Comando supremo militare italiano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Comando supremo" rimanda qui. Se stai cercando la voce generale sul soggetto o organo che esercita il comando supremo, vedi Comandante in capo.
Comando Supremo militare italiano
Descrizione generale
Attivo24 maggio 1915 - 1º gennaio 1920
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ServizioForze armate italiane
TipoComando supremo
RuoloCoordinamento di tutte le operazioni delle Forze Armate italiane
SedeVilla Volpe, Fagagna;
Liceo classico Jacopo Stellini, Udine;
Palazzo Revedin, Treviso;
Palazzo Dolfin, Padova;
Villa Brunelli Bonelli, Tramonte di Teolo;
Hotel Trieste, Abano Terme;
Roma
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Reparti dipendenti
mag. 1915:
1ª Armata
2ª Armata
3ª Armata
4ª Armata
Riserva del Comando Supremo
Presidio nelle Isole italiane dell'Egeo
Presidi in Libia e nelle altre colonie italiane

nov. 1918:
7ª Armata delle Giudicarie
1ª Armata del Trentino
6ª Armata degli Altipiani
4ª Armata del Grappa
12ª Armata francese
8ª Armata del Montello
10ª Armata britannica
3ª Armata del Piave
9ª Armata di Riserva
Riserva del Comando Supremo
II Corpo d'armata in Francia
XVI Corpo d'armata in Albania
35ª Divisione territoriale in Macedonia
Truppe nelle Isole italiane dell'Egeo
Presidi coloniali
Corpo di spedizione in Sinai e Palestina
Comandanti
Dal 1915 al 1920Ten. Gen. Luigi Cadorna
Ten. Gen. Armando Diaz
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il Comando Supremo Militare Italiano era l'organo di vertice delle forze armate italiane, tra il 1915 e il 1920, durante il Regno d'Italia

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Istituito durante la prima guerra mondiale, il 24 maggio 1915, con sede operativa a Villa Volpe a Fagagna e dal mese di giugno nel Liceo classico Jacopo Stellini di Udine. Il Comando Supremo del Regio Esercito fu sciolto il 1º gennaio 1920 e parte delle sue competenze passarono allo Stato Maggiore del Regio Esercito.

Tra il 1941 e il 1945 fu istituito il Comando Supremo italiano.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Era suddiviso in tre organi principali, l'Ufficio del Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano Tenente Generale Luigi Cadorna, il Riparto Operazioni e il Quartier generale, composti da un certo numero di uffici ciascuno.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito[modifica | modifica wikitesto]

  • Ufficio Segreteria del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito
  • Ufficio Ordinamento e Mobilitazione
  • Ufficio Tecnico
  • Gruppo Ufficiali a Disposizione

Reparto Operazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Segreteria
  • Ufficio Informazioni (Ufficio I del comando supremo)
    • Segreteria
    • 1ª Sezione Informazioni (competente sul fronte Giuliocarnico)
    • 2ª Sezione Informazioni (competente sul fronte Tirolo-Tridentino)
    • 3ª Sezione Informazioni
      • Servizio Controspionaggio
      • Servizio Polizia Militare
    • 4ª Sezione Informazioni
      • Servizio Cifra
      • Sezione Stampa
      • Nucleo Traduttori e Interpreti
      • Nucleo Ufficiali a Disposizione
      • Reparto Crittografico
  • Ufficio Situazioni di Guerra
  • Ufficio Armate
  • Ufficio Affari Vari
  • Ufficio Servizi Aeronautici con alle dipendenze il III Gruppo (poi 3º Gruppo caccia terrestre)

Quartier Generale[modifica | modifica wikitesto]

  • Comando del Quartier Generale
  • Nucleo per il Servizio Corrispondenza
  • Nucleo per il Servizio Postale
  • Nucleo per il Servizio Medico
  • Nucleo per il Servizio Veterinario
  • Nucleo per il Servizio Mense
  • Sezione Carabinieri Reali
  • Sezione per il Treno d'Artiglieria
  • Plotone Attendenti Ufficiali Montati
  • Plotone Attendenti Ufficiali Non Montati
  • Ufficio d'Amministrazione
  • Laboratorio Tipolitografico
  • Drappello Automobilisti

Riparti Aggregati[modifica | modifica wikitesto]

  • Riparto Disciplina e Avanzamento
    • Ufficio Segreteria e Ricompense
    • Ufficio Disciplina
    • Ufficio Avanzamento
    • Ufficio Giustizia Militare
  • Comando Generale d'Artiglieria
  • Comando Generale del Genio
  • Comando Superiore dei Carabinieri Reali
  • Segretariato Generale Affari Civili
  • Intendenza Generale

L'8 novembre 1917, dopo la Battaglia di Caporetto, la sede, dopo aver ripiegato dal 27 ottobre a Palazzo Revedin di Treviso, poi a Palazzo Dolfin di Padova, poi nella villa di Bruno Brunelli Bonetti a Tramonte di Teolo è stabilita all'Hotel Trieste di Abano Terme agli ordini del Generale Armando Diaz.

Ordinamento del 09.08.1919[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 agosto 1919, in concomitanza con il trasferimento della sua sede da Abano Terme a Roma, il Comando Supremo assunse il seguente ordinamento[1]:

  • Quartier Generale
    • Reparto Operazioni
      • Ufficio O (Operazioni)
      • Ufficio A (Addestramento)
      • Ufficio E (Esteri)
      • Ufficio I (Informazioni)
      • Ufficio Storico
    • Reparto Ordinamento e Servizi
      • Ufficio M (Mobilitazione)
      • Ufficio R (Reclutamento)
      • Ufficio S (Servizi)
      • Ufficio T (Trasporti)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Circolare n. 94688, del Comando Supremo - Ufficio M, in data 9 agosto 1919, cit.; in AUSSME, Fondo E-11 "Missioni militari varie presso gli alleati e missioni militari italiane all'estero", b. 62 bis.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bollettini di Guerra del Comando supremo 1940-1943, Roma, Stato Maggiore dell'Esercito - Ufficio storico, 1973

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]