Furyo
«Uno scontro tra culture, una prova per lo spirito umano»
Furyo è un film del 1983 diretto da Nagisa Oshima, tratto liberamente dal romanzo Il seme e il seminatore (The Seed and the Sower, 1963) dello scrittore sudafricano Laurens van der Post, nel quale l'autore raccontò della sua personale esperienza come prigioniero di guerra in un campo di concentramento giapponese durante la seconda guerra mondiale (su cui ha scritto anche A Bar of Shadow e The Night of the New Moon).
Trattandosi d'una produzione britannico-nipponico-neozelandese, la pellicola possiede due titoli originali: in giapponese, Senjō no Merry Christmas (戦場のメリークリスマス Senjō no Merī Kurisumasu?, lett. "Buon Natale sul campo di battaglia"), e in inglese, Merry Christmas Mr. Lawrence (lett. "Buon Natale Signor Lawrence"). In alcune edizioni europee, fra cui quella italiana, è stato invece ridenominato Furyo (俘虜?), traducibile dal giapponese come "prigioniero di guerra".
L'insolito cast affianca a Tom Conti, interprete dell'eponimo personaggio, la star musicale David Bowie, qui in una delle sue prove cinematografiche più celebri, il compositore Ryūichi Sakamoto, autore della colonna sonora del film, alla sua prima esperienza recitativa, e Takeshi Kitano, accreditato semplicemente come Takeshi, all'epoca celebre in patria come intrattenitore e comico televisivo.
Fu presentato in concorso al 36º Festival di Cannes[1].
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Giava, 1942. Nel campo di prigionia giapponese diretto dal giovane capitano Yonoi con l'aiuto del sergente Hara sono detenuti circa seicento prigionieri di guerra occidentali, principalmente britannici ed olandesi. Il tenente colonnello inglese Lawrence, per aver vissuto a lungo in Giappone, conosce la lingua e la cultura giapponesi e quindi funge da interprete e mediatore culturale con i comandanti.
Il regime detentivo è durissimo, inumano. La cultura militarista nipponica considera vergognosa e degradante la condizione di chi accetta la prigionia anziché commettere un suicidio onorevole. Yonoi, tormentato dai rimorsi perché nel 1936, distaccato in Manciuria, non ha partecipato al fallito tentativo di colpo di Stato da parte dei giovani ufficiali suoi sodali e dunque non ne ha condiviso la tragica sorte, cerca di avvicinare i prigionieri alla cultura e alle tradizioni nipponiche attraverso i concetti di onore e di disciplina, servendosi di Lawrence come tramite, ma i compagni di prigionia di quest'ultimo, ancorati alla mentalità occidentale, considerano l'ufficiale inglese un traditore.
Un giorno arriva nel campo l'ufficiale incursore neozelandese Jack Celliers, destando un morboso interesse da parte del capitano Yonoi, il quale però non può dichiarare la propria omosessualità pena l'ignominia assoluta. Questo finirà col creare ulteriori tensioni tra guardiani e prigionieri fino a che Yonoi, apertamente sfidato da Celliers e incapace di vincere la propria attrazione per lui, viene sostituito da un comandante "meno sentimentale", che ordina che il neozelandese sia sepolto vivo fino al collo e lasciato morire di stenti.
Quattro anni dopo, nel 1946, Hara è stato processato dagli Alleati per crimini di guerra, un comportamento che, secondo lui, non era diverso da quello di ogni altro soldato. Su sua richiesta, la notte prima dell'esecuzione, il giapponese riceve nella propria cella la visita di Lawrence: i due, dopo aver ricordato che Yonoi è stato giustiziato poco dopo la fine delle ostilità, rievocano quella notte del Natale 1942 in cui, ubriacatosi di sake, Hara aveva liberato dalla cella Lawrence e Celliers all'insaputa di Yonoi. Lawrence è amareggiato per l'ingloriosa fine del nipponico, sicché si congedano per sempre scambiandosi, anche se non in periodo, dei sinceri auguri natalizi, segno di reciproco rispetto per l'umanità dell'altro.
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1983 - Festival di Cannes
- In concorso per la Palma d'Oro
- 1984 - Premi BAFTA
- 1984 - Awards of the Japanese Academy
- Miglior Film - Premio del Pubblico
- Nomination miglior film
- Nomination miglior regista a Nagisa Oshima
- Nomination miglior attore non protagonista a Takeshi Kitano
- Nomination migliore scenografia a Shigemasa Toda
- Nomination miglior colonna sonora a Ryūichi Sakamoto
- 1983 - National Board of Review Awards
Temi trattati[modifica | modifica wikitesto]
Il tema dell'omosessualità, vista con diffidenza sia dal Giappone moderno che dagli Occidentali nell'episodio iniziale, è un pretesto per mostrare il rigore del codice militarista nipponico che verrà ripreso in maniera più profonda con l'arrivo di Jack Celliers e con lo scatenarsi della passione di Yonoi. Nonostante spesso risulti un'attrazione morbosa, l'amore di quest'ultimo per il fiero Celliers nel finale verrà mostrato con delicatezza, in particolar modo nell'ultimo incontro tra i due personaggi.
Altro fondamentale tema è quello dell'incomprensione e lo scontro tra culture e uomini (dovuto al caso o al destino) vividamente rappresentati dalle tensioni che esploderanno nel campo. Il forte e a volte ossessivo senso dell'onore tipico dei giapponesi, ancor più nel Giappone militarista, si scontra fortemente con la visione inglese o più generalmente occidentale della sconfitta come casualità e non condizione di disonore. Allo stesso tempo, il dialogo che Lawrence (traduttore e ponte tra le due culture) prova ad instaurare, è reso impossibile a causa della pretesa di superiorità di entrambe le parti, ben rappresentata dal comportamento dei capitani Yonoi e Hicksley.
L'amicizia sempre maggiore che legherà Lawrence a Hara, nonostante le loro differenze culturali, è un importante messaggio.
Nel discorso finale tra i due, fra pochi ricordi piacevoli e tanta amarezza, Lawrence (simbolo della visione oggettiva della realtà in grado di comprendere le ragioni di ambo le parti), affermando che "in realtà nessuno è nel giusto", dimostra come tutti gli uomini agiscano in maniera irrazionale, arrivando a odiare altri uomini di cui non capiscono le azioni e i principi; uomini che, in circostanze diverse, si sarebbero dimostrati degni di amicizia e fiducia.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Official Selection 1983, su festival-cannes.fr. URL consultato il 22 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Furyo, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Furyo, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Furyo, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Furyo, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Furyo, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Furyo, su FilmAffinity.
- (EN) Furyo, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Furyo, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Furyo, su MyDramaList.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 230659300 · LCCN (EN) n91063754 · GND (DE) 1076742645 · BNE (ES) XX3969920 (data) · BNF (FR) cb38294319w (data) |
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