Elezione papale del 1280-1281
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Papa Martino IV | |||
Durata | Dal 22 settembre 1280 al 22 febbraio 1281 | ||
Luogo | Viterbo, Palazzo vescovile | ||
Partecipanti | 13 | ||
Decano | Ordoño Álvarez | ||
Protodiacono | Giacomo Savelli | ||
Eletto | Martino IV (Simon de Brion) | ||
Il conclave del 1280–1281 venne convocato a Viterbo, a seguito della morte di papa Niccolò III e si concluse con l'elevazione alla Cattedra di Pietro di papa Martino IV.
Svolgimento
[modifica | modifica wikitesto]Quello successivo alla morte di papa Niccolò III fu un conclave abbastanza travagliato, segnato dall'influenza delle autorità cittadine nello svolgimento delle votazioni, e che si protrasse con alterne vicende per cinque mesi.
Durante la Sede Vacante, c'erano tredici cardinali elettori, sei creature di Urbano IV e sette creature del papa defunto. Secondo alcune fonti, l'unico cardinale non partecipante sarebbe stato l'abate di Montecassino Bernard Ayglier, che sarebbe stato creato da Clemente IV: Tuttavia, non esistono testimonianze né fonti che attestino che il francese fosse cardinale, per cui non è da menzionare in alcuna lista di partecipanti.
Dopo più di cinque mesi di inconcludenti votazioni e discussioni, il podestà di Viterbo Riccardo Annibaldi, spalleggiato da Carlo d'Angiò, decise di intervenire per porre fine alle intemperanze del Sacro Collegio, spaccato in due fazioni. Il 2 marzo 1281, i due cardinali Orsini, Giordano Orsini e Matteo Orsini, vennero allontanati dalla sede dell'elezione dai rappresentanti del Comune di Viterbo, penetrati nel Palazzo episcopale dove si svolgevano le votazioni, in quanto sospettati di voler ritardare col loro comportamento l'elezione del nuovo Papa, e quindi improgionati per un breve periodo. Giordano venne infine riammesso soltanto poco prima della conclusione delle votazioni sotto dure condizioni, mentre il Rubeo fu trattenuto fino alla fine e non venne mai riammesso in sede di conclave.
Alla fine, il 22 febbraio 1281, stante l'intervento del podestà che spianò la strada alla fazione filo-angioina, i cardinali riuscirono a far convogliare il loro consenso su Simon de Brion, che assunse il nome pontificale di Martino IV. Questi, scrisse immediatamente una lettera al re di Francia Filippo III, suo amico di lunga data dai tempi del suo cancellierato, per annunciargli l'avvenuta elezione e i propositi per il pontificato. Quindi, successivamente, tentò una mediazione attraverso due cardinali legati, per tentare una riconciliazione con il Senato romano e ottenere l'incoronazione nella Basilica Vaticana. Seppur ci fu un riavvicinamento, grazie anche ai buoni uffici dei due Senatori di Roma Gentile di Bertoldo de' Figli d'Orso e Pietro del Conte, il neo-eletto preferì farsi incoronare nella Cattedrale di Orvieto, il che avvenne la Domenica del 23 marzo[1].