Boris (serie televisiva): differenze tra le versioni
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Versione delle 15:43, 16 mar 2012
«La fuori serie italiana.»
Boris è una serie televisiva italiana prodotta dal 2007 al 2010.
Sottotitolata La fuori serie italiana, Boris porta in scena il dietro le quinte di un set televisivo nel quale si sta girando Gli occhi del cuore 2, una fittizia fiction televisiva italiana.
Prodotta da Wilder per Fox International Channels Italy, la serie è stata trasmessa in prima visione satellitare in Italia dal 2007, prima da Fox e poi da FX, mentre a partire dal 2009 è stata trasmessa in prima TV in chiaro sul digitale terrestre da Cielo.
Nel 2011 la serie ha avuto una trasposizione cinematografica, Boris - Il film.
Trama
«Signori io mi scuso con tutti voi, ma questa fiction è veramente tremenda.»
Alessandro è un giovane ragazzo, appassionato di spettacolo, che sembra finalmente riuscire a coronare il suo sogno quando riesce ad entrare, seppur come semplice stagista, nella produzione della fiction televisiva Gli occhi del cuore 2. Ben presto si rende però conto che il mondo della televisione non è esattamente come lo immaginava, e fin dall'inizio si trova a che fare con persone che lo portano al limite della sopportazione: a capo della produzione c'è René Ferretti, regista che da tempo ha abbandonato le sue velleità artistiche nel cinema per ridursi a girare fiction di modesto livello (il suo metodo di regia è definito «alla cazzo di cane»); Stanis è il protagonista della fiction, un mediocre attore che però si atteggia a divo hollywoodiano; Corinna è invece la protagonista femminile, un'attrice senza nessun talento (è soprannominata da tutti «cagna maledetta» per via della sua pessima recitazione) che ha ottenuto la parte soltanto grazie all'amante produttore; Arianna è invece l'assistente alla regia, la persona che cerca di risolvere tutti i conflitti che si creano sul set, ed è forse l'unica che si sforza di aiutare Alessandro ad inserirsi in questo mondo. Alessandro si trova a confrontarsi anche con Biascica (lo scontroso capo elettricista), Duccio (il direttore della fotografia, ormai disilluso e cocainomane), Itala (la segretaria di edizione) e Gloria (la truccatrice). Insieme ad Alessandro lavora l'altro stagista Lorenzo, dal carattere molto più timido e riservato, per questo definito «stagista schiavo». A controllare il corso dei lavori ci sono Sergio, delegato di produzione, attento solo a risparmiare il più possibile sul budget a disposizione della fiction, e Lopez, delegato di rete, che non ha ben chiaro quale direzione far prendere alla serie per poter farla piacere al pubblico. Tutte queste persone cercano faticosamente di portare avanti, tra mille problemi, la produzione de Gli occhi del cuore 2.
Episodi
Stagione | Episodi | Prima TV |
---|---|---|
Prima stagione | 14 | 2007 |
Seconda stagione | 14 | 2008 |
Terza stagione | 14 | 2010 |
Personaggi e interpreti
Personaggi principali
- Boris (stagioni 1-3).
- Alessandro (stagioni 1-3), interpretato da Alessandro Tiberi.
- Renato "René" Ferretti (stagioni 1-3), interpretato da Francesco Pannofino.
- Arianna Dell'Arti (stagioni 1-3), interpretata da Caterina Guzzanti.
- Stanis La Rochelle (stagioni 1-3), interpretato da Pietro Sermonti.
- Corinna Negri (stagioni 1-3), interpretata da Carolina Crescentini.
- Cristina Avola Burkstaller (stagioni 2-3), interpretata da Eugenia Costantini.
- Karin (stagione 2-3), interpretata da Karin Proia.
- Fabiana Hassler (stagione 3), interpretata da Angelica Leo.
- Itala (stagioni 1-3), interpretata da Roberta Fiorentini.
- Gloria Spalloni (stagioni 1-2), interpretata da Ilaria Stivali.
- Duccio Patanè (stagioni 1-3), interpretato da Ninni Bruschetta.
- Augusto Biascica (stagioni 1-3), interpretato da Paolo Calabresi.
- Diego Lopez (stagioni 1-3), interpretato da Antonio Catania.
- Sergio Potrin (stagioni 1-3), interpretato da Alberto Di Stasio.
- Lorenzo (stagioni 1-3), interpretato da Carlo Luca De Ruggieri.
