Monastir (Italia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Monastir
comune
(IT) Monastir
(SC) Muristèni
Monastir – Stemma
Monastir – Bandiera
Monastir – Veduta
Monastir – Veduta
Chiesa di San Pietro e Paolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoLuisa Murru (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°23′04.08″N 9°02′40.18″E / 39.384468°N 9.044495°E39.384468; 9.044495 (Monastir)
Altitudine81 m s.l.m.
Superficie31,79 km²
Abitanti4 794[1] (31-1-2024)
Densità150,8 ab./km²
Comuni confinantiNuraminis, San Sperate, Serdiana, Sestu (CA), Ussana, Villasor
Altre informazioni
Cod. postale09023
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111041
Cod. catastaleF333
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 047 GG[3]
Nome abitanti(IT) monastiresi
(SC) muristenesus
Patronosan Pietro Apostolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monastir
Monastir
Monastir – Mappa
Monastir – Mappa
Posizione del comune di Monastir
nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Monastir (Muristèni in sardo dal latino monasterium) è un comune italiano di 4 794 abitanti della provincia del Sud Sardegna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo insediamento umano risale al Neolitico (3000 a.C.). Vari rinvenimenti archeologici nuragici, punici e romani testimoniano che il territorio continuò ad essere popolato anche nei millenni successivi.

Nel Medioevo sorse l'abitato attuale, ad opera di monaci Camaldolesi. Il nome Monastir sembra che derivi dalla parola catalana che indica un monastero. Un'altra teoria riporta invece al termine sardo, "muristèni", che indica i posti dedicati alla sosta e al rifornimento dei viveri per i viandanti. Cosa avallata anche dal fatto che Monastir è sempre stato un punto importante per chi viaggiava lungo l'asse Sud/Nord.

Monastir in epoca giudicale fece parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria di Parte Olla, e, in seguito alla scomparsa manu-militari di quest'ultimo nel 1258, di quello di Arborea. Dopo il periodo di appartenenza pisana (essendo stato ceduto alla repubblica di Pisa da Mariano II di Arborea nel 1295) passò nel 1324 al Regno di Sardegna, dominio degli Aragonesi. In epoca aragonese la villa fu venduta (1455) al mercante Pietro Bellit, e un suo discendente, Lodovico Bellit, fu creato barone: Monastir ebbe da allora il titolo di baronia.

Il paese fu riscattato nel 1839 a Joaquín Bou Crespí de Valldaura y Carvajal, Conde de Orgaz, Castrillo y Sumacárcer, Marqués de Villasidro y Palmas, Conde de Serramagna, ultimo feudatari, con la soppressione del sistema feudale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. dell'8 aprile 1999.[4]

«Stemma trinciato: nel primo, di argento, al torchio nuragico, visto assonometricamente, di rosso; nel secondo, di azzurro, all'emblema dei Monaci Camaldolesi, effigiante le due colombe, affrontate, d'argento, abbeverantisi nel calice d'oro, con le zampe poste sullo stelo e sulla base, esso calice sormontato dalla cometa d'oro, con sette raggi e con l'ottavo raggio inglobato dalla coda ondeggiante in palo, all'ingiù. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco bordato di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Pietro
  • Chiesa di Santa Lucia
  • Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa di Sant'Antonio
  • Chiesa di San Sebastiano
  • Chiesa della Beata Vergine Maria (nota chiesa della Madonnina)

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Domus de janas di Monte Oladiri o Is Aruttas e villaggio prenuragico e nuragico
  • Domus de janas di Monte Zara, villaggio nuragico di Mitza Morta o Bía de Monti e area sacra nuragica
  • Nuraghe Su Cuccumeu
  • Resti di epoca romana in zona Santa Lucia

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Monastir è il campidanese occidentale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 giugno 2005 30 maggio 2010 Ignazio Puddu Lista civica Sindaco
1 giugno 2010 31 maggio 2015 Ignazio Puddu Lista civica Sindaco
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Luisa Murru Lista civica "Riviviamo Monastir" Sindaco
26 ottobre 2020 in carica Luisa Murru Lista civica "Guardando al futuro" Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Monastir, su Archivio Centrale dello Stato.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Sardegna: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sardegna