono restaurate le mura cittadine, il castello venne ricostruito, la cittadella fu ampliata. Rimanevano alla città due sole porte, quella di Francia e quella di Torino. molti laboratori artigiani furono demoliti e gli operai furono trasferiti a Lione, la cui industria venne potenziata a scapito di quella pinerolese.
La fortezza di Pinerolo, il Donjon, fu usata anche come prigione, dove Luigi XIV mandava i suoi nemici, tra i quali il misterioso personaggio noto come "Maschera di Ferro".
Pinerolo fu riconquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1696, ma prima di andarsene il Re Sole fece saltare la cittadella e il castello. Carlo Emanuele III ottenne da Benedetto XIV la nomina di Pinerolo a sede vescovile. Il commercio riprese quota, la popolazione passò da 5 mila a 7 mila abitanti e tornarono a fiorire gli ordini religiosi.
Nel 1801 il Piemonte fu annesso alla Francia e Pinerolo fu per l'ultima volta occupata da parte dei Francesi, fino al 1814 con la caduta di Napoleone e del suo impero ed il ritorno del Piemonte a Vittorio Emanuele I.
Nel 1821 ebbe inizio da Pinerolo il movimento insurrezionale capeggiato da Santorre di Santarosa e Guglielmo Moffa di Lisio, che preludeva al Risorgimento italiano.
Iniziò un periodo di sviluppo economico ed edilizio: ponti, strade, ferrovie (la linea Torino-Pinerolo è inaugurata nel 1854) che facilitano i commerci con la Liguria e con il resto della regione.
Nel 1848 fu fondata a Pinerolo la prima società di mutuo soccorso d'Italia, la "Società generale degli operai" creata per «l'unione, la fratellanza, il mutuo soccorso e la scambievole istruzione». Nel 1849 fu trasferita in città (proveniente da Venaria) la Scuola d'Applicazione di Cavalleria (soppressa nel 1945), ora sede, tra l'altro, del Museo nazionale dell'arma di cavalleria e del Museo di Arte Preistorica.
Dalle valli laterali affluì in città nuova popolazione: gli abitanti passarono da 12.000 nel 1819 a 18.000 nel 1890.
Partecipò attivamente alla Resistenza italiana.
Il dopoguerra vide un'ulteriore industrializzazione, con la nascita di nuovi stabilimenti. Negli ultimi anni, però, anche per compensare le difficoltà del settore industriale, la città ha puntato maggiormente sul turismo, avendo avuto un glorioso passato come capitale del principato del Piemonte dal 1295 al 1418. L'8 settembre 1974 a Pinerolo vengono arrestati i fondatori delle Brigate Rosse, Renato Curcio ed Alberto Franceschini.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]
Cultura
Pinerolo conobbe il momento di maggior splendore quando (dal 1295) fu capitale del dominio degli Acaia e centro di cultura, con una fiorente scuola notarile e con la presenza, per le arti figurative, di numerosi artisti come i pinerolesi Beltrami e Canavesio, oltre ad altri le cui opere sono perdute. Nel 1475, in seguito all'iniziativa del francese Jacottino de' Rubeis, divenne un prospero centro di arte tipografica.
A Pinerolo, fino ai primi anni novanta, si trovava la Scuola Militare di Mascalcìa, fondata nel 1882, dove si apprese per lungo tempo il mestiere di maniscalco. Oggi la Scuola si trova a Grosseto, annessa alla scuola Militare di veterinaria, un tempo presente anch'essa a Pinerolo, presso la caserma Villy Pasquali.
Pinerolo è sempre stata città di tradizioni militari: sono presenti infatti numerose caserme sul territorio cittadino.
Attualmente è di stanza a Pinerolo, presso la Caserma Litta Modignani/Villy Pasquali, il 1º Reggimento di Cavalleria, il Nizza Cavalleria, fondato nel 1690. Il Nizza Cavalleria è il più antico Reggimento della Cavalleria italiana, e uno dei più antichi Reggimenti dell'Esercito italiano dopo i Reggimenti dei Granatieri di Sardegna. Inoltre, presso la Caserma Berardi si trova stanziato il 3º Reggimento Alpini, che vanta antiche tradizioni Militari nel Pinerolese.
