Tin Machine II

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Tin Machine II
album in studio
ArtistaTin Machine
Pubblicazione2 settembre 1991
Durata49:07
Dischi1
Tracce13
GenereRock
Hard rock
EtichettaVictory Music
ProduttoreTin Machine, Tim Palmer, Hugh Padgham
RegistrazioneSydney Ottobre 1989 - Dicembre 1989; Los Angeles Marzo 1991
Tin Machine - cronologia
Album precedente

Tin Machine II è il secondo album dei Tin Machine, pubblicato dalla Victory Music nel 1991.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

Copertina[modifica | modifica wikitesto]

Per la pubblicazione negli Stati Uniti dell'album, la copertina del disco venne censurata nascondendo con l'aerografo i genitali delle statue di Kouroi raffigurate.[1] A proposito della censura subita, Bowie disse: «Persino in Canada hanno la copertina originale», «Solo in America... ».[2] Bowie lanciò l'idea di permettere agli acquirenti statunitensi interessati di ricevere via posta, dietro richiesta, l'immagine dei genitali da poter applicare sulla copertina censurata, ma la casa discografica rifiutò decisamente la proposta. Egli raccontò: «così [i fan] avrebbero potuto incollarli sopra. Ma l'etichetta discografica andò fuori di testa alla sola idea. Inviare genitali via posta è una grave offesa».[1]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. Baby Universal (David Bowie, Reeves Gabrels) – 3:18
  2. One Shot (Bowie, Gabrels) – 5:11
  3. You Belong in Rock n' Roll (Bowie, Gabrels) – 4:07
  4. If There Is Something (Bryan Ferry) – 4:45
  5. Amlapura (Bowie, Gabrels) – 3:46
  6. Betty Wrong (Bowie, Gabrels) – 3:48
  7. You Can't Talk (Bowie, Gabrels) – 3:09
  8. Stateside (Bowie, Hunt Sales) – 5:38
  9. Shopping for Girls (Bowie, Gabrels) – 3:44
  10. A Big Hurt (Bowie) – 3:40
  11. Sorry (Sales) – 3:29
  12. Goodbye Mr. Ed (Bowie, H. Sales, Tony Sales) – 3:24
  13. Hammerhead (Bowie, H. Sales) – 0:57

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Alan di Perna, Ballad of the Tin Men, in Creem, vol. 2, n. 1, 1991, pp. 50–59.
  2. ^ "Beaming Bowie excited about current direction of his life, music" by Patrick MacDonald, The Seattle Times, 20 dicembre 1991

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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