Krunoslav Jurčić

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Krunoslav Jurčić
Jurčić nel 2009
Nazionalità Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Bandiera della Croazia Croazia (dal 1991)
Altezza 188 cm
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 2004 - giocatore
Carriera
Giovanili
Dinamo Zagabria
Squadre di club1
1988-1991Dinamo Zagabria? (?)
1991-1993Inker Zaprešić39 (9)
1993-1995Pola46 (14)
1995-1996Beveren20 (0)
1996-2000Croazia Zagabria84 (17)
2000-2001Torino14 (0)
2001-2002Sampdoria3 (0)
2002-2004Slaven Belupo44 (2)
Nazionale
1997-2000Bandiera della Croazia Croazia21 (0)
Carriera da allenatore
2005-2006Pola
2007-2008Slaven Belupo
2009-2010Dinamo Zagabria
2011Lokomotiva Zagabria
2011-2013Dinamo Zagabria
2015-2016Maribor
2016Adanaspor
2018Al-Nassr
2018-2019Baniyas
2019-2021Al-Nasr
Palmarès
 Mondiali di calcio
Bronzo Francia 1998
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 3 novembre 2019

Krunoslav Jurčić (Ljubuški, 26 novembre 1969) è un allenatore di calcio ed ex calciatore croato di origine bosniaca, di ruolo centrocampista.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Era un mediano di tanta quantità e poca qualità, giocava davanti alla difesa sfruttando la sua stazza ed era un vero combattente.[1][2] Era anche un buon colpitore di testa.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Ljubuški, paese della Jugoslavia, oggi nel sud-ovest della Bosnia ed Erzegovina al confine con la Croazia, iniziò la sua carriera nel settore giovanile della Dinamo Zagabria.[1] Dal 1988 al 1991 militò in prima squadra, prima di passare, in cerca di maggiori opportunità di giocare, all'Inter Zaprešić.[1]

Nella prima stagione con l'Inter Zaprešić vinse il primo trofeo della sua carriera: la prima edizione della Coppa di Croazia.[1] Nella seconda stagione non vinse nulla ma ha giocò di più, segnando anche alcuni gol importanti.[1] Le sue prestazioni attirarono l'interesse dell'ambizioso Istria Pola, che lo ingaggiò nel 1993.[1] A Pola trovò molto spazio ma i suoi risultati non furono buoni e il club sfiorò la retrocessione.[1] Dopo due stagioni con l'Istria Pola emigrò in Belgio per giocare nel Beveren.[1]

Nella sua unica stagione a Beveren, Jurčić si rivelò uno dei migliori giocatori della squadra.[1] Il 3 luglio 1995 esordì nelle competizioni UEFA nella partita di Coppa Intertoto vinta per 2-1 contro l'FK Etăr. Il Beveren però concluse il campionato al penultimo posto e retrocesse in Division 2.[1]

Nell'estate del 1996 ritornò alla Dinamo Zagabria, la sua prima squadra.[1] A Zagabria trascorse gli anni migliori della sua carriera[1]: vinse tre campionati consecutivi, dal 1996-1997 al 1998-1999, e due Coppe di Croazia. Giocò anche 5 partite in Coppa UEFA e 19 in Champions League.

Nel mercato invernale del 2000, dopo aver ben figurato anche ai Mondiali, venne seguito dalla Reggina e dal Torino.[1] A causa della richiesta economica troppo alta del club di Zagabria i calabresi rinunciarono all'acquisto mentre il Torino se lo aggiudicò per circa due miliardi di lire.[1][2]

Così Jurčić lasciò a stagione in corso la Dinamo, che avrebbe trionfato un'altra volta in campionato, e si trasferì in Piemonte dove avrebbe dovuto sostituire Djibril Diawara[1][2]. Il 16 gennaio firmò un ricco contratto triennale[1] e tre giorni dopo fu presentato ufficialmente alla stampa ed ai tifosi.[2] Durante la presentazione il suo nuovo allenatore Emiliano Mondonico disse che il centrocampista croato avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel modulo del Torino.[2] Jurčić, che non conosceva l'italiano, dichiarò di essere felice per il suo arrivo in quello che considerava il miglior campionato del mondo[2] e spiegò di aver rifiutato le offerte di due club spagnoli: il Real Oviedo e il Rayo Vallecano[1].