Di competenza del Nizza Cavalleria sono inoltre la Cavallerizza Caprilli, il maneggio coperto più grande d'Europa (dopo quello di Mosca e Vienna), ed il comprensorio militare di Baudenasca.
Il 31 luglio 2007 è stata dismessa la Caserma Bochard di San Vitale, che si trova in Viale Cavalieri d'italia di fronte alla Caserma Litta Modignani. Altre ex caserme in Pinerolo sono la Caserma Fenulli (ora area espositiva) e la caserma Botta, in cui sta per essere realizzata la nuova Scuola di Cavalleria
Manifestazioni
- Cioccolato a Torino e provincia: fine febbraio/prima quindicina di marzo;
- Fiera Primaverile: l'ultimo lunedì di aprile;
- Mostra Mercato dell'Antiquariato Minore: primo fine settimana di maggio, ultimo fine settimana di settembre;
- Concorsi Ippici Nazionali ed Internazionali: maggio e settembre;
- Porte aperte allo sport
- Maggiolibri: durante il mese di maggio;
- 24 ore di Pallavolo: torneo amatoriale di pallavolo che si disputa ogni anno il secondo fine settimana di giugno
- Sestrierestorico: tappa pinerolese della Manifestazione di Regolarità per auto storiche, seconda quindicina di giugno;
- Festival Internazionale Teatro di Figura Pinerolo: durante il mese di giugno
- Arcipelago Estate
- Fiera Patronale: l'ultimo lunedì di agosto;
- Rassegna dell'Artigianato del Pinerolese: fine agosto;
- Rievocazione storica "La Maschera di Ferro": primo fine settimana di ottobre
- Città d'arte a Porte Aperte: seconda domenica di ottobre;
Spettacoli
Sabato 16 maggio 2009 si è svolto nella centrale Piazza Vittorio Veneto un concerto dei Pooh, in occasione dell'arrivo del Giro del Centenario.
La maschera di Ferro
Una delle maggiori manifestazioni della città è la rievocazione storica della Maschera di Ferro. La leggenda vuole infatti che il misterioso personaggio storico risiedette nella cittadella di Pinerolo; sul colle di San Maurizio c'è un piccolo monumento dedicato proprio a questa leggenda.
Il mistero di questa maschera (che in realtà non era di ferro, ma un semplice panno di velluto nero che copriva il volto fino al naso, con rinforzi in metallo al bordo) resiste da quasi trecento anni: sono state avanzate ben quarantotto ipotesi di identificazione (e forse anche qualcuna di più). In realtà si sa che nel 1681, quando governatore della fortezza era un certo Benigno di Saint-Mars, erano rinchiusi nella cittadella cinque prigioneri: il conte Enrico Antonio Mattioli, un certo Eustachio Dauger, un monaco, un certo Dubrueil, un certo La Rivière.
Di questi cinque prigionieri, due restarono a Pinerolo, tre lasciarono il carcere per iniziare il viaggio che si concluse alla Bastiglia di Parigi, dove la Maschera di Ferro passò gli ultimi anni di vita. I due sono La Rivière e Dauger: il primo morì ad Exilles il 5 gennaio 1687, e pertanto Eustachio Dauger potrebbe essere la Maschera di Ferro.
È assai improbabile che il potente regista (era riuscito infatti ad ottenere delle misure così complesse per la carcerazione della Maschera di Ferro) di questa "commedia" carceraria si sia dato tutto quel daffare per impedire che il misterioso recluso rivelasse la propria identità scoprendosi il volto anche solo dinnanzi alle guardie incaricate della sua custodia, e nello stesso tempo sia stato così sprovveduto da lasciare che il suo nome autentico venisse riportato pari pari sui registri del carcere.
