Polinomio caratteristico: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
EnzoBot (discussione | contributi)
m →‎Altri progetti: - wikilibro
m Sistemata la bibliografia
Riga 61: Riga 61:
Il [[teorema di diagonalizzabilità]] fornisce, inoltre, un criterio necessario e sufficiente che permette di stabilire se un'applicazione lineare è diagonalizzabile. Una matrice quadrata <math>A</math> con ''n'' righe è diagonalizzabile se e solo se valgono entrambi i fatti seguenti:
Il [[teorema di diagonalizzabilità]] fornisce, inoltre, un criterio necessario e sufficiente che permette di stabilire se un'applicazione lineare è diagonalizzabile. Una matrice quadrata <math>A</math> con ''n'' righe è diagonalizzabile se e solo se valgono entrambi i fatti seguenti:


* La somma delle molteplicità algebriche dei suoi autovalori è ''n'', ovvero il polinomio caratteristico può essere fattorizzato nel campo attraverso polinomi di primo grado.
* La somma delle molteplicità algebriche dei suoi autovalori è <mayh>n</math>, ovvero il polinomio caratteristico può essere fattorizzato nel campo attraverso polinomi di primo grado.
* Le molteplicità algebriche e geometriche di ogni autovalore sono coincidenti, ovvero la dimensione degli autospazi è pari alla molteplicità con la quale il relativo autovalore è radice del polinomio caratteristico. Poiché la molteplicità geometrica è sempre minore o uguale di quella algebrica, se l'applicazione ha ''n'' autovalori distinti nel campo allora è diagonalizzabile.
* Le molteplicità algebriche e geometriche di ogni autovalore sono coincidenti, ovvero la dimensione degli autospazi è pari alla molteplicità con la quale il relativo autovalore è radice del polinomio caratteristico. Poiché la molteplicità geometrica è sempre minore o uguale di quella algebrica, se l'applicazione ha ''n'' autovalori distinti nel campo allora è diagonalizzabile.


Riga 118: Riga 118:


==Bibliografia==
==Bibliografia==
* {{cita libro | cognome= Lang| nome= Serge | titolo= Algebra lineare| editore= Bollati Boringhieri| città= Torino| anno= 1992| isbn= 88-339-5035-2|cid =lang}}
* {{cita libro | cognome= Lang| nome= Serge |wkautore=Serge Lang | titolo= Algebra lineare| editore= [[Bollati Boringhieri]]| città= Torino| anno= 1992| isbn= 88-339-5035-2|lingua=en}}
* {{en}} T.S. Blyth & E.F. Robertson (1998) ''Basic Linear Algebra'', p 149, Springer ISBN 3-540-76122-5.
* {{cita libro|cognome1=Blyth|nome1=T. S.|cognome2=Robertson|nome2=E. F.|titolo=Basic Linear Algebra|editore=[[Springer (azienda)|Springer]]|anno=1998|ISBN=3-540-76122-5|lingua=en}} p.149
* {{en}} John B. Fraleigh & Raymond A. Beauregard (1990) ''Linear Algebra'' 2nd edition, p 246, [[Addison-Wesley]] ISBN 0-201-11949-8.
* {{cita libro|cognome1=Fraleigh|nome1=John B.|cognome2=Beauregard|nome2=Raymond A.|titolo=Linear Algebra, 2nd edition|editore=[[Addison-Wesley]]|anno=1990|ISBN=0-201-11949-8|lingua=en}} p.246
* {{en}} Werner Greub (1974) ''Linear Algebra'' 4th edition, pp 120–5, Springer, ISBN 0-387-90110-8.
* {{cita libro|cognome=Greub|nome=Werner|titolo=Linear Algebra, 4th edition|editore=Springer|anno=1974|ISBN=0-387-90110-8|lingua=en}} pp120-5
* {{en}} Paul C. Shields (1980) ''Elementary Linear Algebra'' 3rd edition, p 274, [[Worth Publishers]] ISBN 0-87901-121-1.
* {{cita libro|cognome=Shields|nome=Paul C.|titolo=Elementary Linear Algebra, 3rd edition|editore=[[Worth Publishers]]|anno=198|ISBN=0-87901-121-1|lingua=en}} p.274
* {{en}} Gilbert Strang (1988) ''Linear Algebra and Its Applications'' 3rd edition, p 246, [[Brooks/Cole]] ISBN 0-15-551005-3.
* {{cita libro|cognome=Strang|Gilbert|titolo=Linear Algebra and Its Applications, 3rd edition|editore=[[Brooks/Cole]]|anno=1988|ISBN=0-15-551005-3|lingua=en}} p.246


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 11:24, 25 set 2020

In algebra lineare il polinomio caratteristico di una matrice quadrata su un campo è un polinomio definito a partire dalla matrice che ne descrive molte proprietà essenziali.