- Alfredo (stagioni 1-3), interpretato da Luca Amorosino.
- Gli sceneggiatori (stagioni 1-3), interpretati da Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti.
Personaggi secondari e guest star
- Negli episodi Una giornata particolare e Il cielo sopra Stanis, vi sono due surreali camei del gorilla che interpreta gli spot del Crodino: l'animale compare improvvisamente in scena, chiedendo informazioni ad un basito René Ferretti per poi andarsene improvvisamente. La sua presenza è giustificata dal fatto che il gorilla introduceva e chiudeva gli episodi delle prime due stagioni, durante la loro messa in onda su Fox.[3][4]
- I tre sceneggiatori di Boris appaiono in piccoli ruoli in vari episodi, rispettivamente: Giacomo Ciarrapico è il giornalista che domanda a Stanis dove si trovi il Darfur nell'episodio Il gioielliere, Mattia Torre è il fotografo alle prese con Stanis nell'episodio Buon Natale, mentre Luca Vendruscolo è il medico che visita Biascica nell'episodio Il travestimento è saltato.
- Nell'episodio L'affaire Martellone, Giuliano Giubilei interpreta sé stesso mentre legge le notizie durante il TG3.
- Nello stesso episodio, i componenti del Trio Medusa interpretano gli inviati sul campo del reality show La casa senza bagno.
- Valerio Mastandrea compare nell'episodio Una giornata particolare nel ruolo di un attore esordiente che tenta un provino davanti a René Ferretti.
- Come spiegato nel backstage Gli occhi di Boris, alcuni dei tecnici de Gli occhi del cuore sono in realtà componenti della "vera" troupe. La vera assistente alla regia (che si chiama davvero Arianna Dell'Arti) interpreta una microfonista che spesso compare nelle scene in cui viene dato il ciak. Caterina Guzzanti, nel backstage, ha spiegato come il personaggio da lei interpretato sia ispirato alla vera Dell'Arti, non solo nel nome: infatti, quando la Guzzanti pronuncia le frasi «silenzio per favore» e «eeeh... azione», imita il modo di parlare severo e autoritario della ragazza.
- Sempre nel backstage, si scopre che il ragazzo che interpreta uno degli stagisti colleghi di Alessandro è in realtà un vero stagista, addetto, tra le altre cose, a portare i caffè agli attori di Boris.
Numerosi altri personaggi famosi sono presenti in qualità di guest star all'interno dei singoli episodi, sia interpretando personaggi di fantasia, sia nei panni di loro stessi. Tra più famosi: Roberto Herlitzka, Valentina Lodovini, Cecilia Dazzi, Sergio Fiorentini, Corrado Guzzanti, Laura Morante, Sergio Brio, Paolo Sorrentino, Giorgio Tirabassi, Filippo Timi.
Produzione
Nei primi mesi del 2007 vengono ultimate le riprese della prima stagione di Boris, che rappresenta la prima serie TV originale prodotta da Wilder per Fox International Channels Italy. Il titolo provvisorio della serie era Sampras, poi cambiato per via di possibili problemi legali con la Nike, detentrice dei diritti del nome.[5] L'episodio pilota è stato presentato nella sezione Extra a CINEMA. Festa Internazionale di Roma 2006. Precede la prima visione in TV della serie una martellante campagna pubblicitaria. La regia della prima stagione è di Luca Vendruscolo.
La prima stagione va in onda tra aprile e luglio del 2007, mentre l'11 settembre 2007 viene trasmesso da Fox Gli occhi di Boris - Backstage, ovvero il dietro le quinte della prima stagione Boris con le scene più divertenti e imbarazzanti, alcune sequenze inedite e le interviste agli attori.
Il 14 febbraio 2008 iniziano le riprese della seconda stagione, che ha visto la partecipazione di Corrado Guzzanti, oltre a numerosi altri camei. La seconda stagione è trasmessa, sempre su Fox, a partire dal 12 maggio 2008. La regia della seconda stagione è di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo.
Le riprese della terza stagione cominciano a metà luglio 2009 e durano circa 12 settimane.[6] Viene trasmessa dal 1º marzo 2010 su FX[7] dopo che i primi tre episodi erano stati presentati in anteprima a Roma al Teatro Palladium[8] e precedentemente i primi 2 episodi erano stati proiettati al Bari International Film Festival 2010. La regia della terza stagione è di Davide Marengo.