Naturalmente non è escluso che lo zelante Saint-Mars abbia affibbiato al suo custodito il nome di persona esistente o già esistita, magari un altro recluso conosciuto durante una sua precedente permanenza in servizio presso una delle tante fortezze distribuite sul territorio di Francia. È stato accertato che parecchi mesi prima della traduzione della Maschera di Ferro al Forte di Exilles il governatore della fortezza di Pinerolo si recò presso il Forte di Exilles allo scopo di verificarne de visu l’idoneità ad ospitare il misterioso personaggio.
Insoddisfatto di ciò che aveva visto, il Saint-Mars dispose la realizzazione di lavori in muratura piuttosto cospicui, volti soprattutto a garantire la "massima sicurezza" nella sorveglianza della Maschera di Ferro: non ci si prende un tal disturbo per un Eustachio Dauger qualsiasi. L’unica conclusione che se ne può trarre quindi, tenuto conto di come proseguirà la storia del misterioso recluso dopo la detenzione in Pinerolo, è che il mistero della Maschera di ferro sia destinato a rimanere tale per sempre.
Ogni anno a Pinerolo, nel primo fine settimana di ottobre, si rievoca la leggenda della Maschera di Ferro con una manifestazione in costume a cui partecipano numerosi gruppi storici della provincia di Torino, detta "La Maschera di Ferro e i moschettieri". Ogni anno la Maschera di Ferro viene impersonata per l'intero weekend da un personaggio (nelle ultime edizioni personaggi noti a livello nazionale), che viene svelato alla fine delle celebrazioni in Piazza Vittorio Veneto (Piazza Fontana).
Questi i personaggi che hanno impersonato la Maschera di Ferro:
- 1999: Alberto Negro
- 2000: Nicola Chiabrando
- 2001: Alberto Aymar
- 2002: Maurizio Agliodo
- 2003: Sandro Vannucci
- 2004: Fabrizio Voghera
- 2005: Piero Gros
- 2006: Livio Berruti
- 2007: Luigi Pelazza
- 2008: Pippo Franco
- 2009: Massimo Lopez
- 2010: Gipo Farassino
Luoghi di interesse
Piazza Vittorio Veneto (più nota come Piazza Fontana): è il punto di ritrovo centrale dei pinerolesi; progettata nel 1738, venne realizzata spianando i fossati antistanti le mura seicentesche. Questa vasta area fu fino al 1830 la piazza d'armi della cittadina, una delle più estese d'Italia; oggi è sede dei mercati settimanali (mercoledì e sabato). Al suo interno sono collocate una fontana con vasca monoblocco in pietra di Malanaggio e la statua in marmo dedica al generale Filippo Brignone, eroe di Palestro, opera di Odoardo Tabacchi (1879).
Sul lato nord di Piazza Vittorio Veneto si affaccia il Palazzo del Comune: originamente arsenale della fortezza cittadina, negli anni del fascismo ne venne ristrutturata la facciata e costruita la torre civica. Ospita il Museo Civico (cimeli bodoniani, armi, monete, dipinti ottocenteschi di scuola locale) e la notevole Biblioteca Comunale Alliaudi (oltre 100.000 volumi, manoscritti, incunaboli, e un prezioso fondo di libri rari).
Sul lato est si trova Palazzo Vittone, dal nome dell'architetto Bernardo Antonio Vittone, allievo di Filippo Juvara, che lo progettò nel 1740. Fu commissionato dal re Carlo Emanuele III per accogliervi l'Ospizio dei Catecumeni. Dal 1816 fu poi destinato a collegio municipale, poi vescovile ed infine dal 1867 collegio civico. Oggi è sede di importanti musei ed istituzioni culturali.
Numerose sono le case medievali: tra di esse, il Palazzo dei Principi d'Acaia o Castel Nuovo, costruito nel 1318 e più tardi modificato; la quattrocentesca Casa del Senato; la Casa del Vicario, costruzione in cotto del XVI secolo.
Il Duomo, dedicato a San Donato e già ricordato nel 1044, ripreso nei secoli XV, XVI e XVIII e ancora restaurato nel XIX, si presenta in forme gotiche con tre rosoni e tre portali in facciata dei quali quello centrale sormontato da un'alta ghimberga. Nell'interno conserva acquasantiere gotiche e il coro, un pulpito e un leggio in legno, intagliato nel '600. Il campanile, del 1425, nel Medioevo era una Torre Civica; è rimasto incompiuto.
