Stazione di Colonnata

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Colonnata
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCarrara, frazione Colonnata
(parco naturale regionale delle Alpi Apuane)
Coordinate44°05′03.65″N 10°09′08.72″E / 44.084347°N 10.152422°E44.084347; 10.152422
Altitudine443 m s.l.m.
LineeMarmifera
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1890
Soppressione1964
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, terminale
GestoriSocietà della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara
OperatoriSocietà della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara
DintorniCentro cittadino

La stazione di Colonnata era una stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Marmifera Privata di Carrara al servizio del bacino marmifero di Colonnata, a Carrara nell'area del parco naturale regionale delle Alpi Apuane. Era configurata come stazione di diramazione per la stazione di Tarnone e il bacino di Gioia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione risultava in progetto nel 1881 come parte dei tratti di linea da Tarnone, per le vallate di Ravaccione e del Canalgrande, inizialmente pensate a trazione animale.[1] Venne inaugurata il 15 maggio 1890, in concomitanza all'apertura al servizio del secondo ampliamento della ferrovia.[2][3][4][5]

Venne soppressa il 15 maggio 1964 a causa della chiusura dell'intera infrastruttura dovuta alla concorrenza del traffico su gomma.[6]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto era situato nei pressi dell'abitato di Colonnata, a 443 m s.l.m.,[7] disponeva di un fabbricato di servizio[8] per la gestione del movimento e di alcuni binari di scalo per i convogli marmiferi. In seguito alla chiusura della linea, il fabbricato è stato interrato e l'area del piazzale binari trasformata in parcheggio.[8]

Risultava collegata tramite un piano inclinato alla cava in località Fontana.[9]

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione venne interessata, nei suoi anni di servizio, dal solo traffico merci del marmo in quanto sulla linea non si effettuava regolarmente servizio viaggiatori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, Roma, 5 gennaio 1881, p. 460. URL consultato il 19 luglio 2021.
  2. ^ Ministero dei Lavori Pubblici, Relazione sull'esercizio delle strade ferrate per l'anno 1905, Roma, 1909, p. 38 (prospetto n. 2).
  3. ^ Milone.
  4. ^ carraraonline.
  5. ^ Albertosi.
  6. ^ Giovani, Maggi.
  7. ^ Cristina Pùrger Lattanzi, Lizzatura & Marmifera, Carrara, Società Editrice Apuana, 1997, p. 126.
  8. ^ a b fondoambiente.
  9. ^ Rivista Generale delle Ferrovie e dei Lavori Pubblici, su google.it, Firenze, 2 gennaio 1887, p. 269. URL consultato il 19 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]