27º Reggimento fanteria "Pavia"

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27º Reggimento fanteria "Pavia"
Descrizione generale
Attiva1860 - 1942
NazioneBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Armata Sarda
Regio Esercito
TipoFanteria
Dimensionereggimento
Guarnigione/QGRimini (1915-1926)
Ferrara (1926-1935)
Cesena (1935-1939)
SoprannomeI Verdi di Gorizia
MottoArdeam dum luceam
ColoriVerde - Rosso
Battaglie/guerreterza guerra di indipendenza italiana, Invasione del Trentino, guerra di Abissinia, prima guerra mondiale, Seconda battaglia dell'Isonzo, Terza battaglia dell'Isonzo, Quarta battaglia dell'Isonzo, Sesta battaglia dell'Isonzo, Ottava battaglia dell'Isonzo, Battaglia del solstizio, seconda guerra mondiale, Campagna del Nordafrica, Operazione Compass, Battaglia di Agedabia, Battaglia di Bengasi, Battaglia di El Mechili, Assedio di Tobruch, Battaglia di Ain el-Gazala, Operazione Crusader, Battaglia del crinale di Ruweisat, Battaglia di El Adem, Seconda battaglia di El Alamein
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'Argento al Valor Militare Medaglia d'Argento al Valor Militare

Parte di
17ª Divisione fanteria "Pavia"
Comandanti
Degni di notaGiuseppe Ottolenghi
Simboli
Mostrina del 27º Reggimento fanteria "Pavia"
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Il 27º Reggimento fanteria "Pavia" è stata un'unità del Regio Esercito.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel Risorgimento[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º marzo 1860 si costituisce il 27º Reggimento fanteria (Brigata Pavia), che forma con il 28º Reggimento fanteria la nuova Brigata da cui prende il nome. Partecipa insieme al 28º alla terza guerra di indipendenza italiana e alla Campagna del Trentino, inquadrato nella divisione del generale Medici. Cambia denominazione nel 1871 in 27º Reggimento fanteria "Pavia", e nel 1881 in 27º Reggimento fanteria (Brigata Pavia).

Nella prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Ordinato su tre battaglioni, combatte nella prima guerra mondiale, ed è con la Brigata Pavia fra i primi reparti ad entrare in Gorizia. Il 27º Reggimento venne decorato per il suo valore nei primi giorni di gennaio del 1917 con la Medaglia d'argento al valor militare sul fronte di guerra da re Vittorio Emanuele III.[1] Il 27º oltre alla medaglia d'argento al valor militare meritò anche una citazione sui bollettini di guerra del Comando Supremo. Al termine del conflitto, il 27º Reggimento aveva avuto 68 Ufficiali e 2.062 fanti caduti per la Patria. I suoi uomini vennero decorati con 1 Medaglia d'oro al valor militare, 55 Medaglie d'argento al valor militare e 66 Medaglie di bronzo al valor militare.[2] A ricordo del valore della Pavia ad essa sono intitolate una via a Gorizia ed una piazza a Ravenna.

Tra le due guerre[modifica | modifica wikitesto]

Con l'Ordinamento del 1926 riprende il nome di 27º Reggimento fanteria "Pavia", ed è assegnato alla XVII Brigata di fanteria; partecipa alla Guerra d'Etiopia del 1935-36 fornendo 9 ufficiali e 1008 soldati ai reparti mobilitati, quindi nel 1939 entra nella 17ª Divisione fanteria "Pavia".

Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 17ª Divisione fanteria "Pavia".
Scudetto della 17ª Divisione fanteria "Pavia"

Nell'agosto 1939, inquadrato nella Divisione "Pavia" con il 28º Reggimento Fanteria e il 26º Reggimento Artiglieria per d.f., viene destinato in Tripolitania ove si trova all'inizio del secondo conflitto mondiale. Il reggimento nel 1940 è costituito da: comando e compagnia comando, tre battaglioni fucilieri (altre fonti indicano due battaglioni su cinque compagnie e senza la compagnia anticarro),[3], compagnia mortai da 81, batteria armi di accompagnamento da 65/17 ed una di cannoni anticarro da 47/32.[4] Nella seconda guerra mondiale, il reggimento risulta dislocato il Libia nella zona di Sabratha. Combatte in Africa Settentrionale, dove si distingue nella battaglia di Tobruk, ed è quindi inserita nel X Corpo d'armata; lì condivide la sorte della "Folgore" nella battaglia di El Alamein, inserendo i suoi battaglioni nel dispositivo difensivo della Divisione Paracadutisti.