La chiesa di San Maurizio, già ricordata nel 1078, venne ricostruita nel 1470 e restaurata nel 1897: ha un campanile tardo romanico del 1336 e conserva affreschi del XV secolo, una Ascensione di Gesù Cristo, l'opera di maggior impegno del pittore ticinese Giuseppe Antonio Petrini di Carona di poco anteriore al 1743[3], e una Natività della Vergine di Beaumont e vi pregò il futuro papa Pio XI ancora ragazzo.
Attiguo alla parte posteriore della chiesa, e rivolto in direzione opposta, è il santuario della Madonna delle Grazie (XVI secolo), che sorge in posizione panoramica.
Del 1438, e in parte conservata con il campanile coevo, è la chiesa di San Domenico, che ha resti di affreschi del XV secolo.
Alcune chiese barocche sono quelle di San Rocco, a una navata con presbiterio ellittico, eretta nel 1744 da Giuseppe Gerolamo Buniva: la sagrestia è attribuita a Bernardo Vittone, quella di San Giuseppe, ora sconsacrata e usata come sala da concerti intitolata a Italo Tajo, ma precedentemente sede di un monastero gesuita. Del XIX secolo sono il Teatro Sociale (1842) e il Tempio Valdese (1855-60), edificato dopo l'editto di emancipazione di Carlo Alberto.
Musei
- Museo storico dell'Arma di Cavalleria: nei locali dell'ex Scuola di Applicazione di Cavalleria si possono ammirare la raccolta di cimeli, l'importante biblioteca e l'archivio storico.
- Museo d'arte Preistorica: reperti archeologici, arte rupestre internazionale e sezione didattica.
- Museo Etnografico: cultura popolare, tradizioni, costumi, lavoro, ambienti della pianura e delle valli del Pinerolese.
- Civico Museo Didattico di Scienze Naturali: geologia, flora, fauna, collezione micologica, mineralogia pinerolese e delle valli limitrofe.
- Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone: maestri della pittura e della scultura dell'Ottocento, del Nocevento e contemporanei.
- Museo della Diocesi: testimonianze storiche ed artistiche della vita religiosa in oltre 250 anni dalla fondazione della diocesi.
- Museo Storico del Mutuo Soccorso: è la sede sociale della Società Generale fra gli Operai di Pinerolo.
Economia
Intorno a Pinerolo gravita l'economia delle Valli Valdesi (versante destro della Val Chisone, Valle Germanasca e Val Pellice) e della pianura che si estende fra gli sbocchi di queste valli e il corso del Po.
È sede di svariate industrie (nei settori meccanico, cartario, chimico, dell'abbigliamento) che assorbono manodopera anche dai centri vicini; le aziende di maggiore spicco sono la Corcos, che produce guarnizioni per alberi rotanti e per steli valvola, la Raspini, azienda alimentare operante nel settore dei salumi, l'Euroball, produttrice di sfere per cuscinetti, il Gruppo Trombini - ex Annovati, che produce pannelli truciolari per l'industria del mobile, la PMT, specializzata nella costruzione di impianti per la fabbricazione di carta. Pinerolo è inoltre il centro del commercio della zona montana circostante.
L'agricoltura e l'allevamento del bestiame sono condotti con tecniche avanzate.
Pinerolo è la sede della Comunità Montana Pinerolese Pedemontano.
Trasporti
Strade e autostrade
La città di Pinerolo è collegata al capoluogo di provincia Torino da un'autostrada, la A 55 o Autostrada del Pinerolese, e dalla Strada Regionale 23 del Colle del Sestriere; la Strada Statale 589 dei Laghi di Avigliana collega invece Pinerolo con Cuneo.
Ferrovie
La città di Pinerolo è servita dalla linea ferroviaria Torino-Pinerolo-Torre Pellice, inaugurata nel 1854.
Sono presenti due stazioni ferroviarie: Pinerolo e Pinerolo Olimpica.