La serie rimane inedita sulla televisione in chiaro per due anni e mezzo. All'inizio del 2008, quando partono le riprese della seconda stagione, iniziano a circolare voci riguardo ad un possibile passaggio in chiaro su Rai 3,[9] ma la notizia non trova poi riscontri, e non ha seguito fino al 2011, quando la rete decide effettivamente per la messa in onda della serie.[10] Boris debutta invece in chiaro il 18 dicembre 2009 su Cielo, che a pochi mesi di distanza l'una dall'altra trasmette tutte le stagioni.
Sigla
La sigla di apertura e di chiusura della serie è di Elio e le Storie Tese: la musica è la stessa del brano Effetto Memoria, incluso nel loro album Studentessi. Ciak, brano di chiusura dell'ultimo episodio della prima stagione (L'ultima puntata), è stata composta ed eseguita da Francesco Pannofino. Tale canzone è stata anche più volte utilizzata da Cielo nei suoi spot per la sitcom.
Satira
Nonostante Boris sia una serie a tratti grottesca, vi sono alcuni elementi che vogliono mostrare alcune ipocrisie e contraddizioni realmente presenti nel mondo della televisione e delle fiction. Altre volte, invece, si vuole semplicemente ironizzare sulla scarsa professionalità di chi lavora in quell'ambiente.
- Anche se la prima stagione de Gli occhi del cuore è stata interrotta al secondo episodio, la rete ha comunque deciso di realizzarne una seconda stagione, credendo che l'insuccesso sia derivato esclusivamente da una cattiva collocazione nel palinsesto. Tuttavia per tutti gli episodi di Boris viene fatto riferimento all'idea che la fiction potrebbe venire sospesa improvvisamente da un momento all'altro, se gli ascolti non fossero soddisfacenti, esattamente come accade nella realtà.
- Molti degli attori de Gli occhi del cuore 2 sono parenti di personaggi importanti, oppure hanno una "protezione" politica. In un episodio della seconda stagione, allorquando René si trova costretto a licenziare la truccatrice Gloria, il componente "meno protetto" del suo staff, egli stesso riesce a procurarle una nuova "protezione" e garantirle così un nuovo impiego in ambito professionale completamente diverso.
- Il direttore della fotografia, Duccio, nonostante passi delle ore a "meditare" sul suo lavoro (in realtà dorme su un divano o sniffa enormi quantità di cocaina), alla fine opta sempre per un'illuminazione sovraesposta, «smarmellata», ottenuta aprendo al massimo le luci di scena. Secondo le sue parole, la rete impone ai direttori della fotografia di realizzare un'illuminazione di qualità inferiore a quella che si vede in pubblicità, per evitare che il pubblico cambi canale durante gli spot.
- Nell'episodio Una questione di principio si fa riferimento ad un episodio de Gli occhi del cuore 1 nella quale la Dottoressa Giulia (la protagonista della fiction) acconsente ad effettuare un aborto. Questo fatto scatena le ire della Chiesa cattolica e quindi Lopez, per evitare problemi alla rete, ordina a Ferretti di riscrivere nuovamente, in pochissimi giorni, la scena incriminata, nonostante fosse stata girata un anno prima: durante la telefonata fatta a Lopez dal direttore della rete, questo ha per le mani una rassegna stampa in cui si parla della scena incriminata. In questo episodio vengono quindi messe in evidenza le ingerenze esterne, che spesso obbligano chi realizza le fiction a dei tagli o delle censure, per evitare di incappare nelle loro proteste. Nello stesso episodio, infatti, si fa riferimento ad un fatto simile, accaduto durante l'altra fiction di René Libeccio, quando la serie fu sospesa a causa delle proteste delle associazioni di genitori, per la scena in cui il protagonista dava un pugno in testa ad un bambino.