La Divisione "Pavia" sarà sciolta nel novembre 1942 in Africa Settentrionale per eventi bellici.

La bandiera del reggimento è conservata al Vittoriano a Roma.

Insegne e Simboli del 27º Reggimento Fanteria "Pavia"[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Reggimento indossava il fregio della Fanteria del Regio Esercito (composto da due fucili incrociati con al centro un tondo riportante il numero 27º che indica il reggimento e sormontati da una corona).
  • Le mostrine del reggimento erano rettangolari di colore Verde con banda centrale Rosso. Alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Nel film I due colonnelli, ambientato in una località fittizia della Grecia (Montegreco) il Colonnello Antonio Di Maggio (interpretato da Totò) dice di essere del 27º Reggimento, cosa storicamente impossibile visto che nei giorni in cui fu ambientato il film (inizio di settembre del 1943) il reggimento risultava sciolto in Africa.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il 27º Reggimento fanteria "Pavia" è decorato delle seguenti onoroficenze:

Decorazioni alla bandiera di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia. Guerra 1915-1918.[5][6]»
— Regio Decreto il 5 giugno 1920
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Confermato l'antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull'aspro terreno del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l'Isonzo, portò prima la bandiera d'Italia nella conquistata città. Luglio 1915 - agosto 1916
— Decreto Luogotenenziale 28 dicembre 1916 ()
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante 6 mesi di aspra vita operativa sul fronte di Tobruk, seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conquiste, imponendo all'avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della Marmarica, iniziatasi dopo così lunga, logorosa prova, le virtù guerriere dei suoi bravi fanti si affermarono e rifulsero di eroismo in 40 giorni di dura, interrotta lotta. Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà di ogni genere e riuscì sempre ad infrangere l'impeto di forze preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte, fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, di abnegazione, di indomito valore. Tobruch-El Adem-Ain El Gazala-Agedabia-Martuba, 30 maggio 1941-20 marzo 1942
— Decreto 31 dicembre 1947

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

Medaglie d'oro al valor militare

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Alla testa del proprio, plotone, ferito una prima volta al braccio destro, seguitava nella lotta, incitando i suoi dipendenti con la parola e con il suo valoroso esempio. Un secondo colpo, che gli asportò la falange di un dito della mano sinistra, non io ritenne dal continuare l'avanzata; che, anzi, sempre alla testa dei suoi, seguitava ad animarli. Colpito una terza volta da un proiettile, che, gettandolo a terra, gli toglieva per sempre la vista, non volle essere trasportato in luogo riparato, per non distogliere i suoi dal combattimento, ma continuava ad incitarli gridando: «Avanti, avanti, ragazzi!». Sempre bocconi, alle parole d'incoraggiamento rivoltegli, esclamava: «Non vi preoccupate di me; anche se ora muoio, on importa; basta dare tutto se stesso alla Patria». Benché cieco, tornava poi in trincea a far opera di propaganda patriottica fra i soldati, Monte Sabotino, 21 Ottobre 1915.[9]»

Motto del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

"Ardeam dum luceam" Il significato del motto del Reggimento è: "Che io risplenda mentre ardo".

Soprannome del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

"I Verdi di Gorizia" Il Soprannome del Reggimento trae origine dalle mostreggiature verdi solcate di rosso usate nel 1916 quando un distaccamento del 28º fu uno dei primi reparti ad entrare nella città di Gorizia, al comando del Tenente M.O.V.M. Aurelio Baruzzi, conquistando la stazione ferroviaria ed issandovi il Tricolore.

Festa del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ onorificenze alla bandiera della brigata "Pavia" 27º e 28º Reggimento fanteria dal sito web storiologia.it, in storiologia.it. URL consultato il 17 luglio 2011.
  2. ^ a b Brigata Pavia - FrontedelPiave.info - Fronte del Piave - Fronte del piave ARTICLE, su www.frontedelpiave.info. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  3. ^ L'organico di un reggimento di fanteria era di 3.279 uomini su due battaglioni (ognuno su cinque compagnie: 3 di fanteria, una comando ed una di armi di accompagnamento), oltre che una compagnia di mortai da 81 ed una di cannoni anticarro da 47/32 (6 pezzi). Fonte: regioesercito.it.
  4. ^ Regio Esercito - 27º Rgt. Pavia, su www.regioesercito.it. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  5. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  6. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 18 ottobre 2010.
  7. ^ http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12284.
  8. ^ http://www.cimeetrincee.it/pavia.pdf.
  9. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2016

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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