Giampiero Albertini

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Giampiero Albertini in una scena del film La pecora nera (1968)

Giampiero Albertini (Muggiò, 20 dicembre 1927Roma, 15 maggio 1991[1]) è stato un attore e doppiatore italiano.

Nacque a Cascina Santa Giuliana di Taccona, nel comune di Muggiò, ed ebbe un’infanzia infelice dovuta alla morte della madre e alla faticosa convivenza in una famiglia sui generis e numerosa: tredici tra fratelli, fratellastri, sorelle e sorellastre. Il padre, Battista, era cassiere alla Falck. La madre proveniva da una famiglia contadina. Artista dai lineamenti forti ed espressivi, iniziò la carriera artistica al Piccolo Teatro di Milano e divenne noto al grande pubblico negli anni settanta e ottanta grazie alla partecipazione a numerosi sceneggiati televisivi di successo, come La vita di Leonardo da Vinci (1972), A come Andromeda (1972), Lungo il fiume e sull'acqua (1973), Verdi (1982), I promessi sposi (1989). Sempre in televisione, nello stesso periodo fu conduttore della rubrica A come agricoltura e a partire dal 1972 fu un volto noto di Carosello nella serie pubblicitaria Gli incontentabili per gli elettrodomestici Ignis.[2]

Partecipò a numerosi film, tra i quali spiccano I compagni, Queimada, Uomini contro, Saremo felici e la commedia Italian Secret Service di Luigi Comencini, oltre a diversi poliziotteschi, tra cui Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? del 1971 e Roma a mano armata del 1976. Nel 1975, recitò a fianco di Alain Delon nel film Zorro, interpretando il ruolo importante di frate Francisco. La pellicola si rivelò campione d'incassi in Italia, e un grande successo in Europa e in Cina.

Come doppiatore, è ricordato in particolare per aver dato la voce al tenente Colombo nell'omonima serie televisiva. Uno dei suoi ultimi lavori fu il doppiaggio del presidente iracheno Saddam Hussein per un'intervista realizzata nel 1990 da Rai 1, soltanto pochi giorni prima dello scoppio della prima guerra del Golfo. Morì improvvisamente il 15 maggio 1991, a 63 anni, per un infarto, nella sua abitazione a Roma dove viveva solo. Ne scoprì la morte solo il giorno dopo uno dei tre figli. È sepolto nel cimitero di Affile (Roma).[1][3]

  1. ^ a b Foto del loculo, su scontent.fgoa2-1.fna.fbcdn.net. URL consultato l'8 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2023).
  2. ^ Emmanuel Grossi, Musica, Maestri!, in Nocturno n. 186, giugno 2018, p. 84.
  3. ^ È morto Giampiero Albertini, su ricerca.repubblica.it, 16 maggio 1991.
  4. ^ Un film ad episodi nel quale ha recitato in compagnia di Alberto Sordi vedi: Claudio G. Fava, Alberto Sordi, quarta edizione pp. 188-189, Gremese, 2003, ISBN 978-88-8440-257-8.

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