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Letteratura russa

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Aleksandr Sergeevič Puškin, padre della letteratura russa moderna

La letteratura russa è l'insieme delle opere scritte da autori di nazionalità russa o di lingua russa. Le radici della letteratura russa possono essere fatte risalire al Medioevo, quando furono composte epopee e cronache in antico slavo orientale. Nel periodo dell'Illuminismo, la letteratura aveva assunto un'importanza sempre maggiore e, a partire dagli anni Trenta del XIX secolo, la letteratura russa conobbe un'incredibile età dell'oro nella poesia, nella prosa e nel teatro. Il Romanticismo permise una fioritura di talenti poetici: vennero alla ribalta Vasilij Žukovskij e più tardi il suo pupillo Aleksandr Puškin. Anche la prosa era fiorente. Tra i poeti e romanzieri più conosciuti e importanti, si annoverano Michail Lermontov, Nikolaj Gogol', Ivan Turgenev, Fëdor Dostoevskij e Lev Tolstoj, noti a livello internazionale. Altre figure importanti del realismo russo furono Ivan Gončarov, Michail Saltykov-Ščedrin e Nikolaj Leskov. Nella seconda metà del secolo Anton Čechov si distinse nei racconti e divenne un importante drammaturgo. L'inizio del XX secolo è considerato l'età d'argento della poesia russa. I poeti più spesso associati alla cosiddetta età d'argento sono Konstantin Bal'mont, Valerij Brjusov, Aleksandr Blok, Anna Achmatova, Nikolaj Gumilëv, Sergej Esenin, Vladimir Majakovskij e Marina Cvetaeva. Quest'epoca produsse alcuni romanzieri e scrittori di racconti di prim'ordine, come Aleksandr Kuprin, il premio Nobel Ivan Bunin, Leonid Andreev, Fëdor Sologub, Evgenij Zamjatin, Aleksandr Beljaev, Andrej Belyj e Maksim Gor'kij.

Dopo la rivoluzione del 1917, la letteratura russa si divise tra gli autori rimasti in patria e i cosiddetti emigrati bianchi. Negli anni '30 il realismo socialista divenne la tendenza predominante in Russia, i cui principali esponenti e precursori furono, tra gli altri, Nikolaj Ostrovskij e Aleksandr Fadeev; il romanzo di Ostrovskij, Come fu temprato l'acciaio, è stata una delle opere più popolari della letteratura socialista realista russa. Alcuni scrittori, invece, come Michail Bulgakov, Andrei Platonov e Daniil Charms furono criticati e i loro scritti avevano poche possibilità di essere pubblicati. Vari scrittori emigrati, come i poeti Vladislav Chodasevič, Georgij Ivanov e Vjačeslav Ivanov; romanzieri come Gajto Gazdanov, Vladimir Nabokov e Bunin, continuarono a scrivere in esilio. Alcuni scrittori osarono opporsi all'ideologia sovietica, come il romanziere premio Nobel Aleksandr Solženicyn e Varlam Šalamov, che scrissero della vita nei gulag. La politica del disgelo, portata avanti da Chruščёv dal 1953, portò una ventata di freschezza nella letteratura e portò la poesia a diventare un fenomeno culturale di massa. Questo "disgelo" non durò a lungo dopo la destituzione di Chruščёv; negli anni Settanta, alcuni degli autori più importanti furono banditi dalla pubblicazione e perseguiti per i loro sentimenti antisovietici.

La fine del XX secolo fu un periodo difficile per la letteratura russa, con poche voci distinte. Tra gli autori più discussi di questo periodo vi furono Victor Pelevin, che guadagnò popolarità con racconti e romanzi, il romanziere e drammaturgo Vladimir Sorokin e il poeta Dmítrij Prígov. Nel XXI secolo è apparsa una nuova generazione di autori russi, che si differenzia notevolmente dalla prosa russa postmodernista della fine del XX secolo, che ha portato i critici a parlare di "nuovo realismo".