- Martellone è un attore comico i cui sketch terminano sempre con l'attore che agita velocemente il volto per poi pronunciare a gran voce la frase «bucio de culo!». Alessandro non riesce a capacitarsi di come la comicità di Martellone possa essere ritenuta divertente. L'insulsaggine della sua battuta, la volgarità esasperata e la ripetizione dello stesso tormentone suona come un riferimento alla comicità volgare e ripetitiva di molti comici televisivi italiani, che però ottiene sempre successo. Nella seconda stagione, Martellone viene coinvolto in uno scandalo a sfondo sessuale (analogo a molte vicende simili accadute nella realtà, come ad esempio quelle di Lapo Elkann o Paolo Calissano), in seguito al quale rimane senza lavoro. Si reca quindi da Ferretti per chiedere aiuto, ma anche la produzione de Gli occhi del cuore 2 ha deciso di eliminare il suo personaggio. In questo modo Boris rappresenta il modo in cui il pubblico è in grado di dare successo ad un personaggio comico, per poi decretarne il suo fallimento, soprattutto se il personaggio si lega ad un singolo tormentone. Similmente alla realtà, la successiva partecipazione ad uno squallido reality show gli permetterà di "riciclare" la sua carriera.
- La produzione obbliga gli sceneggiatori a creare una linea comica parallela alla storia principale, il cui fine dichiarato è quello di voler stemperare la tensione: in realtà la produzione vuole esclusivamente aumentare gli ascolti, cercando di attirare un pubblico a cui la fiction non è rivolta. Per fare questo ricorre ad un attore comico molto conosciuto. Questa trovata può essere considerata un riferimento ad alcune fiction (ad esempio quelle poliziesche) in cui alcuni personaggi minori sono destinati esclusivamente a creare momenti leggeri e divertenti in una fiction il cui contesto è comunque serio. In Boris viene esasperato il contrasto e l'assoluta incompatibilità tra le scene comiche e quelle drammatiche.
- Situazione simile si viene a creare anche durante la seconda stagione, quando viene inserita nel cast l'attraente Karin nel ruolo di commissario di polizia, con l'unico scopo di creare momenti sexy per aumentare l'audience.
- Per prendere in giro la ripetitività o l'assurdità di alcune fiction, gli sceneggiatori vengono mostrati come dei personaggi svogliati, che scelgono gli sviluppi della trama mentre giocano al computer o a tempo perso. Gli sviluppi più cruciali vengono scritti in pochi secondi, utilizzando un canovaccio ristrettissimo di espressioni: per descrivere i sentimenti dei personaggi hanno associato quattro tasti funzione del PC (da F1 a F4) ad altrettante espressioni (quella più utilizzata è "basito", tasto F4), e così tutte le altre non vengono, per questo, prese in considerazione.
- Durante l'episodio Il sordomuto, il senatore e gli equilibri del Paese (seconda parte) le riprese vengono rallentate dall'impossibilità di decidere chi sia il personaggio colpevole di un'aggressione: si stanno infatti svolgendo le elezioni politiche italiane e non si vuole irritare nessuna delle parti politiche dichiarando la colpevolezza di una categoria di persone affini ad un qualche movimento. Alla fine le elezioni finiscono in un sostanziale pareggio e viene deciso che il colpevole sia il personaggio del magistrato. Lopez esprime il concetto secondo cui «attaccare la magistratura è un argomento straordinariamente bipartisan».
- L'episodio No logo si incentra sull'inserimento di pubblicità occulta nelle inquadrature.
- Gli episodi Un'altra televisione è possibile (prima parte) e Un'altra televisione è possibile (seconda parte) vedono René avere a che fare per la prima volta con la "concorrenza" – una emittente televisiva con sede a Cologno Monzese, dotata di avanzate tecnologie e con ingenti fondi – dove il regista si reca segretamente, assieme ad Arianna e Duccio, per dirigere l'episodio pilota della nuova sitcom Troppo frizzante. Viene dunque parodiata Mediaset, che non viene mai esplicitamente nominata, anche se si dice spesso che il proprietario della rete è «il presidente degli italiani».
- Sempre negli stessi due episodi, i comici che partecipano a Troppo frizzante vogliono essere una critica ad un certo tipo di comicità volgare e basata solo su tormentoni ripetitivi, tipica di alcuni programmi televisivi; infatti durante il secondo episodio uno degli attori apprende di essere entrato a far parte de Il Bagaglino, ottenendo l'ammirata ovazione dei colleghi del cast.
- Nell'episodio Un'altra televisione è possibile (prima parte) Lorenzo e Alessandro preparano un cortometraggio per un concorso indetto dallo zio politico del primo, Contro tutte le mafie, proprio mentre lo zio li chiama dicendo loro di aver vinto, senza neanche aver consegnato il video. È un riferimento al nepotismo all'interno dei concorsi.
