Accademia di belle arti di Carrara
Accademia di belle arti di Carrara | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Carrara |
Dati generali | |
Fondazione | 26 settembre 1769 |
Tipo | Statale |
Facoltà | Arti visive:
Comunicazione e didattica dell'arte: |
Presidente | Cinzia Monteverdi |
Dir. generale | Marco Baudinelli |
Studenti | 1 150 (giugno 2023) |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
L'Accademia di belle arti di Carrara (denominata con la sigla ABAC o ABACARRARA) è un ateneo pubblico per lo studio delle arti visive con sede nel Palazzo Cybo Malaspina.
Secondo l'offerta formativa del MUR, l'Accademia di belle arti di Carrara è compresa nel comparto universitario nel settore dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e rilascia diplomi accademici di I livello (laurea) e di II livello (laurea magistrale).
L'Accademia di belle arti di Carrara aderisce al progetto Erasmus.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La fondazione ufficiale dell'Accademia di belle arti di Carrara risale al 26 settembre 1769: ne fu patrona Maria Teresa Cybo-Malaspina, duchessa di Massa e principessa di Carrara (che in effetti a quel tempo era un principato), moglie di Ercole Rinaldo d'Este, duca di Modena.
A dirigere l'istituto venne chiamato lo scultore Giovanni Antonio Cybei, il quale mantenne l'incarico di "Primario Direttore" della scuola, fino alla sua scomparsa, nel 1784.
Già alcuni anni prima erano state gettate le fondamenta di un'accademia, intitolata a san Ceccardo, accogliendo la proposta di Giovanni Domenico Olivieri, scultore carrarese che aveva vissuto alla corte di Filippo V di Spagna e collaborato alla fondazione dell'Accademia di Madrid: Maria Teresa aveva promulgato gli statuti di un'Accademia a Carrara, che prevedeva l'insegnamento delle tre arti, pittura, scultura e architettura, già nel 1757, ma tale progetto non ebbe mai attuazione pratica.
Nel 1923, con la riforma Gentile, l'Accademia divenne un'istituzione artistica priva di valore universitario con la sola scuola di Scultura; nel secondo dopoguerra, a partire dal 1969, iniziarono ad essere create nuove scuole: Pittura, Scenografia, Decorazione, e Nuove tecnologie dell'arte (fondata nel 1999[1] e la prima del genere a nascere in Italia[2]) arricchirono l'offerta formativa dell'istituto apuano, arrivando infine al ritorno dell'equipollenza universitaria nel 1999 con la creazione del settore AFAM.[3]
A partire dalla fine degli anni 2010, sotto la direzione del professor Luciano Massari durata dal 2016 al 2023, l'ateneo ha attivato nel gennaio 2022 l'istituzione di quattro nuove scuole: Fumetto e illustrazione; Cinema, fotografia e audiovisivo; Didattica dell'arte; Design. Inoltre, sempre sotto la sua gestione, l'ateneo artistico carrarese è passato dagli 800 iscritti ai 1150 del giugno 2023.[4]
Allo stato attuale (settembre 2024) la presidenza e la direzione dell'istituto artistico apuano sono state assunte rispettivamente da Cinzia Monteverdi, già fondatrice del Fatto Quotidiano, e dal professor Marco Baudinelli.
Personalità collegate
[modifica | modifica wikitesto]Tra i molti celebri direttori, o professori, dell'istituto, figurano (oltre al già nominato Giovanni Antonio Cybei), Lorenzo Bartolini, Floriano Bodini, Jean-Baptiste Desmarais, Carlo Prayer, Ferdinando Pelliccia, Lio Gangeri, Eumene Baratta e Bruno Munari che vi insegnò per tre anni consecutivi tenendo lezioni settimanali.
Si formarono nelle sue aule celebri scultori quali Pietro Tenerani, Pietro Fontana, Carlo Finelli, Benedetto Cacciatori, Luigi Bienaimè, Carlo Chelli, Alessandro Lazzerini, Alessandro Biggi, Carlo Fontana, Giuseppe Boni, Arturo Dazzi, e l'architetto Enrico Del Debbio.