Gli autori russi hanno contribuito in modo significativo a numerosi generi letterari. La Russia ha avuto cinque vincitori del premio Nobel per la letteratura e, al 2011, figurava come la quarta nazione al mondo per quantità di libri pubblicati.[1] Secondo un detto popolare, i russi sono «la nazione più lettrice del mondo».[2][3]

Letteratura russa antica

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Dipinto di Viktor Vasnetsov raffigurante il campo di battaglia dopo la sconfitta delle truppe di Igor
I Bogatyri (1898) di Viktor Vasnecov (Il'ja Muromec è la figura centrale)

La letteratura russa antica proviene principalmente dalla Rus' di Kiev ed è prevalentemente rappresentata dalla traduzione in paleoslavo di letteratura bizantina, soprattutto religiosa e generalmente anonima.

Si considera punto di partenza della letteratura russa il componimento Discorso sulla Legge e sulla Grazia, risalente all'XI secolo per opera di Ilarione di Kiev.

Il modello annalistico bizantino viene utilizzato per le poche opere scritte in russo antico che ci sono note:

Il racconto in lingua slava poggia sulla tradizione orale delle byliny, canti epici nel cui racconto si stratificarono, lungo i secoli, tradizioni pagane, memorie tribali e influenze della letteratura cristiana bizantina.Tali racconti sono generalmente suddivisi in due cicli: ciclo kieviano e ciclo novgorodiano. Questi racconti furono diffusi dai cantastorie in tutta l'area slava fin dall'XI secolo, e solo dall'inizio del XIX secolo cominciarono a circolare in forma scritta, divenendo poi oggetto di appassionati studi filologia.

Letteratura russa moderna

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La scrittura in russo moderno si afferma solo nel XVII secolo. Se ne considera punto di partenza l'autobiografia del pope Avvakum (moscovita, vescovo tradizionalista morto nel 1682, martire dei conflitti religiosi scatenati dalle riforme del patriarca di Mosca Nikon). Sotto l'influenza di Pietro il grande il paese si occidentalizza. L'uso del russo è facilitato dalla riforma dell'alfabeto cirillico e questo consente l'accesso alla cultura ad un maggior numero di persone, che trova assai apprezzabile l'idea di utilizzare una lingua profana popolare per la letteratura.

La prima generazione letteraria russa compare all'inizio del XVIII secolo, ed è rappresentata da autori come Fëdor Aleksandrovič Emin, Antioch Dmitrievič Kantemir (1708-1744), Vasilij Kirillovič Tredjakovskij (1703-1768) e Michail Vasil'evič Lomonosov (1711-1765), poeta e scienziato, fondatore nel 1755 a Mosca della più grande e antica università russa.

Gavriil Romanovič Deržavin (1743-1816) per la poesia, Michail Dmitrievič Čulkov (1743-1793) per le fiabe,[4] Aleksandr Petrovič Sumarokov (1717-1777) e Denis Ivanovič Fonvizin (1746-1792), per il teatro, sono coloro che inaugurano generi letterari fino ad allora inesistenti. Nikolaj Michajlovič Karamzin (1766-1826) e Aleksandr Nikolaevič Radiščev (1749-1802) sono i principali sentimentalisti russi. Il Classicismo, all'inizio del XIX secolo, è rappresentato da Ivan Andreevič Krylov (favole), da Aleksandr Sergeevič Griboedov (teatro), e da Vasilij Trofimovič Narežnyj (prosa).

L'epoca d'oro. Il XIX secolo

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Aleksandr Puškin (1799-1837)
Michail Lermontov (1814-1841)
Nikolaj Gogol' (1809-1852)
Ivan Turgenev (1818-1883)
Fëdor Dostoevskij (1821-1881)
Lev Tolstoj (1828-1910)
Anton Čechov (1860-1904)

All'inizio del XIX secolo, il Romanticismo vede sbocciare una generazione di grandi talenti, con Vasilij Andreevič Žukovskij, Konstantin Nikolaevič Batjuškov, Kondratij Fëdorovič Ryleev e altri poeti-decabristi, Aleksandr Sergeevič Puškin, Evgenij Abramovič Baratynskij e gli altri poeti della "pleiade di Puškin", Michail Jur'evič Lermontov. Il più famoso scrittore in prosa romantico è Aleksandr Aleksandrovič Bestužev ("Marlinskij"), mentre pioniere del realismo fu Vladimir Ivanovič Dal', anche importante lessicografo.

