Maretto

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Maretto
comune
Maretto – Stemma
Maretto – Bandiera
Maretto – Veduta
Maretto – Veduta
Veduta del paese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Amministrazione
SindacoRoberto Palma (lista civica Maretto rinasce) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°56′45″N 8°02′07″E / 44.945833°N 8.035278°E44.945833; 8.035278 (Maretto)
Altitudine240 m s.l.m.
Superficie4,93 km²
Abitanti383[1] (31-12-2019)
Densità77,69 ab./km²
FrazioniBarbone, Melona, Nicoline, Serra Campia, Serra Goria, Simonetti, Val Cerreto
Comuni confinantiCortandone, Cortazzone, Monale, Roatto, Villafranca d'Asti
Altre informazioni
Cod. postale14018
Prefisso0141
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT005062
Cod. catastaleE944
TargaAT
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 684 GG[3]
Nome abitantimarettesi
PatronoMadonna del Carmine e san Michele
Giorno festivoultima domenica di luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Maretto
Maretto
Maretto – Mappa
Maretto – Mappa
Mappa di localizzazione del comune di Maretto nella provincia di Asti
Sito istituzionale

Maretto (Marèj in piemontese) è un comune italiano di 383 abitanti della provincia di Asti, sulle colline del Monferrato a 240 m.slm., nei pressi di Villafranca d'Asti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'oro, al melo di verde, fruttato di dodici, di rosso, fustato e sradicato al naturale, accompagnato in punta dal vocabolo maletum, in lettere maiuscole di rosso; alla bordatura d'azzurro, caricata di otto gigli d'oro, uno in capo, uno in punta, due nei fianchi, quattro nei cantoni. Sotto lo scudo, su striscia bifida svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: Juvat et ornat. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il melo e la scritta sotto all'albero fanno riferimento all'antico nome del paese: Maletum, che significa "meleto". L'azzurro della bordura e i gigli di Francia rimandano al periodo in cui la Contea di Asti passò sotto il dominio degli Orléans e quindi dei Re di Francia.

Il gonfalone è un drappo di giallo, con la bordatura d’azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Croce[modifica | modifica wikitesto]

La Confraternita della Santa Croce di Maretto risale alla seconda metà del XVII secolo. Si trova nel concentrico del paese, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. La prima pietra per l'edificio fu posta il 22 novembre 1686 e la chiesa fu consacrata il 14 dicembre 1689, ottenendo da Roma una reliquia della Santa Croce, custodita in un apposito armadio dietro l'altare maggiore ed esposta ai fedeli nella festa dell'Invenzione della Santa Croce. Oggi questa festa liturgica ha preso il nome di "Esaltazione della Santa Croce" e si celebra il 14 settembre. Papa Benedetto XIV nel 1744 concesse l'indulgenza plenaria ai membri della Confraternita nel giorno della festa. La reliquia di Maretto ottenne l'approvazione del vescovo di Asti Michele Amatore Lobetti nel 1839. Si tratta di un frammento di legno custodito in un piccolo reliquiario d'argento.

A partire dalla fine degli anni novanta sono stati effettuati dei lavori di restauro, che hanno permesso di tornare ad utilizzare la chiesa alcune volte all'anno: in Quaresima per una Via Crucis, in occasione della Domenica delle Palme per la benedizione degli ulivi e a settembre per celebrare la festa dell'Esaltazione della Croce. In questa occasione si espone la reliquia della Santa Croce durante la Messa ed al termine viene impartita la benedizione con il reliquiario.

Appartengono alla Confraternita quattro tele seicentesche ed una coppia di busti reliquiari, dedicati a San Giocondo e a Santa Placida. Per quello che riguarda le tele, una raffigura l'Immacolata ed è la pala dell'altare a lei dedicato, e altre tre raffigurano scene della Passione. Due di queste, datate 1688, sono state restaurate nel 2008: l'Agonia nel Getsemani e la Flagellazione. Nel 2009 è stata restaurata la quarta tela: la Deposizione dalla croce. I due busti reliquiari, sempre seicenteschi, sono stati restaurati all'inizio del 2009 a cura della competente Soprintendenza in vista di una mostra sul Barocco Astigiano.

L'altare maggiore è stato restaurato tra il 2010 e il 2011. Nel 2012 sono stati restaurati il crocifisso dell'altare e due angeli lignei.

Chiesetta della Madonna dei Sette Dolori[modifica | modifica wikitesto]

La chiesetta campestre della Madonna dei Sette Dolori è situata in località Barbone. Risale agli anni trenta del XVIII secolo. Fu fatta edificare dai fratelli Bernardino e Francesco Caprero per disposizione testamentaria del padre, Giacomo Caprero. L'altare fu benedetto nel 1743. La denominazione più antica è “Beata Vergine Maria dei Sette Dolori”. A fine ottocento viene definita “Madonna Addolorata” o “Madonna dei Sette Dolori”. Negli anni trenta del XX secolo è definita “Mater Dolorosa”.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri residenti a Maretto al 1º gennaio 2015 sono 20 e rappresentano il 5,1% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera residente erano:

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 giugno 1985 28 maggio 1990 Giovanni Dezzani - Sindaco [5]
28 maggio 1990 24 aprile 1995 Giovanni Dezzani - Sindaco [5]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giovanni Dezzani Partito Popolare Italiano Sindaco [5]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giovanni Dezzani Lista civica Sindaco [5]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Felice Riccio Lista civica Sindaco [5]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Felice Riccio Lista civica Sindaco [5]
7 giugno 2014 26 maggio 2019 Giovanni Dezzani Lista civica Spiga di grano e grappolo d'uva Sindaco [5]
26 maggio 2019 in carica Roberto Palma Lista civica Maretto che rinasce Sindaco [5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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