114º Reggimento fanteria "Mantova"

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114º Reggimento fanteria "Mantova"
Stemma araldico del 114º Reggimento fanteria "Mantova"
Descrizione generale
Attiva1915 - 1919
1941 - 1995
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio Esercito
Esercito Italiano
TipoFanteria
DimensioneReggimento
Motto"Con virtù antica per nuove glorie"
Battaglie/guerreprima guerra mondiale
seconda guerra mondiale
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'argento al Valor Militare Medaglia d'argento al valore dell'esercito

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Il 114º Reggimento fanteria "Mantova" è stata un'unità dell'esercito italiano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Si costituisce dal deposito del 72º reggimento fanteria in Mantova il 1º marzo 1915.

Nella prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Anno 1915

La Brigata è dislocata allo scoppio delle ostilità in Vallagarina (fra Trentino e Veneto), assieme alla 3ª brigata alpina, a difesa del settore compreso tra il Monte Baldo e i Monti Lessini. Per tutto l'anno gli uomini della “Mantova” si alternano fra pattugliamento, colpi di mano e lavori di sistemazione del fronte, tutte attività che il nemico cerca di ostacolare per mezzo di tiri di artiglieria.[1]

Anno 1916

La Brigata permane nel settore della Vallagarina, alle dipendenze della 37ª divisione, sino alla metà di settembre. Durante la Strafexpedition austriaca del maggio 1916 la truppa abbandona le sue posizioni per una sistemazione difensiva più efficiente, dalla quale respinge ogni tentativo di attacco avversario, sia durante la nostra controffensiva che in occasioni successive. Speso un periodo di riposo tra la metà di settembre e la prima metà di ottobre tra Avio e Sabbionara, la truppa ritorna in linea alla metà di ottobre fra San Valentino, Brentonico e Passo Buole (poco a sud di Mori). Il 21 ottobre la Brigata comincia il suo trasferimento sul Carso, dove si schiera tra Polazzo e Redipuglia alle dipendenze della 34ª divisione. Subito operativa contro il tratto di fronte che da Lukatic giunge sino alla quota 224 di Versic (nei pressi di Doberdò), la “Mantova” prende parte il 1º novembre all'azione che porta alla conquista di Lukatic: la reazione del nemico ed i mancati collegamenti con gli altri reparti impongono però il suo abbandono. Passata il 4 novembre sotto il comando della 33ª divisione, alterna i suoi reparti in linea fino al 18, quando è di riposo nella zona di Mortesins (verso la confluenza dei fiumi Torre ed Isonzo). La Brigata è brevemente in linea tra il 12 ed il 22 dicembre presso quota 208 (nel settore del Vallone di Doberdò del Lago), quindi è di nuovo di riposo fino alla fine dell'anno.[2]

Anno 1917

I reggimenti si alternano nelle posizioni di prima linea fino al maggio, quando sono chiamati a partecipare alle azioni della Decima battaglia dell'Isonzo: per l'impegno profuso in quei giorni, la Brigata ottiene una citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo. Per le gravi perdite subite, la “Mantova” è inviata tra Porpetto e Castions delle Mura (sotto Palmanova) per usufruire di un periodo di riposo. Nella seconda metà di luglio gli uomini sono stanziati in prima linea nel settore di Monfalcone, passando alle dipendenze della 34ª divisione. Tra il 19 ed il 24 agosto la “Mantova” è quindi impegnata nel settore di Jamiano verso quota 146, che viene conquistata seppur a costo di gravi perdite (i caduti sono oltre 800). Dopo un periodo di riposo la truppa viene trasferita ai primi di ottobre nei pressi di Asiago, dove il 24 sostituisce la “Casale” nelle posizioni della Val d'Assa. Su questo fronte, la Brigata è impegnata nella cosiddetta “Battaglia di arresto” e sino alla fine dell'anno è coinvolta negli scontri in Val Frenzela, sul Monte Kaberlaba e sul Monte Sprunk.[3]

Anno 1918

La “Mantova” è sempre di stanza in Valle Granezza (nei pressi di Gallio), sul Monte Sprunk e sul Monte Tondo fin quando non viene sostituita dalla 24ª divisione francese il 20 marzo. Il 2 giugno è trasferita a Carmignano di Brenta, nel Padovano, quindi a metà mese è fra Altivole e Caselle, nel Trevigiano, prima di essere chiamata all'azione durante la Battaglia del solstizio. Il 19 giugno la “Mantova” marcia su Nervesa (oggi Nervesa della Battaglia) a partire da Selva del Montello, ma il nemico arresta questo suo tentativo di avanzata. Tra il 23 ed il 24 giugno i reparti approfittano del fallimento dell'offensiva austriaca per puntare al Montello, conquistandolo. In vista della battaglia finale, il 23 ottobre la Brigata viene fatta ammassare sulla strada pedemontelliana: passato il Piave il 27, il 29 ottobre gli uomini occupano Farra di Soligo e le locali alture. Giunta il 30 a Cison di Valmarino, il giorno dopo la truppa riesce a prendere possesso anche di Passo San Boldo. Il 3 novembre la firma dell'Armistizio di Villa Giusti arresta la Brigata “Mantova” tra Casteldardo e San Felice, sulla riva sinistra del tratto bellunese del fiume Piave.[4]

Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Nelle gravi difficoltà del momento, subito dopo l'avvio della cobelligeranza a fianco degli Alleati, venne dato avvio al riordino delle forze disponibili con la creazione di cinque Gruppi di Combattimento ("Legnano", "Folgore", "Friuli", "Mantova", "Cremona") che parteciparono alla campagna d'Italia, fino alla liberazione dell'intero territorio nazionale e culminata nelle ultime battaglie dell'aprile del 1945. Spetta infine ai Fanti del 114º Reggimento della "Mantova" entrare per primi, il 16 settembre del 1947, nella Città di Gorizia, nuovamente restituita all'Italia.