Esordì in Serie A con la maglia granata numero 26 il 23 gennaio contro il Bologna e impressionò positivamente, tanto che il suo compagno di squadra Gianluigi Lentini lo paragonò a Patrick Vieira. Una settimana dopo, contro il Venezia, non giocò altrettanto bene e concesse un calcio di rigore per un fallo ingenuo sul difensore Giuseppe Cardone. Continuò a mostrare i suoi limiti nelle partite contro Inter e Cagliari, dimostrando di essere in difficoltà soprattutto nei duelli contro Álvaro Recoba e Fabián O'Neill.[1] Mondonico allora schierò il croato come esterno e come libero, e disputò alcune buone partite, poi lo fece giocare come stopper e i risultati furono disastrosi.[1] Il campionato termina con la retrocessione del Torino ma Jurčić rimane in Piemonte e giocò alcune partite anche sotto la guida di Gigi Simoni[1]. I risultati furono disastrosi e a fine settembre il Torino acquistò Diego De Ascentis e ingaggiò Giancarlo Camolese come allenatore[1]. Camolese non schierò mai in campo Jurčić che rimase ai margini della squadra chiedendo con insistenza di essere ceduto nel mercato invernale[1].

Nell'estate del 2001 venne ceduto alla Sampdoria, sempre in Serie B, insieme a Fabio Tricarico in cambio di Simone Vergassola[1]. L'allenatore dei genovesi, Gigi Cagni, decise di schierarlo in difesa ma quando venne esonerato il nuovo tecnico Gianfranco Bellotto lo lasciò ai margini della squadra[1]. Le poche occasioni che Jurčić ebbe di giocare furono metà della partita contro il Cittadella del 21 novembre, una presenza in Coppa Italia contro la Juventus e pochi minuti contro la Ternana[1].

A fine stagione terminò il prestito e scadde il contratto che lo legava al Torino[1]. Jurčić poté tornare in Croazia, allo Slaven Belupo[1]. Con il club di Koprivnica giocò per due stagioni riuscendo ad ottenere per due volte la salvezza[1].

Nel 2004 terminò la carriera per intraprendere quella di allenatore. In Italia viene ricordato come un "bidone"[1][2], nonostante i successi in patria e con la Nazionale.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

L'8 giugno 1997, mentre militava con buoni risultati nella Dinamo Zagabria, venne convocato per la prima volta in Nazionale da Miroslav Blazevic per disputare la Kirin Cup[1].

Un anno dopo venne incluso nella rosa della Nazionale per i Mondiali del 1998 in Francia. Nel torneo giocò da titolare tre incontri, le partite contro Giappone e Romania e la vittoriosa finale per il terzo posto contro i Paesi Bassi. Con le sue ottime prestazioni aiutò la Croazia a vincere una storica medaglia di bronzo e attirò su di sé l'interesse di diversi club europei[1].

In seguito al suo trasferimento in Italia, a causa dei pessimi risultati, non venne preso molto in considerazione. Giocò la sua ultima partita in Nazionale il 2 settembre 2000, in una partita valida per le qualificazioni ai Mondiali pareggiata 1-1 contro il Belgio a Bruxelles.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005 siede sulla panchina dell'Istria Pola, con cui raggiunge il settimo posto in campionato[1]. Nella stessa stagione contribuisce alla rivelazione di Nikola Kalinić, uno dei migliori talenti del calcio croato[1].

Nel 2007 viene ingaggiato dallo Slaven Belupo, dove aveva militato da giocatore, e raggiunge un inaspettato secondo posto dietro la Dinamo Zagabria[1]. Guida anche il club per la prima volta nella sua storia in Coppa UEFA ma viene eliminato dai turchi del Galatasaray al secondo turno[1].