- Le due fiction precedentemente dirette da Ferretti si chiamano Caprera e Libeccio: i titoli sono due riferimenti alle fiction Capri e Vento di ponente; la casa di produzione, Magnesia, ricorda la reale Magnolia.
- Nell'episodio L'epifania Diego Lopez consiglia a René di girare delle scene volutamente sbagliate da presentare poi al programma Sbrodolissima (chiaro riferimento al reale Paperissima), in quanto le "vere" scene sbagliate a disposizione sono impresentabili: a volte René urla, a volte bestemmia, una volta ha aggredito il ciacchista...
- Nella terza stagione di Boris, in diversi episodi si fa riferimento alla messa in cantiere di future fiction sulla vita di dubbie personalità (Pacciani, Luciano Moggi...) nelle quali puntualmente viene scelto come protagonista Pierfrancesco Favino. Questa è un chiaro riferimento alla prassi televisiva e cinematografica italiana di scegliere sempre l'attore più "di moda" del momento per interpretare qualunque ruolo, soprattutto nelle fiction.
Citazioni e riferimenti
- Il titolo del primo episodio della serie (Il mio primo giorno) è identico a quello del primo episodio della serie Scrubs - Medici ai primi ferri.
- L'episodio Stanis non deve morire è un chiaro riferimento al film Misery non deve morire, tratto dal romanzo Misery di Stephen King.
- Nell'episodio La mia Africa (prima parte) la sequenza in primo piano dell'occhio di Alessandro che si apre è una citazione dell'episodio pilota della serie televisiva Lost.
- Sempre nell'episodio La mia Africa (prima parte) l'arrivo di Corinna sul set riprende una scena del film Titanic: l'arrivo di Rose Kate Winslet al porto di Southampton prima dell'imbarco sulla nave è infatti richiamato da vari dettagli (l'auto d'epoca, il cappello con fiocco, lo sguardo frontale verso l'alto).[11]
- Il pestaggio punitivo di Lorenzo nell'episodio La figlia di Mazinga ricorda quello ai danni di "Palla di lardo" in Full Metal Jacket.
- L'episodio Usa la forza, Ferretti in varie occasioni mostra più eventi che si svolgono contemporaneamente in luoghi diversi: viene adottato lo split screen suddividendo lo schermo in piccoli riquadri, mentre al centro viene mostrata l'ora in formato digitale. Questo tipo di inquadratura è una citazione della serie televisiva 24 (che a sua volta è una citazione del film Il caso Thomas Crown con Steve McQueen).
- La scena conclusiva dell'episodio finale della seconda stagione Il sordomuto, il senatore e gli equilibri del paese (seconda parte) è una citazione dal film Guerre stellari - Il ritorno dello Jedi. Infatti dietro Ferretti appaiono in piedi Sandroni e Tarzanetto, cioè il defunto regista e l'ormai anziano sceneggiatore della fiction Machiavelli, così come dietro Luke Skywalker appaiono le figure di Obi-Wan Kenobi, Yoda e Anakin Skywalker. La stessa frase «Usa la forza, Ferretti» (l'unica cosa comprensibile detta da Tarzanetto) è un altro riferimento all'universo di Guerre stellari.
- L'episodio Il cielo sopra Stanis è un chiaro riferimento al film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders; durante l'episodio viene più volte citato lo stesso regista.
- Nell'episodio Nella rete il dottor Cane offre a Ferretti una scatola blu vuota; lo sguardo del regista indugia sul fondo della scatola, dove con una dissolvenza si passa ad un'altra scena. Lo stesso meccanismo (anche se con implicazioni narrative più complesse) compare in Mulholland Drive di David Lynch.
- Il Dottor Cane (interpretato da Arnaldo Ninchi) è un chiaro riferimento al Citizen Kane di Quarto potere.
Riconoscimenti
- 2008 - Premio Saint-Vincent per la Fiction
- Telegrolla d'oro per il miglior soggetto
- 2008 - Roma Fiction Fest
- Miglior attore sitcom a Pietro Sermonti[12]
- Miglior produttore a Lorenzo Mieli (per Wilder)[12]
- Miglior prodotto per la sezione "lunga serie" a Wilder (per Fox International Channels Italy)[13]
- Menzione speciale come miglior prodotto TV[13]
Opere correlate
Nel corso del 2010 si sono svolte le riprese di Boris - Il film, trasposizione cinematografica della serie televisiva.[14][15] Nella pellicola, René Ferretti cerca di emanciparsi dal mondo delle fiction televisive approdando al cinema, e quando riesce a mettere le mani sui diritti del libro La casta sogna di poter realizzare finalmente un prodotto serio ed impegnato, avvalendosi di collaboratori validi e professionali. Purtroppo per lui, mille problemi finiscono per farlo lavorare di nuovo con la storica troupe, e lo costringono a trasformare la sua iniziale idea di pellicola «alla Gomorra» in un misero cine-panettone.[16] Previsto inizialmente per il 20 novembre del 2010, il film è uscito nelle sale il 1º aprile 2011.