Tempi recenti[modifica | modifica wikitesto]

Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano (usato per la Fanteria di Linea)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il 114º Reggimento fanteria "Mantova" è decorato delle seguenti onorificenze:

Decorazioni alla bandiera di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferita con R.D. il 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.»
— Guerra 1915-18[5][6]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«"Per Lo slancio, l'ardimento e la tenacia onde conquistò formidabili posizioni a prezzo di

largo e generoso tributo di sangue, dando validissimo contributo al felice esito della battaglia (Jamiano, 23 — 27 maggio 1917; Moriago, 26 - 29 ottobre 1918; Passo S. Boldo, 31 ottobre 1918). Già distintosi per la tenace resistenza opposta dal suo II battaglione all'incalzante

avanzata nemica"»
— Zugna Torta 17 maggio 1916
Medaglia d'argento al valore dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Irredento, sfuggito alla coscrizione austriaca ed arruolatosi volontario nel nostro esercito, ottenne di essere destinato in prima linea, sulla fronte trentina, a lui ben nota, sprezzando i pericolo che a lui derivavano da tale assegnazione nel caso che fosse caduto prigioniero. Segnalatosi per intrepidezza e valore nella conquista di importante avanzatissima posizione, la mantenne pur sotto intensi bombardamenti e nonostante ripetuti attacchi del nemico. Successivamente, in una azione violenta tentata dall'avversario per la riconquista della posizione, manteneva saldo il proprio reparto durante il fuoco di distruzione, esponendosi continuamente per vigilare le mosse del nemico. Giunto il momento propizio, trascinando i suoi uomini al grido di "Savoia" si lanciava per primo al contrattacco, cadendo eroicamente sul campo, ucciso da tre fucilate alla faccia. Castel Dante 28 dicembre 1915.»

Tenente Federico Guella

Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
« Comandante di un Reggimento di Fanteria preposta alla difesa d’un importante settore, preparava con perizia l’attacco della posizione nemica che lo fronteggiava e dirigeva l’azione con pari ardimento. Conquistata la posizione di primo slancio, con fulminea mossa personalmente guidata, attraversava due chilometri di terreno insidioso, attaccava e conquistava anche la più importante posizione della seconda linea nemica, Q. 235 – 219. Per tre giorni incrollabile sulla posizione di fronte ai ripetuti contrattacchi ed ai violenti tiri della artiglieria avversaria in tutti i tiri e nei reparti accorsi a sostegno, trasfondeva col suo valoroso contegno la forza e l’energia necessarie a fronteggiare la situazione (23-27 maggio 1917)

colonnello Alfredo Gabrielli

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Mantova, lapide al 114º Reggimento fanteria.

Scudo: Troncato, alla fascia d'azzurro sulla troncatura caricata di una stella d'argento: nel primo d'argento bordato di rosso alla croce dello stesso caricata di un lambello d'azzurro di tre pendenti (Mantova); nel secondo sbarrato d'argento e di rosso, caricato della muraglia cimata di tre torri, merlate alla ghibellina, il tutto al naturale, aperto, finestrato e murato di nero, su un ristretto di verde (Gorizia).

Ornamenti esteriori

Corona turrita

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "CON VIRTÙ ANTICA PER NUOVE GLORIE".

onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine Militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore:

Insegne e Simboli del 114º Reggimento fanteria "Mantova"[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Reggimento indossava il fregio della Fanteria (composto da due fucili incrociati sormontati da una bomba con una fiamma dritta). Al centro nel tondino è riportato il numero "114".
  • Le mostrine del reggimento erano rettangolari di colore giallo e verde. Alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Motto del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

"Con virtù antica per nuove glorie"

Festa del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Persone legate al Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riassunti storici dei corpi e comandi, pp. 63-64.
  2. ^ Riassunti storici dei corpi e comandi, pp. 64-65.
  3. ^ Riassunti storici dei corpi e comandi, pp. 65-66.
  4. ^ Riassunti storici dei corpi e comandi, pp. 67-68.
  5. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  6. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 18 ottobre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ministero della Guerra - Comando del Corpo di Stato Maggiore - Ufficio Storico (a.c.), Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918. Brigate di Fanteria - Volume Quinto – Brigate: Udine – Genova – Piacenza – Mantova – Treviso – Padova – Emilia – Macerata – Chieti – Spezia – Firenze – Perugia – Lazio – Benevento – Campania – Barletta, Libreria dello Stato, 1927.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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