I promessi sposi (miniserie televisiva 1989)
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I promessi sposi | |
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Paese | Italia |
Anno | 1989 |
Formato | miniserie TV |
Genere | drammatico, in costume |
Puntate | 5 |
Durata | 450 min (totale) |
Lingua originale | Italiana |
Rapporto | 4:3 |
Crediti | |
Regia | Salvatore Nocita |
Soggetto | Alessandro Manzoni |
Sceneggiatura | Enrico Medioli, Roberta Mazzoni, Pier Emilio Gennarini, Salvatore Nocita |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori e personaggi | |
L'incipit del romanzo, che si sente all'inizio della prima puntata, è recitato da Pietro Biondi | |
Fotografia | Zivko Zalar |
Montaggio | Gennaro Oliveti, Gianni Lari |
Musiche | Ennio Morricone |
Scenografia | Enrico Tovaglieri |
Costumi | Maurizio Monteverde |
Casa di produzione | RAI Radiotelevisione Italiana, in coproduzione con Hermes Film Münich, Bayerischer Rundfunk, Gevest Holding B.V., RTV Ljubljana, con la collaborazione di INA Assitalia |
Prima visione | |
Dal | 12 novembre 1989 |
Al | 10 dicembre 1989 |
Rete televisiva | Rai Uno |
I promessi sposi è una miniserie televisiva italiana del 1989, diretta da Salvatore Nocita. Prodotta dalla Rai, la storia è tratta dall'omonimo romanzo storico del XIX secolo scritto da Alessandro Manzoni.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
La regia è di Salvatore Nocita. La produzione, interna Rai con tecnica cinematografica, è stata realizzata dal CPTV di Milano.
È stato realizzato 22 anni dopo lo sceneggiato televisivo I promessi sposi diretto da Sandro Bolchi.
Nella sua prima messa in onda (novembre-dicembre 1989) lo sceneggiato è stato visto da una media di 14 milioni di spettatori.
Il film vinse il Telegatto 1990 come migliore trasmissione della stagione.
Alcune immagini dello sceneggiato vennero incluse in un'edizione de I promessi sposi edita da Rai Eri e distribuita in esclusiva dai supermercati GS.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Ambientato nella Lombardia sotto il dominio spagnolo tra il 1629 e il 1631, l'adattamento narra la celeberrima storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due popolani lombardi. La scena iniziale riprende l'incipit manzoniano sui luoghi in cui è situata la storia. Un pomeriggio di novembre, su una stradetta di campagna il parroco del paese, Don Abbondio, prega leggendo il breviario tenuto tra le mani, quando scorge a un bivio che biforca la strada due bravi; timoroso alla loro vista, il prete intuisce il pericolo, ma al crocicchio i due gli si parano davanti: con poche, sprezzanti frasi gli intimano minacciosamente, per conto di Don Rodrigo, di non celebrare il giorno dopo il matrimonio tra i due giovani fidanzati. Spaventato, Don Abbondio corre a casa: temendo di perdere la vita, quando Renzo arriva da lui, vigliaccamente fa finta di stare ammalato, accampando altre scuse per non sposare la coppia. Ma Renzo subodora qualcusa di strano nella messinscena del meschino parroco e quando scorge la perpetua nell'orto davanti alla casa, le si avvicina. Questa gli fa intuire qualcosa dietro alla strana condotta assunta dal prete, e lui rientra a casa di lui per esigere altre spiegazioni. Il querulo parroco, nel frattempo nascostosi a letto, alla fine confessa: la persona che impedisce il matrimonio è Don Rodrigo, un prepotente signorotto della zona. Inveendo, Renzo si dirige in tutta fretta alla casa di Lucia, che si sta preparando alle nozze. Quando chiede di vedere la fidanzata, Lucia rivela che Don Rodrigo la importunava anche durante il suo lavoro, ma aveva taciuto con tutti sperando che egli perdesse interesse nei suoi confronti. Interviene la madre di Lucia, che consiglia di interpellare Fra' Cristoforo, un monaco amico. È Lucia a dire di averlo già fatto.
Costretti a separarsi e a sopportare mille peripezie a causa delle prepotenze del signorotto Don Rodrigo deciso a impedire il loro matrimonio. Tuttavia durante il loro viaggio troveranno varie persone disposte ad aiutarli, da fra Cristoforo all'Innominato (prima crudele e poi convertitosi), da Federigo Borromeo a donna Prassede.
Il cast[modifica | modifica wikitesto]
Anche per l'edizione del 1989 ci fu, come nel 1967, un cast di prim'ordine. Accanto ai due protagonisti, i giovani Danny Quinn e Delphine Forest, furono chiamati nelle parti di contorno attori di fama come Alberto Sordi (don Abbondio), Burt Lancaster (il cardinale Federico Borromeo), Franco Nero (fra Cristoforo), Fernando Rey (il conte zio), Helmut Berger (Egidio), F. Murray Abraham (L'Innominato), Dario Fo (Azzeccagarbugli), Valentina Cortese (donna Prassede) e Walter Chiari (Tonio).
Tra gli altri interpreti, Giampiero Albertini (Nibbio), Gary Cady (Don Rodrigo), Mathieu Carrière (conte Attilio), Pierluigi Misasi (Griso), Gordon Mitchell (Don Gonzalo), Renzo Montagnani (Don Ferrante), Rosalina Neri (Perpetua), Jenny Seagrove (Gertrude, la Monaca di Monza), Gisela Stein (Agnese), Elisabetta Coraini, Mareike Carrière. Non mancarono degli interpreti d'eccezione come l'ex calciatore Roberto Boninsegna nel ruolo di un monatto, il giornalista Oliviero Beha in quello di un commissario di sanità durante l'epidemia di peste, e la cantante Wilma De Angelis come governante dell'Azzeccagarbugli.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
La produzione dello sceneggiato è costata 20 miliardi di lire; vi hanno preso parte 248 attori e 10.000 comparse, e sono stati indossati 2.000 costumi. Alcune sequenze sono state girate a Villa Cicogna Mozzoni, a Bisuschio.
Versione parodistica[modifica | modifica wikitesto]
Poco dopo la messa in onda dello sceneggiato, nel gennaio 1990 Rai Uno ha trasmesso un'omonima produzione, dello stesso tipo di serialità ma a carattere parodistico, scritta, diretta e interpretata dal Trio (Tullio Solenghi, Anna Marchesini e Massimo Lopez).
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- I promessi sposi, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) I promessi sposi, su Internet Movie Database, IMDb.com.