La Stazione di Pinerolo è una stazione di testa da cui partono i treni diretti a Torino (Porta Nuova, Porta Susa e Lingotto), Milano Centrale, Chivasso e Torre Pellice (questi ultimi partono dal nuovo binario distaccato, il binario 5, costruito in occasione delle recenti Giochi olimpici invernali di Torino 2006).
È presente un sistema di interscambio, con parcheggio per automobili e fermate apposite per autobus, denominato MoviCentro.
Anche la fermata ferroviaria di Pinerolo Olimpica, seconda stazione cittadina e fermata di transito per i treni diretti a Torino e Chivasso, è stata costruita in occasione delle Olimpiadi. La fermata si trova a pochi passi dal Palacurling, che ha ospitato le gare di curling alle Olimpiadi Invernali e alle Universiadi Invernali.
Anche presso questa fermata è presente un ampio parcheggio di interscambio.
Autobus
Due sono le principali società che gestiscono il trasporto pubblico su gomma nel Pinerolese: la Cavourese di Cavour (che ha assorbito la Sdav di Cavour) e la Sapav di Pinerolo. Altre società di trasporto che effettuano servizio con corse dirette a Pinerolo sono GTT di Torino e Martoglio di Giaveno.
Linee Urbane
Sono presenti le seguenti linee urbane:
- Linea 1: San Secondo - Pinerolo (gestita da Cavourese)
- Linea 2: Osasco - Pinerolo (gestita da Cavourese)
- Linea 2bis: Pinerolo - B.go Nuovo - B.go Madonnina-(INAIL) (gestita da Cavourese)
- Linea 2/2bis festiva: Osasco - Pinerolo (B. Madonnina - B. Nuovo - INAIL - Bv. Roletto) (gestita da Cavourese)
- Linea 3: Macello - San Pietro Val Lemina - Talucco (gestita da SAPAV)
- Linea 4: Pascaretto - Riva - Abbadia Alpina (gestita da Sapav)
- Linea 5: Abbadia - Costagrande (gestita da Cavourese)
- Linea 6: Prarostino - San Secondo - Cantine (gestita da Cavourese)
- Navetta Garzigliana - Osasco - Pinerolo (gestita da Cavourese)
Linee Extraurbane
Gestite da Sapav:
- 275: Sestriere-Pinerolo-Torino
- 278: Pinerolo-Vigone-Cercenasco (con prolungamenti)
- 279: Bobbio Pellice-Pinerolo-Torino
- 283: Pinerolo-Cantalupa
Sport
Pinerolo ha legato il suo nome alla storia del ciclismo e del Giro d'Italia: la città è stata più volte sede di partenza e di arrivo di tappe della corsa rosa; numerosi sono stati anche i passaggi della carovana in città.
Il primo contatto col Giro lo si ha già nella prima edizione del 1909, nel corso della tappa Genova-Torino di 354,9 km: la corsa passa in Via Saluzzo e Piazza Cavour, in cui vi è posto il ristoro nonché ultimo punto di controllo prima del traguardo di Torino.
Il primo arrivo si ha nel 1949 quando si corre la tappa Cuneo-Pinerolo (di 254 km), celebre tappa vinta in solitaria, con 192 chilometri di fuga, da Fausto Coppi su Gino Bartali. Il giornalista Mario Ferretti aprì la sua radiocronaca con una frase entrata nella storia del ciclismo: "Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi". Il giorno dopo si svolge la cronometro individuale Pinerolo-Torino, vinta da Antonio Bevilacqua.
Altri arrivi del Giro d'Italia a Pinerolo si sono avuti nel 1964 (tappa Cuneo-Pinerolo vinta da Franco Bitossi) e nel 1982 (tappa Cuneo-Pinerolo vinta da Giuseppe Saronni): queste due tappe si sono svolte sullo stesso percorso e stessa distanza della "mitica" Cuneo-Pinerolo del '49, ovvero 254 km.
Nel 1982 dopo la tappa Cuneo-Pinerolo il Giro riparte da Pinerolo alla volta di Torino, con la tappa a cronometro Pinerolo-Torino, vinta da Bernard Hinault.