Dopo quest'ottima stagione passa proprio alla Dinamo Zagabria[1]. Conquista due titoli nazionali e una Coppa di Croazia ma viene esonerato nel maggio 2010[3]. Nel 2011 viene ingaggiato dalla Lokomotiva Zagreb prima di tornare alla Dinamo Zagabria in seguito all'addio di Vahid Halilhodžić[3]. Nella stagione 2010-2011 porta di nuovo la squadra della capitale alla vittoria, sia in campionato che in Coppa di Croazia. Riesce a qualificarsi per la fase a gironi della UEFA Champions League in un girone che prevedeva anche l'Olympique Lione, l'Ajax e i nove volte campioni d'Europa del Real Madrid. Fa il suo esordio nella competizione nella gara casalinga contro il Real di José Mourinho venendo sconfitta per 0-1 con gol di Ángel Di María. La squadra croata non riuscirà a passare al turno seguente, concludendo in ultima posizione il girone.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Croazia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
8-6-1997 Tokyo Giappone Bandiera del Giappone 4 – 3 Bandiera della Croazia Croazia Kirin Cup - Ingresso al 59’ 59’ Ammonizione al 76’ 76’
12-6-1997 Sendai Turchia Bandiera della Turchia 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Kirin Cup -
6-9-1997 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 3 – 2 Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 67’ 67’ Ammonizione al 76’ 76’
11-10-1997 Lubiana Slovenia Bandiera della Slovenia 1 – 3 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 64’ 64’
29-10-1997 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 2 – 0 Bandiera dell'Ucraina Ucraina Qual. Mondiali 1998 - Ingresso al 67’ 67’
15-11-1997 Kiev Ucraina Bandiera dell'Ucraina 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 1998 -
22-4-1998 Osijek Croazia Bandiera della Croazia 4 – 1 Bandiera della Polonia Polonia Amichevole - Ingresso al 63’ 63’
3-6-1998 Fiume Croazia Bandiera della Croazia 2 – 0 Bandiera dell'Iran Iran Amichevole - Ingresso al 46’ 46’ Ammonizione al 61’ 61’
6-6-1998 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 7 – 0 Bandiera dell'Australia Australia Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
20-6-1998 Nantes Giappone Bandiera del Giappone 0 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 1998 - 1º turno -
30-6-1998 Bordeaux Romania Bandiera della Romania 0 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 1998 - Ottavi di finale -
11-7-1998 Parigi Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 1 – 2 Bandiera della Croazia Croazia Mondiali 1998 - Finale 3º posto -
5-9-1998 Dublino Irlanda Bandiera dell'Irlanda 2 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 2000 -  70’
14-10-1998 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 3 – 2 Bandiera della Macedonia Macedonia Qual. Euro 2000 - Ingresso al 79’ 79’
28-4-1999 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 0 – 0 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Ingresso al 73’ 73’
5-5-1999 Siviglia Spagna Bandiera della Spagna 3 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Amichevole -
18-8-1999 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 2000 - Ammonizione al 79’ 79’
23-2-2000 Spalato Croazia Bandiera della Croazia 0 – 0 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole -
28-5-2000 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 0 – 2 Bandiera della Francia Francia Amichevole - Ingresso al 58’ 58’
16-8-2000 Bratislava Slovacchia Bandiera della Slovacchia 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Amichevole - Ingresso al 89’ 89’
2-9-2000 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 0 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 2002 -
Totale Presenze 21 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Dinamo Zagabria: 1996-1997, 1997-1998, 1998-1999
Inter Zaprešić: 1992
Dinamo Zagabria: 1996-1997, 1997-1998

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dinamo Zagabria: 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012
Dinamo Zagabria: 2008-2009 2009, 2011, 2011-2012
Dinamo Zagabria: 2006, 2010-2011
Al Nasr: 2019-2020

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]