La tradizione di nominare Accademici d'Onore, tra le personalità di grande spicco che facevano visita all'istituto (e tra questi Antonio Canova e John Flaxman), si è rinnovata negli ultimi anni con l'analogo discusso onore riservato a Maurizio Cattelan (2018), Massimo Bottura (2018), Jeff Koons (2019), Marina Abramović (2021) e Cai Guo-Jiang (2022).[5]
Struttura dell'Accademia
[modifica | modifica wikitesto]Scuole
[modifica | modifica wikitesto]Allo stato attuale (giugno 2023) l'ateneo artistico carrarese è suddiviso nella seguente maniera:
- Dipartimento di arti visive
- Scultura;
- Pittura;
- Decorazione;
- Grafica;
- Dipartimento di progettazione e arti applicate
- Nuove tecnologie dell'arte;
- Fumetto e illustrazione;
- Scenografia;
- Design;
- Cinema, fotografia e audiovisivo;
- Dipartimento di comunicazione e didattica dell'arte
- Didattica dell'arte.
Sedi
[modifica | modifica wikitesto]La sede principale, dove hanno sede uffici amminstrativi, segreteria e dirigenza, è il Palazzo Cybo Malaspina; dove altresì hanno sede le scuole di Pittura, Decorazione, Scenografia, Grafica, Fumetto e illustrazione e la biblioteca dell'ateneo. La scuola di Scultura ha sede a Monterosso e al parco della Padula, mentre le scuole di Cinema, fotografia e audiovisivo e Nuove tecnologie dell'arte hanno in comune la sede di via Pietro Tacca e l'ex Camera di Commercio carrarese in centro storico, in concessione all'Accademia per 35 anni a partire dall'anno accademico 2022/23.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nuove tecnologie dell'arte, su accademiacarrara.it. URL consultato il 24 settembre 2024.
- ^ Ciao Massimo, ci vediamo nello Spazio tra un po' di Tempo., su accademiacarrara.it. URL consultato il 18 settembre 2024.
- ^ L'Accademia oggi: un Istituto che guarda all'Università, su accademiacarrara.it. URL consultato il 25 marzo 2024.
- ^ Francesca Vatteroni, «Ascesa inarrestabile dell'Accademia: presto il Premio Nazionale delle Arti Visive. Ma la politica è lenta», su La Voce Apuana, 4 giugno 2023. URL consultato il 21 giugno 2023.
- ^ Cai Guo-Qiang Accademico D'onore | Accademia di Belle Arti di Carrara, su accademiacarrara.it. URL consultato il 21 aprile 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Emilio Lazzoni, Carrara e la sua Accademia di Belle Arti, Massa-Carrara, Tipografia di Cosimo Frediani, 1867, SBN IT\ICCU\UBO\4257890.
- Oreste Raggi, Della R. Accademia di belle arti di Carrara memoria di Oreste Raggi per la grande esposizione di Vienna del 1873, Roma, Tipografia di E. Sinimberghi, 1873, SBN IT\ICCU\IEI\0124305.
- Adolfo Angeli (a cura di), Regia Accademia di Belle Arti di Carrara. Il Decennio dal 1924 (II) al 1934 (XII), Carrara, Tipografia Petretti, 1934, SBN IT\ICCU\LO1\1011035.
- Daniele Canali (a cura di), L'Accademia di Belle Arti di Carrara, Milano, Amilcare Pizzi, 1992, SBN IT\ICCU\CFI\0251243.
- Severina Russo (a cura di), La Gipsoteca dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, Massa, Società Editrice Apuana, 1996, SBN IT\ICCU\USM\1709791.
- Anna Vittoria Laghi (a cura di), La Pinacoteca dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, Milano, Electa, 2002, SBN IT\ICCU\LO1\0610590.
- Lucilla Meloni (a cura di), L'Accademia di Belle Arti di Carrara: e il suo patrimonio, Milano, Postmedia Books, 2014, ISBN 8874901291.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Accademia di Belle Arti di Carrara
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Storia dell'accademia dal sito ufficiale d'ateneo, su accademiacarrara.it.
- Consiglio nazionale dei professori delle Accademie di belle arti italiane - 7° Commissione del Senato della Repubblica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 158318591 · SBN CFIV078128 · GND (DE) 5174154-4 |
---|