Nel 1993 è stata sede di partenza di tappa nell'occasione della cronoscalata del Sestriere (tappa Pinerolo-Sestiere vinta da Miguel Indurain).
Il 23 maggio 2007 ha ospitato l'arrivo della 11ª tappa (Serravalle Scrivia-Pinerolo, di 198 km) del 90° Giro d'Italia, terminata con la vittoria allo sprint del velocista italiano Alessandro Petacchi; la tappa è stata caratterizzata da una rovinosa caduta sulla linea del traguardo posta in Corso Torino, dovuta alla pioggia che ha reso scivolosi gli striscioni pubblicitari posti in prossimità del traguardo.
Il 19 maggio 2009 ha ospitato l'arrivo della 10ª tappa del Giro del Centenario, la Cuneo-Pinerolo che con i suoi 262 km è stata la tappa più lunga dell'edizione. Inizialmente prevedeva di ricalcare il percorso della tappa del 1949 (già riproposto nel 1964 e nel 1982), con il passaggio sui colli della Maddalena, del Vars, dell'Colle dell'Izoard e del Monginevro; per via di problemi di una frana in territorio francese nella discesa dal Maddalena il percorso è stato modificato, prevedendo il passaggio dei corridori verso il Colle del Moncenisio, il Sestriere e l'ultima fatica, a pochi chilometri dall'arrivo, la salita di Prà Martino ed il muro di Via Tosel, con lo scollinamento a San Maurizio e il transito nel centro storico. La tappa è stata vinta da Danilo Di Luca ed ha visto come protagonista di giornata Stefano Garzelli, autore di una fuga di oltre 130 km (di cui 100 in solitaria) e, nonostante fosse stato ripreso sulla salità di Prà Martino, arrivato insieme ai migliori, a pochi secondi da Di Luca.
Nel maggio 1984 si è disputata a Pinerolo la prima competizione internazionale di BMX in Italia
Pinerolo ha ospitato le gare di curling dei XX Giochi olimpici invernali nel 2006 e dell'Universiade invernale 2007 presso il Palacurling, in Viale Grande Torino.
La società di calcio Club Atlético Peñarol, nota come Peñarol, (società calcistica di Montevideo, in Uruguay), prende il suo nome dalla città di Pinerolo.
La squadra cittadina di calcio, FC Pinerolo, ha disputato il campionato Eccellenza Piemonte 2007/08. Disputa le proprie partite casalinghe presso il Complesso polisportivo “Barbieri”.
Nel settembre 2009 è stata fondata l'A.S.D. Tennis Tavolo Pinerolo che riporta questo sport (comunemente chiamato Ping pong) nella città dopo circa 30 anni. L'associazione ha una squadra in serie D2 iscritta al campionato regionale Fitet. L'11 aprile 2010 si è tenuto il "1º torneo Città di Pinerolo" di Tennis Tavolo, patrocinato dal Comune di Pinerolo.
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione
Città gemellate
- Gap Francia dal 1963
- Traunstein Germania dal 1986
- San Francisco Argentina dal 1996
- Derventa Bosnia ed Erzegovina dal 2005
In passato, Pinerolo era gemellata con Beloit (Wisconsin) USA, per via della presenza di uno stabilimento della omonima azienza metalmeccanica americana. Con la chiusura dello stabilimento (poi rilevato da imprenditori italiani e diventato PMT Italia) ed il relativo licenziamento di centinaia di dipendenti [1], alla fine egli anni '90 i rapporti si sono estinti ed il gemellaggio considerato decaduto, tanto da non essere neppur più riportato nel sito del comune di Pinerolo [2].