Note
- ^ DVD Boris, su ibs.it, ibs.it. URL consultato il 7 aprile 2011.
- ^ Template:Cita episodio/temp
- ^ Il gorilla Crodino diventa presentatore Fox, in advertiser.it, 18 aprile 2007. URL consultato il 12 aprile 2010.
- ^ Su Boris torna il gorilla di Crodino, in pubblicitaitalia.it, 24 aprile 2008. URL consultato il 12 aprile 2010.
- ^ Mario Adinolfi, Adinolfi intervista Pannofino (René) su Boris / 2, youtube.com. URL consultato il 9 maggio 2011.
- ^ Arriva Boris 3 per la terza stagione di risate, in tg24.sky.it, 10 luglio 2009.
- ^ Boris 3, dal primo marzo su FX, in delcinema.it, 22 gennaio 2010.
- ^ "È il momento d'oro della fiction. A rovinarlo ci pensiamo noi", in telesimo.it, 23 febbraio 2010.
- ^ Boris ad aprile su Raitre?, in tvblog.it, 3 marzo 2008.
- ^ Debora Marighetti, Boris sbarca sulla generalista: dal 9 novembre su Rai3, in tvblog.it, 30 ottobre 2011. URL consultato il 2 novembre 2011.
- ^ Episodi - 2x01 - La mia Africa (prima parte) – Curiosità, su borisitalia.it. URL consultato il 29 dicembre 2010.
- ^ a b Claudio Futmani, Roma Fiction Fest 2008 – I vincitori del Gran Premio della fiction italiana, in magazine.foxtv.it, 9 luglio 2008. URL consultato il 12 aprile 2010.
- ^ a b Cristina Vitagliano, Roma Fiction Fest 2008 – Ecco tutti i vincitori della seconda edizione!, in magazine.foxtv.it, 14 luglio 2008. URL consultato il 12 aprile 2010.
- ^ Leandro Palestini, Boris ora pensa al grande schermo "Per prendere in giro Cinecittà", in repubblica.it, 18 marzo 2010. URL consultato il 2 aprile 2010.
- ^ Boris, dal piccolo al grande "scherno", in tg24.sky.it, 4 gennaio 2011.
- ^ Marianna Cappi, Cinico e spoetizzante, qualcosa di unico in Italia che resta negli "occhi del cuore", in mymovies.it. URL consultato il 7 aprile 2011.
Bibliografia
- Isabella Pezzini, Uno sguardo trasversale sulla fiction italiana. Il caso Boris, in Maria Pia Pozzato e Giorgio Grignaffini (a cura di), Mondi seriali. Percorsi semiotici nella fiction, Milano, R.T.I., 2008, ISBN 88-95596-01-3
- Manuela Brogna e Marina Loi, Boris, la "fuoriserie italiana", in AAVV, Script 46/47 - La differenza seriale. Perché il racconto televisivo è oggi più avanti di quello cinematografico, AUDINO Editore, 2009, ISBN 978-88-7527-081-0
- Sara Polese e Ivan Russo, La logica della distinzione fra vincoli e opportunità. Le sitcom del satellite, in Milly Buonanno (a cura di), ZONE 10. La posta in gioco. La fiction italiana, l'Italia nella fiction. Anno diciannovesimo, Rai-Eri, 2008, ISBN 88-397-1465-0
- Luca Bandirali e Enrico Terrone, Segno Serie Tv - Boris prima stagione, in AAVV, Segnocinema n° 153, Edizioni Cineforum di Vicenza, settembre-ottobre 2008, ISSN 0393-3865
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni tratte da Boris
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Boris
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- (EN) 1020116, su IMDb, IMDb.com.
- Marco Mongelli su 404: File not Found: http://quattrocentoquattro.com/2010/05/03/il-caso-boris-%E2%80%93-unaltra-televisione-e-impossibile/