Questo sarà il secolo d'oro della letteratura russa, e in particolare del romanzo, con Nikolaj Vasil'evič Gogol', esponente del realismo, Ivan Gončarov, Ivan Turgenev, Nikolaj Leskov, Michail Saltykov-Ščedrin, Nadežna Dmitrievna Chvoščinskaja - Zajončkovskaja, Aleksandr Ivanovič Ėrtel', Fëdor Dostoevskij, (importante esponente dell'esistenzialismo e dello psicologismo) e autore di Delitto e castigo (1866) e de I fratelli Karamazov (1879), Lev Tolstoj, (autore di Guerra e pace e Anna Karenina), importante esponente del realismo letterario del XIX secolo e la cui dottrina morale ha dato origine al Tolstoismo.

La poesia si sviluppa con Nikolaj Alekseevič Nekrasov, Aleksej Konstantinovič Tolstoj, Fëdor Ivanovič Tjutčev, Afanasij Afanas'evič Fet-Šenšin, Aleksandr Sergeevič Puškin, il suo poeta più significativo[5]), Michail Jur'evič Lermontov, Vasilij Andreevič Žukovskij, Konstantin Nikolaevič Batjuškov e Evgenij Abramovič Baratynskij in quella che viene definita l'epoca d'oro della poesia russa.[6]

Anton Čechov produce sia un'opera teatrale essenziale che una serie di racconti brevi che ne fanno uno degli autori russofoni più significativi.

L'epoca d'argento. L'inizio del XX secolo

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Ivan Bunin (1870-1933)
Aleksandr Blok (1880-1921)
Maksim Gor'kij (1868-1936)
Sergej Esenin (1895-1925)

I realisti all'inizio del XX secolo: Lev Tolstoj, Vladimir Galaktinovič Korolenko, Aleksej Nikolaevič Tolstoj, Aleksandr Ivanovič Kuprin, Ivan Alekseevič Bunin, Leonid Nikolaevič Andreev, Maksim Gor'kij, Aleksej Michajlovič Remizov, Ivan Sergeevič Šmelëv, Ol'ga Dmitrievna Forš.

Il XX secolo è ricco di importanti avvenimenti che hanno radicalmente cambiato la letteratura russa, questo secolo si suddivide il 3 parti:

Durante questo periodo si sono sviluppate diverse correnti, la prima di queste e il Decadentismo russo che prende spunto dalla corrente francese, ma che poi si sviluppò in via indipendente dalla sorella europea. Si guardano a poeti come Paul Verlaine o Arthur Rimbaud; ci si stufa di quel realismo che guarda al sociale e si cerca una poesia che sia individuale e propria del poeta. Questa corrente letteraria si suddivise in vari gruppi e quello più importante è senza dubbio quella che diventerà una corrente letteraria a sé stante: il Simbolismo. Tra gli storici della letteratura russa, in questo periodo, si distinse Nestor Aleksandrovič Kotljarevskij, fondatore e direttore della gloriosa "Casa di Puškin".[7]

Simbolismo russo

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Il simbolo come catacresi per la ricerca di quella verità alla quale l'uomo aspira, ma non riesce ad arrivare a causa della sua materialità, mentre la verità è fatua ed è raggiungibile solo attraverso l'arte. In questo periodo si sviluppa, tra gli artisti, lo studio delle filosofie orientali, del misticismo e l'ingresso nelle sette: qualsiasi strada per ottenere la verità. Il primo simbolista è Solov'ëv, il quale per primo cominciò a studiare filosofie orientali e a parlare della Divina Sofia come di una donna luminescente alla quale l'uomo aspira, ma purtroppo non riesce mai a raggiungere.

Il movimento simbolista cambierà con la rivoluzione del 1905, si capisce che si è guardato troppo in alto e non ci si è resi conto di quello che il popolo tramava, la Sofia di Solov'ëv è diventata per il poeta simbolista Blok una donna da bettola, una "Sconosciuta", che è vista come la stessa Russia.

I simbolisti in prosa - Dmitrij Sergeevič Merežkovskij: Romanzi storiosofici; Fëdor Sologub: Il piccolo diavolo; Andrej Belyj: Pietroburgo.

L'inizio del XX secolo vede una vivace attività in campo poetico e la fioritura di molte tendenze, dal simbolismo al finitismo al futurismo. Molti poeti partecipano a questa nuova età dell'oro:

Alcuni di loro (Andrej Belyj in particolare), entrano in contatto con il filosofo e mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij, dando vita a un intenso e reciproco scambio.

Letteratura sovietica russofona

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La creazione dell'URSS e del regime socialista crea nella letteratura nazionale la corrente del realismo socialista. La teoria era semplice: si trattava di utilizzare il talento degli scrittori per magnificare i meriti e i successi del regime e supportare la propaganda ufficiale. Il regime si occupava di organizzare la vita letteraria e di orientarne i temi attraverso l'Unione degli scrittori, che dipendeva direttamente dal commissario politico Andrej Aleksandrovič Ždanov.

Molto rapidamente gli scrittori refrattari furono costretti all'esilio, alla prigione o al campo di concentramento, come Osip Ėmil'evič Mandel'štam, o più semplicemente giustiziati, come Nikolaj Stepanovič Gumilëv.

Il poeta futurista Vladimir Majakovskij e Marina Cvetaeva scelsero il suicidio, anche se del primo non fu mai accertata la causa, in quanto sostenitore della rivoluzione. Altri, come Michail Bulgakov, Boris Leonidovič Pasternak, Andrej Platonovič Platonov, Isaak Babel' o Vasilij Grossman, continuarono il loro lavoro di romanzieri affiancando alle pubblicazioni "ufficiali" altre opere stampate di contrabbando o nel samizdat, editoria clandestina artigianale. I fratelli di Serapione insistono da un lato sull'importanza della trama nelle opere in prosa e dall'altra sul diritto di creare una letteratura politica senza ingerenze del governo, libera da ideologie di partito, diritto che viene negato. Ugualmente vietata è l'arte sperimentale degli OBĖRIU.

Gli anni '20 e '30

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La generazione dell'epoca d'argento

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Marina Cvetaeva (1892-1941)

La nuova generazione

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Gli anni '40 e '50

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Vladimir Nabokov (1899-1977)

Gli anni '60, '70 e '80

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Nell'URSS del dopo-Stalin, il realismo socialista rimane l'unico stile letterario autorizzato, ma gli autori che pubblicano nel samizdat sono un po' più liberi. Soprattutto, possono vivere del loro lavoro e temono meno la repressione e l'internamento. Il premio Nobel Aleksandr Isaevič Solženicyn riesce perfino, nel samizdat, a parlare dei Gulag. Michail Afanas'evič Bulgakov e Varlam Tichonovič Šalamov sono pubblicati ufficialmente sotto Chruščëv, mentre Venedikt Vasil'evič Erofeev continua a pubblicare nel samizdat.

Nel periodo del declino dell'impero sovietico i russi emigrati ricevono in Occidente grandi riconoscimenti, come Sergej Donatovič Dovlatov, che pubblica negli USA, o il premio Nobel Josif Aleksandrovič Brodskij. In URSS la loro opera era conosciuta solo attraverso il samizdat.

Il realismo socialista

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Gli scrittori illegali, gli anticonformisti
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Aleksandr Solženicyn (1918-2008)
Gli scrittori in esilio: la terza ondata
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La letteratura ricuperata
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  • la letteratura dei decenni precedenti, pubblicata negli anni '80 (o prima):

Michail Afanas'evič Bulgakov - Cuore di cane, Il maestro e Margherita, Evgenij Ivanovič Zamjatin - Noi, Boris Leonidovič Pasternak - Il dottor Živago, Aleksandr Isaevič Solženicyn - Un giorno nella vita di Ivan Denisovič, Arcipelago Gulag, Varlam Tichonovič Šalamov - I racconti di Kolyma, Georgij Nikolaevič Vladimov - Il fedele Ruslan, Daniil Leonidovič Andreev - La rosa del mondo, Vasilij Semënovič Grossman - Vita e Destino, Anatolij Naumovič Rybakov - I figli dell'Arbat, Andrej Donatovič Sinjavskij - Passeggiate con Puškin, Venedikt Vasil'evič Erofeev - Mosca – Petuški, Lidija Čukovskaja - Sof'ja Petrovna.

Letteratura russa contemporanea

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Gli autori degli anni '80 continuano la loro produzione. Le opere conclusive del periodo precedente sono Maledetti ed uccisi (Viktor Petrovič Astaf'ev) e Il generale e la sua armata (Georgij Nikolaevič Vladimov). Si impegnano molto nella pubblicistica e nel tentativo di comprendere le difficoltà della nuova epoca. Ėduard Limonov fonda il suo partito e passa dalla letteratura alla pura pubblicistica: molto indicativo del clima dell'epoca.

I classici vivi sono Valentin Griogor'evič Rasputin, Andrej Georgievič Bitov, Andrej Andreevič Voznesenskij, ma in sostanza non esercitano una influenza decisiva sul processo letterario. Il principale autore, che continua la linea realistica è Fazil' Abdulovič Iskander con i suoi racconti. Altri scrittori sperimentano e si portano verso il postmodernismo: Vladimir Semënovič Makanin con il suo Underground, o un eroe del nostro tempo.

Gli scrittori del samizdat già possono pubblicare e mostrano fermezza nel prendere la posizione di “capi” della letteratura: il concettualismo con Vladimir Georgievič Sorokin e i poeti Dmitrij Aleksandrovič Prigov e Timur Jur'evič Kibirov; il metametamorfismo, fondato da Konstantin Aleksandrovič Kedrov. Appare una nuova generazione di postmodernisti, guidati da Viktor Olegovič Pelevin. Il suo libro Čapaev i Pustota (Il mignolo di Buddha) è considerato da molti il più importante libro del postmodernismo.

L'appoggio ai molti scrittori nuovi degli autori classici è stato capace di rianimare il realismo al punto che non è possibile stabilire un unico maggiore scrittore neorealista.

Poeti degli anni '60

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Josif Aleksandrovič Brodskij, Gennadij Nikolaevič Ajgi, Genrich Veniaminovič Sapgir, Anatolij Ivanovič Kobenkov, Andrej Andreevič Voznesenskij, Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, Bella Achatovna Achmadulina, Evgenij Borisovič Rejn, Aleksandr Semënovič Kušner.

Gruppi dal samizdat (anni '70 e '80)

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Ci sono altri autori considerati da alcuni critici importanti anche se non fanno parte di questo sito: Oleg Grigor'evič Čuchoncev, Igor' Moiseevič Irten'ev, Igor' Mironovič Guberman, Olesja Nikolaeva, Boris Borisovič Ryžij, , Vera Markova.

Prosa più importante dagli anni '90 agli anni 2000

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L'editoria e i gialli

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Alla fine del XX secolo la letteratura russa attraversa una delicata fase di rinascita, per risorgere dall'inaridimento sorto durante i decenni del regime di comunismo.

I bisogni di questo periodo sono di due tipi: formare e scoprire nuovi talenti e creare un'industria editoriale libera in Russia. Pochi scrittori, come Viktor Olegovič Pelevin o Vladimir Georgievič Sorokin, riescono ad emergere. Le case editrici pubblicano opere censurate durante il periodo comunista o conosciute solo attraverso il samizdat.

La gallina dalle uova d'oro dell'editoria russa è, come del resto dappertutto, la letteratura poliziesca. Grande successo hanno i romanzi giallo-neri (che in Francia si chiamano polars) pieni di ironia di Dar'ja Doncova: i 50 romanzi che ha scritto finora sono stati venduti in milioni di copie e sono tradotti in molti paesi europei. I gialli di Boris Akunin con il suo personaggio Erast Petrovič Fandorin (in Italia pubblicato da Frassinelli) sono ormai popolari in Europa e in Nordamerica. Aleksandra Marinina, la maggiore scrittrice russa di polizieschi, è riuscita ad esportare i propri libri in Europa ed ha avuto un gran successo in Germania.

All'inizio del XXI secolo la domanda del pubblico russo è fortemente cresciuta, in quantità e in qualità. L'industria editoriale è quindi costretta a rispondere alla domanda dei propri clienti cercando - e pagando - nuovi talenti letterari. Cresce il numero delle case editrici e delle tirature. Un certo numero di scrittori russi, come Viktor Olegovič Pelevin, Tat'jana Nikitična Tolstaja, Ljudmila Evgen'evna Ulickaja, Viktor Erofeev, Andrej Valer'evič Gelasimov sono ormai popolari in Europa e in Nordamerica.

Anche la letteratura più tradizionale dà nuovi frutti con autori provenienti dalla Russia asiatica, come Nina Viktorovna Gorlanova, di Perm', città degli Urali, con le sue storie sulle difficoltà quotidiane e le gioie degli intellettuali di provincia, o ancora Jurij Sergeevič Rytchėu dalla Čukotka (nel nord est della Siberia), che racconta i problemi identitari del suo popolo, i Čukči.

  1. ^ Moscow International Book Fair, su academia-rossica.org. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).
  2. ^ The most reading country in the world?, in The Moscow Times. URL consultato il 29 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
  3. ^ Michele R. Rivkin-Fish e Elena Trubina, Dilemmas of Diversity After the Cold War: Analyses of "Cultural Difference" by U.S. and Russia-Based Scholars, Woodrow Wilson Center, 2010.
    «When mass illiteracy was finally liquidated in the first half of the twentieth century, the proud self-image of Russians as “the most reading nation in the world” emerged – where reading meant, and still means for many, the reading of literature.»
  4. ^ Michail Dmitrievič Čulkov, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1964, p. 36.
  5. ^ Brian Boyd, Stalking Nabokov: Selected Essays, New York, Columbia University Press, 2011, p. 203, ISBN 0231158564.
  6. ^ Prominent Russians: Yevgeny Baratynsky, su russiapedia.rt.com.
  7. ^ Nestor Aleksandrovič Kotljarevskij, in le muse, VI, Novara, De Agostini, 1966, p. 300.
  • Alfredo Polledro e Rachele Gutman-Polledro, Antologia russa, Torino, S. Lattes & C., 1919
  • Marcelle Ehrhard, La letteratura russa, Milano, Garzanti, 1957
  • Riccardo Picchio, Storia della letteratura russa antica, Milano, Accademia, 1959
  • Ettore Lo Gatto, Storia della letteratura russa moderna, Milano, Accademia, 1960
  • Ettore Lo Gatto, Storia dell letteratura russa contemporanea, Milano, Accademia, 1958
  • Ettore Lo Gatto, Le più belle pagine della letteratura russa. Poesia e prosa dalle origini a Cechov, Milano, Accademia, 1957
  • Ettore Lo Gatto, Le più belle pagine della letteratura russa. Poesia e prosa contemporanee, Milano, Accademia, 1957
  • Ettore Lo Gatto, Profilo della letteratura russa, Milano, Mondadori, 1975
  • Pietro Zveteremich, Letteratura, in: "Il Milione, enciclopedia di geografia, usi e costumi, belle arti, storia e cultura. Volume V: Europa, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1965
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  • Dmitrij Petrovič Mirskij, Storia della letteratura russa, Milano, Garzanti, 1995, ISBN 88-11-47237-7
  • Michele Colucci e Riccardo Picchio, Storia della civiltà letteraria russa. Volume primo. Dalle origini alla fine dell'Ottocento, Torino, UTET, 1997
  • Michele Colucci e Riccardo Picchio, Storia della civiltà letteraria russa. Volume secondo. Il Novecento, Torino, UTET, 1997
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  • Guido Carpi, Storia della letteratura russa. Vol. 1: Da Pietro il Grande alla Rivoluzione d'ottobre, Carocci, Roma, 2010
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  • Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura russa, a cura di Cinzia De Lotto e Susanna Zincato, collana "Biblioteca Adelphi" 718, Milano, Adelphi, 2021, ISBN 978-88-459-3536-7
  • Sergio Baldelli, Poetesse russe: Un'antologia 1800-1950, Independently Published, 2021, ISBN 979-84-736-5034-1

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