Personalità legate a Pinerolo
- Giovanni Canavesio (XV secolo) pittore
- Ortensia di Piossasco
- Nicolas Fouquet (1615-1680) politico
- Giuseppe Antonio Petrini (1677-1759) pittore
- Bernardo Antonio Vittone (1704-1770) pittore
- Giovanni Beltrami (1721-1780) pittore
- Pio Brunone Lanteri (1759-1830) presbitero
- Michele Buniva (1761-1834) medico, veterinario e patriota
- Giorgio Andrea Des Geneys (1767-1839) ammiraglio
- Ignazio Porro (1801-1875) scienziato
- Filippo Brignone (1812-1877) generale, senatore del Regno
- Jacopo Bernardi (1813-1897) sacerdote, educatore
- Camillo Alliaudi (1816-1867) storico
- Ernesto Bertea (1836-1904) pittore, archeologo
- Cosimo Bertacchi (1854-1945) geografo
- Lidia Poët (1855-1930), prima avvocatessa donna in Italia
- Clemente Lequio (1857-1920) militare
- Tommaso Lequio di Assaba campione olimpico di equitazione nel 1920
- Luigi Facta (1861-1930) politico, Presidente del Consiglio
- Caramba (1865-1936) scenografo, costumista
- Ferdinando Gabotto (1866-1918) storico
- Federico Caprilli (1868-1907) militare
- Ercole Ridoni (1868-1943) ingegnere
- Ettore Bignone (1879-1953) filologo
- Ferruccio Parri (1890-1981) politico, Presidente del Consiglio
- Enrico Migliavacca (1901-1979) calciatore
- Teresio Guglielmone (1902-???) finanziere, parlamentare
- Alberto Banfi (1903-1958) capitano di vascello, medaglia d'oro al valor militare
- Italo Tajo (1915-1993) cantante lirico
- Luigi Luciano professore, poeta
- Mario Borgna (1936-2007) pittore, scultore, ceramista
- Mario Deaglio (1943-vivente) economista e professore universitario
- Elena Bein (1946-vivente) docente di filosofia
- Grado Giovanni Merlo (1946-vivente) storico
- Roberto Goveani (1957-vivente) notaio, dirigente sportivo
- Marotto Pierluigi (1958-vivente) skipper
- Alessandro Barbero (1959-vivente) storico e scrittore
- Filippo Barazzuol (1989-vivente) biker
- Africa Unite gruppo musicale
Pinerolo sullo schermo
La città di Pinerolo viene citata:
- nel film Cavalleria (1936) di Goffredo Alessandrini con Anna Magnani e Amedeo Nazzari;
- in uno sketch (4º episodio) del film Fantozzi contro tutti (1980) quando, per scherzo, il geometra Calboni propone di effettuare la solita sgambata andando a cenare da una sua zia a Pinerolo;
- nel film Santa Maradona (2001);
- in un episodio di Camera Cafè Patti, nomina Pinerolo, perché aveva cercato una persona in Piemonte;
- nel film satirico ad episodi italiano del 1976 Signore e signori, buonanotte, prodotto da vari registi e con un cast d'eccezione (Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassmann, Paolo Villaggio, Adolfo Celi), una delle concorrenti al tragico telequiz detto "Il Disgraziometro", condotto da Paolo Villaggio, è proprio originaria di Pinerolo.
- nel film Ormai è fatta, con Stefano Accorsi, la scena iniziale di una rapina in banca in realtà è girata presso il vecchio ufficio postale di Pinerolo, in via Cesare Battisti.
- Nell'ultima puntata dell'ultima serie di un medico in famiglia viene citata Pinerolo da Lino Banfi.
Uno dei concorrenti della settima edizione dell'Isola dei Famosi, Luca Rossetto, è originario e residente a Pinerolo.
Note
- ^ Nell' immagine i palazzi sono curvati all'interno rispetto alla realtà.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 15-06-2023.
- ^ Damiani Cabrini, 2009, 202.
Bibliografia
- Città e paesi d'Italia, vol. I, De Agostini, 1966
- Un Comune nella Repubblica, Pinerolo 60º anniversario (1946-2006), Alzani Editore, 2006
- Laura Damiani Cabrini, Giuseppe Antonio Petrini a Bergamo. Una svolta determinante., in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Bergamo nella storia, nell’arte, nella cultura, nell'economia dal '500 ad oggi. Campionesi a Bergamo nel Medioevo, Arte&Storia, anno 10, numero 44, settembre-ottobre 2009, 200-209.
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