Il polinomio caratteristico è un oggetto che dipende solo dalla classe di similitudine di una matrice, e pertanto fornisce molte informazioni sulla natura intrinseca delle trasformazioni lineari, caratterizzate attraverso la traccia e il determinante. In particolare, le radici del polinomio sono gli autovalori della trasformazione lineare associata alla matrice. I coefficienti del polinomio sono pertanto detti invarianti della matrice e dell'applicazione ad essa associata.

Il polinomio è anche utilizzato per determinare la forma canonica di luoghi geometrici esprimibili mediante matrici, come coniche e quadriche.

Definizione

Sia una matrice quadrata a valori in un campo . Il polinomio caratteristico di nella variabile è il polinomio definito nel modo seguente:[1]

cioè è il determinante della matrice , ottenuta sommando e . Qui denota la matrice identità, avente la stessa dimensione di , e quindi è la matrice diagonale avente il valore su ciascuna delle n caselle della diagonale principale.

In particolare, è autovalore di se e solo se è radice del suo polinomio caratteristico.[2]

Grado e coefficienti del polinomio

Sia una matrice quadrata di ordine . Il polinomio caratteristico di ha grado . Alcuni dei suoi coefficienti sono (a meno di segno) quantità notevoli per la matrice, come la traccia ed il determinante:

Il coefficiente di del polinomio è la somma moltiplicata per dei determinanti dei minori "centrati" sulla diagonale.

Ad esempio, se è una matrice 2 per 2 si ha:

Autovalori

Lo stesso argomento in dettaglio: Autovettore e autovalore.

Le radici in del polinomio caratteristico sono gli autovalori di .[2]

Questo si dimostra formalmente ponendo autovettore di . Si ha allora , ed in particolare:

Si ha quindi che il nucleo dell'applicazione è non nullo se è autovalore, e tale condizione è soddisfatta se e solo se:

Se è una matrice triangolare (superiore o inferiore) avente i valori sulla diagonale principale, allora:

Quindi il polinomio caratteristico di una matrice triangolare ha radici nel campo, date dai valori nella diagonale principale. In particolare, questo fatto è vero per le matrici diagonali.

Invarianza per similitudine e diagonalizzabilità

Lo stesso argomento in dettaglio: Diagonalizzabilità e Similitudine fra matrici.

Due matrici simili hanno lo stesso polinomio caratteristico.[3] Infatti, se:

per qualche matrice invertibile , si ottiene:

In tale catena di uguaglianze si fa uso del fatto che la matrice della forma commuta con qualsiasi altra e del teorema di Binet.

Poiché due matrici che rappresentano un endomorfismo di uno spazio vettoriale a dimensione finita sono simili, il polinomio caratteristico è una grandezza intrinseca di che riassume molte delle caratteristiche dell'endomorfismo considerato, come traccia, determinante ed autovalori. Come conseguenza di questo fatto si ha che è diagonalizzabile se esiste una base di rispetto alla quale la matrice che rappresenta è diagonale, e gli elementi della diagonale sono gli autovalori.[4] In particolare, la base che diagonalizza è composta da suoi autovettori.

Il teorema di diagonalizzabilità fornisce, inoltre, un criterio necessario e sufficiente che permette di stabilire se un'applicazione lineare è diagonalizzabile. Una matrice quadrata con n righe è diagonalizzabile se e solo se valgono entrambi i fatti seguenti:

  • La somma delle molteplicità algebriche dei suoi autovalori è <mayh>n</math>, ovvero il polinomio caratteristico può essere fattorizzato nel campo attraverso polinomi di primo grado.
  • Le molteplicità algebriche e geometriche di ogni autovalore sono coincidenti, ovvero la dimensione degli autospazi è pari alla molteplicità con la quale il relativo autovalore è radice del polinomio caratteristico. Poiché la molteplicità geometrica è sempre minore o uguale di quella algebrica, se l'applicazione ha n autovalori distinti nel campo allora è diagonalizzabile.

Invarianza per trasposizione

La matrice trasposta ha lo stesso polinomio caratteristico di . Infatti

Qui si fa uso del fatto che il determinante è invariante per trasposizione.

Esempi

  • Data:
allora:
e quindi:
Gli autovalori di sono le radici del polinomio: 4 e 1.
  • Data:
in modo analogo si trova:

Note

  1. ^ S. Lang, Pag. 227.
  2. ^ a b S. Lang, Pag. 228.
  3. ^ S. Lang, Pag. 229.
  4. ^ S. Lang, Pag. 114.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti


  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica