Aleksandra Marinina

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Aleksandra Marinina nel 2010

Aleksandra Marinina (in russo: Александра Маринина?, pseud. di Marina Anatol'evna Alekseeva in russo: Марина Анатольевна Алексеева?; Leopoli, 16 giugno 1957) è una scrittrice russa. Originaria di Leopoli, in Ucraina, da una famiglia di avvocati, ha vissuto a Leningrado fino al 1971, quando si trasferisce a Mosca, dove vive tuttora.

Nel 1979 si laurea in legge all'Università statale di Mosca. Fino al 1998 lavora come ricercatrice per il ministero dell'Interno russo. Studia la personalità dei criminali con anomalie mentali e con crimini violenti sulle spalle.

Raggiunge il grado di tenente colonnello nella militia, la polizia russa, prima di congedarsi nel 1998 e di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.

Nel 1991 con il collega Aleksandr Gorkij pubblica un racconto poliziesco nella rivista Milicja. Nel dicembre 1992 pubblica Concorso di circostanze (Стечение обстоятельств), il suo primo romanzo, che uscirà l'anno successivo nella stessa rivista.

I suoi numerosi romanzi sono pubblicati in milioni di copie e tradotti in più di venti lingue. Molte delle sue storie hanno come protagonista Anastasija (Nastja) Pavlovna Kamenskaja. La TV russa ha anche prodotto una serie di film ispirati ai primi otto romanzi della serie.

Ha vinto diversi premi. Nel 1995 riceve un premio dal Ministero per gli Affari Interni russo per la descrizione del lavoro della polizia russa nei suoi romanzi. Nel 1998 è giudicata migliore scrittrice dell'anno dalla Fiera internazionale del libro di Mosca. Lo stesso anno la rivista Ogonëk la nomina "Successo dell'anno".

Le opere[modifica | modifica wikitesto]

I romanzi di Marinina si distinguono dalla maggioranza dei romanzi polizieschi russi contemporanei per la loro finezza psicologica. Là dove la maggior parte degli autori russi si compiace della visione della violenza e del sesso e sono intrigati dalla mafia e dalle sue usanze, Marinina propone degli intrecci solidi in cui l'autrice rifiuta tutte le volgarità e mette in scena l'incorruttibile Anastasia Kamenskaja. I suoi romanzi offrono anche una descrizione realistica dei problemi quotidiani della Russia di oggi. C'è relativamente poca azione nelle sue trame perché viene dato molto spazio alla descrizione dei metodi di lavoro e d'analisi degli investigatori, ai loro rapporti di lavoro e alle loro difficoltà personali.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Solo titoli usciti in Italia, per l'editrice Piemme.

Serie di Anastasija Pavlovna Kamenskaja[modifica | modifica wikitesto]

  1. 1993 - Il padrone della città (Игра на чужом поле - Igra na čužom pole), (ISBN 978-88-384-3134-0)
  2. 1994 - Morte in cambio (Украденный сон - Ukradënnyj son)
  3. 1995 - L'amica di famiglia (Убийца поневоле - Ubijca ponevole), (ISBN 978-88-384-6347-1)
  4. 1995 - La donna che uccide (Шестёрки умирают первыми - Šestërki umirajut pervymi), (ISBN 978-88-384-3135-7)
  5. 1995 - Amore di sangue (Смерть и немного любви - Smert i nemnogo ljubvi), (ISBN 978-88-384-3123-4)
  6. 1995 - L'attrice (Посмертный образ - Posmertnyj obraz), (ISBN 978-88-384-3121-0)
  7. 1995 - Giochi di morte (За всё надо платить - Za vsë nado platit'), (ISBN 978-88-384-8781-1)
  8. 1996 - Facile come uccidere (Чужая маска - Čužaja maska), (ISBN 978-88-384-3131-9)
  9. 1996 - Ipnosi mortale (Не мешайте палачу - Ne mešajte palaču), (ISBN 978-88-384-7670-9)
  10. 1996 - Prede innocenti (Стилист - Stilist), (ISBN 978-88-384-8296-0)
  11. 1996 - Il volto della morte (Светлый лик смерти - Svetlyj lik smerti), (ISBN 978-88-384-3136-4)
  12. 1996 - Nome della vittima: Nessuno (Имя потерпевшего Никто - Imja poterpevšego Nikto), (ISBN 978-88-384-3127-2)
  13. 1997 - Un caso di ricatto (Смерть ради смерти - Smert' radi smerti)
  14. 1997 - Sono morto ieri (Я умер вчера - Ja umer včera), (ISBN 978-88-384-3137-1)
  15. 1999 - La settima vittima (Седьмая жертва - Sed'maja žertva), (ISBN 978-88-384-6290-0)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (RU) Sito ufficiale, su marinina.ru. URL consultato il 1º giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2006).
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